incesto
Insospettabili vizietti domestici, 9a ed ultima parte
di sexitraumer
28.03.2020 |
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"Provai a leccare più in alto, fino al clitoride, e mamma apprezzò parecchio: ora iniziava di nuovo a rantolare, e il suo bel sesso a bagnarsi, questo sì..."
…E tornando nel mio presente mamma mi aveva spiegato tutte le scopate con suo fratello, e io intanto la trattenevo sul letto con altre leccate alle carni del suo seno…conoscevo ogni centimetro della sua vulva quanto a vista e sapore…e adesso scoprivo il sapore del seno…dolce e caldo. Però lei adesso cominciava a stancarsi. Di suo fratello Teodoro avevo chiesto pure troppo! Mi lasciò fare altri cinque minuti manco…
“Slaaaaap, sluuuuup…slaaaaap…sluuuuuppp!”
Mamma riuscì a scostarsi, e ad alzarsi in piedi, raggiungendo la porta…
La raggiunsi in piedi per riempirla di baci, soprattutto sulle guance, e già avvertivo un’altra erezione in arrivo…si tenne i miei baci, per poi dire…
“Prima hai avuto un bel coraggio: secondo me ti è puzzata mica poco! Era di un’intera giornata…l’avevo lavata stamattina…”
“Era un po’ pesante, ma sono riuscito a leccarla uguale…e vieni!”
“Hai tendenze suicide allora! Bah ! Torno in bagno a lavarla col sapone, sentirai la differenza…”
“Vengo anch’io e ti guardo …”
“No, almeno questo, no! ...dai, aspettami qui! Almeno questo aspettami qui! E non urlare che i vicini sentono…”
Stette lontana (tre metri e due porte aperte) i quattro-cinque minuti più lunghi della mia vita, nei quali temevo che mio papà potesse ritornare, perché sostituito da un collega, mettendo fine al quell’idillio trasgressivo; comunque saremmo rimasti soli quella notte, e infatti mamma tornò col body che le copriva a malapena la vita, e il bosco di peli mori in bella evidenza; si distese nel lettone con molta naturalezza, e finalmente allargò le sue cosce lisce e sode; tanto eravamo soli, e lo saremmo rimasti fino al mattino successivo; mi offrì la vulva fresca di sapone, e risciacquo con la pistola da doccia per la mia desiderata leccata della sua fica, quella da cui ero uscito nascendo…
…leccare un sesso vaporoso è tutta un’altra cosa; mentre deliziavo la sua vulva, la mia lingua, e la mia perversione per lei, mi venne in mente quello che aveva fatto il mio amico di depravazioni Druso; improvvisamente m’interruppi, e mi alzai dal letto dicendo:
“Stavi andando bene Franz ! …mhmmm…perché ti sei voluto fermare? Sei bravo con la lingua, sai…”
“Torno subito !”
Andai di corsa nella mia stanza a prendere lo smartphone e lo diedi a mamma, chiedendole di fotografarmi mentre le leccavo la generosa vulva…lei esitava.
“Devo proprio Franz ?”
“Volevo un ricordo di oggi…pciù, pciù…dai màa!”
“Un ricordo ?!”
Mamma mi baciò in bocca affettuosamente, prendendo il mio volto con ambo le mani, e offrendomi tutta la saliva che avesse…poi interruppe il suo bacio dicendomi dolcemente:
“Non è meglio che rimanga un nostro segreto?! Guarda che abbiamo fatto una cosa grave! Da denuncia penale! Anche i vicini ci avranno sentito Franz! Ma non me ne frega un cazzo!...lasciare in giro indizi e prove che magari finiranno sul web è un’altra cosa!”
“Ma dai ! A chi dobbiamo dirlo ?! Dai, màa ! Fammela mentre te la lecco…te mica ti si vede!”
“Ma poi non è che le condividi con qualcuno ?”
“No, resteranno mie…personalissime…”
“Lecca intanto, va. Te ne faccio tre o quattro, non di più! Mi sa che ho capito a cosa ti servono…ahn!...uhmmmm…sotto con la lingua! Dai ! AHNNNNN…più sfiorate…non andarci pesante, su!”
Ripresi comodo a leccarle la fica con tutta la lingua di fuori, e intanto sentii scattare la fotocamera dello smartphone 5 volte…poi mi fermai per vederle, e interruppi il cunninlinctus la seconda volta…non erano male. Ma mamma mi ordinò perentoria, e ironica ad un tempo:
“Quello che hai iniziato finisci! Non si fa aspettare una femmina eccitata! Hanno ragione i tuoi fumetti porno manga, sai…dai, che quelle bastano! Riprendi la leccata! Rimettimela a nuovo, porcone mio!”
Lasciai cadere il telefonino sul letto, e ripresi le leccate al sesso bagnato, e ormai quasi gonfio di mamma…alternavo leccate e baci, che mia mamma si godeva distrattamente fissando il soffitto, o l’armadio, carezzando dolcemente la mia piccola testa, china sul suo sesso. Provai a leccare più in alto, fino al clitoride, e mamma apprezzò parecchio: ora iniziava di nuovo a rantolare, e il suo bel sesso a bagnarsi, questo sì era un peccato! Di quelli che sarò sempre fiero d’aver commesso! E infatti:
“E bravo il mio leccone! Ahnnn…bravo! Così ! AHHHNNNN…ancora Franz, ancora !...HUH!”
Le diedi un altro minuto di lappate a tutta la fica, non solo al clitoride, poi le chiesi:
“Mhmmmm…slaaaaap…mamma…! Pluuuuurp…slaaaaapp! Uhmmm…buona, sai! Ora però…insomma cambia posizione!...la lecco ancora, la lecco…dai!”
“Ohhhh che vuoi Franz ?...me la stavi leccando d’un bene! Ahnnnn!”
“Mettiti alla pecorina, vuoi ?”
“A quattro zampe?”
“Sì, dai !”
Glielo dissi a lingua estratta…ero maiale più di quanto mamma temesse…
“Uhmmm…mi sa che ho capito cosa vuoi fare porco! Mhmmm…Va bene ! Spostati !”
Cambiò un poco la postura, e si massaggiò la vulva con un suo metodo vicino al clitoride…
“AHNNNN…AHHHHH! UHM! …mhmmmmm…sìiiiii! Ahnnnnn !”
Notai la sua fica lasciar scendere qualcosa di trasparente, che in preda alla mia fame di fica materna mi chinai istantaneamente ad assaggiare…era amara… poi dopo aver scaricato un po’ emotivamente:
“Basta ! …è sempre sporca lì, sai…comunque spostati che mi metto come vuoi tu!
Finalmente si mise in posa animalesca. Le cosce gliele allargai io stesso alla distanza alla quale le volevo, poi ripresi a leccarle il sesso da dietro, anche se guardandolo da vicino, rimasi affascinato dal suo buchetto del culo, al quale dopo un po’ di esitazione, cominciai a dare le mie attenzioni, ed alcuni brevissimi colpi di lingua a invaderlo un pochino dentro, e poi tutto intorno…
“HOH ! Mi sa che ti piace anche lì, Franz ! Slinguami veloce l’inguine, e poi passa all’ano, se proprio vuoi…per fortuna mi sono lavata bene…qui mi danno l’ergastolo!”
Eseguii come mi aveva ordinato. Dedicai un minuto a leccarle l’inguine tesissimo, per poi dedicare le mie attenzioni all’ano, duro al contatto con la mia lingua, e pesante nell’odore, ancorché mitigato dal vapore del sapore intimo…mi toccai il pisello, e vidi che s’era intostato…anche il buchetto di culo di mamma era bello, almeno quanto la fica, ormai colante di qualche bavetta trasparente…sentii la voglia immediata di trapanarla, e bene, anche lì, nel suo culo!…dopo averglielo insalivato per bene, violandolo con la lingua un centimetrino dentro, lo contemplai dei secondi baciandolo e carezzandolo con la lingua; lo vidi contrarsi e riprendere l’aspetto…mamma disse:
“AHNNN…non temere Franz! Con il tuo cazzo non puoi farmi male…ohhhh…se mi lecchi ancora lì mi farò schifo e inizierò a urlare…ahnnnn…insomma porcone mio! Devi infilarci il cazzo!...dai…mettimelo nel culo e sbattimi! Su!”
“Ecco…mò entro mamma…aspetta!”
Ci poggiai la cappella, e sentito il contatto col muscoletto dello sfintere, spinsi con tutte le mie forze. Senza provare niente di che, ero entrato nel culo di mamma, ed il mio cazzo c’era entrato tutto…
“HOH !”
…scoprii però che non era stretto come me l’aspettavo, ne particolarmente caldo. Non sentivo alcuna resistenza…
“Mamma…ahnnn…ecco! L’hai sentito?!”
“Certo che l’ho sentito caro il mio stampasaliva! Il cazzo è fatto di carne per fortuna! AHN…su…ficca e muoviti…”
Ad ogni modo, esaltato dal possesso, glielo stavo chiavando ad affondi ampi. Mamma faceva mostra di sentirlo, ma fingeva senz’altro…mentre lo affondavo facevo anche conversazione…
“Mamma ! Ahnnnn ! Ohhhhh !”
“AHNNN ! Che vuoi…ahn… Franz ?! AHNNN…ohhhh!”
“Non è tanto stretto…”
“AHNNN! Eh…no, sai…uhmm..ohhh… tuo papà ci entra tre quattro volte la settimana, oh ! …ahnnn…con un cazzo molto più grosso del tuo! Per forza non è stretto…hoh!...ahnnnn…dai, inculami! M’è piaciuto come sei entrato, sai…ahnnn…ohhhh…e muoviti!”
“Ma a te piace ? Ohnn ! Ah !”
“Hoh! Io scopo con tutti i miei pertugi figlio mio ! AHNNNN! Chiavami, che poi dormiamo…”
“Ma non mi hai detto se ti piace…”
“Chiavami figlio mio…che sei fortunato ad avermi!...da oggi…ahnnn…ahi…huh…sono una…ahnnnn… felice mamma …ahnnn….puttana e criminale ! HUH ! Ahnnn…infilzalo dai! Tutto dentro! Fino in fondo…AHNNN…Ohhhh…”
“Ohhhh…mhmmm…ecco! La sai una cosa mamma ?”
“Che ? AHNNN ! Sbatti più forte figlio mio, ti dispiace ?! OH!”
“Spat ! Spat !...spat ! Spat !”
“Certo ! Ecco ! Le hai sentite le pallette ?”
“AHNNN ! Sì che le ho sentite Franz ! Mi piace sentirle …ahnnn…sbatterehhhh !”
“Chissá se anche alla mamma di Druso…”
“Figlio mio, vuoi saperla una cosa ?! AHN! Ohhhhh!”
“Sì…dimmela…Uhn !...Oh, che bel culo che hai mamma ! AHN ! Prendilo!...AHN!”
“Ohhhh…la mamma di Druso… ahi! …uhmmm…ohhhhh!...sai, è una ….ahnnnn…è una tossica…ahi!!...uhmmm…credo! …OHHH! Consuma crack…sta attento quando ti offre le cose…HUH !”
“Ahn….ehm…uhmmm… si è pure messa un asciugamano sul viso per non farsi riconoscere, ahnnnn !...e ha detto al figlio che può mandare anche la foto ai siti porno…ahnnnnn ! Questo sì che è strano…huh! Tieni màa…questo è più in dentro ! HMHHH !”
“Ohhhhh…! Quella povera infelice non ragiona più Franz ! AHN! …oh! Beh io manco! Ahnnnn! Comunque…ahi…ahnnn… AHNNNN! Non te la scopare, né restaci da solo a lungo! AHI! UHHH! Potrebbe accusarti d’averla violentata… HOH che colpo! Bravo ! Ahnnn…a…ahnnn… lungo andare il crack ti fa vivere ricordi fasulli…AHN …mentre io la sbattevo felice d’averla potuta inculare comodo…
“OH ! AHN…prendi mamma, prendi ! …ahnnn…”
“Franz…ohhhh…senti Franz…devo…ohhhh…co..confessarti una cosa…AHNNNN!...”
“Tu e Druso…ohhhh…si…ahnn…sieteeehhh…ohhh…bello il tuo cazzo…ahnn..stavooohhh…dicendo…siete..ahnnn…in classi diverse…vero?!”
“AHNN sì, mammaaaaahhh…ohhhh…io in E e lui in B…”
“E lo sai…ahnnnn…perché ? Spingi più forte!”
“Saremo capitati…così, no?!...AHN ! Così va bene ?!”
“No! Ohhhhh…forse mi farò chiavare il culo da te, d’ora in poi…ogni tantoohhhh…guarda che tu eri capitato in classe con lui…e io vi ho fatto cambiare…tu il primo giorno di scuola avevi l’influenza e io sono stata lì …ahnnn…e scopa…non ti fermare!...ohhh…sono stata lì a rispondere all’appello al tuo posto, ohhhhh! …AHN…lo sai perché, maialino mio?! HOH !”
“…ohhhh…no…perché…ahn !”
“Prima dell’estate, verso giugno, il papà di Druso …AHNN…in negozio non s’era accortooooh…oh… che io ero entrata per comprare un tubo da cucina col sifoncino…ohhhhh! …e parlava al telefono…ahnn…diceva che s’era…ahnn…stufato di comprare…ahnnnn…il…ahnnnn… quella roba…il fumo per …ahnnnn…la…la…moglie…giurerei di avergli sentito nominare il crack…credo…ahnnn…parlava con un avvocato…ahn!...sai, ohhhhh, parlava veloce! E gli ho sentito nominare l’iscrizione…ahnnn…a…a…ruolo…insomma una pettegola della loro via…poi…m’ha voluto confidare che la signora fumava spinelli anche sul balcone…ahnnn…aahnnnnn!...sai, mi disse…che litigavano spesso quando Druso era a scuola!...”
“Senti…ahnnnn…e la pettegola come…ahnnn…come lo sa…che …ahnnn!...che fumava crack ? Ohhhhhh!”
“…credo abiti al pianterreno ! HOHH…così…che bel colpo ! Insomma si era lamentata che gli spinelli glieli buttava in giardino!...mi ha detto che alle riunioni di condominio ci andava sotto l'effetto dello stupefacente…l'amministratore le fece segno perché teneva gli occhi sbarrati, e fissi…si è sputtanata nella sua via…E io volevo separarti da Druso…ohhhh…ahnnnn…è…è…il figlio di una tossica …ahn!...ahnnnn!...è…ahnnn…a …rischio a sua volta…ahnnnnn! La signora…allora ha dato il culo al figlio…se te lo propone…ahnnn…ahnnnn…dì di no!...Su vieni, adesso…vieni…ci riesci a venirmi dentro? Oh…ohhhh…oh!”
“AHNNN…mamma…finché …ahnnn…hai questo culo…mi…ahnnnnn…mi …scopo il …tuooooohhh…tieni!”
“AHNNNN ! Oh!....OH! Ma pure lui! Dei maiali siete! …voi due…ma cos’era? Un gioco di ruolo? State giocando on line?!...che vincete ? …ahnnn…allora?!...Ohhhh…fotti…mamma tua…fotti!?...dai chiava!...AHNNN…e vieni! Hm…hmmm…sì!...Dai!”
Che situazione surreale ! Mentre mi sbattevo mamma cercavo di sbirciare che faccia facesse sotto i miei colpetti di lancia nel suo retto…
“Ahnnnn…Mi sa che voi due siete…AHNNN !...du… due pervertiti ! AHNNN ! AHNNNN ! …avessi saputo! Quello che fa uno fa l’altro…eh?!...mhmmm…e…ahnnn…se…se…lui…”
“AHNN !...Co…cosa…mammaaaahhh ! Che bel culo ! Cosa…”
“…AHN! E se lui si…si…buca…tu…tu…che…ahnnnn…che fa…che fai !?!...”
“Tu…ahnnn…mi…mi…dai…il…il…culo…di nascosto…e…e…ahnnn…ahnnn…io…io…non…non mi…bucoohhhh!....AHN! Però...! Prendilo!”
“…mhmmm…ahnnnn…ci….ahnnn…ci….voglio….credere…Franz! Vieni…dai!”
“….ahnnnn…ahnnn…mamma…?”
“…AHNNNN…che…? AHNNN !”
“Posso ?...AHNNN…qualche selfie…?!...sì ?!”
Mamma mosse il culo per afferrare il mio cellulare e passarmelo…per qualche istante ho temuto che il mio cazzo ne sarebbe uscito…e invece rimase dentro…lei me lo passò mentre sentivo il suo muscolo rettale muoversi intorno alla mia cappella, scomparsa dentro di lei…
“Tieni prenditi il cell e fai una foto al mio buchetto violato…aspetta ahnnn ! Aspetta che mi metto la testa sotto il cuscino…e spingi Franz, spingiihhh!…voglio che mi sborri il culo per bene…ahnnn…visto che ormai sei entrato tutto !...Sì…affondalo…tutto…dai!”
“Allora, mamma, ne faccio due, va bene ?!”
“A piacer tuo Franz ! AHNNN ! Mhmmmm….uhmmmm…uh!”
Mise la testa sotto il cuscino, e attese gli scatti, poi disse:
“Fai un piacere a mamma…AHNNNNN… tua …che ti ha dato anche il culo…ahnnn ! …ohhhhh !”
“AHNNNN…quale, mamma ? HAH!”
“Non inviargliele! AHNNNN ! …gliele farai vedere quanto v’incontrerete…poi le distruggerete entrambi, te e lui ! AHNNNN ! Dai fottimi ! Forza ! AHN! Non lasciarmi a culo asciutto a questo punto! Cancellateli bene quei whatsapp! Dopo, sai!”
“Buona idea !...va bene mamma ! Esci da sotto il cuscino, dai…”
“…ahn…uhi! Siete due depravatissimi cazzoni! Mi sa che lui t’ha messo la pulce! Inculare la tua mamma, porcone! Due cazzoni ingenui! …Te e…ahn…te e lui!...mi piace darti il culo Franz, sai…scopa…scopa !”
“Dai màa non te la prendere…però che bel culo che hai!...ahhhh…ci molleggio bene!...che culo divino, màa…ohhhh!”
“Mi…sa…h…ahn…che…ahn!...che ho capito qualcosa…HUH…che colpo!...tu e Druso l’avevateehhh…ahn…progettata da …da…tempoooohhh…e …UH!...Dai maiale, sborraaaaahhhh!”
“Sì, puttana ! T’innaffio il culo! Puttana ! Puttana! Mamma puttana!”
“Sì, sì…ahnnnn…ahnnnn…lo sentooooohhh, dai Franz! Tromba! Sbatti le pallette!”
Le cavalcai l’ano disciplinatamente altri cinque minuti stando all’orologio…però nella foga del sesso non ricordavo dov’erano le lancette quando le ero entrato dentro, ottenendo il primo rantolo…quando avanzavo sbattendo le pallette sul suo inguine cercavo, senza successo, cambiando anche la direzione dell’affondo, la sensazione di strozzamento del glande come pochi minuti prima che l’avevo violata dietro la prima volta…il suo retto al mio mezzo calibro (se confrontato con quello di mio padre) s’era abituato presto…era il suo respiro femminile a sostenermi l’erezione; e all’improvviso, mentre mi preoccupavo di fare affondi ampi senza uscirle dal tiepido retto, sentii una specie di crampetto alle palle, e dopo una strozzaturina al glande, e del prurito, scoprii che stavo venendo dentro di lei…
“Sì !...AHNNN ! Eccolaaaaaahhhh! ”
…
“Ohhhhhhhh, eccola…! La sento la sborra figlio mio…bravo! Spurgati ! Smuovilo che ne hai…! Il mio culo è tuo …ahnnn…ohhhh…piccolo delinquente! UH…che bella la sborra!...sì…”
Il piacere venne rapido: una sensazione d’onda dalle palle, lo sparo, e il piacere della sborra calda che lasciava l’uretra…La magia degli sparetti a ripetizione, ingovernabili, spontanei, circa una dozzina…l’innaffio del suo corpo femminile… e il respiro e il fiato che torna a livelli normali, silenziosi. Le sparai dentro una decina di fiotti dopo il primo intenso, ma mio malgrado non troppo abbondante…poi tolsi il cazzo, e osservandole il buchetto rosa-rosso che baciai per ringraziarla, e infatti mamma disse:
“Pciù, pciù…pciù ! Slaaaap!...Fluuuuurp!”
Lo violai anche con la mia lingua incontrando la mia sborra ormai fredda che debordava abbastanza dal suo roseo buchetto…
“AHNNN…grazie Franz ! Ma ora vorrei riposare…”
Continuai a baciarglielo mentre la mia sborra cominciava a uscirne…ma io, per la mia soddisfazione mentale volevo che la trattenesse…
“Un’ultima cosa mamma…ti metto un po’ il dito dentro…voglio che lo tieni tutto il mio sperma, non vorrei che uscisse fuori tutto…gli faccio una sola foto, non ti riprendo…promesso!”
“Sbrigati ! Sono stanca…ohhhh…ti ho soddisfatto mi sembra! Ora sono allo stesso livello di quella lì!”
Mamma non respinse la mia richiesta, e dopo aver aspettato che scattassi una sola foto del suo buchetto di culo sborrato, cadde di fianco sempre nel lettone, e naturalmente il suo ano, violato dal mio cazzetto, si richiuse; il mio cazzo era sporco…mamma però era stanca, e mi disse:
“Vai al lavarlo in bagno, col sapone! Poi se vuoi puoi dormire con me, puoi poggiarmi il cazzo pelle-pelle, ma senza penetrazioni né leccate varie, va bene ?!”
Feci come aveva detto, e spenta la luce, mi addormentai abbracciato al suo corpo, col cazzo scaldato dal suo culo…e le mani sulle sue poppe prima di addormentarmi…poi mi sono svegliato ch’era mattina, col pigiama sul mio letto, nella mia stanza…doveva avermici portato qualche ora dopo, casomai papà fosse tornato a casa, e ci avesse trovato nudi abbracciati…
Mi alzai, andai in bagno a vuotare la vescica, poi andai a cercare mamma; stava preparando la colazione in cucina con una vestaglietta lunga; mi salutò con un cenno, senza guardarmi…io le andai vicino per baciarla sul collo con un po’ di lingua…chissà se adesso si vergognerà per ieri sera, pensai…già che c’ero provai a carezzarla verso le cosce interne…
“Ohhhh…no…Franz…no…senti, tanto vale che tu lo sappia!”
“Sluuulm…uhmm…mhmmm…cosa màa?”
“…dai, non toccarmi così! Devo riassettare, tra mezz’ora torna papà e tu devi andare a scuola…ohhh…ahnnnn!”
Continuai a carezzarle le cosce calde di sonno vicino alla fica, poi ripetei io stesso la domanda…
“Allora…cosa màa?”
Mamma prese un po’ di fiato mentre la carezzavo per dirmi:
“HOHHHH, uhmmmf…senti, anch’io segretamente, dentro di me, da qualche parte volevo fare sesso con te…era per togliersi un prurito, un prurito di quelli mentali…ce l’avevo da anni! Ti penso anche quando mi scopa tuo padre! …mi ero sempre contenuta fino a ieri!...Uhmmmfff…ancora tocchi! Devi prepararti per andare a scuola, sai!...Ohhhhh…mi…mi….ahnn…sto…bagnando…di nuovo! …beh…ahnnn! Che aspetti mettici la mano sopra! Dai…che poi…ahhhhh…se non avessi ceduto alle tue lusinghe sulle mie poppe, sarebbe stato meglio, ma mi sarebbe rimasto il ghiribizzo…AHI! Mi stai mordendo! Mi vuoi staccare la pelle!?!...toccami la fica! Sono bagnata, dai…tesorino mio…perché mi fai aspettare?!! Devi andare a scuola…sbrighiamoci! Che fai ?”
“…uhmmm…sluuuurr!”
Nella penombra della cucina, con la tenda alla finestra tirata, e la luce non ancora accesa, dato che ne entrava abbastanza dalla finestra che dava sul balcone, le diedi un morsetto, e succhiai con tutte le mie forze, poi mentre mi chiedeva affannosamente di smettere…
“Cretino ! Un succhiott…ohnnnn…uhmmm… co-come lo giustifico a papà, se mi lasci la cicatrice…smettila…ohnnnn!...uhmmmm…UHMMMM…mordimi! Che…ahhh…mi…mi…bagnoooohhh! Mhmmmm…”
Le sollevai la camicia da notte, ed iniziai di nuovo a frugarla tra le cosce ben calde, per massaggiarle la fica: gliela trovai caldissima, come caldo e piacevolissimo al tatto trovai il suo interno cosce, dove la carezzai un paio di minuti, mentre le mordevo il collo…intanto mamma si era sciolto il nodo della vestaglia per favorire meglio le mie mani…
“Franz…no…ohhhhh…no…no…fra mezz’ora papà sarà qui…che fai? Devi andare a scuola…ohhhh!”
Le sollevai del tutto la camicia da notte, poi mollai il collo, e dopo essermi abbassato, infilai la testa tra le cosce da dietro; lei, un po’ in imbarazzo per la mia invasioncina da dietro, allargò le gambe sollevandone una, per permettermi di voltarmi, quindi come avevo visto in un porno manga, le leccai la coscia interna destra, di fianco alla fica…dopo aver leccato iniziai a morderle le carni…mentre con le mie guance e col naso carezzavo il pelo della sua vulva ormai bagnata…leccavo e mordevo…e intanto il mio cazzetto s’era drizzato in risposta alle mie guance e naso scaldati dalle sue cosce…trascorsi dei minutini ad assaporare la carne delle sue cosce divine, poi iniziai una rapida leccata della fica…il gesto a quel punto era banale, solo che per la mia età ero diventato pratico: dapprima leccate ampie su tutto il sesso, poi mi concentrai in alto vicino il clitoride, e mamma era già in goduria…anche se non la vedevo avendo gli occhi “appiccicati” alla sua pelle, sentivo che le sue mani avevano fatto una presa sul metallo del lavabo per reggersi, e tenere le sue gambe ben larghe per me…mamma disse affannando per il piacere:
“AHNNNN ! A…acc…ahnnn…accompagnami sulla sedia…mi chiavi la fica…poi ti…ahnnn…ti sfoghi…e vai a scuola…intesi?!…abbiamo solo dieci-dodici minuti Franz…ahnnn…hoh…dai che papà è puntuale…su…devi chiavarmi…ahnnn…basta leccate…ahnnnn….non c’è tempooooh…!”
Mamma si sedette sulla sedia del tavolo, e portò i suoi piedi sulle mie spalle; la sua fica era aperta ed in bella vista, come quella di una porno attrice…che sogno! …dovevo solo metterci il cazzo, e chiavarla come avevo visto fare in tanti porno contrabbandatimi dagli amici…la penetrai ed iniziai la mia corsetta…certo, avendo io solo un cazzetto di prima adolescenza, da una dozzina di centimetri, non s’era allargata più di tanto, ma ero orgoglioso d’avercelo ficcato, il mio cazzo duro!
“AHNN…mamma sì…che fica calda…ce l’hai bollente…cazzo ! Ohhhhh ! Ohhhh !”
“Dai Franz…è solo la vulva di una donna adulta…mi hai eccitata figlio mio…che porcone che sei diventato con la lingua…ora però lavora col cazzo…hoh…così…bravo hoh …ahnnn…ahnnn…su scopa la tua mamma…piccolo farabutto!...Nohhhh…uhmmm…no…ohhhh…non mi…no…no mi sborrare dentro! Quando stai per venire …dimmelo…tesorino mio!…te lo prendo in bocca…ahnnnn!”
“Sì….ahnnnn…amorino mio…ti farò sborrare in bocca! Ahn!…vedrai che è bella lo stesso!...Dai chiava! Ahnnn! E chiava adesso…su ! Abbiamo pochi minuti…veramente! AHNNNN !...bravo…ahhhnnnn…così…ahnnn e fammi sentire che mi sbatti le palle!...ahnnnn…”
“AHNNNN…mhmmmm…mammaaaaahhhh…che sorca che hai !...fica divinaaaa !...ahnnn…ahnnnn…ahnnnn…sì…ahnnn…ahnnn!”
“AHNNN…mi sento eccitata comeeehhhhh…come…non…mai! AHNNN…una mamma puttana! …chiamami puttanaaaahhh…che mi piace Franz! Dimmelo…Franz…dimmelo!”
“Dai…mamma puttana! Prendilo!”
“Grazie Franz! AHNNN…non l’avrei mai sospettato…! Sai…”
“AHNNN…ohhhh…cosa mamma?!”
“Che fosse bellissimo fare la mamma puttana con te! Scopala la mia fica…scopala! La ricorderai per sempre!...AHNNN…grazie Franz!”
“Mhmmmm…grazie di che…ahnnnnn!”
“Per avermi toccato il culo ieri!”
“AHNNN…mamma…io…”
“Se ne avrai voglia ti …ti darò anche il buchetto del culo, sai…scopami piccolo porco! E dimmelo ancora una volta!”
“Cosa?”
“Lo sai, piccolo porco…e d’ora in poi se siamo soli, mi toccherai il culo…ci ficcherai il ditino, e io mi metto alla pecorina per te!”
“Puttana! Mamma puttana! Godi puttana!...sei da galera!”
“Sì…dillo alla mia fica…è diventata una pozzanghera! La senti piccolo porco?! La senti alla mamma tua, vero?”
“Sì puttana!”
La sua fica calda e bagnata stava stringendo finalmente la mia cappelletta…insistetti con gli affondi…e aumentai anche la velocità sensibilmente…la cappella mi stava mandando sensazioni divine…scossette elettrochimiche…esaltazione…contentezza…pienezza…i minuti passavano e sentivo le pallette caricare, e poggiarsi sul suo bacino…era questione di un minuto… e venivo…cercai di resistere, anche perché le sensazioni che provavo ad ogni affondo mi stavano piacendo, ma più ti piacciono, e più ci resti lì dentro, nel paradiso bagnato. Volevo rendere il contatto totale: chiesi a mamma un lingua-lingua estraendo la mia, e me lo concesse subito…
“Slurrrrr…slaaaaaap…dammelaaahhhh…”
“Plehhhh…ahhhhlfffff….sluuuurp!”
Con i sessi congiunti, slinguammo ampio a mezz’aria lasciando cadere a terra la nostra saliva quando fermavamo le nostre lingue l’una sull’altra; certo avevo interrotto anche gli affondi per goderlo, poi allontanai il volto, e vedendole gli occhi abbassarsi per godere, ritenni di aver avuto abbastanza. DI tempo ormai ce n’era poco…molto poco…Le strizzai le tette all’improvviso con tutta la forza che avevo, e le pizzicai due volte i capezzoli;
“HUH! Che fai, Franz! Ahnnnn!”
Non se l’aspettava, e infatti rantolò a voce più alta, come a sfogarsi, come se fino a quel momento fosse riuscita a trattenere….
“AHNNN…AHNNNN ! Maledettooooohhhh sborraaaaahhhh! Sbrigati delinquente!”…
…il tempo passava, anche se a papà, ormai presumibilmente a pochissimi minuti da casa, non ci stavo pensando proprio, ma avevo imparato a leggere il “pallese”: era il momento di uscire da quella fica eccitatasi rapidamente, per cui lo tirai fuori:
“Mamma…mhmmmm… è il momento…è adesso…”
Tolto il cazzo bagnato dalla sua fica in tiro, mamma portò a terra i suoi piedi, e chinandosi su di me sulle caviglie in piedi, prese in bocca il mio cazzo in spasmo.
“SLAAAAP! Mhmmm…glommm!”
Frullò velocemente la lingua sulla mia cappella, andando avanti e indietro, la colpiva a caso carezzando le mie pallette…quando la sua lingua colpì il centro della mia cappella ebbi la superba sensazione del massimo piacere, e contemporaneamente quella del cuore che usciva dal petto…
…
…poi un microsecondo dopo l’acme, partì lo sparo dentro la sua bocca chiusa…
“SFUTCH !”
…
“AHNNN…ahnnnn…ahnnnnn!”
“Sluuuurf…slaaaap…sluuuurp!”
…generosamente mamma muoveva la lingua, compatibilmente con le ondate dell’asta…
“Sìiiiii….vengooooooohhhh! Eccolo…ce l’hoooooooooh!”
“UHLMMMM…lhlmmmm…llaaaaaalp!”
…e mentre godevo sentivo il rumore della deglutizione proveniente dalla sua bocca, o dalla sua gola…se l’era ingoiato tutto; ci volle mezzo minuto e papà – provate a immaginare – poteva già essere per le scale! Non saprei dire quanto rimasi in bocca; mollò il cazzo solo quando non aveva più niente da buttare…poi arrivata la refrattarietà tolsi il cazzo, e mamma poté alzarsi in piedi; mentre l’aria della cucina mi sembrava fredda, caddi su di lei in cerca di un abbraccio mentre mi facevano “felicemente male” le palle…da mamma mi accontentò; restammo abbracciati due minuti scarsi forse, poi ignorando che papà avrebbe potuto sorprenderci già da un paio di minuti almeno, mi ero ricordato della mia fame per i sapori del suo piacere femminile, che tante volte avevo visto disegnati sui manga porno: così mi feci l’estremo degli assaggi: mi abbassai su di lei in piedi per leccarle la fica raffreddata, volevo sentire i suoi sapori più intimi, anche quelli sporchi e imbarazzanti che avevo supposto colati fuori; mamma disse:
“Che vuoi fare mio piccolo sporcaccione?! Sei fissato, sai! Papà sta arrivando!...starà per le scale, imbecille!”
“Apri le gambe un altro poco mamma…ci metto pochissimo…dai!”
La mia giovane, e lubrica, porno-mamma aprì le gambe quasi a scatto, e mi presentò la fica alla meglio in piedi, poggiata al tavolo…già mi ci ero buttato in picchiata come un kamikaze a lingua già estratta: sapevo di avere pochissimi secondi, moltissimo meno di un minuto…
“L’ultimo minuto! Leccala stupidino depravato, ma poco!...no, lì no…ohhhh…AHN…!...schifoso porco!...dai…ahnnn…basta così…ahnnnn..ohhh…l’ultima…ahnnn… e poi sparisci sporcaccione!…che ora che torna papà dovrò scopare con lui…devo lavarmi!...staccati!”
“Slaaaaap…slurp…sluuuuuuurp…slaaaaaap…spl…..slurp…uhmmmm”
“Ahnnnn…uhmmmm…dai basta piccolo delinquente! Basta !...è sporca, sai…”
“Sluuuurp…slauuuuuup…per questo mi piace!...Shluuuuuup! Blup!”
Leccata l’ultima bavetta del suo piacere rimastale fuori dalla figa, ormai raffreddata, con la lingua salata dai suoi liquamini da sesso (fatto) andai in bagno per una rapida doccia, nella quale mi rigirai più volte la lingua sulle labbra, finché l’acqua che usciva colpendomi non cancellò quei saporini irritanti e amarognoli, ma sempre attraenti durante la libido…
Uscito dalla doccia sentii la chiave della porta d’ingresso: era papà di ritorno…appena appena l’avevo sentito: aveva l’abitudine di muoversi silenziosamente usando le chiavi senza suonare. Forse lo faceva apposta per vedere se, entrando non annunciato, potesse sorprendere mamma con qualche uomo...se avessi indugiato più di un minuto in quelle ultime leccate avrebbe indubbiamente sorpreso nientemeno che noi in lubrica intimità. Lo salutai rapidamente mentre mi vestivo.
“…ma che stai ancora a casa? Hai idea di che ora è !?”
“No, che ora è?”
“Sono le 8 e venticinque! Mi sa che hai dormito fino a tardi !...”
“Sì, credo di sì…pà ! Scusa, prendo lo zaino…”
Poi andai in camera mia per prendere lo zaino…papà mi disse mentre mi dava i soldi per la merenda di ricreazione:
“Tieni! Te la sei presa comoda! …Stai facendo tardi! Il pulmino è sotto; gli ho detto di aspettarti…sbrigati !”
“Vado, ciao!”
Mentre papà parlava con me, mamma scivolava silenziosamente in bagno per lavarsi e presentargli una vulva relativamente fresca di sapone…tanto con un cazzo come il mio, papà non si sarebbe mai accorto che me l’ero appena scopata…tuttavia per le scale mi angosciava un pensiero: i due succhiotti, quello sul collo, e quello sulla coscia…lì il segno del mio morso sarebbe rimasto mezza giornata…
…
…però scesi le scale con un po’ di confusioncina mentale, e salii sul pulmino, poco convinto di qualcosa che non ricordavo, il mezzo partì…sapete, ora avevo focalizzato, ricordato: i due succhiotti erano niente al confronto di un altro pensiero, sinistro ed angoscioso, una specie di bomba di vuoto esplosa nel mio stomaco: tanto che, mentre il pulmino lasciava la mia via, mi venne uno spavento col capogiro. Un paio di coetanei mi videro sbiancare, ero certo di aver perso un paio di battiti del cuore, cui seguì del sudore freddo, istantaneamente diventato bagnato…e si spaventarono anch’essi per il mio calo improvviso di pressione vedendomi sbarrare gli occhi.
…!...
Forse lo avrete capito anche voi…
…il mio cellulare, dimenticato ieri sera…
… sul letto di mamma !
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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