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Insospettabili vizietti domestici, 7a parte


di sexitraumer
28.03.2020    |    3.037    |    0 9.8
"Avevo un po’ d’imbarazzo muscolare al ventre…mi ero ripromessa di lasciarmi scopare passivamente, senza troppa partecipazione emotiva…ma era difficile lo..."
“Ma quelle dei porni tuoi sono solo belle…ti sei viziato…ma sei rimasto fuori dalla realtà!”
“Leggi l’altro va…”
“Ti sei alterato Teo ! Se quella sega te l’avessi fatta, o anche il fracosce, mi avresti chiesto altre prestazioni, sempre di più…e saremmo finiti nei guai Teo…avremmo dato da mangiare agli avvocati…mamma e papà lavoravano, che c’era nonna a badare a noi! Insieme non arrivavano a tre milioni e due…ed eravamo fortunati! …”
“Ma scusa il tribunale dei minori chi l’avrebbe mai avvertito se avessimo scopato, e ci avessero scoperto ?”
“La vicina, grullo! La signora Gabriella…mamma con lei si confidava fin troppo! A me quella non piaceva. Si appartava con l’amministratore, bevevano, un paio di volte li avevo visti ciucchi…se mamma le avesse confidato qualcosa di scabroso di noi, il quartiere l’avrebbe saputo in due giorni manco! Quando mamma è morta io a quella ho tolto il saluto. Era amica di mamma, non mia!”
“Ah ecco perché non mi rispondeva mai.”

“Intanto Franz il tempo era passato, e mi imposi di finire quei giornali…poi mio fratello voleva accendersi una sigaretta ma lo fermai !”
“No, Teo, oggi no! Con l’alito di fumo non ci riuscirei…per stasera almeno no! Vediamo se facciamo fumare le palle, non le sigarette! Per oggi ci rinunci, poi quando sarò partita te ne accendi quante te ne vuoi…dai finiamo stì giornali ! Vuoi mettere anche qualche dvd ?! Dove li hai?”
“Non ce li ho. Io sono alla vecchia maniera…anzi, quando sarà il momento sistemamene uno sotto il vestito ! Almeno avrò qualcosa da leggere…l’eternità è lunga! E non credo in Dio!”
“Dici sul serio?”
“Sì!”

“Mamma, non mi dire che…”
“Gliene ho sistemati un paio sotto la camicia, dopo che è andato via il prete…quando dovremo passarlo nella celletta saranno polverizzati…”

“Teo, vieni qui. Andiamo sul tavolo in cucina e sediamoci…”
“Come vuoi, ma perché ?”
“Ci guardiamo insieme, l’uno accanto all’altra, quelli che hai tu, poi andiamo in camera da letto. Vieni, su, che facciamo i compiti assieme oggi…”

“Andammo a sistemarci in cucina, sul tavolo, e guardammo insieme i cinque che aveva lui, fino all’ultima pagina. Purtroppo non mi ero arrapata…li guardai assieme a lui, tenendogli la mano, e baciandolo sulle guance di tanto in tanto, soprattutto se gli piaceva una posa porca!…lui leggendo mi stringeva le zinne, poi anch’io per curiosità misi la sua mano sul suo pacco, e mi accorsi che si stava indurendo…lo baciai di nuovo, ma non sulle labbra…era sempre mio fratello, e non ci riuscivo spontaneamente…se voleva baciarmi in bocca doveva farlo lui!”
“Mamma ma il cazzo perché non gliel’hai preso in mano ?”
“Perché avrebbe sborrato lì…era meglio che aspettasse che fossi nuda…”
“Ma in quei porno che c’era?”
“Come se tu non lo sapessi, vero?!”
“Ma c’erano donne belle ?”
“Sì, ma le pose ovviamente dovevano essere belle…uhmmm…forse ho capito perché aveva voluto che li vedessi…”
“…e sarebbe ?”
“…probabilmente voleva…mi sa che voleva che avessi le sue stesse immagini mentali al momento della scopata…un altro motivo non riesco a immaginarlo…poi per me nelle posizioni di quelle lì mica era un problema mettermici…”
“A me…insomma…vedi…mi sono arrapato quando ti sei scostata la figa per indicarmi dove mettertelo dentro…in quei porno c’erano quelle scene, no?!”
“…da un occhio entravano, cioè passavano, e dall’altro andavano via…mio fratello del sesso aveva un’idea preconcetta…e quelle sue idee l’hanno fottuto; la donna giusta, nel senso di precisa come la vuoi non esiste. Certo, se al militare si fosse raffermato, quando lo Stato ti prendeva anche se non eri un genio…a sposarsi trovava, e le scopate gli sarebbero uscite dalle orecchie…invece sempre ad aspettare l’annuncio erotico giusto, qualche coppietta pietosa con lui guardone…che sesso squallido che ha fatto mio fratello Teo! Il sesso migliore l’ha fatto con me!...mhmmm…ahnnnn…ohnnn…che fai Franz?”
“Mi sta andando di leccarti la figa…! Sluuuurp….shlmmmmfff…tu…uhmmmfl…sluuuurf…racconta intanto, racconta, dai…slaaaaaapf…slurp!”
“Mhmmmm…buona la tua lingua, figlio mio…! Mi sa che sei più depravato di lui…ahnnnn…forse noi il gene della depravazione ce lo portiamo dentro da generazioni !...ahnnnn…che fai?...la stai sputando?!...e lecchi…ahnnnn…mhmmmmf! Piano, fa piano Franz! Non scappa! Sta qui…davanti a te!”
“…sluuuurf…slaaaaap…dai…màa raccontamelo!”
“Ahnnnn…più lento con la lingua! Più lento….ahnnnnn…sai, quando l’ultimo di quei monotoni porno era finito ci alzammo e gli dissi:”

“Dai, lasciali qui questi, o li vuoi guardare mentre mi fotti?”
“No, volevo solo che tu li guardassi con me…andiamo!”
“Beh, fai strada! Togliamoci il pensiero !”

“Andammo in camera da letto, seguita da lui e chiusi la persiana…quello che avrei fatto non doveva esser visto da nessuno…poi io imbarazzata com'ero, ero riuscita a togliermi da sola soltanto la giacchetta, e la gonna. Lui mi aiutò a togliermi la camicetta…e quando stava per toccarmi le mutande, gli dissi, di aspettare un po’. Avevo un po’ d’imbarazzo muscolare al ventre…mi ero ripromessa di lasciarmi scopare passivamente, senza troppa partecipazione emotiva…ma era difficile lo stesso, sai…”
“E lui ?”
“Si spogliò praticamente subito…nudo l'avevo conosciuto…e avendolo spiato, anche sapevo che ce l'avrebbe avuto grosso…non so perché non abbia avuto fortuna con le donne, non si è mai voluto sposare…tipo se si raffermava militare chissà…niente sembrava interessarlo del futuro!…solo quelle maledette sigarette! E le troie scambiste!”
“…insomma voleva scoparti duro!”
“…in quel momento, pur volendogli bene, nel regalargli la soddisfazione di farsi la sottoscritta, nel prendere il suo cazzone nelle mie intimità, nonostante mi fossi preparata, mi stava venendo la nausea…”
“La nausea ? …sluuuurf….mhmmm…slaaap! Non era brutto…comunque prima hai detto undici anni…”
“11 io, 13 lui quella volta no! Io ne avevo ormai 32…No, non era brutto…però mamma ci aveva educato bene…e io con un fratello non avrei mai voluto scopare…però essendo lui terminale…e solo…”
“Ti ha spogliata lui ?”
“Sì! Tutto nudo mi ha sfilato le mutandine, e si è buttato letteralmente sull'assaggio della mia fica! Rimasi rigida, ma decisa a lasciarlo fare…con la lingua se la cavava bene, ma era sempre mio fratello quello che mi stava facendo bagnare tra le cosce…insomma, mi bagnavo, certo…ma era soprattutto la sua sputazza…”

“…ohhhh…le…lecchi…la lecchi bene Teo!...Ahnnnn…ohhhh…mhmmmm…piano Teo, piano!...uhmmm…ahnnn…che caldo!...la…ahn…la…saliva Teo…leccane via un po’…ti prego…la sputi dopo…nohhhhh…inutile che ficchi la lingua…ahhhhh…lecca in alto Teo, leccala in alto…AHI…HUH ! Cosa vuoi che senta con …ahnnnn…la lingua dentro?! …ahnnn…in alto Teo, in alto…”
“…sluuuurp…mhmmm…che succede Marghe?!”
“…niente Teo, niente…un crampo al mio ventre…”
“Ma sei a digiuno Marghe ?!”
“No…Teo…devo…devo…insomma devo abituarmi alla cosa!...”
“…ahnn…aspetta Marghe! Vedo se te la bacio un po’…pciù…pciù…sluuuuuurp…come sei buona da leccare Margherita!”
“AHNNN ! MHMMMM…Sì…no…nooooh…no…no…che fai Teo?”

“Mio fratello aveva iniziato a leccarmi anche le cosce…e sentivo la mia vulva indurirsi…gli dissi:”

“Mi gira la testa Teo! Sento anche caldo…fa caldo…”

“Mio fratello aprì la finestra e sollevò mezza persiana per far entrare aria fresca, visto che sentivo caldo; e anche se la mia fica aveva sopra i postumi di un viaggio in treno…secondo me un buon sapore non ce l'aveva, ma lui continuò a leccarla di buon grado, e in un istante iniziò a stamparci baci e leccate…io stavo perdendo l'equilibrio … ”
“…e poi màa ?!”
“Come t’interessa !...Morbosone! Comunque mio fratello mi disse di distendermi, ed allargare le gambe; rassegnata le aprii a forbice, affinché me la leccasse quanto voleva…riprese a leccarmi la figa, poi iniziò a toccarmi l’inguine, e il buchetto del culo…gli interessava anche quello…e quando cercò di leccarmelo, d’istinto volevo irrigidirmi; infatti mi voltai all’improvviso affinché se lo guardasse con calma, e infatti mi allargò più volte le natiche per leccarmi con più efficienza…avevo ancora il body addosso, e mi si stava sgualcendo. …tutto mi ballava intorno…gli chiesi di smettere che avevo sete…dovevo andare un attimo in bagno…naturalmente era una scusa…comunque lui disse di fare quel che dovevo…”

“Smettila un attimo Teo, smettila un attimo! Devo andare in bagno, assolutamente! …ti prego…devo andare in bagno…AHNNNN…dai, basta lingua! Fermati…!”
“Va bene! Fai quello che devi, ti aspetto qui!”

“Andai in bagno, e aspettai con le mani sul muro davanti al cesso un paio di minuti certa di vomitare, ma non venne più il vomito poi. Urinai per fortuna liberandomi…poi mi ricordai che la mia fica aveva un viaggio di tre ore, ed era meglio che me la lavassi…la leccava di brutto, sai! Il bidet mi rilassò, e dopo essermi lavata la fica mi recai in cucina, per curiosare, e aprii nervosetta il frigorifero: c'era una bottiglia di limoncello: me ne bevvi un bicchiere buono, abbondante, circa il doppio di quello che ti servirebbero al bar…il calore dell'alcoolico mi diede un buon intorpidimento mentale Franz, volevo considerarmi ubriaca per dargliela. Finii di denudarmi direttamente in cucina, lasciando cadere pigramente in terra il body…senza rendermi conto che non c'era la tenda alla finestra; eravamo al terzo piano, per cui qualcuno del palazzo di fronte forse, per un paio di secondi aveva visto il mio culo mentre bevevo il limoncello fissando il muro…e poi forse avevano visto tutto il mio corpo quando arrivò l'euforia alcoolica accompagnata dall'intorpidimento dei sensi… Tornai completamente nuda, e gli offrii il mio corpo con la più totale passività, affinché facesse quello che voleva. Aveva proprio una certa fame della mia fica! Probabilmente l’aveva sempre avuta fin da adolescente! Con la sua lingua io avrei dovuto godere, e invece avevo solo contrazioni improvvise dell'addome…ohnnn…cercavo di offrirgli tutta la mia fica, e lui se la esplorava da cane ! Capisci?! Non so! A tutt’oggi avrei preferito essere chiavata fin da subito…e basta! Ma gli piaceva leccarla…”
“Hluhmmm…così?”
“Ahnnnn…hmmmm…più o meno…oh! Certo pure te…come la lecchi…mhmmmm…ohhhhh!”
“E poi ?”
“E poi riprese coi preliminari, e io benché sentissi ancora un blocco nello stomaco, quando arrivò il momento della penetrazione, allargai le cosce, e gli feci cenno di entrarmi dentro senza profferire parola. Come aveva visto fare nei suoi innumerevoli giornali porno, mi strusciò la cappella dura vicino il mio clitoride, e scese lungo i bordi dello spacco; poi quando finalmente me lo mise dentro, all'inizio non dovetti nemmeno fingere! Il suo cazzone – lungo più o meno una ventina di centimetri – era entrato dentro facilmente, e tutto; mentre scivolava dentro, lo sentivo, ma c’era una parte di me che non voleva provare piacere…i sensi sì, erano attivi; e il calore dell’alcool mi stava facendo imputtanire; ma se non avessi dovuto sostenergli la drizzata, sarei rimasta zitta mentre mi chiavava…La mia fica dovette dilatarsi per accoglierlo, e certo mi fece mancare anche il respiro!…era grosso! …prese a scoparmi, e mi scopò felice lui…appena sorridente per non ferirlo io… e dopo il suo primo orgasmo, che mi sparò in fica il suo sperma caldissimo provai poca tenerezza, carezzandolo appena…forse avrebbe voluto che lo baciassi, ma lo abbracciai appena…mi venne anche del disagio per timore di una gravidanza inopportuna…a scopata finita, mentre eravamo raffreddati, lui si stava abbracciando a me poggiando la testa sul mio seno; io intanto fissavo il soffitto, e all’improvviso mi chiese di poter venire anche nella bocca, e nel culo…”

“Margherita…”
“Che c’è Teo?”
“Hai goduto?!”
“Ce l’hai grosso Teo! Come puoi pensare che non l’abbia sentito!”
“Tra sentire e godere c’è una bella differenza…”
“L’hai sentita bagnata la mia fica ?”
“Sì.”
“E allora ho goduto Teo, ho goduto…ma ti sarai accorto che cercavo di non partecipare…solo passività…non era male il tuo cazzone! Davvero, sai…mi sono sentita chiavata! Chiavata bene! ”
“Senti, io non so come dirtelo…insomma tra un po’ te lo metterei nel culo…non vuoi preparartelo?”
“…sempre fissati col culo voi maschi! Non ho bisogno di prepararmelo! Mio marito mi schiappetta 4 volte la settimana! Sono abituata…certo, siccome ce l’hai grosso; devi fare piano!…e vedrai come vado col culo!”
“…eh…ehm…pecorina, o di fianco?!”
“…nella posizione in cui mi sbatti meglio Teo, poi vediamo…intanto riposiamoci un po’, sennò non ti viene duro …”

“Dormimmo un’ora…poi aspettai che mi svegliasse lui…”
“Andai in bagno ad urinare, e a pulirmi la fica…poi pisciò anche lui; io gli dissi:”

“Lavati il cazzo Teo, che te lo prendo in bocca…”
“Subito Marghe!”
“Prendo stè due mollette…ti dispiace?!”
“…no, ma…per farci che?”
“…voglio tenermi stimolati i capezzoli…se la cosa non ti dispiace, sempre…quando ce l’ho nel culo voglio godere anch’io…”

“Si lavò il cazzo per bene, poi tornammo sul letto, e gli dissi cosa fare…”

“Rilassati Teo, e lasciami fare! Appena ti viene duro mi dici come mi devo mettere, e m’inculi! Dai, su, stenditi! …e rilassati!”

“Iniziai a lavorarmelo con la bocca carezzandogli anche le palle…gli avrei fatto un servizio di prim’ordine…! Poi sistemai le mollette, una su ogni capezzolo…”
“…màa poi lo fai anche a me! Va bene?!”
“…mhmmm…continua a leccarmela, figlio mio, che mi piace la tua lingua…e ascolta il resto!”

“Gloooommm…yulmmmm…slaaaap!”
“Sei brava con la bocca Marghe!”
“…e glooooomf…fra….yulmmmm…fra poco sentirai anche …ahnnn…come sono brava…con il culo!”
“Ma non ti fanno male quelle mollette?”
“No, mi mantengono un minimo di eccitazione! Tranquillo Teo, le ho scelte piccole, non sono dure!”

“Continuai con le carezze alle palle, fino a che non si furono gonfiate e indurite bene…ci passai anche la lingua e la saliva…una me la sarei ingoiata! …era l’effetto combinato del limoncello e di quella strizzata artificiale di capezzoli…”
“Che mammaporca…porcaporcaporcala mamma porcaaaaa!…beato papà!”
“…ma dai! Perché tu oggi non hai ottenuto?! Ahnnnn…e la lecchi ancora! Ahnnn! Non ti stanchi mai?!”
“…uhmmm…mhmmm…continua! Racconta!”
“Maiale! Ahnnn!”

“Teo, adesso è duro! Mi prendi di fianco o alla pecorina?”
“Pecorina, Marghe! Pecorina!”

“Mi sistemai a quattro zampe, animalesca, come mi voleva lui!”



“Teo, ora allarga un po' le chiappe così valuti come si apre…non entrare dritto, che mi faresti male!”
“Vuoi che entro un po' di lato, di sponda ?”
“Più o meno sì…poggia la cappella a sinistra del buchetto, allarga la chiappa a destra soltanto, e vedi se il buchetto la fa passare…una volta dentro spingi bene! Hai capito?”
“Sì Margherita ! Allora, mò ti allargo il culo…così…”
“Sì, ohhh…mi stai aprendo Teo…fa piano…”
“Mò appoggio la cappella a sinistra…così…”
“Sì Teo !...dai allarga la sola natica di destra e faccela…Ahn…mhmmmm…scivolare…”
“…così ?!...uhm…aspetta…mhmmm…è…è entrata mi sembra…”
Dopo un paio di secondi e un dolorino da cazzo nuovo glielo confermai:
“…ahi, sì! Spingi adesso, su!...no aspetta fammi respirare…ohhh…dai, un bel colpo !”
“…uhmmm…ecco, arriva !”
Dovette tirare un bel colpo di reni, anche se non potevo vederlo. L’ho sentito, sai Franz…
“HUH !”
“…uhmmm…male Marghe?”
“…solo un po'…AHNNN…ma ora muoviti ! Scuoti il mazzo !...mi piace quando cercano di aprirmi…AHN …ohhhhh…mhmmmm…”
“…ah…allora spingo !?!...”
“….certo, dai ! Un colpo avanti…che è la prima volta che inculi una donna?!…ohhh…ancora un po'…spingi su ….AHNNNN…uhhhhh !”
“AH ! Sì, è vero ! Non è stretto…”
“…mhmnmf ! Huh ! Ce l'hai grosso, sai…HUI…ahi…mhmmmm…prova a mandarlo fino in fondo, dai !”
“…HUMHHH…ecco…così !”
“AHNNNN…houhhhhh…devo respirare…da…dam…dammi tempo !”
“Mi fermo ?!?...”
“…no…ti muovi …AHNNN…lo…lo stesso…aspetta …AHNNN…che…che…mi abituo !”
“…HUMHHH…comincia a piacermi…anche se non è stretto…che bel culo sorella…”
“Ohhhhh…tira un altro colpo…AHNNN…e vediamo come va …!”
“Così !....”
“Sì ! AHNNNN….Ahi…mhnnm…fai avanti e indietro!…che inizio a godere anch'io…mi bagno subito quando mi sento aperta…OHNNNN…mhmmm…mi sento colare qualcosa…che cazzo che hai Teo! Come vorrei una leccata di fica adesso!...ohhhhhh….ohnnn…”

“Sai, Franz…quando riuscimmo a regolare la velocità e l'affondo…mi vergogno un po' a dirlo…nemmeno con papà tuo, mi dispiace credimi ! Nemmeno con papà tuo avevo mai goduto tanto…dolore e piacere ! Intensi tutti e due…mentre mi faceva sentire il suo cazzone m'immaginavo che ci avrei fatto altre scopate…mi ero proprio pentita di non aver fatto sesso spinto con lui a 11 anni !”
“ Mamma… mi hai … mi hai arrapato di brutto !”
“Come abbocchi Franz! Un’inculata si può fare pure senza parlare…gli dicevo quel frasario inframmezzato dai miei respiri per tenerglielo duro…e per farlo sborrare il prima possibile! Ma stavolta non provavo disagio come quando me l’ha leccata; ero più…più…come dire?!...ero contenta che fosse riuscito a incularmi…stare alla pecorina, senza guardarlo negli occhi, mi era più facile, solo che siccome ce l'aveva grosso, mi faceva male! Ahn, mhmmm…ma mi piaceva anche, e molto se lo ficcava tutto, proprio tutto, fino in fondo…”

“…mhmmm…ohnnn…ahn! Stai venendo, Teo…?”
“No…ma ce la sto mettendo tutta…certo se…mi …mi fai andare più veloce…AHN!”
“E allora…va più veloce…dai…uhu….HUH ! Ahiiiii…su…muoviti…non restare fermo! Muoviti! AHN!”
“…ahnnn…att…atte…attenta per la voce Margherita…ti sentono…mhmmmm…ci sentono!”
“…ahnnn…mhmmm…ohhhh…ahi…mhmmm…sem…semmai…ci sentonoooohhhh! ECCHISSENEFREGAAAAHHHHH ! Tieni, prendi !...mhmmm…un po’ ho accelerato…sai, humh…Margherita! L’ho sentiti…ahnnn…l’ho sentiti i tuoi ahi!”
“Non ci pensare! Fammelo sentire Teo, ahhnnnn…huhhhh…mhmmm…ahnnnn…fammelo sentire…sono una femmina porca! Chiamami porca…e inculami! Senza pietà !”

“Gli ci vollero una decina di minuti, ma ormai una volta avviato, trottava e io il dolore non lo sentivo più.”

“Hummmhhh…sìiiii…ecco! …HNNNN…Huhmmhhmmm…ECCOOOH! Vengooooohhhhh !”
“Hummm…sìiiii…sborra Teo…sborra…PALLE A CAMPANA! Sbattimele sull’inguine! ...sparami la sborra dentro, la voglio ! Su, che mi sono fat…ahnnnn…fatta spaccare il culo per niente?! Chiava Teo, più veloce…”
“Sì, ecco!”

“…sai, Franz…la parola “palle a campana” lo fece venire…venne abbondante…tutto il mio retto aveva preso la sua sborra in tre spari grossi, più tutti gli altri…i primi tre l’ho sentiti, e bene!”

“Sì…ahnnn…sì….sì….!”
“AHNNN…che culo divino Marghe! AHNNNN…HAHNNNN…OHHHHH…pompo…sì!”
“Cacciala Teo, che ce l’hai !...hnhhhhnnn…che fatica il tuo cazzone!...spara, spara…dai!”

“Sai, figlio mio, quando mio fratello Teo tolse il cazzo non mi ero resa conto d’avere una voragine nel buchetto dietro…colai fuori – disse lui - una bavone di sperma, sangue e …e…ecco…e…”
“…e ?...”
“…cacca! Ecco l’ho detto! Cacca! Gli dissi pure di non portare quel lenzuolo in lavanderia così com’era! Era meglio che lo bollisse a casa, prima, che in lavanderia…un macchione bianco-rosso-marroncino grande come una mano! Un lenzuolo in quelle condizioni non lo prendono sai…avevamo fatto già cinque ore tra sesso e sonno…scopammo circa tre ore, tra fica, culo e bocca; dormendo un'oretta io, e quasi due lui; quando ci risvegliammo…eravamo arrivati all’alba…il culo un po’ male mi faceva ancora.”
“Che romantici, mamma…incesto e alba!”
“Ma dai, Franz…perché noi, che stiamo facendo?! Senti, basta leccarmi la fica! Leccami un po’ il seno, che intanto ti racconto il resto…”

“Verso le cinque e mezzo più o meno mi svegliò lui baciandomi il collo…”
“AUNNNNGHHHH, YUAMMMM…che ora è Teo…dormivi così bene un’ora fa… che mi ero riaddormentata anche io…yuannnghhhhh!”
“…allora, mò vado in bagno a pisciare e a lavarlo…poi mi fai venire in bocca, va bene?!”
“…perché posso dire di no?!”
“…beh, io…sai…”
“Dopo di te ci vado io!…in bocca te lo prendo, ma devo rimettermi a nuovo il buco del culo mio bel fratellone col cazzone…non prenderlo per vizio!”

“Andai in bagno Franz, dopo che l’ebbe usato lui. Rimasi una ventina di minuti sul bidet per farmi una bella lavata in acqua fresca…mi parve una cosa meravigliosa rinfrescarmelo. Il suo cazzone era grosso, e averlo in culo non era uno scherzo! Forse senza il limoncello avrei sofferto di più…ma ormai ero sobria. Tornai da lui…che si era accesa l’ennesima sigaretta…gli dissi…”
“Quasi quasi me ne vado! Non sai proprio stare senza! Ognuna di quelle sai quanti giorni di vita ti giochi ?!...spegnila! E apri la finestra…!...Porca Ma…Teo ti volevo offrire un sessantanove…ma la voglia me la stai facendo passare! Spegnila ! Cazzo! Spegnila!”

“E la spense ?”
“Prima arrivò a metà, poi la spense…quindi aprì metà finestra! Nella stanza entrò un venticello freddino, mentre fuori c’era una piacevole luce tra il rosso arancio e l’azzurro che si faceva strada ogni momento di più…e le luci comunali cominciavano a spegnersi, anche nella nostra via. Come ci riabituammo alla temperatura cambiai umore, e glielo proposi lo stessa…”
“Cosa màa?!”
“Il sessantanove, no ?”
“L’avete fatto veramente?”
“E certo ! A quel punto…dopo figa e culo…!”
“E come stavate màa ?”
“Di sotto lui, di sopra io…e ci siamo slinguati i sessi a colpi di saliva…io avevo preso un po’ più di confidenza tra la mia fica e la sua bocca…e stavolta gliela strusciavo volentieri…ci siamo scambiati le nostre venute con un minuto di differenza, prima io e poi lui, ma duro non ce l’aveva più…la pillola ormai l’effetto l’aveva esaurito e lui s’era alzato per prenderne un’altra…io raggiuntolo al centro della stanza dovetti dirgli…”

“Teo, no. Senti, sarebbe uno stress inutile! Il pullman ce l’ho alle dieci, sennò mi tocca restare un altro giorno…sei venuto non male, ma le palle devi farle riposare se vuoi che scampanino ancora domani…devi preventivare sempre il riposo, d’ora in poi!”

“Poi Teo s’era accorto di una cosa…”
“Cosa màa…?”

“Ehi…guarda!…guarda alla finestra Marghe!”
“Che c’è ?”
“Due finanzieri stanno ridendo dalla loro finestra…mi sa che hanno assistito al nostro sessantanove…guarda come sorridono…e saranno pure padri di famiglia anche loro!”
“Vediamo…uhmm…è vero…senti tu che hai fatto il militare, che grado hanno?...”
“Quello anziano è un maresciallo capo, lo conosco di vista, prende il caffè al bar qui sotto…parla coi baristi con cui ormai sono amici; quello giovane con gli occhiali è un tenente, ed è la prima volta che lo vedo! Cazzo, probabilmente ti credono una prostituta…di quelle che vanno a casa…se sapessero che sei mia sorella!…voltati Marghe!”
“Perché ?”
“Voltati, mostragli il tuo culo divino…”
“E mò che mi vedono il culo divino?”
“Te lo allargo…così…e poi te lo lecco…e quei due si facessero pure una sega!”
“…che infantile! Ma dai…basta!”

“Andai verso la finestra Franz e la mia vulva è stata l’ultima cosa che hanno visto, perché poi ho riabbassato la persiana…”

“Teo, sono le sei, vieni sul letto, che devi dormire almeno un po’…ci riesci ?”
“Sì, ma vieni accanto a me…”
“Certo…alle nove andrò via Teo, poi vedrai che ci rivediamo di nuovo…ma con mio marito le cose non sono semplici…certe volte ho la sensazione che intuisca…ma cerco di non pensarci.”

“Dormimmo altre due ore, poi ci svegliarono le auto, e il camioncino della nettezza urbana, che doveva usare il clackson contro gli stronzi che parcheggiavano davanti ai secchi…”
“E una volta svegli ?”
“…stavo per andare via; mi ero docciata mentre dormiva; sopra il tavolo della cucina gli concessi l'ultima scopata: una sveltina in cucina, sul tavolo della colazione. Mentre mi versavo la colazione mi toccò tra le cosce, e naturalmente stavolta non lo avrei preso a calci, e gli dissi…”

“Uhmmm…basta toccarmi Teo! Ho capito ne vuoi fare un’altra…huhmmm…ora mi calo le mutandine e ti strusci il cazzo tra le mie chiappe o dove vuoi tu…poi salgo qui sul tavolo in cucina e ti scegli il buco, va bene?!”
“Non puoi prendere il pullman di mezzogiorno?!”
“No. Arriverei alle diciassette. Devo prendere per forza quello delle 10 e 20…allora, che vuoi fare? Ti strusci il cazzo mentre faccio colazione?”

“Mi diede una leccata sul viso, fin dentro l’orecchio sinistro…e mi fece di sì col viso…così mi tolsi le mutandine…per fortuna non avevo ancora indossato la gonna; avevo solo il body…”

“Ohhh ce l’hai già duro Teo…sei sempre stato un porco!...stringimi le zinne, fallo ora! Che mò salgo sul tavolo e mi penetri l’ultima volta per oggi…poi vediamo se possiamo organizzare un altro incontro…mhmmmm, dai…ohhhhh…stringimele ! Così !...bravo…ohhhhh…li pizzichi bene i capezzoli…Teo…bravo!”
“Che bella figa di sorella...! Sono nato fortunato !”
“AHNNN…dici?!...perché non ci hai provato con la figlia di quella del pianterreno?!...magari a quest’ora era tua moglie!...ohhhh…lo senti duro adesso Teo…devo partire…che buco vuoi ?”

“Mi leccò tutto il viso, praticamente era una seconda lavatura di faccia a saliva…”

“La figa mi serve Margherita, la figa…la tua bellissima figa !”
“Basta con le zinne! Devo salire sul tavolo…dai…”

“Mi mollò la presa e io potei salire sul tavolo, e sistemarmi seduta allargando le cosce…aggiunsi…”
“Ficcalo dentro! La strada la conosci…non pensare a me! Soddisfa solo te stesso, e vienimi dentro, mi raccomando! La sborra dentro mi piace…”
“Non hai paura di finire gravida ?”
“Non è un problema tuo! Allora…ti sbrighi…sta qui, vedi…”

“Sai Franz, proprio come sui suoi porno, tenendo le cosce larghe avevo dilatato l’ingresso della mia fica con le dita, l’indice e il medio…e aspettavo che mi penetrasse…ci volle un buon minuto a smanettarselo perché gli tornasse duro e finalmente lo ficcasse una buona volta…”

“AHNNNN !...huhmmh…dai, fottimi! Anzi dammi la lingua…su mettila sopra la mia!”

“Gli presentai la mia lingua e lo invitai a chiavarmi…prima veniva, prima me ne sarei potuta andare …io dovevo ripartire…pensa che quando allargai le cosce, ormai m'ero abituata al suo odore, al suo cazzo, e ai suoi tempi di schizzaccio…ma non all’ingombro che avevo creato col mio corpo là sopra; mentre mi mandava i suoi fendenti ho allargato d’impulso le cosce un po’ di più e…all’improvviso un rumore forte proveniente dal pavimento…”

“SPACKT !”
“Cazzo la tazza di nonna !”
“Non pensarci …ahnnnnn e chiavami ! Ahn…devo partire Teo, devo partire…ahnnn…scopa!”
“Aveva settanta anni ! Forse di più...AHNNN…ahnnnn…splu…”
“Uhmmmf…splu…yulmmmm!”

“Per farlo tacere avevo preso a baciarlo in bocca…mi venne un brividino al petto…credevo di conoscerlo il sapore della sua bocca, ci avevo appena slinguato prima della tazza! E invece…era come se baciassi un uomo per la prima volta…passammo un buon minuto a labbra congiunta oltre che a sessi bloccati; gli presi la mano e lo invitai a ficcarmi un dito al culo….saremmo stati più intimi…”

“Ma la tazza era preziosa ?”
“Preziosa non so: era una tazza decorata che ci aveva lasciato mamma, che l'aveva ereditata dalla nonna…e ora non c’era più; avrà avuto una settantina d'anni...l'avevo colpita io, di lato, con la coscia allargatasi un po' di scatto…e giù per terra un forte rumore sul pavimento… naturalmente la tazza si era rotta, e il latte andò buttato tutto…ce ne fregammo, e ci preparavamo abbracciati per il nostro ultimo amplesso completo…intanto riposato da quelle tre ore che era riuscito a dormire, mi scopò così bene che…totalmente esaltata, mi feci sborrare la fica col suo cazzo ben addentro!”

“Dai, che stai venendo Teo, vero ? AHNNN…ohhhhh…AHNNNN…AHNNNNN!”
“Uhmmm…sì…ah…ah…ahnnnn!...Che figa calda che hai !”
“Ti piace, eh…porco ti è sempre piaciuta la mia fica…mi volevi scopare a undici anni…fratello porco, vero?!”
“Vero! AHNNNN ! Ohhhhhh! …Uhmmm…ahn ! AHN !”
“…ahnnnn…se avessi avuto una gonna più corta eri pronto a infiocinarmi! Mi salvò la gonna lunga, maiale!...Ohhhh…sento che hai le palle gonfie Teo…anche senza pillola! Bravo! AHNNN…sborra…sborra ! Su…che la voglio la sborra !”
“Sì…AHNNN…AHNNNN….AHHNNNN!”
“Reggimi che ti carezzo le palle…se ci riesco…ahnnn…ahnnnn…ahnnnn!”

“Si muoveva veloce Franz, e carezzargli le palle era più difficile…quindi lo leccai sulle guance…e dopo mezzo minuto di lingua sul suo viso mi sparò il proiettile di sborra…”
“Sluuuurp…slaaaaaaf…sluuumf…dai…sborra…che ti piace la mia lingua porco!”
“Sì, sì…si…AHNNNN ! AHNNNN ! AHNNNN !”
“AHNNN…dai…AHNNN…dai…mi sento una puttana…e mi hai inzuppato la fica…dai…dovrò viaggiare con la fregna umida…senza le mutandine che è meglio…dai Teo! Sborra…HANNN…Sborraaaa!”
“Sì…ahnnn…sì…AHN ! AHNNN ! AHNNNNNN !”
“…hummmhhh bravo, bravo…ancora…”

“Ero riuscita a farlo venire, ma s’erano fatte anche le nove e quaranta…lui era scarico, ma in ansia. Credeva che dovevo veramente prendere il pullman delle dieci e venti…”

“Esci Teo, che devo andare! AHN…le mutandine ! Beh, te le regalo!...Dai…vado al bagno piscio, e vado via…i tuoi saluti ce li ho in fregna ! Le mutandine te le regalo! Capito?! Pciù !”

“E andasti al bagno veramente ?”
“Sì, dovevo liberare la vescica…alla fica diedi una lavata sommaria, di sola acqua; quando uscii dal bagno mi disse…”
“Fa con calma…lavati bene che devi viaggiare; anzi ti chiamo un taxi, così raggiungi subito la stazione dei pullman…”
“Oh sì, va bene, certo. Dai, telefona…ehi Teo!”
“Che c’è?”
“Alla fine abbiamo fatto proprio una di quelle scopate proletarie che stavano sui tuoi giornalacci!”
“Se chiamo la redazione lo faresti un servizio con me?”
“Non esagerare Teo! Te la darò ancora se vuoi, ma la pubblicità no! Mio figlio i porno se li legge, e un servizio chissà quante volte se lo rivendono! Io vado al bagno, tu chiama il taxi intanto…”

“Telefonò, poi entrò in bagno lui…e io ne approfittai per sgattaiolare, anche senza il taxi, che non presi, ma gli lasciai i soldi della chiamata sul comò dell’ingresso, …10 euro, Franz!”
“Ma lui non se l’è presa?!”
“Credo di no; mi telefonò due giorni dopo, e non mi accennò minimamente al taxi arrivato a vuoto: io dovevo tornare a casa, o tuo padre avrebbe sospettato qualcosa…in realtà mi serviva tempo per passare dalla guardia medica, anche se ero senza libretto sanitario; non c’era la tessera come ora! Cinquantamila di visita perché io e lui risiedevamo in due regioni diverse…prima di tornare in città…così lasciata casa sua vigliaccamente mentre si stava lavando sotto la doccia, andai dalla guardia medica del posto, e trovai una donna, piuttosto comprensiva…le confessai tutto! Dovevo liberarmi, dato che con tuo padre non potevo farlo…Proprio tutto! Pensa che mi disse che conosceva mio fratello, avendolo visto un paio di volte in ospedale, e mi prescrisse la pillola del giorno dopo, dato che non potevo restare incinta di mio fratello. Poi però tre settimane dopo quando mio fratello mi chiese un altro incontro, gli dissi che gli avrei mandato i soldi per una prostituta, che avevo bisogno di tempo per metabolizzare la cosa, prima di rifarla di nuovo una notte intensa come quella. Avevo scopato come una puttana rotta, all’inizio col magone…poi la vera fatica era stata fingere che non mi fosse piaciuto troppo…se era solo per le dimensioni del cazzo ero stata fortunata ad avere un fratello che ce l’aveva grosso, sai Franz! Dopo che lui morì mi presero le pippe mentali…mi dispiacque non avergliela data più spesso durante la malattia…oramai ero talmente portata per l’incesto di carità…anche se la prima volta in cui mi ero dovuta ubriacare per farmi scopare da lui.”
“Quante volte altre avete scopato, se posso?!”
“Puoi, puoi…ma – ben inteso! – non dirlo a tuo padre!”
“Certo, certo, muto!”
“Ti ricordi quando venne con un regalo per te, il videogioco per il quale non avevi la playstation adatta ! ”
“Sì, andai da un amico che ce l’aveva…”
“Papà tuo invece andò a parlare con quelli dell’assicurazione della macchina…e ci lasciò soli un’ora! Quel giorno era venuto a trovarci, ma poi mi sono accorta che voleva me…insomma, venne senza preavviso, nemmeno una telefonata!”
“E in quell’ora …che?”
“Un po’ di conversazione sulla sua salute in generale, sulle visite, e poi dopo un drink, gli offrii una sveltina nel buco che preferiva, ma gli dissi che era solo una sveltina…”

“Non sei venuto solo per parlare, vero?!”
“A dire il vero, no"
“Ti servono soldi Teo?”
“No, no…il denaro non mi manca, te l'assicuro!”
“Se telefonavi ieri cercavo di trovare 2-3 ore da passare assieme a te! Tu hai turbe mentali…pensavi che se lo sapevo ti avrei detto di non venire?”
“A dirla tutta sì ! Temevo che ti sganciavi con una scusa…ma poi tuo marito mi dice sempre vieni quando vuoi…”
“Lo so. Ma se avverti, credo sia meglio. Comunque grazie per il videogioco per Franz. La chemio come sta andando?”
“L’andavo a fare in day hospital…butta giù 48 ore…”
“Immagino…e la prossima quando ce l'hai ?”
“L'ho finita la settimana scorsa…adesso che ho recuperato le forze, volevo divertirmi un po'…ma non posso spendere con una a pagamento. Sono riuscito a pagare solo la luce e l’acqua, ma non il condominio…per quello dovranno aspettare…"
“E compri videogiochi di quel tipo per tuo nipote!?!...un aerietto da montare era lo stesso, e lo pagavi il condominio!”
“Tre rate…dai Margherita!”
“L’amministratore non ti dice niente perché sa che ci siamo io e mio marito…ma pure te! Tranquillizzalo, no?! Paga la più vecchia o la più recente invece di fare bella figura con Franz, eh su!...”
“Per mio nipote qualunque cifra!”
“Vabbè, lasciaci il numero di telefono dell’amministratore…vediamo che si può fare! Pure te però! Senso di responsabilità, zero! ...”
Il doveroso cazziatone gliel’avevo fatto, poi cambiai il tono verso la tranquillità:
“Senti, vuoi andare da qualche parte?”

“Posò educatamente il bicchiere di Cynar che gli avevo servito, e mi toccò il culo in maniera non equivoca…Franz! Eravamo in salotto.”

“…non qui! I vicini ci sentirebbero…”
“Dove allora?”
“In bagno: c’è la lavatrice accesa…”

“Mi ricordo che avevamo meno di un’ora, poi tuo padre sarebbe ritornato inevitabilmente; così andammo in bagno, dove mi denudai, eretta e sorridente davanti a lui; solo sotto: via gonna e mutande, tenendomi camicetta e maglioncino leggero; per uscire le tette, come si dice adesso, la sbottonai. Poi presi un tappetino e lo sovrapposi ad un altro meno pulito, chiedendo a mio fratello di tenerci i piedi sopra. Non volevo che quelli di sotto sentissero i nostri passi…
“Se non mi scopro il seno, e non mi tolgo la camicetta…va bene lo stesso? La gonna e le mutandine faccio presto a reindossarle…sai, se torna mio marito. Comunque guarda, le tette le trovi, vedi? Cazzo! Se telefonavi trovavo tre ore, così mi chiavavi nella figa con calma.”
Lui si tirò fuori il cazzo…
“Non mi scopro troppo nemmeno io…intanto ecco questo, e senza pillola! Che ne dici Marghe ?!”

“Da maschietto orgoglioso mi ripresentò il cazzo che s'ingrossava, ormai in via d'indurimento…”
“E tu màa…t’arrapava?”
“No, lo compativo…data la situazione…dovevo fargli credere che una sveltina era bella lo stesso. Così iniziai a fargli una sega tranquilla, e a raccontargli qualcosa che forse non sapeva di me e mamma mia…”



- continua -


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