trio
Mia sorella Serenella, non solo una commessa. 4a ed ultima parte
di sexitraumer
19.01.2018 |
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"Giovanna faceva per l’obiettivo di Larissa la faccia sorpresa, e stressata dai miei affondi…altri flash…
…venivo coccolato mentre inculavo una donna..."
“E così sei tu ! Devo fare il servizio con te ! Serenella non me l’aveva detto…”
“E che ha detto ?”
“Che c’era un suo amico che era alla prima volta…come me !”
“Beh ti assicuro che farò del mio meglio Amalia !”
Mi fece un sorrisino di compatimento che mi mise a disagio; purtroppo Amalia rincarò la dose del mio disagio…
“Sai, Olindo ! Oggi volevo farmi una verticale completa su uno di quei cazzoni che mi fanno fumettare quando trombano tua sorella…e invece mi capiti tu !...immagino sarai anche tu ben dotato…andiamo va ?!”
Tutti e cinque andammo verso l’agenzia facendo le scale; mi ero già dimenticato del mio ruolo di garzone; me lo ricordò Mikhail che mi rimise il mezzo grembiule toracico di consegna dicendomi:
“Allora, vai fuori e suona al campanello…mamma è già in posizione dietro le scale !”
E infatti era rimasta di sotto. Amalia si era piazzata dietro la porta pronta ad aprirmi con un sorriso di circostanza. Presi la mia posizione risalendo un’altra volta le scale, poi suonai al campanello, e attesi…Amalia mi aprì, e mi accolse con un sorriso. Partirono un quattro-cinque lampi di flash. Anch’io sorrisi a mia volta; e le piazzai in mano i cartoni. Altri scatti. Amalia mi invitò ad entrare e venni bombardato da un’altra quaterna o più di lampi flash. Larissa disse:
“Ripetiamo con Mikhail ! Olindo sistemagli il grembiule !”
Ricambiai a Mikhail l’assistenza sua di prima. Larissa ripeté gli stessi scatti con il figlio che consegnava le pizze; potei notare che Amalia aveva vinto il suo imbarazzo che le aveva fatto sforzare troppo il sorriso, e stavolta sorrise con più naturalezza mentre riceva le pizze dal garzone-chiavatore di riserva…notai divertito che un condomino aveva aperto la porta di poco per spiare gli scatti…Larissa lo ignorò dopo essersi voltata a controllare, e proseguì; e finita l’ultima ripresa delle scale dispose che entrassimo tutti. Disse:
“Accomodatevi dove credete e rilassatevi ! Olindo ! Amalia !”
“Sì ?”
“Seguitemi nell’altra stanza; dobbiamo parlare di alcune cose, prima.”
Amalia si era già tolta il soprabito restando con un maglioncino leggero color rosa pastello che mi faceva intravedere la rotondità dei suoi seni. Andammo tutti e tre nella stanza accanto. Mikhail portò alla madre una dozzina di fogli…Larissa si sedette, e invitò anche noi a farlo. Poi prese la parola:
“Allora, il primo modulo, che vi do adesso…ecco ! Si tratta del consenso informato; riempitelo con il numero del vostro documento patente o carta d’identità…dovrò trattenerne delle fotocopie di esse…spero vi fidiate…”
Compilammo i moduli, e poi demmo i documenti a Larissa che incaricò Mikhail di fotografarli senza usare la fotocopiatrice dell’ufficio non nostro…ci volle un buon minuto. Amalia era stata molto attenta mentre compilava, e firmava, quindi demmo entrambi il modulo a Larissa; ne staccò la copia calco in carta più fine e la diede a noi…Larissa ci diede il secondo modulo:
“Con questo rinunciate fin da ora ad ogni diritto sulle foto in favore dell’editore del giornale porno e degli eventuali aventi causa da quest’ultimo: detta in breve comparirete in diversi giornali porno per i prossimi quattro anni, sia qui che nel resto del mondo…”
“Col terzo modulo v’impegnate a dichiarare di aver sempre avuto cura della vostra persona, e v’impegnate altresì a non chiedere all’editore o alla sottoscritta, i danni da incidente di comprensione o lite con il vostro o la vostra partner…”
Firmammo, e consegnammo i moduli a Larissa, che precisò:
“Se il fotoservizio andrà a buon fine riceverete il compenso previsto; come personaggi in ingresso non siete pagati molto, ma se l’editore dovesse chiedere ancora la vostra permanenza nel giornale vi pagheremo un po’ meglio; qualora a contattarvi fosse l’editore direttamente vi consiglio di nominare un procuratore; un po’ vi costa, ma tratterà al vostro posto…domande ?”
Io e Amalia ci guardammo reciprocamente, e negammo entrambi di averle…
“…allora adesso chiamo Mikhail e Giovanna che devo parlare a tutti. Spero che mi comprenderete facilmente…”
Mikhail e Giovanna si sedettero ignorando noi, e guardando verso Larissa che in piedi ci fece una mini conferenza, una specie di briefing:
“Allora riassumo brevemente quello che mi aspetto da voi; lo so per alcuni di voi è la prima volta, e possono esserci momenti imbarazzanti. Li supereremo solo assieme, giocando di squadra, altruisticamente…non cercate di mettere a disagio il vostro partner. Vi ricordo che abbiamo solo due ore prima che arrivi il personale delle pulizie…il nostro target è offrire un prodotto di qualità a quei lettori e fruitori della normale pornografia, che da parte loro sognano di fare il sesso con la massima disinvoltura illusoria com’è ovvio…la trama di fondo del fotoromanzo, che l’editore mi ha chiesto, dovrà essere grossomodo questa: una donna molto curata e stagionata navigatrice del sesso ha ordinato delle pizze; essendo questa donna-manager una erotomane che vuole fruire il cazzo da un giovanissimo pony express della pizza, dopo aver regolato il conto, propone al garzoncello timido di fermarsi perché se lo vuole scopare: e qui siamo nel banale. Uno dei tanti privilegi delle donne di un certo livello; lievemente al di sotto della contessa che ammette con l’autista, di avere un certo languorino come diceva quel notissimo spot…la parte morbosa è la stagista alle dipendenze della manager Giovanna, la nostra Amalia, che eccitata dalla sua datrice di lavoro che si tromba il giovanissimo pony express, chiede alla sua datrice di lavoro di partecipare con la sua giovane ed inesperta fica; a Olindo spetterà quindi di amare il corpo di Giovanna che dirigerà la scopata all’inizio per poi accogliere anche Amalia…Olindo, devo chiederti, se avessi voglia di sborrare, di trattenerti, per poi godere dove ti dirò io sola ! Se non sei in grado di fare una buona sborrata, o nelle facce o nelle natiche di queste due donne, ti sostituirà Mikhail: se dovessi vedere Amalia o Giovanna che dovessero trattarlo meglio di come hanno fatto con te, devi trattenere la sua gelosia…domande ?”
Nessuno di noi ne ebbe…io poi non vedevo l’ora d’iniziare…
“Allora procediamo. Andiamo all’ingresso…”
“Allora Giovanna adesso prenderà la distinta di consegna delle pizze da Olindo…dopo averla presa farà in modo di toccare Olindo nel suo pacco, mentre Amalia sta scrivendo alla macchina da scrivere elettrica; allora Amalia, prendi posto alla macchina da scrivere elettrica e piazza un foglio nel rullo; non occorre che tu scriva realmente; basta che le tue dita tocchino la tastiera…Giovanna, mi serve un sorriso ammiccante verso di lui… Olindo ! Tu guardi imbarazzato verso la signora Giovanna mentre lei ti saggia la consistenza del pacco, guardale anche il petto e la camicetta aperta verso il seno; non guardare in macchina ! Ok ?!”
Mentre rilasciavo la ricevuta del denaro della consegna delle pizze Giovanna, la cinquantaseienne in tailleur con una bella camicetta di seta e dei gioielli indossati con eleganza (chissà forse erano bigiotteria da scena) mi massaggiava il cazzo, e le palle, nonostante i pantaloni; il massaggio durò un paio di minuti buoni. Quella garbata signora faceva sul serio una cosa che magari, uno qualunque che faccia la fila alla posta, vorrebbe che facesse, ma in realtà non accade mai…pensate a quante volte lo aveste voluto quel massaggio al vostro pacco da parte di una ragazza, di una commessa, di una hostess, di una poliziotta, di una suora, di un’infermiera… Larissa ci fece delle foto talvolta usando il flash e talvolta in luce ambiente, e Mikhail da bravo soldatino scout reggeva il pannello d’ammorbidimento della luce del flash; Giovanna sorrideva, e mi massaggiava con lentezza, e maestria…ci sapeva fare…poi all’improvviso mi aprì la patta sorridendo verso il mio cazzo; altri lampi flash; mise una mano sul mio petto, e con l’altra mi tirò fuori il cazzo dalla patta; era piccolo, ma si stava ingrossando ed indurendo; ecco una sua sega; guardavo il suo volto sorridendogli…ma Larissa pronta intervenne:
“Fingiti imbarazzato…le sorriderai dopo…mi servono un paio di scatti con la tua faccia smarrita !”
Cazzo hoh ! Valle a fare una faccia smarrita dopo i sorrisi materni di Giovanna !
Quell’esperta cinquantenne, dopo tre minuti di pippa, si alzò la gonna davanti a me, e vidi i suoi collant neri fumé e le mutandine nere semi trasparenti; dopo aver permesso a Larissa di fotografarla una decina di scatti flash mentre sollevava la gonna, se la sbottonò del tutto lasciandola cadere sulla moquette…io intanto mi sostenevo l’erezione guardandola. Mikhail mi diede il suggerimento previsto:
“Adesso Olindo sei meravigliato da tanto spettacolo di cosce coi collant fumé neri ! Mi capisci ?!”
Capivo, capivo e tenevo lo sguardo fisso su Giovanna. Larissa disse ad Amalia:
“Amalia, guarda con stupore loro due, soprattutto la tua padrona…poi quando ti dico ora…ti sbottoni la gonna allentandola e cominci a toccarti eccitata dalle seduzioni della tua padrona al pony express…mi hai capita ?”
“Sì, signora…”
Giovanna mi guardava con dolcezza per non farmi perdere né l’interesse né l’eccitazione…Mikhail mi disse:
“Adesso t’inginocchi davanti alle sue mutandine, e gliele abbassi; guarda la sua fica come un fossi un bambino stupefatto !”
Non sapevo come fosse un bambino stupefatto, però la guardai con interesse, e Larissa mi scattò delle foto ravvicinate, Vedendole lo spacco da vicino iniziai a leccarle la vulva senza aspettare l’invito. Cominciai a leccarla più volte, su e giù, e mi lasciavano fare: anche Giovanna mi carezzò i capelli…Larissa disse:
“Olindo ! Metti fuori la lingua, e avvicinala alla sua figa, ma se ti ci attacchi non posso fare le foto…fammi fare un po’ di scatti mentre la lecchi a distanza a occhi un po’ aperti o un po’ chiusi…mi serve un atteggiamento infantile !”
Eseguii alla lettera, e Larissa fotografò il mio volto in cerca dei sapori di Giovanna, la capa ufficio…poi Larissa disse:
“Adesso Giovanna ti cala i pantaloni e dopo averti leccato i tuoi piccoli coglioni, ti prende in bocca il cazzo inginocchiata lei…”
Poi rivolta ad Amalia le diede le istruzioni che la riguardavano, e montò sopra una sedia per riprendere le seduzioni della “signora” Giovanna verso di me ormai conquistato e Amalia interessata (per scena) a noi…
La pratica Giovanna così fece: mi sganciò la cinta e afflosciò i miei pantaloni e mutande alle caviglie sopra le scarpe; mi tenne sollevato il cazzo verso l’alto, e leccò le mie pallette una ventina di volte, che leccate divine ! Sentire la dolcezza delle carezze alle palle e poi le leccate delicate e rapide ed il fiato caldo sui miei coglioni mi stava facendo venire un certo batticuore. Poi li mollò gonfi, caldi anche del suo alito, ed induriti, e m’ingoiò il cazzo senza che me ne accorgessi. Un’altra scarica elettrica dentro di me o cerebrale o ghiandolare, e naturalmente un’altra serie di foto da Larissa, con Giovanna che a occhi chiusi mi teneva in bocca cazzo e cappella, muovendo poco la lingua; la sua saliva estranea, mi stava eccitando e il calore del suo respiro nasale mi faceva impazzire…chissà se Amalia si stava eccitando veramente ! Larissa dettò la scena successiva:
“Giovanna, ti siedi di schiena sulla poltrona girevole del cliente e porti le ginocchia al petto; tu Olindo la penetri nella figa lentamente; devi darmi il tempo di fare gli scatti al suo spacco e alla tua cappella; Amalia !”
“Sì ?!”
“Tu ti metti dietro la padrona, via la gonna e mutandine: abbandonale sulla tua scrivania, con lascivia che ti faccio un paio di scatti….su !”
Amalia si tolse le gonne e le mutandine lasciandosi il maglioncino; finalmente potevo vederla nuda ! E che bel pelo, folto e castano e un ventre che scendeva purtroppo. Larissa continuò scattandole delle foto, e le diede le istruzioni per i prossimi scatti, ma all’improvviso…
“Drrrrrrrrrrrrrrr”
“Accidenti è finita la pellicola. Devo metterne un’altra. Aspetta ! Non abbiamo ancora finito Amalia !”
Guardavo Amalia con interesse e Giovanna se ne accorse stringendomi garbatamente una palletta e dicendomi:
“Mi vuoi già tradire ?! Con lei scopi dopo !”
“Scusa, io…”
“Sto scherzando…aspetta lasciami fare mentre cambia la pellicola…”
Giovanna mi si avvicinò e mi baciò in bocca. Ricambiai subito il bacio e…limonavamo…intanto che Larissa faceva gli scatti ad Amalia…ed ecco che le stava dando le istruzioni ulteriori:
“Allora Amalia…ti tocchi la figa eccitata dalla loro vista e ti titilli il clitoride con un pennarello tondo…eccolo ! Guarda verso di loro, che limonano, toccandoti con maestria; nuda sotto, maglioncino sgualcito, da sciatta sopra…e ti tocchi, pronta ?! “
Anche Amalia in una trentina di secondi si era data da fare, e senza mai guardare in macchina prese a toccarsi la figa pelosa riccia castana…
“Allora Olindo ! Mettilo dentro Giovanna. Giovanna guardalo con trasporto…sei contenta di farti un giovane cazzetto anche se non è grosso…un paio di scatti che limonate lingue all’aria prima dai, Olindo toccale la figa mentre slingui con lei…”
Il mio cazzo assistito dal nostro limonare si era mantenuto dritto e duro, e lo potei accompagnare verso la carnosa figa di Giovanna, che nel frattempo si era seduta in poltrona a gambe larghe, ginocchia al petto, reggendosi le gambe aperte con le mani. Lo ficcai entrando, e uscendo più volte in due-tre minuti; ogni sei sette secondi un lampo flash attenuato dal pannello di ammorbidimento retto da Mikhail fuori inquadratura…Larissa le foto ce le scattò da più punti di ripresa descrivendo un mezzo cerchio intorno a noi. Poi Mikhail ci diede le altre istruzioni:
“Giovanna, apri la camicetta e togli il reggiseno allentandolo ! Il modello di Giovanna di sganciava da davanti…le sue piccole zinne flaccidine, vista l’età fecero capolino…I capezzoli marroni non erano male…aspettavo l’ordine di Mikhail o Larissa…parlò Mikhail:
“Giovanna abbandona la sedia e sistemati distesa sul tavolo ! Olindo, guardale il seno, baciaglielo più volte e succhiale i capezzoli fa con calma…”
Iniziai a piazzarmi sopra il corpo di Giovanna, per avere cinquatasei anni era ancora abbastanza tonico…cellulite poca…evidentemente faceva o palestra o interventi chirurgici…
“Giovanna, ora Amalia si metterà accanto a te, volta la testa verso il bordo del tavolo in avanti e tu le leccherai il pelo della vulva, mentre ti si presenta in piedi; il tutto mentre Olindo ti spreme un seno e ti succhia l’altro !”
Amalia disse:
“Ma non divento lesbica così ? Non me l’aveva mai leccata una donna…nemmeno al liceo !”
“Guarda Amalia ! Metto solo la lingua sul pelo, e scusa il solletico…il tempo per due foto…dai !”
“Uhmmm ! E vabbé ! Speriamo che a chiavare almeno te Olindo !...dopo…”
Comunque non discusse, ed avvicinò la sua vulva per quanto possibile alla testa di Giovanna che aveva la lingua di fuori pronta a lambirle il pelo riccio per l’obiettivo…Larissa disse imperiosa:
“Fermi così ! Rimanete così, che faccio gli scatti…Amalia ! Occhi chiusi da godimento…scopriti una tetta,… e toccatela sul capezzolo !”
Amalia si alzò il maglioncino leggero e scoprì una tetta come le aveva detto Larissa, che fece una decina di lampi flash da diverse posizioni intorno a noi, e da dietro da sopra; ci vollero quattro minuti in tutto, perché bisognava rispettare il tempo di ricarica per il flash a torcia, di circa dieci secondi. Mikhail ricaricava la torcia cambiando la batteria portatile, e gliela dava alla madre per altri scatti…poi arrivò il cambio di posizione…Larissa ci dava le pose:
“Amalia, stenditi sul tavolone accanto a Giovanna; cosce aperte ed accoglienti…faccia di lato verso l’obiettivo, senza guardarlo, con la lingua di fuori, occhi semi chiusi…stai godendo della lingua della tua padrona !”
“Larissa ! Mi tolgo il maglioncino, tanto ormai non vedo a che serve ! Che sento pure caldo, hoh !”
“Fai, fai…”
Amalia sorridendo a Giovanna eseguì senza discutere…Larissa riprese:
“Giovanna, la lecchi ad Amalia con trasporto, apprezzando l’odore della sua figa; mi serve la tua lingua in evidenza sul pelo di Amalia, ma anche il tu naso; se il tavolo regge mettiti quasi a pecora sopra di lei, e abbassi la sua testa, verso la sua figa. Olindo baci in bocca Giovanna e le prendi bene una zinna da spremere…fa piano !”
Larissa ci scattò diverse foto da sopra da lato in cui godeva la testa di Giovanna; io facevo ogni genere di bacio e di leccata alle guance di Giovanna; mica male la “signora”: era una donna pulita e profumata, e diedi modo a Larissa di fotografare la mia lingua che le verniciava il volto di saliva, poi pensai di dire:
“Adesso che si fa ?”
Larissa disse:
“Si cambia posizione tutti…Giovanna alzati e mettiti alla pecorina contro il tavolo ! Amalia, tu le lecchi la schiena e la nuca mentre il giovane Olindo la sodomizza. Giovanna, vorrei chiederti di fare un volto sorpreso quando ti fotograferò davanti a te; il cazzo di Olindo non è grosso, ma tu sei una donna erotomane, felice di essere inculata dal pony express…ti dovrà entrare dentro, vuoi lubrificarti prima ?”
“Sì è meglio !”
“Mikhail ! L’olio !”
Mikhail lo vidi prendere del lubrficante per giochi erotici, di norma reperibile in farmacia, poi indossati dei guanti di lattice che ignoravo dove li tenesse cominciò a fare il massaggio anale a Giovanna che vedevo soddisfatta dalle dita unte ed esperte di Mikhail…Larissa disse:
“Fa con calma Mikhail, non voglio che Giovanna senta dolore…”
“Figurati ! Hai idea da quanto tempo ne prendo di cazzi ?! E tu Olindo ! Guardami l’ano ed il culo…te lo devi tenere dritto che mi devi infiocinare…”
Sorprendentemente Amalia s’intromise:
“Guardale il buchetto che ti devi eccitare…al tuo pistolotto ci penso io ! Guardala che è una bella donna ! E lui dallo a me !”
Guardavo Mikhail, freddo e gentile lubrificare con metodo e rispetto l’ano sbiancato della “signora” Giovanna, senza indurle dolore, poi la cerimonietta di preparazione finì:
Amalia continuò con la sua sega, poi mi riconsegnò il cazzo duro, che scappellai, e diedi tempo a Larissa di fotografarlo appoggiato all’ano lucido di lubrificante di Giovanna; dopo quattro scatti fatti da quattro diverse distanze Mikhail mi fece cenno di entrarvi movendo con gentilezza il proprio braccio ad indicare…presi la mira, e lo centrai al primo colpo spingendo fino in fondo…e Larissa scattava i suoi flash, sia del mio cazzetto scomparso nel retto di Giovanna, sia della mia presa dei suoi fianchi. Feci un po’ di normali movenze, godendo e respirando esaltato, e il culo della “signora con la permanente” biondo cenere mi stringeva il cazzo abbastanza bene; il lubrificante mi rendeva i movimenti rapidi e fluidi col cazzo tutto affondato dentro quel retto di donna.
“Ahn, Ahn ! Oh ! Ahn ! Ahn ! Mica male questo culo ! Mica male…oh !”
Giovanna appena sentiva le mie spinte e a malapena respirava…
“Uhm, ohhhh, uhmm, ohhh…sì Olindo, ci sai fare tranquillo così…ahhh ! Colpetto storto ! Huuh !”
Sorpreso del mio lavorio effciente nel suo retto, che manco mi vedevo il cazzo più, chiesi da ingenuotto:
“Ahnn ! …Ohhh ! …Lo senti ?”
“E certo che lo sento ! Ce l’ho nel culo ! Che mona che sei figlio mio…!”
Larissa si era spostata dando altre istruzioni ad Amalia senza fare caso alle mie domande a Giovanna:
“Amalia ! Mentre lui sodomizza la tua padrona, tu strusciati il pelo sulle cosce di Olindo, attaccati a lui affettuosamente, e gli baci il suo petto, come se lo possedessi anche tu, mentre incula la padrona…hai capito come voglio la scena ? Sorridigli e coccolalo !”
“Sì !”
Amalia si mise nuda dietro di me cercando di far intravedere alla reflex il suo pelo che si strisciava contro la mia coscia, dietro, e la sua testa che cercava alla meglio il mio capezzolo. Giovanna faceva per l’obiettivo di Larissa la faccia sorpresa, e stressata dai miei affondi…altri flash…
…venivo coccolato mentre inculavo una donna. Mikhail si allontanò, mentre io mi godevo il culo di Giovanna; si era recato in bagno, e tornò con una bacinella con dell’acqua col sapone, e me la diede:
“Pausa ! Tira fuori il cazzo, e puliscilo; te lo deve prendere in bocca Amalia …mò che sei pronto…”
“Pausa anche per te Amalia…puoi sederti se vuoi…anzi ti stendi dove ora c’era Giovanna…o più in là se vuoi…”
Larissa si era allontanata per darci modo di cambiare posizione tutti; mi pulìi il cazzo più volte, ma ormai sentivo montarmi la voglia di sborrare comunque, ma trattenni…un po’ difficile trattenere…il retto di Giovanna la distinta signora con la permanente di bei capelli biondo cenere non mi era mica dispiaciuto…ora invece mi toccava alla figa di Amalia ?! Me lo stavo smanettando quando Giovanna me lo prese in bocca, e gli fece un frullino con la lingua…cazzo pensavo ! Questa me lo fa sborrare adesso…altro sforzo per trattenere…porca troia ! Mikhail non disturbò, ma poi disse:
“Olindo lo ficchi dentro Amalia, che supina alza la propria lingua sull’inguine, e la figa di Giovanna…Giovanna, sistemati sopra la testa di Amalia…Amalia, riesci a fingere di leccarle la figa ?”
Giovanna lasciò il mio cazzo, e sistematasi sopra Amalia mi disse lei stessa:
“Che aspetti ! Chiavala !”
Messe le mani sulle cosce calde e grossette di Amalia, guidai il mio cazzo verso il suo spacco aperto in mezzo al pelo. Resi la mia cappella ormai violacea visibile. Larissa disse:
“Bene, mantieni così che devo fare delle ravvicinate. Non guardare me, che sono brutta ! Guarda Amalia…che desidera il tuo cazzo dopo aver servito la sua padrona !”
Larissa ci scattò le ravvicinate; la mia cappella a pochi millimetri dal suo spacco; poi un’altra volta il rumore di fine pellicola, e pausa di fatto; ne approfittai per strusciare la mia cappella nella regione di carne e di pelo intorno al clitoride, perché sapevo che alle donne piace, e Amalia accennò un sorriso per non mettermi a disagio…Larissa poi cambiata (purtroppo rapidamente) la pellicola, mi disse materna:
“Entra dentro Amalia ! Avanti e indietro ! Scopala !”
Scopavo Amalia finalmente, che però non era minimamente eccitata; cercava di sorridermi, anche per l’obiettivo forse…la sua figa morbida e tiepida mi trasmetteva piacevoli sensazioni…sentivo circolare qualcosa nelle mie pallette, e pensai di avvertire Larissa…
“Sto per venire Larissa ! Amalia mi stai facendo godere…”
“Tiralo fuori e spippalo ! Giovanna, cambia posizione e sistemati sopra la figa di Amalia…”
Aggiunsi io…
“Giovanna una frullatina rapida sulla cappella puoi ? Così innaffio il pelo di Amalia…non le posso godere dentro, vero Amalia ?!”
“No, infatti…ma se mi sporchi bene il pelo te ne sarò grata bel maschietto…Giovanna, sono una supplente di lettere a scuola ! E Olindo è il mio alunno preferito ! Tu sei la preside e glielo fai un mulinello…con lingua !”
Amalia era brava e spiritosa. Non a caso era un’addetta al lettering dei fotoromanzi porno…Giovanna, la “signora”, “la gran signora con la permanente” stette al gioco del momento dandomi del lei, come una vera preside:
“Uhmmm, bene, bene, giovanotto ! Dia qua !”
Giovanna mi prese in mano l’asta, ed in mezzo secondo il mio cazzetto duro era nella sua bocca beneficiando di veloci leccatine al mio glande, delicatissime e rapide, e dopo un paio di carezze alle mie pallette urlai…in un istante ! Un’esplosione emotiva !
“OHHHHHHH ! Hohhhhh! Vengoooooohhhhh !”
Larissa aveva rapidamente armeggiato sul flash mentre l’esperta Giovanna mi stava frullando la cappella violacea con bocca chiusa su metà del mio cazzo, ed infatti al mio urlo di piacere quando lo sperma bollente lasciò il centro del mio glande:
“AHNNNNN ! ECCOOOOOHHHH !
…era partita una serie di lampi rapidissima, che mi aveva quasi spaventato e reso cieco mentre godevo ! Era il flash stroboscopico che aveva ripreso i diversi millesimi di secondo che era durato il mio sparo sul pelo vaporoso di Amalia, investito da una pioggia di gocciole bianche dense…finalmente sborravo…un bel mini temporale di goccioloni bianchi ! Giovanna dopo cinque spari mentre non controllavo le pallette, da pratica me lo riprese in bocca di nuovo e diede a Larissa modo di fotografare il suo viso e la sua bocca macchiate dalle mie ultime buttate…quando finii di sparare sul volto di Giovanna, e sul pelo di Amalia, mi chinai a cercare di baciare sulle guance, e poi sulle labbra, Amalia che aveva sopportato quello che non gradiva: la fica di un’altra donna sopra le proprie labbra, ed il mio cazzo che non aveva potuto minimamente soddisfarla realmente…ma non era nemmeno eccitata. Solo disciplinata…Larissa fatto un ultimo scatto alle mie tenerezze per Amalia disse:
“Allora mezz’ora di pausa; vi lavate i sessi, mangiamo la pizza, poi Olindo e Amalia ne faranno un’altra; solo che stavolta sarà Giovanna ad essere ancillare…obiezioni ?”
Amalia disse:
“No, no…io devo andare al bagno ! È urgente !”
Mikhail le disse indicandoglielo:
“È di là, dopo il corridoio…in fondo !”
Quando fu fuori vista Giovanna commentò garbata:
“Poverina ! Starà vomitando…si vedeva che non era pronta per una donna che gliela chiedesse di leccarla…! Comunque io gliel’ho solo appoggiata, la sua lingua non mi ha colpito le carni realmente…”
Io dissi:
“Ci avevo parlato mesi fa. Lei la cavalcata avrebbe voluto farla su uno di quei cazzoni di buona misura; il mio è poca cosa…!”
Giovanna intervenne…
“Non essere ingiusto con te stesso. L’ho sentito che era duro…l’ho sentito; e tra una mezz’ora – tre quarti, lo sentirà bene anche Amalia ! A proposito è vero che è una prof di lettere ?”
“Sì, però è precaria e fa per lo più supplenze: comunque è anche quella che scrive i fumetti per l’editore…”
“Non mi dire ! Quei fumetti li scrive lei, dunque !”
“Sì. L’addetto al lettering della rivista le ha confessato che lui sa usare solo parolacce, e verbi semplici…lei invece è molto brava a bilanciarli entrambi !”
“Bilanciare cosa, scusa ?”
“Parole volgari e verbi appropriati; anche le parolacce, ma con giudizio pare…”
“Allora chissà che parole metterà sopra le nostre teste !”
“Non vedo l’ora di leggerle Giovanna !”
“Anche tu sembri molto giovane per queste cose, almeno !”
“Ho diciott’anni, no?!”
“Oh, certo, certo…”
Amalia era tornata nel frattempo, e Giovanna pensò di andarsi a lavare lei, e fare ovviamente quello che attendevo di fare io dopo la sborrata: cioè una bella pisciata; trattenere stava diventando fonte di bruciore. Mikhail aveva aperto i cartoni, e fatte le porzioni: distribuì le pizze a tutti noi. E tutti noi, affamati dal sesso, mangiammo. Tornata anche Giovanna dal bagno, vi andai anche io e ovviamente, dato che Amalia avrebbe dovuto prendermelo in bocca, (chissà se era capace…) lavai anche il cazzo... al lavabo. Dopo una decina di minuti tornai in quella atmosfera irreale dove, tranne Mikhail e Larissa, eravamo tutti con il sesso all’aria, come una comunità di nudisti. Osservai meglio Amalia: era ingrassata parecchio: almeno un paio di misure, mercé una disfunzione ormonale di cui soffriva. Si era accorta che me la stavo guardando…e mentre finivamo di mangiarci la pizza fredda mi fece fare conversazione…
“Dì la verità ! Ti sono piaciuta di più la prima volta, vero ?!”
“Ma no ! Sei carina anche adesso…”
“Adulatore ! In classe ti farei rigare dritto, e ti riprenderei al minimo movimento…pure quando fossi innocente…serve a farti capire che bisogna mantenere alcune distanze !”
“Allora vuol dire che ti guardano in molti !”
“Qualcuno oltre te, certo. Sicuramente…”
Seduta in terra aveva allargato le gambe, e vedevo in mezzo a tanto pelo lo spacco della sua fica, sulla quale comunque una sparata di sborra l’avevo appena fatta, non senza la bocca della navigata Giovanna…non le staccavo gli occhi dalla sua figa; non mi riusciva proprio di toglierli…Amalia disse:
“Non avevo i soldi per l’estetista ! Ma a quanto pare Larissa mi ha chiamato per questo pelo lunghino ormai, e anche un po’ disordinato !”
Fece con le dita il mimo della forbice e mi mostrò di quanto eccedeva rispetto alle dimensioni delle sue dita; poi riprese:
“Mo’ che la lecchi la tua lingua sarà tutta un’irritazione…non starci troppo ! Io godo con il cazzo ! Comunque visto che dobbiamo scopare vieni dietro a me ! Voglio sentire il tuo cazzo tra le mie natiche; se hai finito di mangiare fai conto che stiamo al mare e che sono la tua ragazza !...Oh ! A proposito ! Ce l’hai la ragazza ?!”
Mentre mi sistemavo dietro di lei, nella postura che mi aveva dettato un suono improvviso del campanello ci sorprese e ci diede anche un attimo di angoscia. Non ci eravamo certo ricomposti ! Tutti nudi. Mikhail l’unico vestito, andò ad aprire…
…
Aprì e si mise davanti; chiunque fosse non poteva vederci…Mikhail disse:
“Dia pure a me ! Li prendo io…ecco !”
Mikhail chiuse la porta e prese il fagotto: cinque caffè, e due bottiglie d’acqua liscia, più i bicchieri di plastica a perdere…
“C’è il caffè ! Per chi lo vuole, naturalmente !”
Lo prendemmo tutti e cinque. Poi Mikhail raccolse i mini bicchieri e li buttò in un sacchetto; poi aggiunse:
“Sul tavolo ci sono i bicchieri e l’acqua ! Si serva pure chi ha sete. Due bottiglie dovrebbero bastare.”
Dato che il caffè asciuga la lingua io presi un paio di bicchieri d’acqua; la maggioranza di noi bevve per lo stesso motivo…Mikhail prese una scopetta che aveva trovato in bagno e scopò via le briciole dal pavimento dove avevamo mangiato seduti dove trovavamo: chi sul tavolinetto, chi in poltrona di pelle, e chi come me e Amalia per terra sulla moquette…mentre ero ancora seduto Amalia si alzò davanti a me e mi chiese:
“Puliscimi il culo dalle impurità della moquette se le ho prese, grazie !”
Le toccai le natiche per toglierle quei quattro-cinque grumi di pelo che la pelle delle sue natiche aveva assorbito. Lei intanto si puliva davanti, poi mi disse:
“Olindo ! Prenditi in mano le chiappe, e guardati il mio culo, o la cosa che più ti piace, come il mio buchetto dietro; è carnale ! Guardalo ! Ma lo sbiancamento e la depilazione non me li posso permettere, guarda ! E inizia ad arraparti. Tra cinque-sei minuti dovrai averlo bello duro di nuovo…”
Aprii le natiche alla “mia professoressa”, e poggiai le mie labbra a baciarle il buchetto; per stare più comodo mi ero seduto sul tavolino, e Amalia aveva chinato il proprio corpo verso il muro, per mantenere il suo culo all’altezza del mio volto mezzo scomparso tra le tonde chiappe dell’amica di mia sorella. Mentre valutavo sulle guance il calore del culo di quella giovane donna mi accorsi di un paio di lampi: erano i flash di Larissa…un paio di minuti dopo sentii una mano che cercava il mio pisello: era Giovanna, che avrebbe fatto il possibile per procurarmi una seconda erezione con cui scopare Amalia. Giovanna chiese:
“Il primo bocchino di questa scopata glielo fai tu Amalia, o vuoi che inizio io…?”
“Ohhhh, sei un proprio un porco Olindo ! Mi stai…ohhhh…ahn !...violando il buchetto con lingua…uhmmm…tu sei pazzo Olindo ! Smettila !...ohhh ! Mi sentoohhh…ohhhnnn…che bella la tua lingua, lì dietro ! Sei un porcone ! E io ormai una mezza scrofa ! Hohhhhh !”
Giovanna non ottenne risposta; e Amalia si stava godendo la mia lingua in un posto abbastanza impensato; ormai ero un kamikaze del sesso, di quello spinto ! Non sapevo che Amalia potesse avere un discreto buon sapore anche lì nonostante l’odore non invitante, ma sentirmi sporco era esaltante…senza istruzioni Giovanna continuò con la sega, metodica, alternando strette con carezze alla cappella…Larissa disse:
“Allora Amalia ! Chinati con le tette contro l’altro tavolino: quello di vetro, e tieni se puoi il culo alto ! Ti assicuro che nel mirino non vieni male…leggermente larghe le gambe per favore; deve vedersi il pelo, per qualche scatto da dietro…”
“Così va bene ? Non mi piace che mi pendono le tette…”
“Vai bene Amalia, vai bene…aspetta che devo farti delle foto da dietro ho detto…”
Indietreggiai e permisi a Larissa di fare le foto da tre-quattro angolature diverse, poi Larissa mi disse:
“Olindo ! Chinati in piedi a leccarle inguine e fica…Giovanna tu mantieniti dietro Olindo e vedi se puoi leccargli le palle o tirargli qualche pippa…simuleremo un menage-à-trois…vai Giovanna, dietro Olindo…tutti e tre occhi semichiusi come se godeste sul serio…”
Non ci volle molto ad assumere quella posizione, e Larissa ci fece una decina di scatti o forse poco meno. Ormai non li stavo più contando…Amalia disse:
“L’inguine lo lecchi bene Olindo…”
Larissa ci lasciò fare, affinché l’eccitazione cominciasse a prenderci, dati i nostri reciproci solletichi di lingua nelle nostre parti intime. La lingua esperta di Giovanna ce l’avevo dietro le pallette…e la mia lingua cominciava a sentire il calore dell’inguine di Amalia…anche la mano di Giovanna era esperta, e il cazzo mi stava tornando in tiro…poi Larissa ruppe l’idillio multi linguale per chiedere:
“Amalia! Giovanna può succhiarti i capezzoli e strizzarti un po’ i seni ? Sai, mentre Olindo ti chiava la fica…se non hai niente in contrario stenditi sul tavolo di cristallo !”
Ci scomponemmo. Giovanna continuava a baciarmi anche il mio culo con la mano ben salda nel mio pisellone in lento indurimento…Amalia con cautela si stese sul tavolino di cristallo sotto il quale c’erano le riviste e gli opuscoli informativi di quella ditta d’assicurazioni che ci stava ospitando…sembrava reggerla…forse stavamo rischiando troppo, visto anche il peso di Amalia…Larissa ci diede le altre istruzioni:
“Amalia alza le ginocchia in modo tale da far entrare dentro Olindo con il cazzo…Giovanna, piazzati alla sua destra e succhiale il seno destro strizzandole il sinistro…”
Mi smanettai il cazzo per non perdere il principio di erezione…contavo sul calore della fica di Amalia per il resto. Sembrava comoda da chiavare…prima però mi chinai a leccarle la fica velocemente, mentre Giovanna la stava lavorando al seno…le mie lappate veloci ottennero l’effetto di far lacrimare Amalia dagli occhi semichiusi per l’imbarazzo dei succhi al capezzolo da parte di Giovanna, o della mia lingua leggera e veloce nel cercarle le carni intorno al clitoride…Amalia stava reprimendo dei rantoli…
“Mmmmhhhhmmmm, ohhhhh ! Uhmmmm ! Ohhh, ahhhhh, ohhhh ! Ba…ba…sta Olindo ! Non così, non così…leccami più in alto e intanto…ohhhhh, metti il dito dentro…un po’ il dito dentro, ohhhhh !”
Misi un dito dentro e lo mossi con delicatezza, leccai insistendo di più dove aveva detto lei. A me sembrava di essere circondato solo dal pelo, un po’ disturbato dai flash improvvisi di Larissa, ma riuscii egualmente a colpire le pieghe delle sue carni intime; diedi anche un paio di spazzatine improvvise al meato urinario, e Amalia cacciò un urletto di piacere…
“AHN ! Ohhhhhh, che porcohhhhhhh ! Sto sbavando, lo sento…”
Amalia aveva tirato fuori la lingua spontaneamente, e anche la sua fica la sentivo ormai ben bagnata. La sentivo sulla lingua…
“Io entro ! Questa sta carburando Larissa, dai scatta prima che la sborro !”
Presi in mano le cosce già aperte, e le adattai alla penetrazione del mio cazzo, che scomparve subito dentro la sua bagnatissima fica. Larissa fece gli scatti, circa tre o quattro. Poi lo tirai fuori per darle modo di fotografare la mia cappella bella rossa, poi ad un cenno di Larissa entrai dentro di nuovo…guardavo il volto di Amalia con gli occhi semi chiusi. Ma muoveva anche la lingua in cerca forse di qualcosa di lubrico; Giovanna offrì la propria lingua ad una certa distanza da quella di Amalia, che tendenze bisex sembrava non averne, ma come avevo anche capito io un trucco d’inquadratura avrebbe mostrato le lingue di Giovanna ed Amalia disposte ad incrociarsi, senza veramente farlo. Giovanna aveva capito che Amalia voleva un vero uomo, ma aveva trovato un dilettante del porno come il sottoscritto, con un cazzo parecchio lontano da quelli king-size della normale pornografia…fortunatamente la seconda erezione stava funzionando anche se avevo la sensazione che svettasse di meno. Intanto però Larissa con i suoi scatti mi stava dando il tempo per fare diversi affondi, alcuni dei quali qualche rantolo ad Amalia lo provocarono, o forse fingeva per sostenermi l’erezione, Mentre affondavo tutto il mio cazzo fino in fondo Larissa ci avvertì:
“Scusate se ve lo dico…mi è rimasto un solo rullino da trentasei…intanto che lo cambio finisci di scoparla, ma poi dovrai uscire…”
“Ohhhh, uhmmm…ohhh...che buona fica che hai Amalia !”
“Divertiti e chiavami Olindo ! Ahn ! Chiavami dai…Giovanna…”
“Che c’è Amalia ?”
“Baciami il collo con la lingua…ti dispiace ?”
“No, ma ti pare !”
“E tu, scopa maschietto…sei qui per questo, dai !”
Larissa fece quattro scatti con le mie ultime affondate mentre Giovanna leccava il collo ad Amalia…poi ci disse di nuovo:
“Olindo toglilo ! Non puoi sborrare adesso, toglilo dai ! Che devi metterglielo nel culo o almeno fai finta…problemi con il culo Amalia ? Vuoi una lubrificazione anche te ?”
“No…figurati ! No, no…”
“Se sei in imbarazzo per Mikhail, te lo può mettere Giovanna !”
“Uhm, va bene. No Mikhail va bene…mettimi il lubrificante…eccoti il mio buchetto, fai, fai !”
Mikhail si reinfilò i guanti e delicatamente lubrificò Amalia. Probabilmente non era la prima volta che dava il culo; l’avrà fatto col marito da coniugata, no ?! Amalia disse al ragazzo:
“Ficca il dito, dai…non stare sempre a massaggiarmi il buchetto…”
“Va bene…aspetta, ecco…”
“HOH ! Mettilo anche dentro…ahn ! Hoh ! Hoh !”
Mikhail ci mise un buon minuto muovendole il dito ben unto, Amalia era a disagio, forse perché si era sempre lubrificata da sola, ma “da esterno” fece un buon lavoro anche a lei…Larissa non guardava fissando la finestra con la persiana semi calata. Mikhail dopo essersi assicurato che il buchetto striato fosse lucido di quell’olio disse:
“Qui ho finito ! La signorina è pronta, credo…”
Il rilascio del dito di Mikhail aveva provocato una tremata del culo burroso di Amalia…
“Sì, dai ! Sono pronta ! È tutto vostro !”
Larissa riprese in mano le scene:
“Allora mettiti alla pecorina ! Tu Giovanna le massaggi ventre, e fica da sotto ! Tu Olindo aprile le chiappe, e fai che glielo metti dietro ! Mi serve la tua cappella che si appoggia all’ano aperto ! Amalia, spero che non ti dispiaccia se Giovanna ti bacia la natica mentre ti massaggia la vulva…”
“Eh ? No, va bene, va bene…però non sono lesbica Giovanna !”
“Stai tranquilla ! Sono anni che faccio questo mestiere…solo due carezze, stai tranquilla !”
Aprii le natiche ad Amalia, e preparai il cazzo per l’infiocinatura carnale di quel buchetto con qualche pelo. Povera Amalia, non poteva permettersi una seduta di epilazione anale…comunque piazzai il mio cazzo con la cappella rossa appoggiata all’apertura di quel buchetto. Giovanna con le sue labbra baciava la natica sinistra, io tenevo aperto quell’ano agendo su quella destra. La testa di Amalia faceva mostra di godimento con gli occhi semi chiusi, e le mani poste sul tavolo di vetro spesso, a mò di sfinge. Larissa scattò delle foto con parsimonia: quattro ravvicinate, e quattro da un buon metro da sopra; poi procedette a farne un paio a partire dalla faccia in smorfia da rapporto anale ad Amalia…poi Larissa disse:
“Ultimi dodici scatti ! Olindo, adesso entra, e caccia dentro tutto il cazzo, che gliene scatto un paio al cazzo ingoiato…”
Lo ficcai dentro fino in fondo con un solo colpo di reni. Il culo di Amalia tremò un pochino, ma ammortizzò bene il mio affondo…Giovanna aveva avvicinato il proprio volto all’ano chiuso dal mio cazzo, e suggerì a Larissa un paio di scatti con la sua lingua…puntualmente Larissa sentenziò:
“Ultime sei…esci dal suo culo, e quando stai per sborrare dillo che faccio la sequenza stroboscopica !”
Eseguii da bravo soldatino sfilando il cazzo dal culo tiepido di Amalia; non appena lo feci Mikhail diede una salvietta igienizzante a Giovanna, che pronta afferrò cazzo, e cappella per ripulirmelo alla meglio dalla merda, mi fece anche un po’ male dato che la mano non era la mia; poi però Giovanna prese a rifarmi il solito pompino, mentre Larissa invitava Amalia, voltata verso di noi, a restare alla pecorina in attesa di trovare una buona inquadratura. Non sapevo che posizione avesse scelto; continuavo a guardare il corpo sottomesso di Amalia aprendole di tanto in tanto il culetto; poi accorgendomi che la lingua di Giovanna stava facendo il suo dovere come prima dissi, dato che Larissa ci teneva:
“Sto venendo…state pronte ! Ohhhh…”
“Giovanna, stai accanto al culo di Amalia ! Deve sborrare le natiche il buchetto, e il tuo volto…non ti verrà dentro Amalia !”
“Bene, sono pronta anch’io Larissa…”
Spippandomi il cazzo alla velocità giusta mi partì il primo sparo, e mentre lo sperma si schiantava sulle rosee carni con qualche brufolo di Amalia, e qualche goccia sul volto di Giovanna partirono tre scatti con lo strobolampo. Giovanna da donna pratica prese un po’ di sperma dalle natiche, e se lo spalmò sul volto, e sulla sua lingua. Il culo di Amalia era stato, diciamo, onorato del seme maschile adeguatamente…Larissa mi disse:
“Le ultime due Olindo ! Fammi una faccia stressata dal godimento ! Spettinati un po’ i capelli !”
Mi diedi due manate a cazzo ai capelli, affinché apparissi spettinato, e simulai con il mio volto a occhi chiusi il godimento della sborrata; un solo scatto flash, poi la macchina di Larissa emise un rumore elettrico: era il motore di riavvolgimento della reflex…
“Friinnnnnnnnnnnnn ! Bzzzz ! Click!”
Larissa disse mentre apriva la reflex:
“Finito ! In libertà ! Potete alzarvi se volete…grazie a tutti…grazie Amalia ! Sei stata brava ! Credo che ti chiamerò ancora…”
Mi chinai a baciare l’ano sporco del mio seme ad Amalia, e le lasciai la mia firma: un po’ di slinguate all’inguine…sentii Amalia dire:
“Ci conto Larissa, ma la prossima volta vorrei farmene uno di una certa taglia ! Olindo basta ! Dai…devo andare al bagno…su, dai ! Mi sa che ti sei innamorato, accidenti ! Tranquillo mi è piaciuto anche dentro il culo ! AHMM ! Basta baci ! Basta…dai !”
Mikhail mi staccò dal culo di Amalia, che volevo amare per la sua pazienza…poi ottenuto che Amalia si alzasse, e andasse al bagno per prima, aiutò anche me ad alzarmi…poi disse:
“Sono le diciassette e quaranta ! In teoria avremmo dovuto liberare qui alle diciassette, diciassette e trenta; al bagno fate presto ! Semmai vi laverete bene a casa vostra. Qui a momenti arriverà il personale per le pulizie; raccogliamo tutto, su ! Olindo mi aiuti ?!”
Avevo il cazzo sporco e volevo lavarmi; dovevo anche pisciare visto che il caffè aveva fatto effetto; e come l’aveva fatto a me, anche agli altri. Amalia fu ragionevole: tornò dal bagno e cominciò a rivestirsi; io da cafoncello fui più svelto della over cinquantenne Giovanna, e andai al bagno per secondo; cercai di non metterci molto, ma feci un rapido bidet ad acqua fredda; quando uscii entrò Giovanna…andai a rivestirmi anche io. Raccogliemmo tutto ciò che era a terra: per lo più i nostri vestiti, e biancheria intima che alcuni di noi, essendo stata a contatto con la moquette preferimmo non re-indossare. Alle sei meno cinque prima che uscissimo Larissa ci consegnò in una busta gialla ciascuno i nostri rispettivi compensi; notai che Amalia aveva ricevuto di più di me. Larissa disse:
“Amalia ! Per quanto posso supporre dovrebbero chiamarti ancora, se ci stai fallo sapere in redazione; se puoi volessi lavorare con me, di te sono molto soddisfatta…”
Amalia le sorrise, ma non disse nulla.
Poi Larissa si rivolse a me:
“Olindo ! Non so se ti chiamerò ancora; se mi autorizzi lascio il tuo numero di telefono in redazione…ma non farti illusioni…ecco !”
“No, senti. Se mi vogliono lasciassero detto a mia sorella Serenella che vive da sola. A casa mia non lo sanno che sarei venuto qui ! …E quando apparirà il servizio ?”
“Non lo so ! Io, se le foto sono buone, glielo porto tra una settimana…i rullini li porto a sviluppare solo dove mi fido ! Poi i tempi di pubblicazione una volta che glielo do non li conosco…”
Mikhail mi disse:
“Prova tra un mese, un mese e mezzo ! Comunque non meravigliarti con : oh non ne sapevo niente, …ma quante volte li pubblicano…e via dicendo…con i cinque rullini di oggi si possono ricavare fino a tre servizi da venti frame…secondo come lavora la rivista che li acquista ! Se vuoi per cinquantamila lire ti organizzo un book tuo, che potrai esibire come curriculum oppure te lo tieni per ricordo…fammi sapere se ci tieni…”
“Amalia !”
“Che vuoi Olindo, un appuntamento ?”
“No, cioè sì…insomma col lettering fammi fare bella figura !”
“Ai fumetti, pensi ?!”
Il citofono alfine suonò. Mikhail rispose:
“Sì ? Chi è ?”
“Pulizie…apre.,.? Grazie !”
“Sono arrivati. Dobbiamo andare via. Ci siamo tutti ?”
“Sì.”
“Guardate ancora una volta ! Dimenticato niente ?”
Guardammo tutti, e nulla c’era che stavamo lasciando in quell’agenzia, e uno alla volta scendemmo dabbasso. Al portone incrociammo il personale delle pulizie in tuta da lavoro; un breve sorriso di circostanza, e superato il portone ce li lasciammo alle spalle. Io potei notare che lo scooter era ancora al suo posto, fortunatamente non me l’avevano rubato…pensai di offrire un passaggio ad Amalia, che mi precisò che avrebbe preso il mezzo pubblico; salutai con un batti il cinque Mikhail, e con un cenno la madre, Larissa, che ci aveva fatto le foto. Giovanna discretamente ci salutò meno espansivamente con un garbato sorriso senza invadenze, da vera signora, e si dileguò rapidamente…il corpo caldo e le cosiddette palle sovrapposte di Amalia non mi erano dispiaciute affatto; me la sarei voluta fare con calma…Amalia lo aveva capito, e mi disse:
“Giovedì e venerdì i miei figli stanno da mio marito…se vuoi venire a farmi visita, abito a via della Meloria poco prima del ponte con la Goodyear…il portone è quello verde scuro…lo riconosci perché il mio palazzo è quello con il negozio di sport sotto…interno 12…se ti va di approfondire quel discorso sulla carburazione…io…se poi vuoi baciarmi o leccarmi proprio lì…non mi dispiace ecco ! Se mi telefoni verso mercoledì mi sgombero ! …Ah volevo mostrarti una cosa…”
Tirò fuori dalla tasca una polaroid: vi era raffigurata la sua fica trapanata da un toy doppio, di quelli per stimolare anche l’ano…
“Questo era il mio CV oltre al lettering…me l’ero portato casomai Larissa volesse sapere quant’ero porca…o fino a che punto…se Mikhail è bravo con i book, quasi quasi gliene chiedo uno…chissà…tu cosa farai con quei soldi, se non ti offende la domanda, sempre…”
“Ne ho altri da parte…forse metto il marmittone al motorino…o forse è meglio che me li tengo ! Senti Amalia, e se ci andassimo a mangiar pesce al mare in qualche ristorante, diciamo buonino ?”
“Il pesce quest’estate ! A me nei ristoranti piace andare vestita bene, e ora non posso pensare ai vestiti…tu ce l’hai il vestito buono ?”
“Sì, forse me lo faranno per la maturità…”
“Senti il pesce lascialo stare…che ne dici se venissi a spenderli a casa mia ?”
“A casa tua ? Ma ricevi clienti ?!”
“No, in condominio qualche stronza comincia a sospettare, ma se ti vesti bene, sei sempre mio parente…piuttosto vorresti fare una cosa in tre ?”
“Con chi ?”
“Conosco una di quinta liceo, ripetente, e troia !…una deviante ! Se vorrai darli a me i soldi di oggi e qualcosina in più se ce l’hai da parte, potrai averci entrambe…che ne dici ? Ti va ?”
“Vorresti dire che una parte la dai a lei, e l’altra resta a te ?”
“Sì, l’intenzione era questa ! Come ti avrà detto tua sorella, ho sempre bisogno di soldi, e non mi chiudo dietro nessuna porta. E poi ho visto che tu, con due donne non sei certo a disagio…questa ragazza ripetente è più giovane di Giovanna, e non è di famiglia disastrata ! Si tratta di una troia di suo…è un’antagonista politica ! Se ti piacciono cose come gli aerei, l’aeronautica o la marina, o i carri armati…insomma io non ho niente in contrario, ma…tientelo per te !”
“Perché ?”
“Durante le supplenze l’ho vista umiliare sessualmente a parole uno dei suoi compagni, che disegnava gli aerei sul libro d’italiano, durante le lezioni ! E li colorava pure…un giorno gli prese il libro senza consenso mentre disegnava una battaglia aerea, e me lo portò alla cattedra dicendo davanti a tutti i compagni che lui era gay…”
“E stò soggetto, era proprio gay ?”
“No. Gli piaceva l’amministrazione Reagan…e quegli scontri del Mediterraneo con i Tomcat contro Gheddafi…insomma non farti sgamare che lecchi il culo al governo, o non te la darà ! Ma se reciti la parte dello sfigato arrestato alla manifestazione ti da figa e culo per poche lire ! Insomma…se mi aiuti a …diciamo a ingannarla… lo sconto che ti farà me lo papperò io…e avrai anche i miei di buchini che respirano…”
“Bella idea, sì…! Ti farò sapere…allora Amalia, io devo tornare a casa…sicura che non lo vuoi il passaggio ?”
“Sicura, sì…”
Fece per baciarmi amichevolmente sulla guancia, io però dirottai le mie labbra sulle sue; lo accettò, ma poi si staccò per andarsene…lei non sembrava avere fretta; forse perché disillusa dagli uomini in generale, dopo l’esperienza con suo marito, che a suo dire l’aveva abbandonata, pur pagandole il mensile tutti i mesi.
Guidando verso casa, pensai, una bella doppietta senza vincolo di sborrata con due fighe, anziché una non era un’ipotesi da scartare a priori; ma avevo anche una mezza idea di giocarmi un bel sistema con la schedina del totocalcio adesso che finalmente potevo permettermelo…
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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