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Insospettabili vizietti domestici, 6a parte


di sexitraumer
28.03.2020    |    3.750    |    0 9.8
"– Druso: - e glielai assaporata? – Franz: - Non ho fatto in tempo..."
“Figlio mio! Mi hai narcotizzata a tradimento, e pretendevi pure che mi bagnassi! …se volevi la mia lingua te la dovevi prendere allora!”
“Te la misi dentro la fica mentre dormivi…ma non ho pescato nulla…”
“Che volevi pescare, porco delinquentello?! …un’infezione?”
“No, ma il sapore della figa bagnata…”
“Vivi di miti, Franz, te ne rendi conto?!”
“Perché questo è un mito?”
E la baciai in bocca di nuovo. E dopo aver atteso la sua passività la toccai tra le sue cosce fingendo d’aver mancato la figa…
“Ohhhhh…No! …dai…su… in bocca è incesto!…perché no!...ins…inso…ahnn…insomma è meglio di…”
“…di?”
“…di no!...?...!”

Mamma parlava tremolando, segno che il bacio le era piaciuto; praticamente mi stava facendo capire che la cosa le piaceva eccome. All’incesto con me doveva averci pensato moltissime volte autoreprimendosi, ben inteso! Ma stavolta la combinazione della cassaforte in qualche modo era scattata. Le toccai di nuovo il seno, e iniziai a baciarla sul collo…
“Noh! No, Franz…mhmmm…uhmmm…ma…ma…che ti prende Franz! Non starai…mhmmm…e…e…hmmm…ohhhhh…esa…esagerando Franz?!”
Me ne fregai della sua domanda, e introdussi la mia lingua dentro il suo orecchio, per esplorarla; mi piaceva l’odore e il calore della sua pelle. Si tenne quel corteggiamento piuttosto materiale…ma quando le strinsi una tetta, mi respinse bruscamente, e minacciò a gesti di schiaffeggiarmi, anche se poi tolse la mia mano dal suo seno, che stava piuttosto su…o forse era una mia impressione…
Ero pronto a subirli e a pararli, ma invece, abbassando il tono…

“Uhmmf! Per stavolta no, va. Togli questa mano cretino!”
“…”

Tolsi la mano, e attesi la sua reazione.

“Esci ! Voglio stare sola ! Esci e vai a chattare con quel porco di Druso! Quelle foto gliele puoi mandare, ma a tuo rischio. Io non ne so nulla! Calcola che papà avrebbe il diritto di chiedere la separazione! …Esci, dai!”
Lasciai la stanza, e mentre uscivo mamma disse più dolcemente:
“Se vuoi spipparti sulle foto che ti ho concesso, vai tranquillo! In camera tua non ci vengo…”
Andai in camera mia, e una volta steso sul letto, mandai le foto a Druso. Le mie non erano hard o scabrose come le sue, e il suo commento una volta scarico dal sesso duro con sua madre, fu soltanto delle parole semplici come che bella / bravo / anche il pelo non è male /che bella mamma che hai / te la sei fatta

Druso: - ma comè kè la figa non si vede bne? –
Franz: - l’ha scattata lei la foto, dopo essersi calata le mutande a metà –
Druso: - le zinne ce le ha belle, complimenti –
Franz: - grazie –
Druso: - ma la figa non glielai toccata allora –
Franz: - ovviamente no –
Druso: - ti afatto leccare la zinna vedo –
Franz: - solo per lo scatto. Il succhio me l’ha lasciato fare un 5 secondi scarsi. M’ha detto che succhiavo sul serio. E per forza cazzo! –
Druso: - sei arrabbiato perkè io lho potuat scopare? –
Franz: - no. Tranquillo !
Druso: - il bacio in bocca te la dato però –
Franz: - gliel’ho dato io e quando stavo per trovarle la lingua ci siamo staccati. –
Druso: - e glielai assaporata? –
Franz: - Non ho fatto in tempo. Mi ha strattonato indietro -
Druso: - pazienza, magari tra un mese cambia idea –
Franz: - mamma tua che dice? Potrebbe darmelo? –
Druso: - cosa ? –
Franz: - il culo. Mi piace e vorrei farmela lì –
Druso: - non glielo chietso in verità, ma io non o nniente in contrario. Se scoperemo piu speso proverò a chiederglielo, promesso Franz, ma senon vuole non posso fare nietne –
Franz: - alla prossima, Druso. Buona notte –
Druso: - anche a te Franz ! –

Non riuscivo a farmi seghe, né a toccarmi. Mi ero fissato col bacio in bocca a mamma, che lei anche se non voleva ammetterlo, aveva tutt’altro che sgradito! Il pisello che si stava indurendo prima, mi si era ammosciato: ero depresso per essere arrivato ad un passo dal cielo e invece…
…all’improvviso decisi di alzarmi e andare in camera da letto, da mamma, a vedere che stesse facendo; rimasi nascosto dietro l’uscio, avendo preferito arrivare in punta di piedi…mamma stesa sul letto col body doveva essersene accorta, e infatti mi sgamò:
“Che vuoi Franz? Hai finito con gli invii ? Te le sei lavate le mani?”
“No, non me le sono fatte le seghe…”
“Mhmmm…”
“…e vieni! Che hai paura? Non restare sulla porta, che mi dai il nervoso!”

Mamma mi fece cenno d’avvicinarmi al letto; prima, quando ero appena arrivato in punta di piedi, dopo essersi rimirata allo specchio si era sciolti i capelli ed era bellissima, quindi si era distesa sul letto. Rimase ferma, poi senza nemmeno volgere lo sguardo verso di me, momentaneo baccalà, smanettò un po’ con le asole del suo intimo nero. Scoprì il seno destro affinché si vedesse anche il capezzolo, poi mi sorrise. Io da baccalà umano non ero minimamente preparato a quello che mi stava per succedere contro ogni immaginazione! Ero ancora sulla porta quando mamma si abbassò le mutande di un paio di centimetri affinché intravedessi il pelo scuro, poco sotto il monte di Venere, ma non lo spacco; e poi disse:
“Vieni, vieni, dai! Avvicinati !”
“…”
Io sempre muto; lei era tornata normale nel tono, e m’invitò ad avvicinarmi.
“Volevi trasgredire, no?! Cos’è ? Dimmi…uhmmm, indovino, una scommessa con Druso?”
“N…no…Una cosa mia! Druso ha detto che sei bella.”
“Non è l’unico, sai. Di fighetti segaioli sotto casa che mi fanno complimenti maschi ce ne sono, sai! Pure migliori di lui.”
“Davvero?”
“Già! …mhmm…senti, stavo pensando…”
Pausa! Durante la quale mamma si accarezzò distrattamente il seno, e il capezzolo che aveva appena denudati…e che mi stavo già pregustando immaginando e ricordando il suo profumo, il suo rigonfiamento da respiro, il calore della sua pelle, e il succhio-slinguazzo e ancora il succhio…per non tradirmi intervenni…
“Pensando a cosa?!”
Mamma carezzandosi il seno continuò calma; io quella tetta l'avrei già stretta…
“Ehm, certe cose non si fanno tutti i giorni, tranne…!?!...”
Mamma non finì la frase, per 3-4 secondi; guardava verso il suo ventre senza incrociare lo sguardo con me…poi all’improvviso fissandomi negli occhi mi propose …insomma finì la frase che aveva mozzato per un momentaneo imbarazzo…
“…tranne oggi soltanto!”
“…mhmmm…ma…”
“Beh che ne dici?!”
“Oggi ? Insomma stai dicendo che…”
“…che comunque…beh, ecco oggi poco fa, ero decisa a dirti di no, proprio no! Sai…”
“Ho visto che ti guardavi allo specchio!”
“Beh a quello servono gli specchi, no? Beh, senti volevi trasgredire con me, credo, no?!”
“Hai detto di no, mi sembra!”
“Da ora se vuoi è un sì…se ne vuoi approfittare, sempre!”
Prese in mano il seno scoperto, e me lo alzò verso di me un paio di volte…che scena! Mamma riprese:
“Guarda Franz, fra non molto sarà il tuo compleanno…se saprai tenerti per te la cosa, e t’impegni a non chiedere - nemmeno a papà la playstation nuova! - insomma…il regalino, il pensierino, quello vero - un bel pensiero materiale, mi spiego ?! – insomma, te lo faccio adesso…”
“…adesso?...”
“Vieni mio piccolo pervertito, vieni…e avvicinati! Cosa temi ? Prima non ti sei strusciato su di me per farmi sentire il tuo pacco? Volevi tirarmi un paio di colpi, quando ho sentito non il bozzo, ma le tue mani nei miei fianchi…se t’avessi lasciato fare, …dimmi…stavi venendo negli slip ?”
“No!”
“Uhmmm…vieni, avvicinati! Non sto scherzando!”
Mi fece cenno di piazzarmi vicino a lei… poi, una volta arrivato vicino a lei mi fece posto sul letto, e potei sentire le sue cosce sulle mie coi pantaloni; la cosa sembrava non disturbarla, e mi disse:
“Guardami, le mie cosce e le gambe ! Sono depilate…”
“Sono belle mamma, proprio belle!”
“Sei venuto sotto gli slip ?”
“No.”
“Perché non te la fai qui ?”
“Qui ?”
“Sì; fattela qui ! Mhmmmm…struscia la cappella sulla coscia, pelle-pelle…vedrai che è bello lo stesso! Mi guardi pelo e tetta, e vieni in un minutino manco! Dai, su !”
“Depil…insomma che faccio allora? Sì, sembri liscia…”
Restai interdetto, ma mamma insistette:
“Toccami la coscia e sinceratene da solo!”
Passai la mano sulla sua coscia destra carezzandola più volte, per poi dirigermi a insistere sulla parte più interna e vicina alla figa; cazzo! Era calda lì, sapete! …mamma mi riprese:
“Beh, ahnnn…toccala sì, ma dalla mia bernarda stai lontanino!...ohhhh…mhmmm…nsom-mahhhh …ecco…”
“Lì sei più calda…ancora un po’, dai!”
“Davvero Franz ? HOH ! Mi stai…ahnnnn…imbarazzandooohhh…ohn…no…ohnn…non puoi imparare a dominarti ? Sai…dentro la figa non posso farti entrare Franz: sei mio figlio, lo capisci questo?...e tocchi!”
Continuavo a carezzarle la coscia destra, e qualche carezza pure alla sinistra, ma a me interessava l’interno; doveva in qualche modo piacerle anche a lei, poiché per guardare la mia mano aveva perso consapevolezza della sua tetta ormai scoperta quasi del tutto. Una tetta l’aveva scoperta, per cui io, riacquistata la capacità di profferir parola, colsi la palla al balzo, e chiesi:
“Hai scoperto un capezzolo solo…scopriresti anche l’altro?”
Ci pensò su un istante poi disse:
“L’altro, eh ?!”
“Sì…”
Ero stato un bugiardo sparato, ma riuscii a farle scoprire anche l’altra tetta.
“E va bene! Ma fai attenzione ! E attento con quelle mani! Mhmmmm…ancora molto?!”
“Cosa?”
“Ahnnn…devi carezzarmi ancora molto?...ahnn…le mutandine…dovrò cambiarle…ohhhhh…ma resta…restano al loro…pohhhh…sto..ahnnn…basta Franz…ahnnn…fermati, dai!”
Mi sedetti più vicino, mi tolsi le scarpe velocemente lanciandole lontano, verso l’armadio, e mi sistemai meglio accanto a lei per rimirarle meglio il seno di una bella quarta misura, e i suoi carnosi capezzoli, poi siccome sembrava calma, e disponibile, sfoderai il mio pisello, e le chiesi eccitato:
“Me lo pr…ehmmm…pr…prendi in mano te?! E me lo seghi sulla zinna…pelle-pelle…”
“Dammi qua…intanto scappelliamolo…ti va?”
“….ehhh…s…sì…”
Mamma afferrò il mio cazzetto in crescita e indurimento e cominciò ad andare avanti e indietro. Ero felice che la mia asta e la mia cappella fossero chiuse nella sua mano calda. Io però volevo che strusciasse la pelle della sua coscia, ma lei insisteva a tenermi il cazzo in alto-basso…
“Io quando lo afferro le faccio così Franz…”

“Struscia la cappella sulla coscia mamma…”
“…mhmmm…proviamo…”
Purtroppo non era così brava e la cappella aveva colpito poco la sua coscia calda…mamma aveva capito, per cui disse:
“Se ti piace strusciare il mio corpo te la devi fare te…”
Mi segai sopra la sua coscia cercando di colpire la parte più interna della sua pelle, quella vicina alla fica, e la mia eccitazione era aumentata. Dopo averle intravisto il seno mi spostai di poco e strofinavo più volte la cappella sulla tetta, solleticando il centro del glande col suo capezzolo…
“…mhmmm…mamma, prendilo te! Hai visto dove voglio colpire, si?!”
“Sì ho capito, sì…”
Il mio cazzo tornò nella sua mano, e andando avanti e indietro colpì più volte le sue zinne, ridendo divertita, e aggiungendo maliziosa…
“Ti piace la cappella sulla tetta, eh?”
“…mhmmm…sì…”
…lei mi guardava…e io mi eccitavo: il seno le divenne duro mentre ci strusciavo cappella e cazzo…il suo respiro glielo gonfiava, e rilasciava per poi rigonfiarglielo: che visione indimenticabile!
“Hoh…che solletico…huhmmm…s’ingrossa di nuovo, vedo…mhmmm…”
Poi accennò anche un sorriso. E io, invece di continuare a farmi smanettare il cazzo pelle-pelle, smisi di segarmi, le presi la sua mano calda, e l’avvicinai alle mie pallette, ancora dentro gli slip. Mamma le carezzò appena un pochino, e mentre la sua mano deliziava le mie palle, chinò il viso e baciò la mia asta e la mia cappella…avevo un desiderio pazzo di presa in bocca; lei l’aveva capito e dolcemente mi disse:
“Solo un po’ però, eh?! Dammi!”
Mi afferrò di nuovo il mio cazzo di una dozzina di centimetri per meno un di un paio di diametro…era il cazzo di un tredicenne…lo prese, e lo strinse diverse volte, poi se mise in bocca, e all’improvviso mi girò la testa poiché la mia cappella nuda si era ritrovata immersa in una calda bocca femminile, piena di saliva, con una lingua che si muoveva…iniziò un accenno di pompino…il mio cazzo era durissimo
“HOUH ! Che fai ?!?...Franz?!”
Le misi le mani sul seno, e mi strinsi ancora di più a lei…a quel punto però il pompino che mamma aveva iniziato non era più possibile…volevo investire un po’ del tempo concessomi da mamma un po’ diversamente…e il mio cazzo facesse un po’ cosa voleva! Mamma, benché sorpresa, non ostacolò questa mia richiesta di passività, e affetto. Sentivo il suo respiro caldo che gonfiava e rilasciava la pelle delle sue tette, che sembravano ingrossarsi davanti ai miei occhi, e ne sentivo il calore sulle guance. Il mio cazzo cominciava a svettare lo stesso anche se non era più in bocca, ma mamma non voleva afferrarlo. Io mi giocai il tutto per tutto: alzai il volto da quelle dolcissime tette calde e…

Iniziai a baciargliele…velocemente e con leggerezza…le sentii scaldarsi di più, ad ogni mio bacio…
“Pciù, Pciù…Pciù !...Pciù ! Pciù !”
Ci diedi tantissimi baci sulla pelle al di sopra dei capezzoli, senza toccare il resto del suo corpo…cazzo i baci se li lasciava dare !
“Ehi ! Che…ohhhhhhh!...huhmmm…però!”
Continuai impazzito dopo aver sentito un suo rantolo non represso…
“AHNNN…”
Istintivamente le afferrai le zinne da sotto, stringendole subito: se non mi respingeva, potevo provare a suggerle il latte da quei capezzoli conosciuti nei primi mesi di vita…potei prenderle ambo le zinne, senza che mi respingesse e, dato che nel frattempo mi ero accaldato anch’io, sentendomi rovente sulla fronte, pensai di strusciare le mie guance sulla pelle delle sue tette…
“Vabbene…ahnnn…stringile, tesoro di mamma…stringile! AH! Scotti Franz! Hai la febbre?! AHNNN…Ohhhhh”
…poi una volta che riuscii a far capire a mamma che scottavo per l’eccitazione, afferrai al volo il suo capezzolo sinistro iniziando a suggerlo…succhiavo, succhiavo con tutta la voglia che si convertiva in forza di morsetto, e aspirazione…a mamma scappò un altro rantolo…
“Ahnnnn…ohhhh…fa piano Franz, fa piano ! Ohhhh, non sei più un neonato…ahnnn, come succhi! Ohhhhhh !”
I suoi capezzoli erano dritti come soldatini sull’attenti; mentre le succhiavo il sinistro, lasciai la presa sul seno destro, per pizzicarle garbatamente il capezzolo destro per un buon minutino, poi staccai la presa, rilasciando dalle mie labbra una bava di saliva sul capezzolo stremato dalla mia suzione, aprii la mia bocca e tirai fuori la lingua mettendomi un istante dopo a leccarle la pelle del seno al di sotto della linea dei capezzoli: gliele leccai entrambe lasciandovi sopra della saliva, poi iniziai la suzione del capezzolo destro, pizzicandole delicatamente il sinistro.
“Oh ma che…che…fai Franz ?! Ohhhhh ! Altro che sega! Tu mi vuoi !...ahnnnnn!...E…e….ahnnn…vabbene…succhiale un po’…basta che non esageriamo…ohhhhh…mi sto…mi stooooohnnn…scaldando…ohhhhh, Franz fermati…Franz…è colpa mia! Non ti punirò, ma fermati…ti prego! Ahnnnn! Ahnnnnnn! No…dai, no…uhmmmm…ohhhh!”
Pensai: “Sì ! Col cazzo che mi fermo! Respingimi tu, se non ti piace!”
E invece le piaceva eccome! Entrambe le zinne erano diventate durissime, oltre che caldissime. Mi godetti a fondo anche la seconda suzione, assaporandone il pochissimo latte, ma nel frattempo, eccitato, giocai il tutto e per tutto: allungai la mano fino alle sue mutande di pizzo, entrando con due dita della mano destra sotto il bordo elastico …e attendere qualche angoscioso, intenso istante per saggiare la sua ovvia reazione alla mia intenzione di esplorarle il… sesso!…
“Ohhh…n…noooooh…nooooohhh ! Che fai …hohhhh…Franz ?! Che fai…ahnnnn…ohhh! Tieni a posto quelle mani …ahnnnnn…Fra…hnnnnn…Franz…nohhhhh, noooonnn ci …provare!...Ohhhhhh ! Maiale!...ohhh…perché mi tocchi così ? Perché ? Ohhhnnn…noooohhh…non doveva esser solo una sega ?! Pelle-pelle ! AHN …ahnnn…ma dove hai impa….hhhh…rato ? AHNNN…che carezze fini ! Sei proprio leggero…bravo!...fai questo a mamma tua, Franz?!...mhmmmm…lasciami respirare Franz ! Piano…mhhhmmm…sì…ohhhhh!”
“Sui porno manga mamma…e sui racconti erotici on line! Lasciami fare, dai ! Mica ti sta dispiacendo…come ce l’hai calda e…uhmmhm…bagnata…ti ho eccitata bene allora!”
…la fregna di mamma era già bagnata e …pulsante; non appena vi sovrapposi la mia mano la sua vulva cominciò a bagnarmi; gliela smanettai educatamente la passera, con delicatezza continuando a baciarle il seno…e la mia mano, prigioniera dentro grazie all’elastico delle mutande, non venne respinta: era fatta!
“Ahnnn…ma non hai l’età per fare cert….certe eahnnn…cose…con me!...ohhhh! Che ?...”
“Ma che …vai a pensare! Lascia che ti carezzi ancora…dai…pciù…pciù…!”
“AHHNNN…dovrei dirti di smettere…ma …ohnnnn…ohhhh…ohhhhh…sono stata una porca anch’io…Franz! Aspetta te lo prendo in mano un po’ io…ahn!....ohhhh…uhmm, tanto a questo punto…!...Uhmmm…Ahnnnnnn!”
Mamma aveva ceduto! Provò a prendermi il cazzo, ma ero praticamente sopra di lei, ma un paio di tirate di cazzo riuscì a farmele…Ora potevo farmela anch’io…interruppi la suzione per leccarla, e baciarla sul collo, e me lo diede tutto socchiudendo gli occhi, apprezzando la mia lingua famelica della sua pelle calda, e ancora giovane…poi senza accorgermene anche lei mi baciò in bocca, e, schiuse le mie di labbra con le sue sovrapposte, mi cercò con la lingua eccitata: la sovrapponemmo un minutino, scambiando parecchia saliva che non riusciva a raffreddare i nostri volti roventi…mamma interruppe il bacio bagnatissimo, e mi disse:
“Fai quello che devi prima che cambi idea ! Svelto !...eccitata da mio figlio ! Che mamma troia che sono!...su ! AHNNN ! No ! Non levarti! Lo voglio dentro…dai ! Mi hai sedotto Franz!...ohhhh…forse…ahnnn…sai… lo…volevo…anch’io! Ahn! Te l’ho guardato il cazzo, quando ti segavi in camera tua, sai…un paio di volte sono stata tentata di entrare, e prendertelo in bocca…ma ho sempre …ahnnn…represso…ma…ohhhhh…facciamolo adesso…maledetta me!...no…non posso farne a meno…continua Franz…sono tuaaaaaahhh…ahnnn…ahnnn!”
“Sluuuuuurp…laaaaaaapp….uhmmmm…pciù, pciù…mhmmmm…slaaaaap!”
“AHNN…ohhhh…togli la mano Franz! Ohhhh…devo togliermele le mutande! O me le sfili tu? Ohhhh!”
Mi tolse la mano in frugo da dentro le sue mutande, e rapidamente se le sfilò; neanche il tempo di godermi la vista del pelo, e delle carni con lo spacco già aperto, che nel giro di due-tre secondi mi abbassai col viso sulla sua fica pelosa e carnosa, e mi misi a leccarla dapprima a caso, poi come uno scanner su tutte quelle pieghe della pelle del suo sesso, senza trascurare niente che individuassi come carne: aveva un odore pesante, di una mezza giornata, ma era gonfia e calda, oltre che bagnata…
“AHNN…chissà da quanto la vole…vi…ohhhh…mhmmm…ahnnnn…come lecchi! Ahnnn ! AHNNN! Sìiiiii…mhmmmm…”
Poggiandovi sopra il mio viso provai l’intrigante sensazione di essere sporcato dal proibito, come un maiale felice di sguazzare nel fango; solo che il fango lì erano i fluidi emessi da quella passera che avevo carezzato, e leccato famelico! Il sapore era salaticcio, e cercavo di esplorarla bene con la mia lingua in ogni anfratto, purché ci fosse carne intima, reattiva alla mia lingua, la mia sonda di senso che trametteva altro senso con sottilissime ondatine di piacere puro…mamma godendo delle mie lappate disse:
“Ouhhhmmmm…no ! Lascia perdere porcone ! La lecchi dopo ! Entra col cazzo ! Devi entrare adesso che ho i seni gonfi!…se aspetti…ohhhhh…mi… mi passa…su! OH ! Beh fai piano con la linguaccia…ahnnn…per…di…tempooohhh…ohhh…il cazzo devi mettere Franz! Il cazzo ! Huuuhhh!”
Pensai alla sua ironia su di me che desideravo che mi dicesse lubricamente cosa fare…infatti!
Mi alzai deluso dalla sua fica gonfia e attraente, e le presentai il mio cazzetto iniziando a scappellarlo: lo prese in bocca, e ci frullò la lingua sulla cappella mezzo minuto, alla svelta…quando si assicurò con due dolci morsetti vicino la base della cappella, che fosse dritto e duro – e che lo sarebbe rimasto – dapprima mi leccò le palle incoraggiandomi con un sorriso che da solo valeva tutta la scopata (beh, no quasi…), poi allargò le cosce, affinché individuassi il pertugio d’entrata. Aprì lo spacco con maestria, scostando una parte della vulva con la sua mano destra, e mi fece segno dove dovevo metterlo. E io vi entrai anche con la lingua…
“Oh! Che porco! Subito ad assaggiarla dentro! Uhmhhh! Devi metterlo qui tesorino mio!...basta con la lingua! Uhmmmm! Se sbrodolo adesso, poi godo poco, …dopo…! Dai, …ohhhhh…mhmmm…sai dove ficcarlo! E basta sondare, dai ! Il cazzo!”
Sul letto mi piazzai in ginocchio tra le sue cosce larghe, e riscappellato il cazzo, lo abbassai e finalmente lo misi nel suo roseo, e agognato pertugio. Infilatolo, mi lasciai cadere sul suo corpo, e il mio cazzo entrò nel suo piccolo paradiso di carne…avevo coronato un sogno risalente a due-tre anni prima, e non riuscivo nemmeno a rendermi conto che avevo finalmente colpito quella fica! Ero dentro! E dire che avevo passato ore a segarmi, a fantasticare con Druso dopo la visione abusiva ed illegale di tanti files a tema incesto…ragazzi che magia! …come entrai in lei, a mamma la voce si fece più affannosa, ma l’avevo eccitata io, e a dovere! Si tirò fuori la lingua da sola, per il piacere che stava provando…col mio cazzetto! E io cominciavo a sentire, senza il condom come con la prostituta Gladys, la vagina a sensibilità totale, sempre più calda e bagnata, ad ogni mio colpo di reni…cercavo di chiavarla facendoglielo sentire tutto, fino in fondo, e se potevo cambiavo pure la direzione d'affondo. Mi sentivo finalmente completo dentro me stesso…e ad ogni colpo speŕavo di trasferire me stesso, ad ogni colpo di più, dentro il ventre di mamma…
“AHN ! Bravo figlio mio, bravo! E ora scopa!…io godo fra poco ormai…ahnnn…ahhhhh…muoviti, bravo ! Non ti fermare ! Ahhhnnnnn…ohhhhhhhh!”
“Avevi ragione mamma! AHNNN ! Com’è calda ! Ahnnnn ! E io che perdevo tempo a leccarla !...ahnnnn! Ahnnnnn!”
“Ahnnnn ! Ahnnnn! Scopami Franz !...ohhhh! Come chiavi ! L’hai già fat-to…ohhhh…con una…coetanea…ohhhhh…ahnnnn!”
“Ohhhh…nooooh ! No…è la mia prima…ahnnnnn…prima….voltaaaaaahhh !”
“…ohhhh che mamma troiaaaahhhh !...ahnnn…ho…ho…hooooh…sve…svergi..nato…mio figlioooohhhh! Ahnnnnn ! Battilo il cazzo Franz ! Battilooooooohhh !...così Franz…! Così dai …ahnnn..ohhhh….ahnnnnn…ahnnnnn !”
“Mhmmm…mamma! Mi piace la tua fica!...uhmm…com’è calda! Ohhhhh…”
“Lo stai inzuppando bene…ohhhhh…per…ahnn…u…uh…uno della….ahhhh…tuaaaaaahhh…etaaaaaà…!”
“Ahhh…che figona che sei, màaaaa ! AHNNN…uhmmmm…mi…mi…sa che …ah nn…resterò con…te…per…AHNNN…per sempreeeeeehh !”
“Ahnnnn…scopala ora…che sono giovane…ah… uh! Piccolo ipocrita ! Ahn! Dai porcone mio !...ti volevo anch'io…sai…ahn! Tanto dovrai sposarti una…figa ! Io…con teeeehhh…uhmmm…dai…dammi la lingua quando il cazzo arriva in fondo !...con te non farò figli…porcone!...Dammelaaahhh…sluuuurp! “
Leccai la lingua a mamma a mezz'aria, tutta saliva, col mio cazzo tutto dentro di lei. Un meraviglioso lingua-lingua fra due amanti di cui uno solo adulta. Che goduria continuare ad affondare velocemente il cazzo dentro di lei respirando però irregolarmente, poi ogni tanto mi fermavo perché volevo mettercelo dentro proprio tutto, e mi capitava di rallentare…mamma respirava ampiamente per sostenermi l’erezione, poi mi accorsi che… piangeva ! …e restai disorientato…pensai anche di toglierlo il cazzo, ma mi prevenne…
“Muoviti porco! …Dai !...ahnn! Ahnnnn!...AHNNN…ahnnnn!”
“…ohhhh…mammaah… ma piangi o godi ?!”
“Tutti e due, porco ! AHNN...chiava ! Dai !...uhmmm…ohnnnn…ohhhh !”
“Ahn…ohhh…come sei bella…mammaaaaahhh …ahn !”
Ma intanto continuava a piangere, ma anche a colpirmi le guance con la sua lingua, e a baciarmi…mentre rallentavo la velocità di chiavata l’ennesima volta, mamma mi diffidò seria ed emotivamente non ancora scarica…piangeva e godeva dei miei affondi ad un tempo!
“Non t’azzardare a toglierlo Franz! Ahnnn…ohhhh…se esci adesso non ti faccio più rientrare…ahnnn…chiudo le gambe, sai…! Scopa…cazzo! …AHN…ahnnn…scopa!”
Pensai: sì col cazzo – se mi passate la battuta da colmo – che le chiudi! Ti piace ! E quasi quasi lo tolgo, e te lo faccio desiderare!...e invece non mi andò di sfidare la buona sorte e restai dentro…
…tirai un altro paio di colpi ancora più a fondo che potevo, ma il mio mica era il cazzo di un trentenne.
“Uhmmm…?...!...???!...ahnn…bella mammaaaahhhh, che bella figaaaaahh! Uhmmm…a chi? Mhmmmm…dammi la lingua!”
“Glooommm…sluuuurp…tieni…figlio mio…slaaaaarp!”
“Sluuuurp…slaaaaap!”
Piangere per la trasgressione, e goderne al tempo stesso! Mi chiedevo come fosse possibile, ma il cercarsi delle nostre lingue con i nostri sessi ben congiunti mitigava la sua voglia di piangere. Non avrei mai creduto chi potevo averle ricordato…mamma un segreto se lo portava dietro evidentemente. D’istinto sapevo che ero vicino ad una sua rivelazione…qualcosa che risvegliata dai colpi del mio cazzo, voleva venir fuori…. che roba!
Slinguammo scatenati a mezz’aria per un minuto, poi dopo averle restituito la lingua mamma completò la sua confessione estemporanea…
“…a…ahhh a z…zio…Teodoro!...sì…Franz! A mio fratello! L’anno scorso…prima che morisse…ahnnn…non gli restava molto! A undici anni gli tirai il calcio…nelle palle…ahnnnn…come t’ho già detto…ahnnnn…gli ho voluto regalare una scopata…con me! Quando vi…mhmmm…vi telefonai che avevo perso il pullman per un soffio…ahnnn…restai tutta la notte nel suo letto…ohhhh…con…con…mio …mio fratellooohhhhh!...ho scopato con lui finché non s’è addormentato del tutto! AHNNNN…scopami libero Franz! Pciù…pciù ! Slaaaaaap…sluuuuuurp ! Liberati dai, scopiamo…uhmmmm…lo voglio anch’io! Che ti credi?!...ahnnnn! “
Mentre le tiravo i colpetti col mio cazzo, mamma mi leccò tutto poi mi disse:
“Mhmmmmm…ahn! Prenditi tutto…dai…mamma tua non è verginella…sono anche una puttanona…se voglio…ahnnnn! Scopa!”
“AHNN…sì mamma…! Sì…eccotelo…ti piace?! Vero?! AHNNNN…ahnnnnn!”
Ahhnnnn…anzi lo so! AHNN ! Sono una troia da galera! …ohhhh…ahnnnn…ohhhhh! Sì da galeraahhhh! Scopa, cazzo!…ormai sei dentro! Scopa ! Scopa ! E non toglierlo! Dai…ahnnnn…dai…poi ti dico…ahnnnn!”
Mamma, ricordandosi della morte prematura di suo fratello per un cancro dovuto al fumo di sigarette, che non gli aveva lasciato scampo, o forse per aver liberato anche lei i suoi istinti sessuali con me, ormai godeva dei miei affondi, e piangeva ad un tempo…ma respirava anche, e la nostra congiunzione s’irrobustiva ad ogni mio affondo, ad ogni suo respiro…
“AHNNNN…ahnnnn….ohhhhh…ahnnnnn…ohhhhh!”
“Ahnnnn…uhhhh…mhmmm…uhhiiii…ahnnn…uhiiii…ahnnn!”
Al che leccai anche io il suo viso assaggiando le sue lacrime…m’incoraggiò a continuare a cercare anche il suo viso; ci leccammo l’una l’altro, sciabolandoci le lingue e saliva…ci baciammo…e poi iniziai a trottare l’ultima corsa…avevo la sensazione delle palle dure e gonfie fino allo spasmo…mamma me le saggiò con le dita, dopo avermi massaggiato l’ano per “chiudere” il nostro circuito sessi, labbra, e presa di bloccaggio affinché non lo sfilassi…più la baciavo, più sentivo le pallette caricare…caricare…
“AHNNNN…ahnnnn…ahnnnnn…ahnnnnnn! Scopami figlio mio…che ahnnnn…sì…sì…che dopo me lo metti anche al culo! Scopami come una troia, dai!...ahhhhnnnn…che bello! Grazie Franz…sono…bagnata…ahnnnn…zuppaaahhh! Sono contenta che ci hai provatooohhhh…hai fatto bene! Scopa, dai…devi spararmelo dentrooohhhhh!...tanto ormai…ahhnnn…sono una mamma puttanaaahhhhh…ahn!...ahn! Sì…puttana!...sì…chiamami puttana…dimmelo! Ahnnnn!”
“Ohhhhhh..ahnnnnn…ahhnnn…ahnnnnnn!”
“Vieni dentro, figlio mio…non temere! Vieni dentrooooohhhh…su dentro la tua mammaaaaaahhhh !”
“AHNN…sì ! Ohhhh ! AHNNNN…ahnnnn! Sìiiii…ahnnnn…ahnnnn…ahnnnnn!”
“Sluuuuurp…dai…mhmmmm…dammi della puttana! Insultami!...AHN…dai!”
“Pu…puuu…tt…”
Non riuscii a terminare la frase; mi accadde per la prima volta un fenomeno curioso: all’improvviso mi accorsi di non vederci più; un’onda densa e fluida mi aveva stimolato i sensi, dai coglioni alla cappella all’uretra…e finalmente partì lo sparo del proiettile dentro l’utero di mamma!
“AHN !”
“Ohhhhh…ahnnnn…sì…sì…sei venuto Franz ! Sei venutoooooohhhhh…ohhhhh….quanto ne hai ?!...te ne stanno partendo di schizzi…uhmmm eccoli! bravo…bravoooooohhhh ! Innaffia! Innaffia! Pciù…pciù! Tieni Franz! Bravo! Sborrraaaaahhhh!”
“Ecco! …ahn…tieni!...ahnnn…ahnnnn…tieni!”
Dopo i primi tre spari avevo rapidamente perso il conto, mi stavo trasferendo letteralmente dentro di lei, e sopravvenuta l’ovvia stanchezza post orgasmo, mi addormentai sopra il suo seno, e dormii - e profondo ! - ma non ricordavo d’aver sognato! Svegliatomi guardai l’orologio della camera da letto: avevo dormito due ore! Erano le undici e mezzo di sera. Anche mamma dormiva…guardandola dormire col body sgualcito senza le mutande mi fece tornare l’interesse per il suo sesso…mentre la scopavo mi aveva detto “la lecchi dopo…” o qualcosa del genere…volevo allargarle le cosce, e ricominciare, ma dovevo anche pisciare: mi alzai dal letto silenziosamente, e mi diressi in bagno dove vuotai la vescica. Tirando il water svegliai anche mamma, che si presentò in bagno, e per la stessa ragione. Io tornai a letto pronto a ricominciare; ci vollero dei lunghi minuti, poi anche mamma tornò a letto; provai a iniziare una conversazione:
“Mamma io…insomma…io volevo…”
“Franz, io volevo solo farti fare una sega o sulle mie cosce, o sul mio seno, poi non so che mi è preso! …comunque se sei così bravo a toccare, e a baciare i seni; non vedo perché dovresti avere bisogno di me ! Hai visto le mie mutande ?”
“Stanno qui sul letto, eccole!”
Gliele diedi: voleva reindossare le sue mutandine, ma glielo impedii avvicinandomi a lei in piedi e baciandole le cosce, verso l’interno tre o quattro volte…
“Mi avevi detto che potevo leccartela dopo…”
Mi stava carezzando la testa dicendomi scarica e sincera…
“Non ti volevo pisciare in faccia nel caso non fossi riuscita a trattenere. Con papà tuo m’è capitato…comunque complimenti! Il tuo cazzo sembrava una mitraglietta di sperma!”
Tra una leccata e l’altra domandavo curioso…
“Ahhhhh! Vai!…e con zio Teodoro?...”
“Ma mò perché è diventato così importante zio Teodoro ?”
“Così…che si prova a scopare col fratello ?!”
“E che si prova a scopare con la mamma ? Non avevi un sentimentino, magari ino, ino che ti diceva lascia perdere: è tua madre!...?! …Sai una cosa Franz !?”
“…cosa ?”
“Quando mi puntavi la fica col cazzo pronto, e scappellato, ero convinta che ti avrei respinto con fermezza…mò lo lascio entrare - mi son detta - poi però esce!...”
“…veramente volevi che uscivo?! Se me lo dicevi…”
“Restavi dentro lo stesso! Sei un maschio!...”
“…io…beh…”
“Dai, lo sai ! Non appena il tuo cazzo è arrivato dentro, sono stata felice dell'intrusione, non domandarmi come! Ho scoperto che mi piaceva e…per un istante sono stata felice…felicissima che eri tu ad avermi violata…!...e…”
“…e ?”
“…e basta!…con mio fratello mi vennero delle mosse di stomaco, che gli nascosi per pietà verso di lui…quando mi sentii la sua lingua salivosa assai dentro la mia fica avrei voluto vomitare…non mi diede il tempo di abituarmi.”
“Addirittura ?”
“Certo! Era mio fratello!…certo essendo un malato terminale, compresi il suo desiderio. Quando presi il pullman per andarlo a trovare, vi dissi che avrei dovuto accompagnarlo a fare degli esami…ma i risultati li aveva già portati lui al suo medico curante che gli aveva già delineato quello che lo aspettava. Maledette sigarette! Pensa m’ero immaginata la scena in pullman: io che gli chiedevo di lasciarmi sola qualche minuto, mi spogliavo, poi gli avrei detto che poteva fare di me quello che voleva…invece quando arrivai a casa sua ci salutammo normalmente, poi diedi uno sguardo intorno: aveva messo in ordine, anche se purtroppo la puzza di fumo era rimasta i pavimenti li aveva lavati e profumati…fumando!…non sapendo come iniziare gli dissi:
“Andiamo in camera da letto…”
Poi gli chiesi:
“Qui accanto, oltre il muro chi c’è?”
“Un anziana che vive sola, ogni tanto le faccio un favore col computer perché non sa usare la postepay on line…una donna a posto…è mezza sorda, tranquilla! Tanto anche se origlia…sente solo fondo…la sai una cosa? Riesce a sentire distintamente solo il rumore del frigorifero…io lo sento a malapena…”
“Già…curioso…senti, il sole sta tramontando…vogliamo abbassare la persiana?”
“Siamo al terzo piano…chi dovrebbe vederci?”
“Non so, fuori, qualcuno che abita di fronte.”
“Qui fuori di fronte c’è solo la caserma della Guardia di Finanza; hanno altri cazzi quelli!”
“Apro la finestra per far uscire la puzza di fumo…cambiamo l’aria, poi chiudiamo tutto, va bene?!”
“Come vuoi…e quando iniziamo…insomma…”
“Pochi minuti, per cambiare l’aria…ti senti bene, sì?!”
“Sì, il dottore mi ha prescritto il viagra…l’ho già preso!”
“Quanto ?!”
“Quello da 10 milligrammi…mezz’ora fa.”
“Lo reggi, sì !?!”
“Il dottore ha detto di sì…avrò il mal di testa dopo, ha detto.”
“…senti io…vorrei dirti che…io…ecco…dietro non ce l’ho stretto! Mio marito me lo mette lì più volte, circa quattro…quattro la settimana…c’è qualcosa che vuoi che faccia per te?...”
“Aspetta un attimo…”
“Sai Franz…andò in un’altra stanza, e mi portò una dozzina dei suoi giornali porno preferiti, dicendomi:”
“Andiamo in salone, intanto che si cambia l’aria qui.”

“E poi màa?”
“E poi ci accomodammo in due poltrone diverse, e qui mi disse:”
“Vorrei che sfogli e leggi…nota bene, leggi, almeno un servizio per ognuno di questi. Non mi basta che li guardi! Almeno un servizio a copia lo devi leggere!”
“Quelli che non leggo…devo guardarli ?”
“Sì, devi guardarli sul serio, in maniera non sbrigativa…insomma guardateli bene!”
“Perché?”
“Così…ci terrei…quando ci provai con te a tredici anni che mi hai tirato quel calcio, ne avevo appena letto uno, di quelli che hai tu in mano ora!”
“Quale?”
“Non voglio dirtelo. La cosa importante è che ne leggi uno e gli altri te li guardi…”
“Ma veramente, ci tieni?! Guarda che so farlo anche senza!”
“Non ne dubito! Ma è più bello se ce li leggiamo assieme. Non ti disturberò mentre li leggi, promesso! Anzi leggerò anch’io. Sai non ho voluto prendere il viagra finché non sono stato certo che saresti arrivata! Ma ci mette un’ora a fare effetto!”
“Insomma hai temporizzato tutto!...e vabbé! Ma non t’aspetterai che mi tocco mentre li leggo, vero?!”
“Marghe! Ai tocchi ci penserò io…dopo!”

“Sai Franz, a quel punto iniziai a sfogliare quella roba noiosa, cercando di non essere sbrigativa, ma a me non diceva niente…e leggere ancor meno. Tra quei servizi ce n’era uno di una zoccola attempata tra i 50 e i 60 che diceva di essersi bagnata di brutto facendosi penetrare dal figlio, e dal fratello della fidanzata del figlio; la giovane lei biondina intrecciata si alternava a offrire i propri buchini giovani un po’ ai due maschietti, e un po’ leccava anche il bucio alla signora madre di uno di quelli…proprio una gran porcata, a organizzarla sul serio, intendo! All’epoca pensai: niente di più lontano dalla realtà! Ma tu guarda con cosa se lo fa drizzare…per forza non s’è mai fidanzato! A meno di non far parte dell’industria del porno dove la trovi gente così? Poi quelli non era nemmeno detto che fossero italiani…magari avevano realizzato quel servizio manco in Italia! ”
“Guardai la pendola e iniziai a leggere il primo, una copia di Le Ore…guardai bene ogni pagina, lentamente; quel numero era carino, pieno di belle fighe ben chiavate, contenta per loro, ma a me non fregava niente di come facevano entrare il cazzo!”
“Forse zio Teodoro sperava che ti toccassi lo stesso durante la lettura…”
“Uhmmm no. E non s’era toccato nemmeno lui. Leggeva, e ogni tanto guardava la pendola. A me un numero aveva richiesto solo sette minuti…e ne avevo sette in mano.”
“Sborrati ?”
“No, ben tenuti. Manco le orecchie sulle pagine! Con quello a cui teneva era un tipo ordinatissimo, ma non maniacale. ”
“E dove li teneva?”
“Non gliel’ho mai chiesto! Li nascondeva bene ! Da bambina non li ho mai visti.”
“E poi ?”
“Come sei morboso Franz !”
“…”
“Iniziai a leggere il secondo, pagina per pagina, guardandolo bene, poi alla fine gli chiesi: Ma veramente credi a quello che c’è qui Teo !?!”
“Diciamo che all’ottanta per cento ci credo, anche se lo so che sono per lo più attori, e figuranti…”
“Ormai stiamo qui…ci tieni che legga un racconto in particolare ?”
“No. Mi basta che te li guardi bene, pagina per pagina…ne hai ancora cinque da vedere!”

“Non avendo idea della sua reazione, li tenevo sopra le gambe l’uno sull’altro e naturalmente non glieli piegavo certo…certo il tempo passava, ma la voglia di toccarmi non mi veniva…forse sapevo che in ogni caso mi avrebbe toccata lui…per tranquillizzarlo dissi:
“Sotto col terzo, va! Oh senti! A quella che si faceva scopare dal figlio e dal fratello della fidanzata troietta, non ci credo manco se mi pagano! Ma hai sempre speso i tuoi soldi a stà roba?!”
“A leggerseli sul letto la notte a quattordici anni arrapavano, mica no!”
“A me a dodici anni m’è piaciuta la storia di Zio Paperone che perdeva i suoi soldi per le lenticchie di Babilonia…Quella del pirata Saltapennone, Topolino e la Dimensione Gamma…”
“Delta, Marghe! Delta ! Topolino e la Dimensione Delta! Pure a me so’ piaciuti un casino! Papà ha rosicato quando mamma gli ha fatto vendere la collezione dei suoi Classici…ti ricordi?!”
“Sì, non era economia! Solo non gli piacevano perché diceva che facevano disordine. Che stronza! Certo che devi essere stato bravo a nasconderli i tuoi porni…quelli per qualche motivo non si sono buttati mai! Madò che noia! Sono tutti uguali! Ma che ci trovi?!”
“Quando saprò cosa ci trovo non mi piaceranno più…ma ancora non lo so!”
“Seeeehhhh…e queste so’ tutte fighe! Sono belle certo! Ma nella vita reale dove le trovi !”
“Mi piacciono perché il servizio lo girano in appartamenti comuni!”
“E magari volevi che lo girassero anche a casa nostra! Con te che comparivi tra i chiavatori…”
“Avevo dato la disponibilità per e mail a quel giornale che hai in mano te, ma non m’hanno mai risposto…”
“…addirittura!...mhmmm…guarda stà pecorina! Praticamente divina!
“…piano Margherita, piano…c’è tutto il tempo! A proposito, non è che tuo marito viene qui ? Così per controllare…?!”
“Se non torno domani, sì. Stasera verso le 10 e mezza gli telefono dispiaciuta, e gli dico che ho perso il pullman, e che il prossimo è domani a mezzogiorno…però domattina non ci saranno santi. Dovrò andarmene comunque Teo…”
“Va bene. Perfetto. Leggiamo, va…”

“Alla fine del terzo giornale, una copia di Caballero, con una mora arrapantissima gli chiesi…”

“Senti, m’è venuto in mente…non è che vuoi toccarmi per vedere se mi bagno durante la lettura?”
“Se li avessi letti insieme a me quella volta che ci provai…pure pure…adesso non è necessario, ma insomma se non vuoi leggerli almeno voglio che li guardi, quelli che ti ho dato…un bel compito a casa, ma non è difficile…si tratta solo di guardare. Non leggere se non vuoi, ma guardali!”

“Un'altra copia di Le Ore, questa volta in formato raccolta con fotoromanzo porno…dovetti guardarmi bene pure quello, e la passera mi restava asciutta: insomma…una bella figa sorpresa a rubare nel supermercato si comprava l’immunità prendendolo al culo dal direttore, e in figa il cazzo del vigilante…per cui gli chiesi anche: senti Teo, ma quella volta volevi mettermelo da dietro…insomma in figa, o in culo?”
“Se mi avessi detto una frase tipo accontentati di un fracosce da dietro sarei stato al sesto cielo e mezzo…”
“…ma c’era nonna a casa! Vabbé che era sorda! Vabbé che mamma era uscita! Oh, ma cazzo Teo! Ci vedeva bene, sai…e che ti credi? Che non l’avrebbe detto a mamma e papà…!?!”
“Stava nella stanza sua a dire il Rosario…non ci avrebbe sentito…magari chiudevamo la porta.”
“E poi diceva a mamma che avevamo chiuso noi! Ma che ti viene in mente!”
“Un quarto d’ora avrebbe richiesto. Non l’avrebbe mai saputo che era chiusa!”
“Beato te Teo! Ma questo numero già ce l’avevi quando ti tirai il calcio? Stà mora c’ha un bel bucio…lo ammetto; e ti sei arrapato sperando di farlo a me…tanto nel culo non sarei finita incinta…c’ho preso?”
…gli mostrai la vignetta, e lui non seppe cosa rispondermi…
“Beh…”
“Vabbè la pecorina co’ stà mora ventenne è proprio bella, certo! Mò ti capisco…sai un paio di giorni dopo m’ero già pentita del calcio; m’era presa la pippa mentale che ti avevo schiacciato una palla…domenica prima di andare alla confessione mi era presa una cosa…mò vado, e gli dico di guardarsi uno dei giornalacci, ma gli faccio solo una seghetta…sente solo la mano, non glielo piglio in bocca…”
“…e perché non me l’hai fatta Margherita ?”
“Stavo venendo nella tua stanza, ma tu dormivi o facevi finta…comunque in quel momento entrò a casa papà che era tornato prima dall’edicola…forse non s’era fermato con gli amici al bar…per cui saltò tutto. Il progetto era più o meno: gli faccio una sega con la mia mano femminile, lo faccio sborrare…se sborra vuol dire che le palle si sono salvate, poi siccome una sega al fratello era un peccato di quelli non troppo mortali, e siccome mi dovevo confessare comunque, visto che mamma e nonna ci tenevano… una sega pensavo che non sarei finita all’inferno se te l’avessi fatta! …ma il diavolo ci mise la coda…era tornato papà ! Così lasciai perdere…”
“Se me lo dicevi conoscevo dei posti appartati verso dove stavano costruendo i villini…se pure un operaio ci avesse visto avrebbe pensato che eri la mia ragazza…”
“Teo, in quei posti una di undici anni viene violentata, in genere dagli amici del fratello, che poi viene costretto a guardare…a te i bulli t’avevano preso di mira! Per fortuna che papà riuscì a minacciarne uno di quei delinquentelli ! Comunque tu l’artiglieria l’hai sempre avuta ! Ce l’hai sempre avuto grosso…com’è che non hai trovato?!”
“Non so, quelle non belle non mi piacciono.”


- continua -


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