Gay & Bisex
Connessioni - cap. 1
di corsaro200
19.01.2025 |
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"- Perché sono stato uno stupido e tu un impiccione..."
- Ragazzi venite a salutare la nonna.È la mamma di Luca e Marco, due fratelli rispettivamente di quattordici e diciassette anni, che li sta chiamando.
Marco è in camera al computer e Luca nella sua insieme a Francesco, suo coetaneo e amico del cuore. Per la fretta di andare a salutare la nonna Marco, sapendo di tornare subito, non chiude la pagina del computer su cui sta e lascia anche aperta la porta della sua stanza credendo che suo fratello è solo.
Francesco, rimasto solo nella stanza del suo amico Luca, deve andare in bagno, esce nel corridoio e vede aperta la porta della camera di Marco. Non è stato mai invitato a entrarci. L’occasione è unica ed entra, vede il PC acceso e vi si piazza davanti, dimenticando il suo bisogno corporale.
In cortile la famiglia sta salutando la matriarca rimasta in macchina, giusto un saluto prima che vada a casa di un altro figlio. La vettura sta ripartendo e Marco nota in un angolo del cortile un motorino sul suo cavalletto.
- E quello?
La domanda a voce bassa è rivolta al fratello.
- Quello cosa.
- Il motorino.
- Sei sclerato. Non lo riconosci? È di Francesco.
Vedendo Marco che immediatamente si precipita in casa, Luca pensa a una sua improvvisa pazzia.
Conclusasi la cerimonia dei saluti, anche lui rientra in casa e, salendo le scale per andare in camera sua, sente parole alterate pronunciate però a bassa voce tra Marco e Francesco. Lo strano però è che suo fratello sta fuori dalla camera mentre il suo amico si trova vicino alla porta ma dentro e la camera è quella di Marco.
Il suo arrivo mette fine alla discussione e sente Francesco che gli dice.
- Luca vieni ti faccio vedere una cosa.
- Va bene, va bene, adesso però esci.
Queste ultime parole le dice Marco che, fatto uscire l’intruso dalla sua stanza, vi entra e chiude la porta.
- Che è successo Francesco.
- Niente Luca. Ma adesso scusami devo andare, ci sentiamo dopo.
Dei tre ragazzi è Luca che non ha capito niente, gli altri due, uno chiudendosi in camera e l’altro andandosene in tutta fretta, si sono sottratti alle sue domande.
Chi ha però la gatta da pelare è Marco. Per la sua sbadataggine Francesco ha scoperto quello che doveva restare un suo esclusivo segreto e teme un ricatto già annunciato. “Luca vieni ti voglio far vedere una cosa” sono le parole che Francesco ha rivolto al suo amico quando ancora stava nella stanza. Con il suo “va bene, va bene”, Marco ha bloccato per il momento ogni rivelazione, ma non gli è chiaro, con questo va bene, che impegno ha preso con Francesco. Deve immediatamente parlargli in tutta libertà, prima che ci siano degli sviluppi.
Senza indugio comunica ad alta voce, a chi è in casa e lo può ascoltare, il suo proposito.
- Esco, faccio presto.
Anche Francesco, prima che Luca e più ancora Marco gli rivolgano domande, deve decidere cosa fare. Ha quattordici anni, si fa le seghe già da un po’ e in quest’ultimo anno ha cominciato a sborrare. Ma da qui a capire cosa è il sesso ce ne vuole. Quello che ha visto per qualche minuto sul PC di Marco è stato sesso, quello spinto in cui è coinvolto tutto il corpo non solo gli organi sessuali e sesso di gruppo, non a due.
La prima cosa che vuole è vedere tutto quello che si può, magari trovare qualcuno di cui fidarsi a cui poter chiedere. Marco sicuramente può insegnargli a entrare in quei siti, senza farsi scoprire.
Sta ancora pensando a tutto questo e sente bussare alla porta, dopo pochi secondi sua madre entra nella stanza e gli comunica che c’è il fratello di Luca.
Dopo che è entrato nella camera di Francesco e questi ha chiuso la porta, a brutto muso Marco dice.
- Sei uno stronzo ficcanaso. Meriteresti ti prendessi a pugni.
- Sì, dai fallo, e poi spiegherai tu a tutti il perché.
- Dimmi che vuoi.
- Certamente non voglio dire a nessuno che sei uno sporcaccione
- E cosa vuoi.
- Voglio vederli anche io.
- Insieme a me mai.
- E chi vuole questo. Lì c’è il mio PC accendilo, apri quella pagina e fammi vedere come si fa a cancellare la visita. I miei non entrano nel mio PC ma non si può mai sapere. Vedi cosa è successo a te.
- Perché sono stato uno stupido e tu un impiccione. E con Luca?
- Ma Luca non saprà niente da me. Saremo due sporcaccioni complici.
- La sai lunga tu. Sei furbo come il diavolo.
E inizia a smanettare al computer e dare spiegazioni. Per un po’ di volte il sito compare e scompare, le operazioni vengono ripetute anche dall’apprendista dopo di che.
- Ti saluto ficcanaso e non farti troppe seghe che diventi cieco.
- Infatti, tu già non ci vedi più e lasci PC e porta aperta.
- Attento a pararti il culetto, potresti trovare chi te lo rompe.
- Pensa al tuo.
- A me chiedono il cazzo, non sono un mocciosetto di quattordici anni che manco sborra.
- Sborro, sborro ti ci puoi lavare.
Non si sa se Marco ha sentito queste ultime parole perché è uscito dalla stanza senza, per buona educazione, dare il tempo a Francesco di accompagnarlo alla porta. Passano pochi minuti e il cellulare suona.
- Francesco, ma che è successo. Sei scappato.
- Non è successo niente Luca, sai come è intransigente tuo fratello. La porta era aperta e io per curiosità sono entrato nella sua stanza. Quando lui è tornato e mi ci ha trovato si è incazzato. Ma non è successo niente.
- Adesso chi sa dove è andato, è uscito, sembrava una furia, e mi è sembrato anche un po’ preoccupato.
- Ma! Lascia perdere Luca. Ci sentiamo, scusami, adesso ho da fare.
Francesco non vede l’ora di trovarsi da solo col PC per aprirlo e vedere quelle immagini che già gli stanno frullando il cervello. Vuole essere sicuro che nessuno possa disturbarlo e per questo deve aspettare il momento buono che arriva quando sua madre, l’unica presenza ora in casa, si metterà a guadare alla TV il suo programma preferito commentandolo al telefono con la sua amica. Due ore sicuramente tutte per lui se provvederà anche a spegnere il cellulare.
Si toglie pantaloni e mutande, un rotolo di carta scottex a portata di mano e si connette al sito.
Una serie di foto mostra un’immagine significativa del film che, cliccandoci sopra, si aprirà. Francesco ne sceglie una in cui i protagonisti sono tre, due maschi e una femmina.
All’inizio il film mostra una donna tutta nuda sdraiata a letto, le tette grosse, dall’aspetto dure come due bocce da gioco, sono leggermente distanziate tra loro. I piedi, unica parte del corpo non nuda che calzano due scarpine nere tacco dodici, sono piantati sul letto con le gambe divaricate e mostrano la figa con un ciuffetto di peli sulla punta. Con il dito medio della mano destra la donna si titilla il clitoride e la sinistra stretta all’inguine ne aumenta il turgore. Mugolii e sospiri accompagnano i gesti.
Cambia l’inquadratura, nello stacco di una porta semi aperta che da nella stanza si affaccia un uomo con una camicia celestina sbottonata e sotto, completamente nudo, si vede il membro. C’è un fermo immagine di alcuni secondi sul cazzo dell’uomo che come la lancetta di un orologio posizionata alle sette si porta alle dieci. Avvicinatosi al letto, con una mano stringe una tetta e con un dito dell’altra mano sfiora le labbra della donna che si aprono e lo succhiano. In quel gesto c’è un ordine che subito viene esaudito. Così dove un istante prima c’era un dito adesso c’è il cazzo, sparito completamente nella bocca, il naso della donna, che tocca la pancia dell’uomo, ferma l’affondo.
Francesco, che guardando l’immagine della donna nuda ha cominciato a toccarsi il cazzo avendone un inizio di erezione, ferma la mano e apre la bocca. Due gesti certamente non comandati da una volontà cosciente, ma mossi dall’inconscio che rivela desideri. Qualche sentore delle sue tendenze lo aveva avuto le volte che, seduti vicini, una gamba di Luca toccava la sua. Lui turbato immediatamente si sottraeva al contatto, per poi riandare, con movimenti millimetrici, a cercarlo.
In fondo al letto, tra due pezzi di muro sfalsati, c’è un secondo accesso alla stanza, non visibile. Da qui di punto in bianco entra un altro uomo già completamente nudo che si avvicina alla donna e comincia a leccarle la figa. L’inquadratura non può mostrarci una lingua che la fruga, ma ci fa vedere una testa che si insinua tra le gambe della donna e mostra anche le natiche forti e pelose dell’uomo. Gli occhi di Francesco ne vengono calamitati e riprende a menarsi il cazzo pensando di infilare la sua di lingua in quel caldo e stretto buco proibito.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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