Gay & Bisex
Connessioni - cap. 3
di corsaro200
31.01.2025 |
17 |
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"Ma la sua curiosità e intraprendenza lo invogliano a rispondere..."
Francesco è al PC. Nella barra degli strumenti alcune icone segnalano dei canali aperti, una di queste si accende. Il ragazzo la apre e legge.- Cercasi giovani in cerca di piccoli guadagni.
Nel leggere il messaggio Francesco pensa subito a una bufala, un imbroglio. Offrono soldi e poi finisce che te li chiedono. Ma la sua curiosità e intraprendenza lo invogliano a rispondere.
- Cosa si deve fare per essere pagati, certamente non è per beneficenza.
- Se vuoi saperne di più entriamo in una stanza privata.
- Non so se ho capito.
- Ci sono dei canali dove si possono creare dei contatti a cui altri non possono accedere se non conoscono la chiave.
Francesco accetta e si scambiano le informazioni. Quando vi entra con il suo nick “Monello”, la stanza è occupata da “Occhio” che lo saluta.
- Benvenuto, Monello.
- Ciao.
- Sai che anziché scrivere, se apri il microfono, possiamo parlare? Ti va?
- Ma si, è più comodo
Passano così al parlato.
- Occhio come hai fatto a contattare proprio me?
- Il messaggio che hai ricevuto è registrato, viene mandato a caso aspettando chi risponde. Tu lo hai fatto ed eccoci qua.
- È così semplice e banale?
- È la tecnologia. Posso fare qualche domanda personale?
- Mi sa che non le posso evitare.
- Allora inizia a descriverti fisicamente.
Il ragazzo da alcuni dati, altri li fornisce quando gli vengono chiesti.
- Ora tocca a te Occhio.
- Detto e fatto.
Io sono Occhio, non ho un corpo, non ho età e non ho neanche sesso.
- Comodo, te la cavi con niente.
- Io sono quello che chiede e che paga. Se non sei d’accordo, ci salutiamo e usciamo.
- Dimmi almeno per che cosa verrei pagato?
- Monello, l’occhio a che serve?
- A guardare.
- Ed è quello che intendo fare. Io ti dico quello che devi fare e se per te la cosa è fattibile e ha un prezzo, patteggiamo.
- Fai un esempio. Cosa mi chiederai se accetto.
- Di vederti nudo.
- Completamente?
- Per cominciare, con gli slip.
- E mi paghi per vedermi in mutande?
- Si
- E come mi paghi. Tu sei virtuale.
- Dovrai farti una carta. Tipo post-pay.
- Ma sono minorenne. La richiesta a mio nome la devono fare i miei genitori.
- E chiedila.
- Come?
- Chiedendo ai tuoi genitori di farti una post-pay intestata a te. Saprai trovare le ragioni per motivarne la necessità. Poi mi dai il numero e così è fatta. Io ti verserò quello che abbiamo pattuito. Mi sembra così chiaro.
Ritroviamoci qui domani alla stessa ora. Ciao.
Sarà anche chiaro, ma è strano e assurdo. Qualcuno, pensa Francesco, è disposto a pagare per vedere un ragazzo di quattordici anni nudo. E dato che è una ricerca a caso, fosse stato un altro a rispondere sarebbe stata la stessa cosa. O lui ha qualcosa di particolare? E’ solo un ragazzo. Il suo corpo e più ancora il suo essere nudo non ha niente di interessante in confronto a quei corpi di maschi belli, tonici e dotati che si bea di vedere nei film.
A questa riflessione come un fulmine arriva l’illuminazione. Ma certo, la cosa particolare sono i suoi quattordici anni. Ne viene che Occhio è un pedofilo. La scoperta, che necessita di un minimo di verifica, non lo allarma, anzi lo carica, e il giorno dopo, quando si ritrovano nella stanza che hanno creato, Monello fa a Occhio questa domanda diretta.
- Occhio, sei pedofilo?
- Perché Monello, di nome e di fatto, mi fai questa domanda?
- Perché ho quattordici anni e vuoi vedermi nudo.
- Questo non significa voler fare sesso con te, ma solo vedere il tuo corpo così come è, senza nasconderlo. Era naturale nell’antica Grecia, il termine pedofilo viene dal greco e alla lettera significa amante dei fanciulli e non quello che gli si attribuisce adesso.
- A parole sai difenderti. Prova a insistere che mi hai trovato a caso, la tua storia non mi convince. Tu hai chattato con me sapendo che ho quattordici anni e chi sa cosa altro sai. Ora che ti ho scoperto, sappi che non ti temo, e non voglio neanche che interrompiamo questo rapporto virtuale.
Sono molto ma molto confuso, ho bisogno di qualcuno che mi aiuti a capire. Sarebbe bello che ne trovassi uno di cui fidarmi, ma mi sei capitato tu.
- Hai parlato ai tuoi della post-pay?
- Sì. Nel giro di qualche giorno andremo a farla.
- Perché sei molto confuso?
- Forse mi sto scoprendo gay.
- E da che cosa lo deduci.
- Se vedo delle scene di sesso guardo il maschio, gli guardo il cazzo.
- E dove le vedi queste scene di sesso?
- Da filmini porno.
- Ah! Quel Marco!
- Cosa hai detto?
- Niente, niente.
- No, bastardo. Hai detto Marco. E guarda caso è stato proprio uno che si chiama Marco a farmi vedere al PC come si fa.
Il microfono si spegne e prima di uscire dalla stanza Occhio scrive.
- Scusami Monello, devo chiudere, a domani.
Un segnale avvisa Marco che gli è arrivato un messaggio. Erano giorni che non ne riceveva. Immediatamente lo apre e legge.
- Devo palarti è urgente.
Marco risponde.
- Non posso usare il microfono, mi ascoltano.
Sono in macchina con mia madre. Tra un ora al massimo sarò a casa..
Cosa è successo?
- Ho commesso una grossa leggerezza, mi è scappato di fare il tuo nome con Candido Giglio, che poi, per merito tuo, candido non è. Ha capito che sei stato tu a darmi i suoi dati per contattarlo.
- Ma sei pazzo. E adesso cosa accadrà?
- Marco, cos’hai? Chi era? Brutte notizie?
- No mamma, un mio amico mi chiedeva di vederci, gli ho risposto che sono impegnato.
Stare in macchina con sua madre e simulare che tutto va bene, con quel pensiero nella testa “Candido Giglio sa che sei stato tu”, lo sta facendo impazzire e vorrebbe urlare dalla rabbia.
Un'altra persona lo sta letteralmente facendo, è Francesco che inveisce contro Marco, chiedendosi perché lo ha messo in quella situazione. E anche stavolta improvvisa la risposta gli arriva come un fulmine. Marco è il non più fanciullo che si fa guardare da Occhio. Questo, più ancora che avergli visto guardare film porno, mette Marco nelle sue mani. Ora per stare zitto e non rivelare a nessuno tutte queste scoperte, può chiedergli qualsiasi cosa. Anche costringerlo a spogliarsi davanti a lui, ma dal vero, non davanti a una telecamera.
Quando arrivato a casa Marco accende il PC, i suoi occhi sono lucidi. Il collegamento arriva quasi subito. Occhio sta accennando parole di scuse ma lo sconforto del giovane è tale che non prova neanche a reagire. Le sole parole che riesce a pronunciare sono:
- E adesso, e adesso, come posso impedirgli di sputtanarmi. Tu sparisci, io resto.
- C’è il modo, ti rivelerò un suo segreto che ti permetterà di neutralizzare ogni suo comportamento scorretto.
- Che segreto.
- Candido Giglio è gay.
In risposta a quella notizia, tornano alla mente di Marco le tante volte che ha guardato il culo di Francesco, un apprezzamento che non ha mai provato a motivare. Ora non sa che fare, ma una cosa gli è chiara, Occhio deve essere estromesso e deve essere lui a cercare Francesco subito, prima ancora che abbia qualche reazione a cui poi non si potrà rimediare. Il suo contatto ce l’ha e manda questo messaggio.
- Francesco sono Marco. Rispondi.
La risposta è immediata.
- Che faccia tosta che hai. Cosa vuoi.
- Dobbiamo parlare subito, adesso. Prendi la bici e raggiungimi ai giardini vicino alla fontana di Nettuno.
- Dovrei mandarti a fare in culo, ma voglio vedere la tua faccia mentre inventi chi sa quale scusa per quello che hai fatto.
Entrambi conoscono il percorso che l’altro deve fare per portarsi sul luogo dell’appuntamento e arrivano quasi insieme.
- Grazie Francesco per essere venuto. Spostiamoci in un posto più tranquillo e sicuro.
I due giovani si affiancano portando a mano le bici. Visti da dietro sono due belle sagome di un metro e ottanta uno e un metro e sessanta l’altro.
Un braccio spinge la propria bicicletta, tenuta all’esterno, l’altro penzola in mezzo e casualmente si sfiorano.
Nessuno dei due apre bocca aspettando che sia l’altro, poi Marco che è più grande, ha qualcosa di grosso da farsi perdonare e sa una cosa molto importante, decide di prendere l’iniziativa e, proprio spinto da quella cosa che sa, alza il braccio e lo poggia dolcemente, come una carezza e insieme gesto protettivo, sulle spalle di Francesco, immediatamente il braccio libero di questi lo cinge alla vita.
Arrivati in un posto sufficientemente appartato, si fermano, mollano le bici e si siedono sull’erba.
- Senti Francesco, ti devo delle spiegazioni.
Non sono stato io a volerti coinvolgere in questa situazione.
Ti ci sei messo da solo.
- Come sarebbe.
- Occhio ti ha visto quando sei entrato in camera mia. La telecamera era accesa. Hai fatto subito colpo, carne fresca. Io ormai per lui, prossimo a essere maggiorenne, sono vecchio.
- Allora mi confermi che è un pedofilo e lo interesso perché ho quattordici anni?
- Che sono i ragazzi a cominciare dalla tua età a interessarlo è vero. Ma non è un pedofilo nel significato brutto del termine. È un guardone innamorato della gioventù. Lui mi ha visto nudo, farmi una sega, qualche altra moina e tante parole, ma tutto sempre virtuale. Ma mi ha anche aiutato a crescere. Ho condiviso con lui le mie paure e mi ha aiutato ad accettarmi.
Ma tu perché sei entrato nella mia stanza? Non ti pensavo interessato a me. Sempre tutto preso da Luca. Ho invidiato mio fratello per la vostra bellissima amicizia.
- Dici sul serio?
- Si, vorrei anche io avere un amico come te
- Veramente Marco?
- Si Francesco. E dico di più. Non un amico, ma te.
Non ci sono parole che possono dare un seguito a questo dialogo ma un’azione. Infatti Francesco, che è sdraiato sull’erba al fianco di Marco, si alza, gli si mette a cavallo sulla pancia e lo bacia in bocca. Il suo primo bacio.
Questa storia termina qui. I commenti, a parer mio, superflui, li lascio a chi ha il tempo e la voglia di farli.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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