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Galeotta la doccia - 1


di corsaro200
20.10.2024    |    56    |    1 8.7
"Parte seconda - Vittorio E’ passata più di un’ora, Vittorio si è liberato e decide di fare ritorno al circolo per assicurarsi che tutto è stato fatto nel..."
Galeotta la doccia

Parte prima - Andrea

"Mi ha sfidato e dato appuntamento al circolo sportivo dove Vittorio, che è stato un suo compagno di scuola, fa il custode tutto fare.
Da quando ho cominciato a frequentare il circolo come figlio di un socio, pensando a quel custode ho capito di essere gay e mi sono fatto tante seghe.
Quando sto al circolo, per timore che la mia omosessualità possa essere scoperta, assumo un comportamento schivo e riservato e dopo le attività sportive, al momento della doccia, non riuscendo a spogliarmi nudo davanti agli altri, faccio la doccia con gli slip.
Vittorio che mi ha sempre trattato con molta confidenza, quando mi vede sotto la doccia con indosso le mutande, senza farsi vedere si avvicina e prova ad abbassarmele con una risatina complice e un pò canzonatoria, mentre io cerco di impedirglielo. Avvolte mi dà anche una pacca su una chiappa, come d’altronde fa con altri ragazzi.
Vittorio ha un fisico scolpito dall'intensa attività fisica. Vederlo muoversi nella sua tuta attillata mi scatena il desiderio di farci sesso e se, anche per l’età, accomuno i due ex compagni di scuola, mi si sfrena la fantasia e la libidine diventa lussuria.
Come suo solito è arrivato in ritardo. Abbiamo appena iniziato la partita quando Vittorio ci dice."

- Franco, Andrea scusatemi, si è fatto tardi per me, devo andare, ho un impegno importante.
- Va bene Vittorio, quando abbiamo finito abbasso l'interruttore generale e mi tiro dietro la porta come ti ho visto fare.
-Si facciamo così, io allora vado. Ah Andrea straccialo il vecchietto, hai la stoffa, ce la puoi fare.
- Coglione di un coglione, ricordati che abbiamo la stessa età.

"Dopo aver giocato per più di un’ora senza un risultato definito, le nostre capacità si pareggiano, stanchi e affamati smettiamo e andiamo a fare la doccia.
Io vengo impegnato da una breve telefonata e quando spogliatomi entro nelle docce lo trovo tutto nudo, con occhi chiusi, che si insapona i capelli e canticchia una canzone.
Il cuore mi balza in gola nel vederlo completamente nudo. Il confronto con Vittorio mi viene spontaneo. Le sue forme sono un pò più morbide, non ha la compattezza di chi si allena tutti i giorni e un pò di pelo in più lo fa anche più maschio. È girato verso il muro, prende dal cestino il bagnoschiuma, se lo versa su una mano e comincia a insaponarsi le sue parti intime, una mano si occupa del pisello e l'altra va nel solco delle natiche e vedo chiaramente che si infila un dito nel culo e poi se lo annusa, un gesto che mi è familiare. Da come si dilunga in queste operazioni si capisce che è rilassato, con il pensiero probabilmente lontano dal luogo dove si trova e dimentico forse anche in compagnia di chi.
Io ho il cazzo duro per quel corpo meraviglioso che ho davanti e anche perchè ho iniziato a insaponarmelo con movimenti ripetuti. La mia eccitazione è schermata dalla stoffa degli slip
Quando apre gli occhi, girato verso di me, mi addita con l'indice della mano e con una risata rompe l'incanto."

- Fai la doccia con gli slip? Ti vergogni di farti vedere da me?
- No, non è vero, la faccio sempre così, chiedi pure a Vittorio.
- E cosa hai da nascondere? Ti ho fatto con tutte le cose a posto. Voglio controllare. Fammi vedere.

"Mi viene vicino e afferra le mutande con le mani. Io cerco di bloccarlo e in questo parapiglia scivoliamo sul pavimento. Lui molla gli slip per cercare di mettermi sotto, io provo a resistere in tutti i modi, sono meno forte ma più agile, i corpi insaponati poi non permettono una presa salda. Lui continua a ridere, io sono diventato rosso come un gambero. Riesco a sottrarmi alla sua presa anche perchè il suo ridere gli toglie forza e concentrazione. La lotta diventa un gioco e io mi trovo sotto di lui con la testa tra le sue gambe e lui su di me con la faccia sopra il mio inguine. Il suo pene è a tre centimetri dalla mia bocca ed è libero.
Non ce la faccio più, tutti i miei muscoli fin ora tesi per opporre resistenza si sgonfiano. Anche lui non sentendomi più resistere si smolla. Muove una mano per spostarmi gli slip. Lo lascio fare. Il mio cazzo duro si trova anche esso a tre centimetri dalle sue labbra. In simultanea apriamo la bocca e con un movimento del capo annulliamo la distanza.
Inizio un sessantanove con mio padre.

Parte seconda - Vittorio

E’ passata più di un’ora, Vittorio si è liberato e decide di fare ritorno al circolo per assicurarsi che tutto è stato fatto nel modo giusto. Apre, trova ancora le luci accese e fa un giro di ispezione. Arriva alle docce e, senza essere visto, vede quello che vede.

"No! Non è possibile che quello che sta accadendo sotto i miei occhi è tutto vero. Ho timore possa essere un miraggio o un'invenzione della mia fantasia. Posso esserne certo solo fissando queste immagini con il mio smartphone."

Scatta una serie di foto e un breve filmato. Fatto questo a memoria dell’accaduto, vorrebbe ritirarsi senza essere visto, ma non sa a chi chiedere la forza per attuare questo proposito. Desidera Franco da quando alle medie sedevano nello stesso banco e si facevano le confidenze.

"E’ a lui che ho detto che mi stavano crescendo i peli intorno al cazzo, a lui della prima sborrata facendomi una sega. Con lui ci siamo scambiato gli abbracci da dietro, io gli facevo sentire nel solco delle natiche il mio cazzo duro e lui lo faceva sentire a me e mi chiamava Vittoria e io lo chiamavo Franca. Non mi azzardavo neanche a pensare che il desiderio era per lui e non per una falsa lei. Se mi faceva il ginocchino pensavo lo facesse per caso e gli nascondevo che il cazzo mi veniva duro da farmi male.
E Andrea da quando ha cominciato a essere un ometto, gli avrei fatto qualsiasi cosa mi avesse chiesto, anche farmi pisciare in bocca. Mi faceva tanta tenerezza da trasformarmi in una vecchia checca che sbava per un mocciosetto. Ma per nascondere questa mia dipendenza lo andavo a stuzzicare. Ora li vedo prendere piacere uno dall'altro senza inibizioni o proibizioni, eppure sanno di essere padre e figlio.
Dovrei io farmi venire gli scrupoli?
Proprio no.
Voglio la rivincita per essermi privato di piaceri che avrei dovuto prendermi."

Dopo questa calma eccessiva, quasi immobilità, con furia Vittorio si libera degli abiti e si avvicina ai due fornicatori.

Parte terza - Andrea

"Vittorio?
Mio padre, girato di spalle, non lo può vedere.
E adesso?
Con un dito davanti alla bocca mi fa cenno di tacere e con la mano mi invita a proseguire nella mia prestazione.
Ammirando dal basso la sua nudità fermo lo sguardo sulla sua asta dritta come quella di un dio della fertilità che tra maschi è sprecata. Lo vedo scavallare i nostri due corpi fusi uno nell'altro e flettere le gambe fino a toccare con la sua cappella il solco della natiche di mio padre, nel punto dove sa di trovare un varco, il buco del culo.
Nel momento del contatto sento per una frazione di secondi fremere e immobilizzarsi il corpo di chi mi sta sopra. Solo pochi attimi per prendere coscienza di quello che sta succedendo e poi quei muscoli delle chiappe si distendono."

Ma è arduo penetrare un culo vergine senza lubrificazione. E dato che a pochissimi centimetri c’è una fonte abbondante, la mia bocca, decido di metterla a disposizione. Mollo il cazzo di mio padre e ingoio quello di chi ha alimentato i miei desideri da adolescente e adesso da giovane. Vengono ripetuti più di un passaggio dalla mia bocca al buco del culo di mio padre. Un dito insaponato sotto la doccia non è proprio un clistere e le mie papille assaggiano anche certi sapori che solo lo stato di eccitazione spinto al massimo mi consente di sopportare.
Quando la penetrazione è totale e il buco del culo di mio padre viene stantuffato dal cazzo di Vittorio, mi riprendo in bocca il cazzo di mio padre che per tutto il tempo ha continuato a succhiare il mio.

"Pensate ci sia qualche buco libero?
Proprio no, l'indice e il medio della mia mano destra, lubrificate dalla mia saliva profumata, entrano e escono dal buco del culo di Vittorio e lo stesso fanno quelle di mio padre dentro il mio.
E adesso?
Sborrata per tutti e dove va, va."
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