Racconti Erotici > trans > Vita da trav - Mattia diventa Lucilla - 8
trans

Vita da trav - Mattia diventa Lucilla - 8


di corsaro200
13.09.2024    |    38    |    0 8.0
"- Se non stai fermo ti do una pedata e ti caccio via..."
Cap. 8
Che pensieri può aver avuto una donna, una mamma, nel vedersi arrivare una foto in cui la si può immaginare distesa sul divano, in quanto, di lei si vedono solo le gambe da sopra le ginocchia fino ai piedi, messi in primo piano. Nell’altra è ritratta da dietro nella camera da letto, in sottoveste, piegata in avanti, focalizzando sempre i piedi. La donna non è riconoscibile se non da lei stessa, anche per l’arredamento che compare nelle foto.
Senza indugi, né elucubrazioni mentali Arianna ricompone il numero.
- Mi riconosco nelle foto, sicuramente me le ha fatte mio figlio, ma non dicono niente.
- A me sì.
- Ha sì. E cosa ti dicono.
- Che lei ha dei bellissimi piedi che vorrei massaggiare quando è stanca perché, per il suo lavoro, sta tante ore in piedi.
- Ahahahah. Un feticista.
- E cosa vuol dire.
- Un feticista ignorante. Non voglio fare da maestra a un ricattatore come te.
- No, signora Arianna, non usi quella parola. Se non le mandavo quelle foto come avrei potuto fare per parlare con lei e dirle che voglio massaggiarle i piedi, prendermene cura, se lei me lo permette. Sono bravo sa. Facciamo che sono il suo pedicure.
- E con mio figlio?
- Le prometto che non lo cercherò più. E per non incontrarlo vengo a casa sua quando lui è al lavoro.
- Mi devo fidare?
- Sì, si deve fidare, e poi so fare tante altre cose.
- Di che genere.
- Riparare se si rompe qualcosa, qualche commissione. Insomma, sono a disposizione, per incombenze da uomo dato che lei in casa non ne ha uno.
- Ho imparato a farne a meno.
- Va bene, io mi metto a disposizione.
- Che, adesso fai il galante?
- Sono disposto e disponibile a tutto.
- Va bene, voglio vedere che cosa sai fare e sappi che non è perché temo il giudizio degli altri, né per quello che faccio io, né per quello che fa mio figlio. E se sgarri so anche darti uno ceffone, se tua madre non te ne ha mai dati.
Vieni alle 18, l’indirizzo lo conosci.

All’ora fissata, Pasquale suona, Arianna va ad aprire e si trova davanti un giovanottone che la supera per più di venti centimetri. Nel vederlo si ricorda vagamente del giovane che qualche volta il figlio le aveva portato in casa, anche a pranzo. È piazzato e muscoloso, vestito in modo non curato ma in ordine, ha un fare ossequioso, quasi sottomesso.
- Entra e siediti, non mi piace sentirmi osservata dall’alto, risolviamo subito la questione delle foto e metti sul tavolo il cellulare.
Pasquale ubbidisce.
- Apri il cellulare dove sono le foto.
Pasquale esegue.
- Cancellale.
- Fatto.
- Ora come posso, questa volta essere io a usare lo stesso strumento per poterti far fare, dopo, se necessario, quello che voglio io?
Poter essere io a ricattare te.
- Posso mettere la mia faccia sotto i vostri piedi. Così.
E Pasquale si sdraia supino per terra, solleva un piede della donna con tutta la ciabatta e se lo poggia sulla faccia.
- Dovrei schiacciartela quella testa.
- Signora potete fare quello che volete, sono il vostro schiavo, il vostro cane fedele.
- Adesso finiscila con questa pagliacciata, alzati e vattene.
- E no. Dovete mantenere la promessa.
- Voglio occuparmi dei vostri piedi, avete preso un impegno e dovete mantenerlo. Voglio massaggiarli.
- Va bene, giusto dieci minuti di orologio. Che devo fare?
- Sdraiatevi sul divano come nella foto che ho cancellato.
Arianna esegue, Pasquale si inginocchia e sfila dai piedi le famose pantofole, da cui è cominciato tutto. Poggia le mani una per parte sul collo dei piedi e resta fermo. La donna, sentendo il contatto, ha avuto un leggero irrigidimento che lentamente si scioglie, solo allora Pasquale inizia dolcemente a massaggiarla.
Col busto un po' sollevato dal divano, Arianna sta seguendo lo svolgersi di queste operazioni, braccia e mani molli lungo i fianchi. Pasquale la guarda e con tono suadente dice.
- Mi permettete di chiamarvi per nome?
- Va bene Pasquale, io già lo faccio.
- Chiudi gli occhi per piacere, e pensa ad altro, distraiti.
- Il tu però no.
- Arianna pensate ad altro e estraniatevi.
Per naturale effetto del massaggio, la donna si rilassa sempre più e si abbandona, la mente del giovano al contrario si carica e il suo corpo risponde anche di più.
Solo Arianna può sapere se si è realmente addormentata, ma certamente non controlla il passare dei minuti che ha concesso. E Pasquale dopo il collo, la pianta, ogni singolo dito dei piedi, passa alle caviglie, l’eccitazione arriva al massimo, tanto da sborrare nelle mutande. Dopo di che si ferma.
È questo fermarsi di Pasquale che fa uscire Arianna dal sonno o dormiveglia, si rimette subito in piedi e incita il giovane.
- Su, su. Sicuramente sono passati più di dieci minuti. Alzati, alzati, che ho da fare.
Sulla porta, prima di uscire Pasquale chiede.
- Vengo domani?
- Domani? …. E va bene.
Le ventiquattr’ore che passano sono per Arianna ore di riflessioni. L’incontro col giovane le ha portato un beneficio fisico tanto evidente che è riuscita ad addormentarsi. Ma c’è altro, dopo che mani di maschio l’hanno toccata, e non succedeva da più di una decina di anni, inizia a serpeggiare, senza neanche volerlo riconoscere a sé stessa, un desiderio carnale che pensava di non mai più sentire.
Pasquale è sì troppo giovane, è sì un ricattatore e quindi pericoloso e compromettente, in più ha un ruolo nella vita di suo figlio, ma è un animale maschio, molto maschio che ha messo la faccio sotto i suoi piedi. Si è dichiarato suo schiavo, suo cane fedele e la cosa è stimolante, parecchio stimolante da approfittarne e usarlo a suo piacimento rendendo innocue eventuali richieste ricattatorie del giovane, facendo in modo di poter essere lei a ricattarlo sullo stesso fronte, quello di rendere pubblici suoi comportamenti riprovevoli.
Nasce il proposito di documentare con foto queste debolezze del giovane, così prima del suo arrivo si è attrezzata. E quando il giovane si ripresenta a casa sua gli dice.
- Pasquale ti ho preso in parola. Fatti mettere questo collare e vai giù a quattro zampe.
- Sì, padrona faccio tutto quello che volete
Con il cellulare in mano Arianna da ordini.
- Cane caccia fuori la lingua. (il primo clic). Leccami il piede (che ha poggiato su uno sgabello, un altro clic)
A completamento del servizio fotografico, al cane vengono fatte fare le capriole e altre cose degradanti per un uomo, poi la donna mette via il cellulare e si siede in groppa all’uomo cane.
- Ora portami in giro per la stanza e abbaia
- Bau, bau, bau.
E la cosa fa ridere tutti e due. Una risata che rompe un disagio e apre un’intesa.
- Ora massaggiami i piedi.
- Sì, padrona
Pasquale rifà quanto ha fatto il giorno prima e arriva subito alle caviglie. Immediata gli arriva una pedata in faccia.
- Attieniti al massaggio, non prendere iniziative.
- Sì, padrona.
Ma il gioco è partito, Pasquale è su di giri e dopo un po', Arianna si è abbandonata, ha chiuso gli occhi, ci riprova e, alzato il piede, se lo porta alla bocca e inizia a leccare le dita. Immediatamente si sente arrivare due calci in faccia che anche se di piedi di donna fanno male.
- Pasquale ti ho detto di non prendere iniziative, il gioco lo dirigo io.
- Sì, padrona ubbidisco.
- Impara a controllarti e ora vattene.

- Vengo domani?
Non c’è risposta e il silenzio è un sì.

Il giorno dopo Pasquale si presenta con un pacchetto, Arianna vedendoglielo in mano dice.
- È per me?
- Sì, padrona, è per voi, ma non adesso, non è ancora il momento.
- E che momento è questo?
- Di fare quello per cui sono venuto, un massaggio ai vostri piedi. Ho bisogno di un telo perché userò un unguento che potrebbe sporcare.
Ricevuto il telo.
- Padrona sedetevi comoda e rilassatevi.
Le posizioni sono queste, lei è comodamente seduta sul divano, lui le si è inginocchiato davanti, prende i piedi della donna e li poggia sulle sue cosce, dove è stato steso il telo. Pasquale da inizio al massaggio avendo capito che deve tenere sotto controllo i suoi desideri, dare piacere più che prenderne e deve, nel rispetto dei ruoli, saper controllarsi e aspettare, la mamma non è il figlio, a decidere non sarà lui, anche se è lui il maschio, si sono invertiti i ruoli ha trovato la sua maitresse, lui stesso si è riconosciuto suo schiavo, suo cane ubbidiente.
Questi contatti col giovane hanno fatto nascere in Arianna, quarantenne, desideri che pensava non la avrebbero più interessata. Così quando Pasquale comincia a massaggiarla non chiude gli occhi per abbandonarsi e rilassarsi, ma li tiene aperti e ordina al giovane di tenere la testa bassa per non essere osservata. Il massaggio continua e lei indisturbata ha modo di prendere coscienza di avere ai suoi piedi un uomo giovane, uno schiavo, un cane pronto ad esaudire desideri che stanno crescendo e arrivano al punto giusto quando Pasquale, tocca la sua sensibilità aprendo il pacchetto, che ha portato con se, tirandone fuori delle splendide pantofole nuove e gliele mette ai piedi. Le donne sono fatte così si commuovono per un regalo gradito e inaspettato, così alza un piede dalla coscia su cui è poggiato, fa cadere la pantofola, lo avvicina al viso del giovane e gli sfiora la bocca.
Immediatamente Pasquale la apre e lecca, succhia l’alluce, alza la testa e la guarda con gli occhi di un cane innamorato della sua padrona. Per la manifestazione di tanto amore arriva la ricompensa, anche l’altro piede di Arianna, ancora sulla coscia di Pasquale, esce dalla pantofola, si poggia sull’inguine e preme un cazzo, grosso e duro.
Pasquale inizia a smaniare, si agita, ma l’ordine arriva perentorio.
- Non muoverti, nel modo più assoluto, stai fermo
- Ci provo padrona.
- Se non stai fermo ti do una pedata e ti caccio via.
- No, padrona, non lo fate, comprendetemi.
- Ok. Ora senza muoverti troppo, slacciati la cintura, sbottona i pantaloni, abbassa la lambo e fermati lì, non fare altro.
- Ubbidisco.
Fatto quello che le è stato ordinato lui si ferma ma lei no, il suo piede va a cercarsi la strada, entra dentro lo spacco dei pantaloni, dove ancora c’è qualcosa che impedisce il contatto pelle a pelle. Sono gli slip che, con il rigonfio del cazzo duro, si sono stretti anche di più, l’alluce sta provando ad abbassare l’elastico, senza riuscirci. Ci vuole una mano e per istinto Pasquale, pur avendo ricevuto l’ordine di non muoversi, ci porta la sua e lo libera, e per questo non viene rimproverato. Questo dolce supplizio di essere toccato senza poter toccare non dura poi tanto perché la testa di Pasquale si muove, si avvicina e va a premere il ventre di Arianna, ma non è lui a muoverla ma una mano di lei e la voce che dice.
- Pasquà adesso fai tu
- Finalmente, quanto ho aspettato.


- Fabio, non ci posso credere. Ma è tutto vero?
- Certo che è tutto vero.
- Ma tu come fai a saperlo, con tutti questi particolari.
- L’ho sentito direttamente da Pasquale. È tua madre che ha voluto che lo sapessi.
- Che sono diventati amanti? E questi fatti quando sono successi?
- Subito dopo lo stesso giorno che Pasquale non si è fatto più trovare da te.
- E tu da quando lo sai.
- Che ci voleva provare con tua madre, da tanto. Rompeva le palle con i suoi piedi già quando ancora vi frequentavate. I dettagli li ho saputi da poco. La loro più grande preoccupazione è la tua reazione. E a dire la verità, la cosa interessa molto anche a me.
Dopo alcuni secondi di silenzio, Lucilla esplode una risata.
- Ah, ah, ah, ah, ah. Pasquale fa lo schiavo e il cane fedele di mia madre.
Ah, ah, ah, mi piacerebbe proprio vederlo.
O no.
No. Proprio no.
Fabio, perché interessa anche a te.
- Io non sono Pasquale, sono completamente diverso da lui, gli ex sono sempre uno spauracchio, non si può mai essere sicuri che sono stati dimenticati.
A quella dichiarazione d’amore, il momento è propizio, i due sono a letto, Lucilla butta all’aria le lenzuola e gli va a cavallo. Sono già praticamente nudi.
- Fabio, amore mio. Matteo con Pasquale ha finito di esistere. Con te è nata Lucilla e tu sei il mio uomo, nessun altro.








Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.0
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Vita da trav - Mattia diventa Lucilla - 8:

Altri Racconti Erotici in trans:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni