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Gay & Bisex

Andrea e Pietro - 9


di corsaro200
02.12.2024    |    25    |    0 8.0
"La stessa cosa stanno facendo gli altri..."
Cap. 9
La sera dopo, all’orario convenuto i ragazzi si incontrano con Thomas fuori dal club ed entrano tutti assieme. Gli ambienti sono austeri e raffinati, un addetto in livrea, dopo aver parlottato con Thomas, accompagna il gruppo davanti a una porta, la apre, fa un gesto ossequioso e va via.
Una volta dentro Thomas prende la parola, dà il benvenuto a tutti e aggiunge:
- È d’obbligo, entrati in questa stanza, avere tutti lo stesso aspetto: costume adamitico, cioè “nudi” con maschera, per una questione di privacy. È ovvio che le maschere sono tutte uguali, sterilizzate e imbustate, adattabili alla misura delle teste, direi regolabili. Il padrone di casa entrerà dopo che tutti avremo adempiuto a questo obbligo.
Ciò detto si toglie i vestiti di dosso, li ripone in una scatola, prendere una maschera da un vassoio, posto su una consolle, e la indossa. La stessa cosa stanno facendo gli altri.
Le maschere sono abbastanza avvolgenti, di un morbido tessuto color grigio azzurro. Due fori consentono di tener fuori le orecchie, altri due lasciano scoperti gli occhi, la sua lunghezza è tale da coprire il naso e ai lati gli zigomi, lasciando fuori la bocca e il mento. Un tessuto adesivo consente di chiudere i due lembi dietro la nuca.
I sei mascherati conoscendosi sono identificabili tra di loro per i dati corporei e per un contrassegno colorato, adesivo, posizionato sulla maschera in corrispondenza della fronte. I colori sono: bianco, giallo, arancione, verde, rosso, blue. Thomas ha il colore bianco e il padrone di casa che sta entrando in questo momento ha appiccicato sulla maschera all’altezza della fronte il contrassegno nero.
Sul portavivande compaiono vassoi di cibo che White provvede a riporre su un apposito piano di appoggio.
- Wellcome boies. I am Blake, my assistant White. Self-service, my dears.
Tutti vanno a riempirsi il piatto, Blake invece resta seduto. Comincia il chiacchiericcio e l’assembramento. Chi sta in prima fila si riempie il piatto, chi in seconda sta dietro e aspetta. Dietro a cosa? A un culo nudo con il suo cazzo, anche esso nudo, che nell’attesa tocca e si strofina, se chi sta avanti non gradisce farsi toccare il culo, fa spazio a chi sta dietro e viceversa.
Guardiamo la scena con gli occhi di Blake.
Su informazioni ricevute dal suo assistente, dei cinque studenti tre sono italiani, si conoscono da prima di venire a Londra, due sono fratelli e si scopano il terzo. Stanno in stanza con uno degli altri tre, compreso il suo assistente White che ha organizzato il tutto. Un altro è spagnolo, alla ricerca di buchi dove mettere il cazzo, e il quinto è greco, il più giovane, di una bellezza greco classica, alle prime esperienze sessuali.
I cazzi che funzionano sono già dritti e, dopo essersi serviti, anche Blake ha il suo piatto a cui ha provveduto White, tutti si siedono a mangiare e chiacchierare. Blake non è uno che perde tempo e, inquadrata bene la situazione, scompare sotto al tavolo. Viene seguito da White e, per curiosità e malizia anche Francesco, che ha il contrassegno rosso, guarda sotto al tavolo e si cala giù anche lui. Sotto al tavolo ora sono in tre che, acquattati o in ginocchio, leccano e succhiano gli altri.
Teo, che porta il contrassegno verde, ed è spaiato, dà anche lui un’occhiata sotto al tavolo. Trova la cosa interessante per fare esperienze e, stando anche solo a guardare, si cala così sotto al tavolo e si fa quello che può fare da single, una pippa.
L’atmosfera è bella calda, si passa ad azioni di gruppo e, con la regia di Blake e White, che è stata già ben studiata, si dà inizio al film.
Ben illuminate, si vedono due postazioni. In una è protagonista Blake, che il suo assistente White ha legato a uno scanno alto quel tanto che i piedi non toccano terra e su questo è poggiato con pancia e petto. Piedi e braccia sono legati ciascuno a un angolo dello scanno, e lo bloccano. Le gambe divaricate, come quelle di un rospo, fanno vedere i peli intorno al buco del culo, cazzo e palle vistosamente penzolano. All’altro punto focale, con un allestimento semplice ed efficace che non ha richiesto una grande preparazione, c’è, seduto dentro un cesso alla turca, White nella posizione del fior di loto, la sola differenza sta nella testa che non cade in avanti, ma all’indietro e la bocca è aperta.
Se ci fosse un pubblico ci sarebbe un applauso.
I nostri cinque attori, che non hanno un copione da seguire, scelgono secondo i gusti, le preferenze e le necessità.
Red è calamitato dalle palle e dal cazzo in bella vista di Blake, anche capendo che è solo un’appendice che non svolge il suo compito. Ricordate chi è Red?
È Francesco che vuole torturarlo proprio per questo. È un cazzo quello che, come il suo, serve solo a pisciare, con la differenza non da poco che il suo è così piccolo che se ne vergogna e piscia stando seduto, così non deve neanche toccarselo. Lo hanno visto solo Pietro e Andrea e le volte che è successo si sono sbellicati dal ridere.
Ora non succede più, si è cucito addosso delle mutande particolari, ci si fa anche la doccia, le chiamano jock-strap.
Come se il cazzo che la natura ha dato a ogni maschio sia merito o colpa sua. Vi immaginate se si potesse sceglierlo?
Meglio non divagare.
Il cazzo di Blake invece è enorme, lo guardi è pensi “se è così da moscio, figurarsi dopo” ma dopo quando.
E le palle peseranno un chilo ciascuna.
Ora sono a sua disposizione, ne può fare quello che vuole, le tira, le strizza, le schiaccia, le morde ed è sempre poca cosa. Pensando poi al fatto che il suo possessore è masochista e che gli sta dando piacere, si incazza ancora di più, poi ricorda che non c’è colpa né merito per la misura del cazzo e si calma.

Green e Orange, alias Teo e Pietro, stanno a guardare. Pietro si sente a disagio perché è responsabile della presenza di Teo, che è lì per il fatto di divide la camera con lui. Il ragazzo è inesperto, ancora vergine nel corpo con qualche desiderio nei pensieri, si è trovato di punto in bianco a fare esperienze estreme, di sesso dirty e sadomaso.
- Teo, do we want to go away?
- No, but stay close, don’t ask me to partecipate and if you can, you can’t (No, ma stammi vicino, non chiedermi di partecipare e se puoi, non farlo neanche tu).

Jellow e Bue alias Andrea e Pedro si sono piazzati a gambe larghe davanti alla turca in cui Thomas sta seduto, ad occhi chiusi e bocca aperta, come in meditazione. I due giovani, satolli e mezzo ubriachi, si comportano come fossero amiconi di vecchia data, pur conoscendosi da soli due giorni. Stanno affiancati, il braccio di uno sui fianchi dell’altro, una mano scivola a palpeggiare un culo, un’altra mano la rimette a posto, provocando una bella risata cameratesca. All’allegra coppia si aggiunge Red che li separa e si mette in mezzo, ora le mani sanno quale è il culo da stringere e, ridendo, ridendo, aprono i rubinetti.
White viene inondato da getti poderosi che, puntando alla sua bocca, scendono poi come rivoli su tutto il corpo e si fondono con un quarto getto, il suo. A operazioni finite, uno dei tre tira lo sciacquone e si propaga una risata corale che il pensiero alimenta a più riprese.
Finito con White, i tre porcellini passano a Blake. Alcuni oggetti, definibili “da percussione” sono in mostra su un tavolino. Uno di questi è una frusta fatta con tante strisce di cuoio, l’abbiamo già vista usata da Yellow, che è poi Andrea, sulla schiena di Thomas nella loro stanza, prima di essere White e la sta mostrando a Red.
- Red prendi questa, ne puoi fare un doppio uso, la frusta che mostra di essere e poi, se guardi bene il manico, è la dotazione, bella grossa che a te manca. Così per la prima volta nella tua vita puoi ficcarla tu nel culo di qualcuno.
E una risata sguaiata gli esce di bocca mentre impugna un nerbo di bue. Blue, vale a dire Pedro, sceglie una cinghia di cuoio e iniziano. Yellow, Red, Blue, di nuovo Yellow, Red, Blue e segni arrossati che si intrecciano compaiono su schiena e natiche di Blake, lasciati da ogni singolo colpo che gli viene inferto, tra un coro di risate. Stanchi poi di dare colpi Francesco firma la scena ficcando il manico della frusta nel buco del culo di Blake e lì la lascia a fare da coda all’unico animale quadrupede, l’uomo, che la coda non ce l’ha.
La serata volge al termine, è il momento di rivestirsi, Pietro e Teo con i contrassegni verde e arancio, che non sono stati tanto partecipi, hanno un bisogno da espletare.
- Pietro devo pisciare.
- Anche io Teo, e mi sa che non c’è altro modo per svuotarci.
Così si avvicinano alla turca, dove Thomas sta ancora seduto e in trans, e pisciano. Ricevendo sul corpo questo secondo omaggio, Thomas si riprende, apre gli occhi e:
- Thank you, my dears.
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