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Gay & Bisex

Andrea e Pietro - 7


di corsaro200
19.11.2024    |    22    |    0 8.0
"- Domani sera, se volete, vi porto a cena e starò anche io con voi..."
Cap. 7 – Andrea e Pietro
Teodachis e Pietro frequentano lo stesso corso, hanno gli stessi orari e stanno facendo coppia, vicini in classe, insieme a pranzo e dopo in stanza.
- Che caldo Teo, io mi spoglio.
- Anche io Peter.
Nudo ma con gli slip Pietro si distende sul letto.
- Teo tu non ti allunghi sul letto?
- No, Peter, devo fare delle cose, prima tra queste telefonare a my mother, prima che lo faccia lei disturbando anche te.
- Non ti preoccupare. Ah Teo, se mi addormento, svegliami, o rischiamo di arrivare tardi ai corsi.
Il giovane va in bagno a telefonare e vi si attarda. Quando ne esce gli occhi di Peter sono chiusi e Teo può ammirare quel corpo maschio senza l’imbarazzo di poter essere visto. Se non fosse stato per la reazione del giorno prima sicuramente Peter si sarebbe tolto anche le mutande e avrebbe potuto guardarselo tutto nudo. In più continuando a pensare a quello che la sera precedente si è rifiutato di fare, ora desidera farlo e questo desiderio non vuole andarsene dalla sua mente. Così prende coraggio, si siede sul bordo del letto e si distende di fianco a Peter che continua a fare l’addormentato.
Ora stanno allungati e vicini da toccarsi in più parti del corpo. Il braccio di Pietro che sta tra i due corpi è rimasto sotto di loro, Teo invece non sa dove mettere il suo, deve ancora vincere la sua resistenza ad agire, ma poi si lascia andare e mette la mano sulla pancia nuda di Peter. Inizia a muoverla al rallentatore, con l’intento di non far svegliare Peter, la infila negli slip, la porta sul cazzo, senza stringerlo e senza muovere neanche un dito, una mano morta. A questo movimento, se ne sta aggiungendo un altro e per assecondarlo alza un po' il bacino, è Pietro che sta allungando sotto di lui la mano imprigionata perché vuole farla arrivare al culo.
Se ne stanno un po’ affiancati mentre uno tocca il cazzo e l’altro il culo. Poi Pietro con una piccola rotazione su se stesso, mette in gioco anche l’altra mano e accarezza pettorali e pancia a Teo. È qui che, giocando il tutto e per tutto, Teo la prende con la mano libera e la infila dentro i suoi slip. L’invito è chiaro, io lo faccio a te e tu lo fai a me.
Intanto il tempo vola, uno sguardo all’orologio ed è ora di rivestirsi e andare al corso.

Riduciamo a un attimo il tempo delle lezioni e ritroviamo i nostri giovani amici a cena.
I commensali sono ancora cinque, manca, come la sera precedente, il professore che si fa vedere solo verso la fine della cena con una proposta.
- Domani sera, se volete, vi porto a cena e starò anche io con voi.
- Thomas ci porti in un posto pubblico o a casa di qualcuno?
- Entrambe le cose, sarete ospiti di qualcuno in un posto aperto al pubblico.
Alla fine della cena Paco viene raggiunto da alcuni suoi connazionali, è stato invitato a fare una bevuta.
La conversazione che segue si svolge in italiano.
- Andrea tu che fai?
- Fratello, resto ancora un po’ qui e poi vado in camera, voglio farmi dire da Thomas dove ci porta domani e voglio continuare un discorso che è cominciato bene.
- Francè tu vieni con noi.
- Sei sicuro Pietro che non disturbo? Sembrate due piccioncini innamorati.
- Teo ha bisogno di una lezione di sesso. E poi c’è da dare una risposta alla tua domanda.
- Quale Pietro.
- Se è carne o pesce.
Arrivati in camera, l’ordine che Pietro rivolge a Francesco è perentorio.
- Fatti invisibile e renditi utile.
- E cosa devo fare, Pietro?
- Spogliati e stai giù a disposizione, senza superare l’altezza del mio cazzo.
Teo ha seguito la conversazione, senza capire cosa i due amici si sono detto in italiano, e vede che Francesco si sta spogliando. Nella sua incomprensione resta immobile mentre Pietro, stando in piedi davanti a lui, inizia a spogliarlo e per rassicurarlo gli dice.
- Francesco è invisibile, invisible, we are alone. Kiss me.
Con questi gesti e queste parole Teo, pur non comprendendoli bene, si fida, fa a Pietro quello che gli sta facendo lui e vengono a trovarsi nudi uno nelle braccia dell’altro. È il momento di fare entrare in gioco Francesco che a un cenno di Pietro si avvicina ai due amanti, stando inginocchiato a lato dei due copulanti la sua bocca si trova all’altezza dei cazzi. Teo è tutto preso dalla situazione e, distogliendosi dalle effusioni amorose, segue i movimenti di Francesco consapevole che sta per assistere a una lezione di pratiche sessuali. Tenendo i suoi occhi puntati in quelli di Teo, Francesco poggia le labbra sul cazzo duro di Pietro e con un movimento continuo se lo fa sparire in bocca, fa una sosta di qualche secondo tenendoselo tutto in gola e poi con lo stesso andamento lento lo fa venir fuori senza mollarlo. L’operazione viene ripetuta tre o quattro volte poi Pietro interviene e allontana la testa del pompinaro dal suo cazzo. Con questo gesto è chiaro per Francesco, che ha continuato a guardare Teo negli occhi, che deve ora occuparsi del cazzo dell’allievo e fargli vedere e sentire il piacere del pompino, quasi sicuramente il primo della sua vita.
Le labbra sono umide e morbide quando le posa sulla cappella di Teo che al primo tocco ha un brivido, il circolo sanguigno aumenta con i battiti del cuore e il viso gli diventa rosso dall’emozione. I suoni “ah, ah, ah” che gli escono dalla bocca sono di godimento ma, prima che prolungandosi troppo Teo possa arrivare a sborrare, Pietro si abbassa un po' e sussurra qualcosa all’orecchio di Francesco, immediata la reazione, il pompino viene sospeso.
I due amanti riprendono le effusioni amorose con baci, abbracci e palpeggiamenti che si interrompono di colpo perché Teo di colpo si è irrigidito e la reazione è partita dal punto più nascosto del suo corpo e si è diffusa poi da per tutto.
Pietro che ha avvertito la reazione ne sorride.
- Tranquillo Teo, relax, lascialo fare e baciami.
C’è da aspettare un tanto prima che Teo riesca ad allentare i muscoli e permettere alla lingua di Francesco di entrargli nel buco del culo, dopo che, aiutato da Pietro, ha assunto una posizione più favorevole all’operazione.
La leccata di culo, come pure il massaggio alla prostata, sono pratiche che danno piacere, il primo effetto è il rilassamento. Tanti maschi amano farseli fare dalle proprie compagne perché pur rappresentando una penetrazione, non rappresentano un rischio, trattandosi di femmine a cui, per un fatto di natura, manca proprio l’attrezzo. Il rischio, se proprio vogliamo chiamarlo tale, è nullo anche quando te lo fa uno di genere maschile che maschio poi non è, perché si aspetta che lo fai pure a lui e non con la lingua o il dito ma col cazzo per una questione di grandezza.
Comunque sia, una volta che si è provato quel tipo di piacere, bisogna farci i conti.
Emarginato e relegato nel ruolo di chi dà assistenza, dopo un po' Pietro si sgancia da Teo, che sta in piedi da solo, prende un astuccio di crema che è già pronto in bella vista e si sposta dietro al culo di Francesco, lo increma e ci entra con una botta secca. Una specie di rinculo, che dalla testa di Francesco arriva al culo di Teo, lo distoglie dal piacere che sta provando per la leccata di culo che sta ricevendo e, girata la testa all’indietro, vede quello che sta succedendo. Immediata la reazione, Teo fa mezzo giro, porta il cazzo dove aveva il culo, lo infila nella gola di Francesco e sincronizza i suoi movimenti con quelli di Pietro, uno entra e l’altro esce, poi cambio, entrambi in fuori e con una botta dentro. Non c’è serietà in questo e, dalle bocche libere, escono sonore risate.
Quando Francesco esce dalla stanza, per far ritorno nella sua, ha fatto il pieno.

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