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Gay & Bisex

Andrea e Pietro - 4


di corsaro200
05.11.2024    |    5    |    0 8.0
"- Ah! … non vi fate venire in mentre certe voglie, non se ne parla nemmeno..."
Cap. 4 – Andrea e Pietro
Il trio Andrea, Pietro e Francesco, consolidato da anni di frequentazione, funziona alla grande. Hanno sperimentato tante posizioni, la preferita è quella della H maiuscola. Andrea e Pietro sono le due asti verticali, Francesco quella orizzontale che aggancia i due cazzi col culo e con la bocca e, se i due fratelli gli fanno fare mezzo giro su se stesso, loro si scambiano il buco e Francesco i cazzi. Stanno proprio nella posizione dell’H quando Andrea, per stuzzicare Francesco, con un tono tra la meraviglia e il piacere, dice al fratello.
- Pietro ti tocco.
- Ah, sento che qualcosa spinge.
- Ma che state a dire.
- Francè i nostri cazzi si sono allungati, ti hanno trapanato e si toccavano. Francè si davano i bacetti.
- Che fesserie state dicendo. Anche tu Pietro, che sei il fratello saggio, sfotti?
- Però Francè hai rotto l’incanto, potevi starti zitto, aprendo la bocca lo hai fatto uscire. Riprendilo subito e preparati che sto per sborrare.
- Anche io Francè sono pronto e se ti meni il pistolino sborri anche tu, così dopo non ti lamenti che a freddo non riesci a venire.
Per movimentare il “menage a trois” Andrea, sempre a caccia di acrobatiche novità, ha scaricato sullo smart-phone un filmino bello tosto e lo sta facendo vedere agli altri due in un momento di relax post coito.
Il film comincia in modo normale, un cazzuto che possiamo immaginare si chiama Pietro è disteso sul letto. Quello che vi sale e si posiziona con i piedi divaricati all’altezza del bacino del cazzuto, faccia a faccia con lui, che piega le ginocchia e si fa sparire il cazzo nel culo, nel rispetto dei ruoli, lo chiamiamo Francesco.
Dopo un po’ di su e giù, su e giù, di respiri pesanti” ah, ah, ah”, si vede entrare nella scena, dal lato destro, all’altezza giusta, un cazzo dritto che sempre secondo i ruoli rappresenta Andrea.
Il buco è già occupato, cosa vorrà fare Andrea col suo cazzo?
Si limiterà a guardare?
No. Si sta avvicinando sempre di più e tocca.
Sta aspettando che l’altro esca?
No!
Come un carter pilar inizia a spingere. Il bello è che trova posto e il merito è della capienza del culo del sopra nominato Francesco e di quanto è duro il trapano perforatore del chiamato Andrea.
Non chiedete come, capacità del cameramen, l’inquadratura cambia e vediamo da sotto un culo in cui stanno dentro due cazzi che si muovono con moto alternato.
Inaspettato un grido rompe l’atmosfera eroticamente sospesa.
- Ah! … non vi fate venire in mentre certe voglie, non se ne parla nemmeno.
La voce è del vero Francesco, quello del nostro terzetto.
- Francè stai facendo tutto tu.
- Andrea, il fatto è che ti conosco, vi conosco, per voi visto è fatto.
- Sì bisogna studiare bene la posizione.
- Ma che posizione e posizione, Pietro. Io penso al culo che poi è il mio.
- Andrea lascialo perdere questo cazzone, per meglio dire questo culone di Francesco, mandami il film su WhatsApp. Mi voglio studiare la posizione.
- Te lo mando subito fratello.
(pausa)
- Andrea, mandalo pure a me.
- A te Francè, e a che ti serve, devi solo allargare il culo.
- Stronzo
- E va bè, lo mando pure a te
Un pomeriggio, a casa di Francesco, si comincia al solido modo. Tutti e tre nudi, Francesco sta in ginocchio e i due fratelli in piedi se lo passano, tenendogli occupata la bocca col cazzo di uno o dell’altro.
In un momento di pausa in cui la bocca è vuota, Francesco dice.
- Pietro p perché non ti stendi sul letto?
- Francè, hai in mente qualcosa?
- Andrè, e chi lo sa.
Pietro che è più accomodante e collaborativo, si stende sul letto, il suo cazzo svetta già duro come il palo di una bandiera. Andrea è pronto a salire sul letto per una di quelle performance più volte realizzata in cui Francesco è seduto sul cazzo di Pietro e Andrea in piedi gli pompa la gola. Francesco però, prima di salire sul letto, prende un cuscinone, piegato in doppio e legato con un telo spugna, che aveva messo sotto il letto, lo dà a Pietro e gli fa segno di metterselo sotto il culo e dice.
- Andrea, guarda come io faccio bene la mia parte e Pietro la sua.
Dicendolo si abbassa fino a toccare col culo il cazzo di Pietro e si impala.
- Ora Andrea tocca a te. L’hai vista quale è la tua parte? L’hai studiata bene la posizione? Con questo rialzo sotto il culo di Pietro dovresti essere facilitato.
Premetto che non tutti possono permettersi questa prestazione e non parlo certamente di Francesco. Lui tutto quello che deve fare è avere un culo elastico e sopportare il dolore, se proprio si può chiamare tale, nel sentirsi le viscere squartate.
Pietro invece, deve avere una dotazione adeguata e la capacità di non perdere o far calare l’erezione. Quando, come nel suo caso, si è impediti nei movimenti, questo può accadere, deve quindi caricarsi con immagini esaltanti e parole oscene.
La posizione di Andrea invece è acrobatica, per quanto l’aggeggio studiato da Francesco possa favorire l’avvicinamento, i due cazzi non si possono allineare, quello di Andrea oltre a essere di buona misura, deve avere una certa elasticità e durezza per piegarsi e entrare.
La prestazione che rasenta la perversione ed eccita la mente, viene rappresentata alla grande, hanno tutti studiato bene la posizione. Immaginate tutti i turpiloqui rivolti a Francesco, i non farlo usci, i piagnistei di Francesco “mi state squartando ah, ah, ah”. C’è da pensare però, conoscendo il soggetto, con la libidine che gli ha invaso il cervello, che avrà anche spinto in fuori col culo, come quando uno deve espellere, per facilitare l’entrata dei due cazzi.
Questa prestazione non è come le altre, non può concludersi con la sborrata finale, e non per le lamentele, il basta, basta, del doppiamente inculato, ma per la scomodità dei due inculatori che si rendono conto che in quella posizione nessuno dei due riuscirà a sborrare. Così i cazzi si sfilano dal culo di Francesco che, senza neanche farselo dire, mette subito in funzione la bocca che fino a quel momento è restata vuota, non ha lavorato, e fa sborrare prima uno e poi l’altro.
I protagonisti finito tutto, strafatti e rilassati, a pancia all’aria, esprimono, per bocca di Andrea, un pensiero condiviso.
- È stato fantastico ma faticoso, va perfezionato. Tu Francè sei una grande troia, non hai limiti, puoi prendere di tutto, e anche noi due non siamo da meno. Un giorno che ci saremo stufati di fotterti, ti portiamo davanti alla caserma all’ora della libera uscita, ti vendiamo ai militari e ci facciamo i soldi.
- Andrea ma che cazzo dici, le caserme sono chiuse.
- Francè è importante il concetto, questo terzetto in mancanza di novità mi potrebbe stare stretto, anche se hai tante risorse come quella di questo pomeriggio.
Le abbiamo provate tutte, manca solo il fist, il sadomaso e sesso dirty. Bisogna iniziare a guardare fuori, non siamo più ragazzi, ma adulti prossimi alla maggiore età.
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