trans
Vita da trav - Mattia diventa Lucilla - 6
di corsaro200
05.09.2024 |
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"- Quello stronzo del tuo amico mi ha sborrato sull’infradito..."
Il giorno dopo Ferragosto ricordo che mi venne a trovare a casa Andrea un mio amico, abitava nel mio stesso palazzo ed eravamo stati in classe insieme. Stavamo facendo un gioco con le auto che aveva portato lui e squillò il telefono. Era Pasquale, mi chiese se fossi da sola, gli dissi che ero con questo mio amico e lui subito:- Ma non doveva tornare quella troia di tua madre dalle ferie?
- Ma che ti importa di mia madre e perché la offendi così.
- Perché ti scaldi tanto. Stai tranquilla, se mi interesso a lei è perché ne ho in abbondanza, per te e anche per lei. Devo solo trovare il modo di farle vedere il cazzo, e se lo vede sono sicuro che non mi fa resistenza e poi lo sai che se è necessario ho gli aiutanti.
- Sei un grandissimo stronzo. Non ti permetto di offendermi, io lo avrei fatto solo a te ma tu mi hai costretto a farlo anche a quei due, a quel Lorenzo che è più porco e stronzo di te.
- Come ti scaldi, ma dimmi una cosa, fai i pompini anche ad Andrea?
- Certo che no.
- Tra dieci minuti arrivo. E sai con chi? Con Lorenzo.
- Aspetta che trovo una scusa per mandare via Andrea.
- E perché. Voglio conoscerlo, non mandarlo via. E mettiti indosso il perizoma se no ti inculo in presenza del tuo amico.
Meno male che mi ero spostato nell’altra stanza, altrimenti Andrea avrebbe sentito tutto, così ritornato da lui gli dissi che stavano per arrivare due miei amici un pò rozzi e che andavo in cucina a bere. Invece passai in camera da letto per indossare il perizoma e mi iniziò a salire l’eccitazione e la paura. Tornai da Andrea, neanche il tempo di sedermi che suonò il citofono.
Come entrarono feci le mie raccomandazioni.
- Mi raccomando non sputtanatemi anche con lui
- E stai zitta.
E dicendolo, stavo davanti a lui, mi calò I pantaloncini e, vedendo che indossavo l'intimo di mia madre, Lorenzo si mise a ridere e lui mi disse
- Brava e ubbediente
Feci le presentazioni anche se Andrea, un pò timido, già conosceva Pasquale come il bullo e lo stronzo del quartiere, senza averci mai parlato. Eravamo tutti seduti, Pasquale propose a Lorenzo di fare una partita con Andrea e, guardando me, si alzò e mi disse di accompagnarlo in cucina a bere e fumare una sigaretta. Ma come passammo davanti la porta del bagno mi tirò dentro e chiuse la porta a chiave. Mi spinse sul water, mi ci fece sedere, tirò fuori il cazzo e volle che glielo succhiassi. Dopo un pò mi tirò su, mi calò i pantaloncini e infilatomi le dita nel culo iniziò a masturbarmi il buco. Io sottovoce lo pregavo di smetterla che ci avrebbero potuto scoprire. Ma lui mi rassicurava di stare tranquilla che Andrea era impegnato a giocare e Lorenzo era d'accordo con lui. Era infoiato forte così mi spinse per terra con la schiena e mi alzò le gambe mettendosele sopra le spalle e mi spinse il suo cazzo dentro. Io cercavo di stare il più in silenzio possibile, lui invece attratto dai miei piedi, che gli stavano sopra le spalle, è fissato per i piedi, mi spostò un infradito e mi annusò il piede. Mi arrivò uno schiaffetto sul viso dicendo.
- I tuoi piedi non sono proprio profumati.
- Scusami Pasquale, fa caldo e tu non mi hai avvertito prima, non ho avuto il tempo di lavarli, ma questa mattina mi sono fatto la doccia.
- Ti stai scusando e va bene, ora mettiti alla pecorina.
Pensavo che volesse continuare a incularmi, invece in quella posizione il mio piede si staccò dall’infradito e lui segandosi il cazzo sborrò tra la ciabatta e il mio piede e mi disse.
- Così te li lavi questi piedi da troia che hai.
Mentre mi stavo alzando per lavarmeli mi disse che dovevo restare così con la sua sborra addosso. Aprì la porta e tornammo nel salottino, stando lì, guardò ridendo Lorenzo e disse che voleva giocare un pò lui al posto suo e di stare attento al mio piede.
Lorenzo allora mi guardò e disse.
- Ho sete anche io e cosa è successo al piede?
Quando fummo in cucina gli risposi.
- Quello stronzo del tuo amico mi ha sborrato sull’infradito.
- AhAhAh (una sonora risata). Ora devo sborrare io e acquattati alla turca, come se dovessi cacare, apri la bocca, allarga bene, bene che non voglio intoppi.
E di colpo mi spinse il cazzo in gola. Dopo avermi pistonato la gola da farmi venire le lacrime agli occhi e singulti di vomito, mi fece alzare, mi appoggiò al tavolo mi calò I pantaloncini, spostò il filo del perizoma e anche lui mi inculò. Ripetette varie volte questo bocca culo, ordinandomi di tenere spostato, con una mia mano, il filo del perizoma e mi sborrò in bocca, obbligandomi a ingoiare tutto, cosa che io feci. Poi ci ricomponemmo e tornammo nel salottino.
A Pasquale, che gli chiese se avesse bevuto, Lorenzo ridendo rispose di sì. Tutti e due poi guardandomi fecero cenno di mandare via Andrea. E io ubbidiente chiesi ad Andrea di andare perché si era fatto tardi e dovevo farmi la doccia prima di uscire con i miei amici.
Appena Andrea andò via, Pasquale mi ordinò di farmela veramente la doccia e di lavarmi bene quei piedi da zoccola. E io ubbidii. Fatta la doccia mi rimisi il tanga, i pantaloncini e la maglietta e uscii dal bagno. Loro erano seduti sul divano a guardare la TV e, come Pasquale mi vide mi disse che nessuno mi aveva detto di rivestirmi, di levarmi subito quei vestiti da maschio e restare in intimo come le troie, e così feci.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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