il piccolo ribelle 2

Il giorno dopo, padre e figlio si trovano nei campi a lavoro..
bravo babbo, hai fatto un bel lavoro con quello stronzetto ieri..
e tu che ne sai?
lo volevo punire per il casino che ha fatto con le galline, ma mi ha detto che eri già passato tu.. culetto bello rosso..
si, dai, ora cerchiamo di non farla troppo lunga..
no no.. pero' è un bel culetto, lo ammetterai...?
si, decisamente si, sodo, pochi peli, con quel buchetto poi..
be', io ho messo un dito dentro.. lo stronzetto non è vergine..
dici?
dico.. e lui ha confermato...
mmmm...
quindi.. `basta basta, continuiamo a lavorare…
ma intanto il cazzo di Giacomo comincia a indurirsi, e mentre lavora la sua mente vola immaginando di poter slappare e mordere quel culetto che tanto desidera per poi finire con una bella trombata.. il culo è sempre stato un desiderio continuo di Giacomo; con sua moglie non ha mai provato neanche ad affrontare l’argomento.. sarebbe etichettato come depravato; a lei il sesso non piace poi cosi tanto, figuriamoci.. ma lui, specialmente in alcune notti di estate, di ritorno da un giorno al mare, dove ha visto questi ragazzini in erba, glabri, con lineamenti del viso dolci, e quei culetti sodi…
nel frattempo il nostro Antonino è sempre più devastato dalla noia.. in quel posto non c’é nulla..
l’unica cosa che lo solletica, nella sua mente perversa, è accentuare quella morbosità nei sui confronti da parte dei maschi di casa..
decide che provocherà al massimo entrambi, forse, nella speranza di essere rispedito a casa per disperazione..
quella stessa mattina, nel bagno, solo in tutta la casa, decide di depilarsi il culetto..
via quei due peletti di barba.. i capelli pettinati con un bel ciuffo ribelle.. e dal cassetto della zia..
un accenno di rossetto…
si veste ed insieme ad Ettore, si avvicina allo zio nei campi..
ciao zio, mi volevo scusare tanto per il casino che ho fatto ieri..
aveva un modo mieloso di parlare, dondolava mentre parlava, non sembrava quel ragazzino ribelle…
fa niente, basta che tu abbia capito la lezione…
certo zio… è stato un bel insegnamento .. poi sai ieri sera anche mio cugino ha messo la sua parte..
davvero? perchè che ti ha fatto?
beh, non so se posso dirlo.. insomma…
dimmi dimmi..; ti ha fatto male?
no no… ha voluto vedere il culetto rosso, e poi lo ha massaggiato con un dito dentro.. poi due.. andava avanti e indietro.. per farlo smettere ho dovuto accontentarlo..
cosa intendi?
beh era in mutande con il pisello in mano… mi ha detto..
cosa? parla dannazione …
si insomma.. o lo prendi in bocca o nel culo…
capisco…ora ci parlo io con quello.. non doveva farlo.. non voglio sapere cosa è successo ..
beh zio.. io ho dormito benissimo, con quel succo caldo…
la fortuna vuole che da lontano la moglie Sonia chiama tutti per il pranzo, e Giacomo con un cazzo in evidente stato di eccitazione, si lava le mani e il viso con l’acqua ghiaccia del pozzo e parte con il nipote.. nel cammino ripensa allo stronzo di suo figlio che non gli ha raccontato del pompino che si è fatto fare dal finocchietto, e pure con l’ingoio…
dopo il pranzo il solito pisolino prima di tornare a lavoro, Sonia è andata da sua madre, il figlio sarà rinchiuso in camera o nel bagno a segarsi, e lui.. non si da pace.. quel cazzo è sempre duro..
bussano alla porta di camera..
sono Antonino posso entrare?
certo figliolo, vieni..
solleva le gambe per non far vedere l’erezione e si copre con il lenzuolo..
vieni caro, dimmi..
posso stare con te zio.. sono solo, la zia è fuori e Mario non lo vedo, mi annoio..
hai ragione, qui ti annoi, vieni pure.. la vita qui è diversa dalla città ma vedrai ti abituerai..
dici zio?
si si.. fidati..
il ragazzino si mette nel letto e abbraccia lo zio..
lui lo accarezza passando la sua mano robusta e callosa su gran parte del corpo ..
Antonino si avvicina ancora di più allo zio, come segno di apprezzamento per quel trattamento..
la mano che era sulla schiena scivola sul culetto del nipote.. che impavido inizia dei movimenti lenti fino a quando un dito dello zio si introduce nel solco..
il pantaloncino sottile si modella su quei lineamenti morbidi.. il dito non indugia, e penetra il fiorellino.. un fremito pervade Antonino che emette un lieve mugolio mentre accosta la bocca al torace possente dello zio e bacia un capezzolo.. il dito inizia a muoversi sempre con più energia e il ragazzino lo asseconda piegandosi sempre più in avanti, la testa scivola in basso infilandosi dentro il lenzuolo.. quello che vede lo eccita.. dal boxer dello zio esce una bella cappella grossa e umida ..
ma quindi ieri sera con tuo cugino come è finita?
fai vedere cosa hai fatto, dai..
la voce è roca.. ormai le acque si sono rotte sotto quel lenzuolo, e una lingua calda inizia un massaggio sublime.. lo zio gode come mai da tanto tempo.. una mano prende possesso dell’asta e massaggia.. il precum che esce tiene occupato Antonino, fino a quando, lentamente si gira dalla
parte opposta, offrendo allo zio il suo desiderio.. il pantaloncino si abbassa e la cappella si fa strada nel solco, lo massaggia, lo lubrifica.. lentamente lo allarga in un gioco di entrambi che rende Giacomo in estasi.. fino a quando, l’impavido nipote spinge il culo e permette la penetrazione.. i fianchi dello zio iniziano a muoversi lentamente, il silenzio avvolge la stanza e perdura per poco.. l’orgasmo immenso che prova lo zio è tale che emana un rumore acuto, soffocato… ti ringrazio figlio mio.. e lo bacia con passione sul collo ..