bdsm
sorpresa sul traghetto... il bull


03.02.2019 |
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"All'improvviso mi arriva uno sculaccione sonoro, poi un'altro, e poi il terzo..."
Quella notte di viaggio in traghetto per la Sardegna, doveva essere noiosa e interminabile;al contrario non mi sono mai divertito tanto.
Era ormai l'alba e i miei due maschioni, Claudio e Sergio dovevano prepararsi per le manovre di approdo; inaspettatamente, Sergio racconta a Claudio della possibilità di lavoro che mi aveva prospettato la sera prima; Claudio condivide l'idea, toccandomi il culo, e concordano di farmi parlare con un tipo, di cui non dirò assolutamente nulla sulla sua identità e grado, che sicuramente mi avrebbe aiutato; mi spiegano che dovrò essere sorridente e accondiscendente, che all'apparenza sembra brusco e severo ma poi sotto sotto è bravo.. insomma ... buone prospettive.
La mattina sbarcato ad Olbia, avrei dovuto prendere il taxi per raggiungere i parenti, ma sul molo mi chiama Sergio, avvisandomi che il tizio mi aspetta alle 12 nel suo ufficio.
Mi tratteggio nella zona e alle 12 puntuale come uno svizzero sono alla porta del Sig. Bruno;
entro mi riceve la segretaria, mi fa accomodare, chiama per telefono il capo segnalando la mia presenza in sala di aspetto e dicendo che lei si assenta per la pausa pranzo;
resto solo in quell'ufficio aspettando l'incontro; tutto è avvenuto così rapidamente, e poi quella notte mi ha lasciato una carica di adrenalina incredibile, oltre una discreta quantità di sborra nel culetto che sento ancora umido e nello stomaco, insomma sono farcito come un bigne'..
dopo dieci minuti si apre una porta, sulla soglia appare un signore sulla sessantina, molto robusto, pelato con barba e baffi bianchi e due occhi che sembrano entrarti dentro lo stomaco;
uomo affascinante, direi carismatico, bello; resta fermo mi guarda, con un gesto della mano mi fa segno di avvicinarmi; non mi toglie l'occhi di dosso, ed una volta entrato dentro il suo ufficio lui, rimasto fermo sulla soglia si gira per guardarmi ancora da dietro; mi sono sentito come una ragazzina prestante che si presenta per fare un provino per diventare velina...
si avvicina alla scrivania si siede, continua a guardarmi e poi sempre con la mano mi indica la sedia; ancora nessuna parola, non serve, lo sguardo mi ha già fatto capire molto, nella mia mente sento che per quell'uomo sarei disposto a fare tutto.. se poi ci esce il lavoro , tanto meglio..
"Allora.... i miei amici mi hanno parlato molto bene di te.. dicono che sei bravo e ubbidiente..
vero?"
"si signore, direi di essere tranquillo, lavoro volentieri, sono giovane, eh... be si, cerco di essere gentile, ubbidiente..."
"bene...bene..quindi faresti qualsiasi cosa ti chieda ora per compiacermi?"
quelle parole hanno generato in me un pizzicorino al culetto...
"...direi di si..."
"bene, allora vieni qui vicino a me, subito! toglimi le scarpe, massaggiami i piedi... dai muoviti.."
mi precipito ed eseguo... quei piedi hanno un odore troppo libidinoso, vorrei leccarli con cura ma non oso...
"bravo, ora togli le calze e leccali per bene... voglio vedere la lingua bene fuori..."
non aspettavo altro, un sogno, quei piedoni grossi con i peli sopra i ditoni... mmmmmm..
nel mentre sono all'opera, avverto che si libera i pantaloni sentendo il rumore della cerniera della patta scendere...
ad un tratto, toglie i piedi in maniera brusca dalle mie mani, io lo guardo, lui mi fa cenno di alzarmi, eseguo, con la mano mi indica di togliermi i vestiti, eseguo come un automa, resto in mutande, lui con un dito fa cenno di toglierle; gli occhi mi cadono per la prima volta sul pacco in mezzo alle gambe.. rimango senza fiato.. enorme.. un folto cespuglio di pelo bianco fuoriesce dalle mutande, dal quale si intravedono due enormi palle e la sagoma di una cappella a sinistra; ad un tratto un colpo secco sulla scrivania mi riporta alla realtà, tolgo le mutande, girandomi, in modo da mostrare il culetto;
"avvicinati" ad un tratto mi sento preso da due grosse mani e catapultato a testa in giu', adagiato sulle sue gambe con le chiappe sopra il suo viso; le sua mano scorre lungo il solco, il suo è un tocco rude, le mani sono tozze e pesanti, ma è tutto così eccitante.. il mio braccio destro poggia sul pacco, ne sento la consistenza, lo muovo lievemente, mi domando se mai avrò l'onore di vederlo , toccarlo e leccarlo da brava troia..
all'improvviso mi arriva uno sculaccione sonoro, poi un'altro, e poi il terzo...
mi escono dei gridolini, e mi muovo leggermente in segno di disagio, tutto questo vedo che ha un effetto positivo sul cazzo del mio bull... sento che cresce, si indurisce.. appena arriva il quarto sculaccione mi divincolo con più forza e mi lamento urlando...
a lui piace questo, gode.. ha il cazzo duro, lo sento fremere nelle mutande, ma con un gesto fulmineo mi scaraventa a terra, mi mette un piede sulla faccia, mi guarda...
"sai cosa devi fare ora troietta?"
"no signore.."
"devi fare il pompino più bello della tua vita, bere tutta la sborra e poi levarti dai coglioni"
i suoi occhi sgranati, la voce roca e possente quel piede bellissimo sopra la mia faccia mi ha fatto eccitare, mi accorgo di avere il cazzo duro, e il culo che mi prude..
un pensiero in quel frangente.. in meno di un giorno come sono diventato troia..
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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