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L'ultimo giorno di lavoro della mamma

02.10.2016 |
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"Dopo averli fatti sborrare tutti, la mamma li ripassò uno a uno per pulire dalla cappella eventuali residui di sperma,
Poi si rivestì
"grazie ragazzi..."
Finalmente era giunto quel giorno tanto atteso, l'ultimo giorno di lavoro e poi finalmente pensione.La mamma lavoravava come segretaria / amministrazione in una piccola fabbrica che produceva motori elettrici.
Lei era l'unica donna, c'erano 4 operai, un ingegnere, un ragazzo africano che era un tuttofare, un magazziniere e un mulettista oltre al capo della fabbrica.
Era ben voluta da tutti e la mattina dell'ultimo giorno era contenta e dispiaciuta allo stesso tempo.
Aveva deciso di portare delle paste e un paio di bottiglie di spumante per festeggiare l'ultimo giorno.
Quel giorno indossava scarpe con un leggero tacco, calze nere, una gonna nera, una camicia rosa e una giacca nera.
In pausa pranzo iniziarono a festeggiare in sala riunioni, anche gli operai avevamo portato dele bottiglie di spumante e ben presto il tasso alcolico si alzò, la mamma non era una che reggeva molto bene l'alcool e ben presto si tolse la giacca,
Ad un certo punto Paolo disse "su Rosy, volevamo lasciarti un nostro ricordino personale, una foto con ognuno di noi e poi una in gruppo"
Antonio propose un brindisi dopo ogni foto e iniziarono le foto , alla terza foto la mamma iniziò ad essere alticcia, e al momento della foto con Antonio cominciò a palparle il sedere e la mamma fece finta di nulla, poi arrivò il momento della foto in gruppo e i ragazzi cominciarono ad essere più audaci, la mamma aveva mani ovunque
"Cosa state facendo?"
"Niente ora ti facciamo noi la festa e poi lasciarti un nostro ricordino personale" e nel frattempo Luigi diede alla mamma un bicchiere contenente un liquido biancastro e disse alla mamma di berlo, la mamma lo bevve
"Sapore strano, amaro"
Tutti scoppiarono a ridere e Antonio disse "certo è stato fatto ieri e fra poco lo potrai riavere direttamente dalla fonte, è il nostro regalo la nosta sborra!"
Nel frattempo la mamma era stata messa sul tavolo e le avevano sfilato la gonna, e le scarpe, poi piano piano un bottone per volta le aprirono la camicetta e poi sfilarono anche quella, la mamma sentiva solo mani che erano ovunque sul suo corpo, lingue che la leccavano era in estasi, poi ad un certo punto si trovò davanti alla bocca un cazzo e cominciò a spompinarlo, il reggiseno e le mutandine ben presto furono tolti e senti una lingua leccarle la figa
"Ragazzi, Rosy spompina da Dio"
"Dai allora spostati che voglio farmelo ciuccare io"
"Ragazzi la figa è tutta bagnata"
"Io non resisto me la voglio scopare" e la mamma sentì una cappella prima leccarle la figa per poi penetrarla lentamente e per poi aumentare il ritmo.
La mamma cominciò ad ansimare e a godere
"Ragazzi è vero spompina da Dio"
"Dio santo la figa è come il burro fuso calda e bagnata e gocciola"
"ti piace la festa Rosy?"
"si"
intanto gli uomini a turno si alternavano a farsi fare i pompini e a scoparla, la mamma oramai era in loro balia, poi ad un certo punto sentì un dito avvicinarsi al suo sedere, accarrezzargli l'ano e poi sentì entrare un dito, poi due
"No ragazzi il culo no, ho paura"
"Rosy non dirmi che sei ancora vergine"
"si"
"Rosy non ti preoccupare non ti faremo male, sentirai solamente un pò di dolore all'inizio ma poi proverai piacere"
Nel frattempo le dita nel culo erano diventate 4 e cercavano di allargare l'ano, poi dopo l'ennesimo cambio di postazioni, la mamma sentì una cappella puntarle l'ano e poi piano piano entrare
"Ah mi fai male"
"non ci pensare e succhia il mio cazzo"
Il cazzo entro completamente nel sedere della mamma fino alle palle e poi dopo che l'ano si era abituato al cazzo, cominciò ad essere pompata anche nel sedere,
Era in loro balia, veniva pompata nei suoi tre buchi in contemporanea e aveva perso il numero degl orgasmi che aveva provato,
"Rosy, ti piace la festa?"
"si molto"
"ora vogliamo sborrare, dove preferisci la nostra sborra?"
"la voglio in bocca"
i tre cazzi che erano dentro la mamma uscirono, la mamma scese dal tavolo lasciando un'enorme macchia di umori, e si inginocchiò
"cazzo Rosy guarda che macchia hai lasciato, cacchio quanto hai goduto"
"uffa si mi avete spaccato in due e ora voglio ingoiare la vostra sborra porci"
Gli uomini si misero in fila indiana, segnadosi ma senza venire , e aspettarono il loro turno per arrivare dinanzi alla mamma e ricevere il loro pompino e per scaricare la loro sborra nella bocca.
Dopo averli fatti sborrare tutti, la mamma li ripassò uno a uno per pulire dalla cappella eventuali residui di sperma,
Poi si rivestì
"grazie ragazzi per questa festa che non scorderò mai"
"Rosy ricordati che sei sempre ben accetta qui"
"magari ripasserò"
poi tornò a casa e finalmente era in pensione!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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