incesto
La prima volta di mia cugina Silvia (vera)

15.02.2024 |
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"In quel tempo avevo 16 anni e nonostante vivessi a Lanciano con i nonni, l'estate e le festività natalizie le passavo
a Bari, dove vivevano genitori..."
In quel tempo avevo 16 anni e nonostante vivessi a Lanciano con i nonni, l'estate e le festività natalizie le passavo a Bari, dove vivevano genitori fratelli e una quarantina di parenti fra zii e cugini.
Ero a Bari x Natale, anke quell'anno, e prendendo le varie filovie andavo a fare gli auguri a tutti i zii, in particolare uno, ora deceduto, ke aveva 3 figlie, una di 2 anni, una di 6 e la grande ke aveva da poco compiuto 18 anni, e come e risaputo le cugine sono le prime di cui ci si innamora.
Silvia, ( ke non è il suo vero nome) era una sventola di ragazza, ke tutti volevano, aveva capelli e occhi neri, una 4° di seno, grande x la sua età un culo da paura, ke sembrava volesse strappare i jeans attillati e due labbra ke se le baciavi avresti voluto restaci attaccato, e lei era un po civettuola con tutti, a me piaceva da matti, lei lo sapeva, e mi stuzzicava.
Quando ero da loro x fare gli auguri di buon Natale, non vidi Silvia, kiesi alla zia, disse ke si stava vestendo xke
andava a una festa col fidanzato, lei sentì la mia voce e mi kiamò, guardai zia "puoi andare è in camera sua se
la vuoi salutare" "ok".
Bussai alla sua stanza "vieni entra, ooohh sei sempre più fico" aveva solo una camicia con i seni ke quasi facevano saltare i bottoni dentro un reggiseno bianco ricamato, e i slip della stessa fattura, "anke tu non scherzi, se non eri mia cugina ti facevo una corte spietata," "si si sai quante corna avrei, pensi ke tua sorella non parli di te, lo so ke hai una
ragazza qui e una a Lanciano x non parlare di quella storia alla gita scolastica" e va bè, ma sono loro ke mi cercano
ke devo fare, una addirittura voleva sposarsi, e sono scappato" "lo so ke sei bravo, come con la moglie del giudice di
Milano ke era in vacanza a Crotone" "certo ke mia sorella, e proprio una pettegola"
"basta ke non lo sa la ragazza ke hai qua, dai aiutami ke ho fretta sta venendo a prendermi ke andiamo a ballare, devi abbottonare i jeans sono attillati e non ci riesco" se li infilò a fatica, si allungò sul letto ritrasse la pancia
trattenendo il fiato, le tirai su la zip, e abbottonai, di colpo mi afferrò dietro la nuca mi tirò verso le sue labbra e mi baciò, suonarono alla porta "scappo e arrivato, torna prima di partire," "ok."
Dopo Natale la zia mi invitò a pranzo da loro, e come ogni volta zio mi diceva ke avrebbe tanto voluto un figlio maschio
come me. Zio faceva un lavoro macabro, portava i morti, e quella sera doveva partire x prenderne uno di Bari a Cosenza
morto in un incidente e zia nei viaggi lunghi lo seguiva sempre.
"Silvia, io vado con babbo stasera le piccoline le porto a dormire da nonna, vuoi andarci anke tu?" disse zia,
"no non mi va preferisco stare sola, vedo la tv e dormo" "mi raccomando non far venire Davide ke la gente parla"
"tranquilla mamma" "ok, allora io vado a casa vi do il buon anno, ke il 30 riparto" dissi io accomiatandomi, bacini abbracci e andai alla fermata della filovia, dove vidi arrivare Silvia correndo "prendi anke tu la filovia" kiesi
"no, o detto ke andavo alla cabina a telefonare a Davide" "ah, salutamelo quel fortunato" "era una scusa scemo, non potevo dirtelo avanti a loro" "cosa?" "alle 20 ti aspetto, "ma" "ssss non dire niente" e se ne andò.
La sera era fredda e tremavo mentre aspettavo la filovia, sempre in ritardo. Arrivai alle 20,30 bussai e come aprì
usci una folata di caldo, aveva messo i termosifoni al massimo, indossava solo una vestaglia, "vieni, è pronta la cena, xke hai fatto tardi" disse "colpa della filovia la prima era strapiena e non se fermata" "fa niente l'importante e ke sei qui."
Sul tavolo c'erano mozzarelle, prosciutto e 2 Peroni, "non avrei mai pensato ke venivo da te stasera, ke facciamo?" kiesi
anke se nella mia testa un'idea già l'avevo, "non hai un po d'immaginazione, un uomo e una donna soli senza genitori fra le scatole ke faranno mai! e poi io non pensavo alla sera, ma a tutta la notte" "allora dormo qui" dissi facendo lo scemo, "ma ci sei o ci fai? non sei qui x dormire" "come sei ingenua, io l'ho capito già dal bacio dell'altro giorno, ma mi piace farti arrabbiare" " te ne accorgerai se sono ingenua" si alzò dalla sedia si mise sulle mie gambe abbracciandomi e mi baciò, le mie mani non stavano ferme accarezzavo i seni ke erano senza reggiseno, poi mettendo le mani da dentro la vestaglia
la presi x le natiche e mi accorsi ke era senza mutandine, le accarezzai la fichetta, sembri un polpo, vieni, andiamo di là." Spense le luci e andammo sul suo letto, "mi tolse il maglione e la maglietta, mi baciò tutto il petto,
sbottonò i jeans e io li lanciai via con i piedi, si mise in ginocchio abbassò i slip, e saltarono fuori i miei 19 cm
già duri, lo prese e lecco dalla punta alle palle e viceversa poi lo prese tutto in bocca, e si sa
ke a 16 anni e difficile mantenersi, e le venni tantissimo in gola, ma quando lo uscii non vedi nemmeno una goccia in giro.
Sbottonai i 2 bottoni sulle tette e feci cadere la vestaglia, la spinsi sul letto con le gambe aperte e penzolanti, mi misi
in ginocchi e cominciai una lunga leccata, facevo il girotondo attorno alle grandi labbra e poi di colpo affondavo tutta la
lingua dentro, e a ogni affondo sussultava, e questo x svariate volte "sei bravissimo mi fai morire, continua" le sollevai
le gambe e alla leccatina della fica aggiunsi quella del buchetto del culo "ma dove le hai imparate queste cose, oddio ke bello sto x godere non fermarti ancora ancora gooodooo" il suo liquido dolce mi riempì la bocca, le salii sopra e la baciai.
Stemmo un po abbracciati sotto le coperte "peccato ke siamo cugini" disse "xke" "così, non possiamo amarci alla luce del
sole" "ma io sto a Lanciano" " e ki se ne frega, venivo a vivere li e guai se ti si avvicinava un altra" "ahahah sei stupenda,
kissa quanti ne farai innamorare e non mi penserai più" mentre io parlavo mi solleticò, andò sotto le coperte, prese a massaggiarmi il cazzo, "ma è già di nuovo duro" e lo riprese in bocca, "e lui ke comanda non sono io" la tirai sopra di me e ci baciammo a lungo, poi mentre la mettevo a cavallo sul mio cazzo x penetrarla si scostò "sono vergine" "nooo non ci posso credere" "eppure è cosi, lo puoi mettere dietro, anke Davide lo fa" "non voglio sentire parlare di Davide" "gelosone dai inculami ke mi piace" si mise a pecorina le andai dietro e dopo averglielo leccato x bene entrò senza trovare resistenza, mentre la inculavo le massaggiavo la fica stuzzicando il
clitoride con 2 dita "oddio ke bello lo sento tutto dentro, sssiii gioca col clitoridino, mi stai facendo godere di nuovo, inculami piiù forte, mi piace sentire la pancia e le palle ke sbattono sul culo, ecco ecco, ssssiiiiii muovi le dita, gooooodooo, sei veeenutoo anke tu e caldissimo" "siiiii ke bello, mi hai spompato" ci mettemmo a dormire io la tenevo abbracciata da dietro tenendole le tette.
Alle 3 dopo aver cambiato varie posizioni durante il sonno, fui svegliato da lei ke aveva la testa sul mio petto e con
la mano massaggiava palle e cazzo, "hai sonno? ho voglia di te" "no, sono sveglio, voglio i tuoi baci e altro, vado a fare pipi" "io già fatta mentre dormivi."
"Torno e ha tolto le coperte mi si butta addosso e mi bacia tutto, ingoia il cazzo e lo usa come un ciuccetto, "aspetta,
mettiamoci a 69" mi si mette sopra e riprende a ciucciare, mentre io ho le sue grandi labbra sulla bocca, e affondo
la lingua in quel budino, si alza di colpo si siede a cosce aperte sulla mia pancia "voglio ke mi svergini, non voglio
più godere con mani e lingua, lo voglio sentire dentro" "ma avevi detto! e poi Davide ke dice" "ki se ne frega,
quello nemmeno se ne accorge, le cose ke mi ai fatto tu stanotte nemmeno se le sogna" "ok, ma faccio tutto io, voglio
essere delicato non voglio farti male" "sei un amore."
Le andai fra le cosce con la lingua e con le dita, l'accarezzai dentro senza forzare, mentre con l'altra mano strizzavo i capezzoli duri come diamanti, "mi fai impazzire, non resisto, voglio sentirti dentro" la feci salire su di me
massaggiava la fica sul cazzo orizzontale alla mia pancia, "fai tu, quando sei pronta alzalo e fallo entrare piano"
"lo voglio si adesso" lo mise dritto si sollevò appoggio le grandi labbra e lentamente scese, "oddio fa un po male, entra,
lo sento ke si fa strada, e bello è un misto di dolore e piacere, oddio e tutto sono poggiata sulla tua pancia, e bellissimo, non fa più male" cominciò a muoversi piano, vidi un po di sangue colare e bagnarmi il pube, i suoi movimenti erano sempre più veloci, si abbassò fino alle mie labbra baciandomi, "è bellissimo mi hai resa la donna più felice al mondo oggi, e il più bel regalo di Natale ke avessi mai desiderato, sto godendo, è stupendo, la prima volta con un cazzo dentro, veeeenngooo, sssiiii ti adoro" "sto x venire anke io, ma fammelo togliere se no resti incinta" "no puoi venire dentro, ieri mi è finito il ciclo" "siiiiiii ti innaffio allora aahh vorrei stare sempre qui e averti ogni volta ke voglio" si abbasso e ci baciammo, mentre dalla fica usciva un coktail di sperma mio, liquido suo e sangue.
Facemmo la doccia insieme, e dormimmo fino alle 9, ci svegliò il telefono, erano i zii ke kiedevano se andava tutto bene,
a meraviglia, rispose Silvia.
Mi stavo vestendo eravamo nudi, ma lei mi spinse sul letto, mi si mise sopra, mi baciò con passione, a me stava crescendo, lei lo prese con una mano e se lo infilò, scopandosi come una forsennata, "volevi andartene senza salutarla," "ma ke dici, però ti scopo a modo mio" "si scopami come ti piace sfondami" la misi a pecorina e la scopai forte facendole sbattere la testa alla spalliera del letto " si si sfondami lo sento tutto, godo godo gooodooo no fermarti ssssiiiii,"
lo cacciai e lo infilai nel culo venendo anke io.
Ci salutammo sperando di rivederci presto. Il 30 tornai a Lanciano e ricominciai a frequentare le
ragazze del liceo ke frequentavo, ma l'estate il Natale andavo sempre a Bari, dove avevo la ragazza e la cugina.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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