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Lui & Lei

(Zoo)1960 l'emigrazione e mogli si arrangiano


di 50epiu
20.04.2025    |    36    |    0 6.0
"" E quasi tutti i giorni Poldo le soddisfava, e a massaggiarle quando erano indolanzite ci pensava la lingua di Fido..."
Questa è una storia del 1960 e a mettermi la pulce nell'orecchio è stato un vecchietto di 80 anni, MA ANDIAMO X ORDINE.
Era il 1980, avevo 16 anni, frequentavo la scuola alberghiera a Villa Santa Maria come cuoco, ed ero attratto da Loredana, una ke studiava x segretaria d'albergo, così ogni giorno finite le lezioni accompagnavo lei e un'amica, a piedi, a Buonanotte, x 7 km tutti in salita, lungo il percorso tante case fatte di pietra con donne, bambini e vecchi ke fumavano pipe seduti su tronchi a gustarsi il sole pomeridiano, ci mettevo un'ora ad andare e mezz'ora x il ritorno in discesa, lungo la strada salutavo tutti x educazione, ma un vecchietto mi incuriosiva, non rispondeva, ma faceva il saluto militare, e un giorno mentre tornavo, "ei cumbà assittiti nuccone," ei compare siediti un po, tradotto, "salve, prende il sole" "nuccone, po cale l'umedità, ma tutte li iurn fi monte e balle p chillè" "mi piace, ma lei nnon mi caga x niente"
"pover'à te," meglio ke non scrivo in dialetto, "ai tempi miei magari le donne trovavano uomini" lui "xke dove stavano?" "io ho fatto 2 guerre, tantissimi sono morti e altri emigrati" lui "dove andavano, al nord x lavoro?" "si magari, nel 1960 molte famiglie non potevano nemmeno sfamare i figli, e i maschi valenti andarono a lavorare in Belgio, Svizzera, Germania e spedivano i soldi alle famiglie, spece nei paesi del sul rimasero solo donne, vecchi e bambini" lui "domani mi rifermo ke fra un po ho la teoria, ciao nonno," mi salutò col solito saluto militare.
E il giorno dopo mi rifermai "ciao, oggi è nuvolo" "si risentono i reumatismi, stasera accendo il camino" lui "ma quelli ke restavano, come campavano senza soldi?" "s'arrangiavano, uova, verdura ki teneva capre e pecore faceva formaggi e poi arrivava la corriera e consegnava la posta con i vaglia x mamme e mogli" lui, "ma non tornavano mai" "qualcuno si, ma x le spese di viaggio altri no, tanti quando tornavano sfoggiavano x il paese la 500 o la 600 fiat ke allora costava 600.000 e 800.000 mila lire pagate con kg di cambiali" lui "scusa se te lo chiedo, ma senza i mariti le mogli a letto, niente" "sei un porcello, ahahah, mo ti racconto un fatto, nel 1960 avevo 60 anni, e andavo in giro x funghi e legna, e passando vicino a una stalla sentii dei lamenti, pensai a una ke stava male, mi sono avvicinato piano e madonna mia, c'era una ke faceva una sega a un asinello, stava con la veste alzata e si strusciava il cazzo alla fica, e pure io mi sono fatto una sega, e ci sono ritornato spesso" lui "cazzo, e se lo metteva dentro?" "mi sa di no, xke quello spruzzava sulla pancia" lui "va be devo andare, prima ke piove" E QUESTO MI HA DATO LO SPUNTO X UN NUOVO RACCONTO.

Era il 1960 l'Italia stava ricrescendo, grazie alle fabbriche del nord, il centro sud però era lasciato a se stesso, e gli uomini emigravano, i più fortunati andavano a lavorare alla Fiat, la Marelli ecc, altri meno all'estero, lasciando i paesi senza uomini, in mano alle donne.
Maria si era sposata a 18 anni ora ne aveva 40, il marito Guido,
45, un figlio Antonio 22, una figlia Anna 20 sposata da 2 mesi con Bruno 25, incinta, nell'entroterra abbruzzese vivevano tutti insieme nella masseria, i maschi si davano sempre da fare e x guadagnare qualcosa lavoravano anke x altri ke spesso pagavano in natura, ma col futuro arrivo del nascituro non bastava mai, e cosi tutti e 3 fecero domanda x emigrare e trovarono posto in Germania, alla Wolkswagen,fra le lacrime di Maria e Anna, prima di partire lasciarono un mare di raccomandazioni.
La masseria x 2 bastava, avevano polli, galline, 2 capre x latte e formaggio, un pastore abbruzzese Fido e un asino Poldo, ke usavano x il carretto, di auto ce le era una ogni 100 persone, la corriera passava alle 8 e alle 19, quindi ci si spostava col carretto.
La stalla non era grande, ma a ogni razza Guido e gli altri avevano fatto un recinto c'erano seghe, forconi, zappe, pale e
balle di fieno x sotto gli animali, Fido di notte stava in casa ke faceva la guardia e altro.
Le giornate x loro passavano tutte uguali, orto, e bestie da accudire, una volta a settimana in paese x la posta e qualke
alimento e poi in casa dove avevano una radio ke ascoltavano mentre facevano maglie e calzettoni ai ferri.
Era estate, e su Anna cominciava a vedersi un accenno di pancia,
erano sole da un mese, e un giornoal tramonto Maria non vedendo la figlia x la cena si mise a cercarla con Fido affianco, arrivata alla stalla sentì ragliare, lasciò fuori Fido ke disturbava la galline ed entrò, la scena che si presentò ai suoi occhi fu un misto di vergogna, stupore ed eccitazione, Anna era supina, nuda su una balla e teneva con una mano Poldo x le briglie e con l'altra il suo enorme cazzo le si strusciava sulle tette, Maria la chiamò proprio mentre Poldo le riversava addosso un'immensità di sborra, "Anna, ma, ma, sei impazzita" "oddio mamma scusa non volevo, mentre cambiavo la paglia mi ha messo il muso sotto il vestito e dato ke non ho le mutannde ho sentito il suo naso e poi oddio mamma non ce la faccio più" e scoppiò a piangere "da tesoro non piangere, cosa credi ke io sono di ghiaccio, anke a me quando lo vedo a Poldo mi vengono certe idee"
"e poi come ti sfoghi, io mi sento tutta bagnata e mi masturbo con le cose dell'orto, ma oggi avevo preso coraggio" "ora ceniamo ke poi ti faccio vedere come godo io, ma te lo ha messo anke dentro?" "no ma', non ci sono riuscita, ma chissà come sarebbe."
Cenarono e andarono a letto "vieni nel mio letto Anna" "si ma', sono curiosa a vedere come godi" "sssh chiudi tutto e vieni nuda a letto, io lo sono già" "ok ke facciamo, mica le lesbiche" "nooo, Fido vieni dalla tua padrona" e Fido arrivò di corsa saltando sul letto e giocando, si mise su Maria e le leccò le tette "porco, stasera ne hai 2 da far godere" allargò le gambe lo prese x il faccione e lo mise sulla fica, e lui come un compito già fatto leccò la fica con la lunga lingua, Fido era grandissimo e in piedi superava i 2 metri "dai Anna apri le gambe ke te lo mando è bravissimo ho già goduto" Anna apri e Maria lo guidò fra le sue cosce la sua lingua le entrò dentro "oddio mamma
è bellissimo e lunga come un cazzo godo già ke bello, ma lui come fa, non si eccita?" "ho provato a mettermi in ginocchio ma lo struscia sulla coscia," "dai ma riprova lo mantengo io" Maria lo
accarezzò e usci tutto il cazzo lungo e fino si mise in ginocchio e Fido sopra lei l'avvinghiava con le zampe anteriori, ma no trovava il buco, e Anna lo prese in mano e lo indirizzò,
ma con tutto quel pelo non vide bene e finì nel culo "Anna mi sta inculando uh ke bello oh oh bravo Fido oddio come spruzza si Fido godi nella tua padrona" Fido si staccò e si andò a mettere sul tappeto "ahahah lo hai spompato ma', domani mi aiuti con Poldo?"
"sei proprio decisa figlia mia, quello di Poldo e enorme" "si se mi aiuti, lo provi prima tu mammina" "ho capito, vuoi la tua mamma morta".
"Sveglia Anna, sono le 8, c'è tanto da fare" "ah ke dormita, ma ho dormito nel tuo letto ma'" "si, meglio, cosi non rifai il letto, dai ke ci sono gli animali da accudire e l'orto da pulire dalle erbacce" "ok ok vado in bagno, ma con Poldo?" "prima il dovere, e poi vediamo, muoviti ke si fredda il caffè."
Sistemarono prima la casa, Anna lavò alla fonte di fuori il lenzuolo dove era stato Fido, e lo mise ad asciugare al sole, la giornata era già caldissima, insieme andarono nella stalla, fecero uscire polli e galline, raccolsero le uova, munsero le 2 capre e pecore, le legarono fuori, Anna tiro fuori Poldo lo legò al fico e gli disse all'orecchio "oggi ti facciamo divertire," Fido correva e spaventava le galline come sempre, così Maria lo legò alla catena, cambiarono la paglia nei recinti e si misero a zappettare l'orto, ma il sole era forte, e ogni tanto si sedevano sull'erba sotto un albero, "kissà come stanno i nostri uomini e quando tornano" disse Maria "domani andiamo al paese può darsi ke hanno scritto, dobbiamo anke fare un po di spesa" Anna, "si, pomeriggio faccio il formaggio, e lo vendiamo, con le uova e una gallina ke non fa più le uova" Maria,
si alzarono e Maria si acccovaccio a pisciare, "mamma, ma sei senza mutande!" "a ke servono, così respira" "allora le tolgo pure io" e dopo un po "hai ragione, si sta meglio."
Finite tutte le mansioni, Anna ritirò il lenzuolo asciutto e rifece il letto, Maria preparò il pranzo e dopo si misero a letto con le finestre spalancate a riposare, la stanchezza le fece addormentare subito, alle 16 si alzatono e fecero il formaggio,
alle 18 finiti tutti i lavori "ke facciamo ma'?" "ke vui fà figlia mia, sei proprio decisa?" "solo se tu sei d'accordo, anke xkè da sola non ci riesco" "e dai andiamo, però prima lo laviamo bene," slegato Poldo lo portarono alla fonte dove c'era anke l'abbeveratoio, presero il sapone da bucato spassola e straccio e iniziarono un lavaggio completo mentre lui non sapendo cosa l'aspettava beveva, Maria con la spazzola lavava la schiena e sotto la coda, Anna con lo straccio ruvido insaponato tutto il di sotto, quando lo passò dove esce il cazzo, iniziò a notare piccoli movimenti "ma' guarda, già si eccita, sta a uscì" "dai,
fai presto, sciacqualo prima ke ti sburra in mano" "mi sa ke ha proprio voglia," finita la pulizia lo presero x le briglie e lo portarono dentro la stalla, "come facciamo" Anna "tu già lo hai fatto ieri, come hai fatto?" "l'ho accarezzato, mo vedi aspè,"
Anna si mise a sedere su una balla di paglia e inizio ad acccarezzare la pancia, dopo un po uscì la punta del cazzo, la mamma inziò anke lei ad accarezzare, e quello usciva sempre più, Poldo non era un asinello di quelli piccoli, ma una bella bestia alta, il cazzo era di una circonferenza ke raggiungeva quasi i 20
cm e una volta ke fu tutto fuori era più di 50 cm "tesoro, guardalo, fa paura," Anna nemmeno la sentì lo tirò di lato e lo leccò "ke sapore ha?" "così di niente, non mi entra in bocca," "fammi provare" e la mamma lo leccò x bene e aprendo la bocca al massimo riuscì a prenderlo e pomparlo, Poldo scalciava e in un
nano secondo riempi di sborra bocca, gola e stomaco di Maria, ke iniziò a tossire di brutto, quando si calmò la presero a ridere, "hai tutto il vestito zuppo meglio ke li togliamo" "ma come potevo immaginare ke aveva tanta voglia, sa di erba, ho anke ingoiato un bel po" "mettiamo 3 balle e una al centro, cosi poggia le zampe" "e dai, ma ho paura, questo arrapato com'è ci sfonda" "se si imbizzarrisce scappiamo," il cazzo era un po in giù ma dopo qualche caressa e leccata si rialzò, "allora provi tu ma'?" "va bene, come mi metto?" "prova a pancia in su, io lo avvicino e con la mano te lo appoggio" "oddio sto a sudare piano però" Anna lo tirò x la criniera, lui prima annuso l'odore di piscio poi mise le zampe sulle balle laterali e inizio a muovere il cazzo x trovare il buco, Anna glielo prese con la mano e come fu sulle grandi labbra in un colpo entro "oddioooooo mi ha sverginata di nuovo" Poldo la scopò con violenza piu di 30 cm non ne entrarono "Anna e bello spero ke non viene subito si si mi piace oddio oddio vengo vengo dai Poldino scopami" e la riempì un fiume di sborra, "speriamo ke ha ancora voglia" disse Anna,
"figlia mia, ke mi hai fatto fare oggi, camminerò un po aperta, ma quanto è stato bello," "oh uff e io vado in bianco, guarda gli è rientrato" "non ti arrabbiare, domani e tutto tuo" "uf, va bè."
E passò la sera, la notte, la mattina, il pomeriggio e arrivò il momento x Anna, le balle le avevano lasciate, e lavarono Poldo solo sotto la pancia, Maria come vide ke cominciava a uscire lo lecco e lo prese in bocca "mamma non farlo venire" guarda come scalpita, ha più voglia di ieri, dai preparati, io ho la fica zuppa, ti ci bagno la tua?" "non serve sono zuppa anke io, mo mi
metto pancia sotto, fai piano," iniziò il solito rituale, Poldo ke annusava, il cazzo ke andava da tutte le parti, Anna sembrava un'asina pronta x lo stallone, si era messa con la pancia lulla balla, Poldo si posizionò con le zampe e Maria prese il cazzo e lo puntò, Anna come aveva detto era zuppa di desiderio e le scivolarono dentro 30 cm, Poldo la scopò spingendola in avanti, in un attimo le scaricò dentro un fiume, "no Poldo ancora dai non ti fermare, non ho goduto," e Poldo ke stava uscendo, come se avesse capito riaffondò, ma Anna, piena di sborra com'era non lo ebbe nella fica, ma un grido atroce fecero capire a Maria ke Poldo aveva inculato la figlia, "oddio Anna non riesco a toglierlo, ti fa male?" "asspeetttta mam maaa sta passs andooo si Poldo bravo si si ora si ke godo ancora dammelo tutto" e godette e rigodette in un fiume di sborra, "tesoro esce un po di sangue"
"è stato bellissimo, la prima volta nel culo e così grande" "domani lo voglio io nel culo, ormai Poldo è il nostro amante."
E quasi tutti i giorni Poldo le soddisfava, e a massaggiarle quando erano indolanzite ci pensava la lingua di Fido.
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