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Lui & Lei

LE MIE AVVENTURE SUI TRENI, 1 ( storie vere)


di 50epiu
23.09.2023    |    277    |    0 6.0
"Tornai al finestrino allungai il braccio cercando la sua mano, l'allungò anche lei, e col vento ke non faceva entrare le voci dentro le gridai "sei..."
Negli anni 70/80 viaggiavo molto in treno ke gli amici mi
avevano affibbiato il soprannome di commesso viaggiatore.
Sono storie ke mi piace ricordare ora ke ho passato i 50.
La mia prima avventura avvenne quando avevo 17 anni, ke vi racconto. Era luglio.
Da Bari spesso andavo a trovare i nonni, ke vivevano a Lanciano. E quel giorno di tanti anni fa
babbo mi accompagnò in stazione a prendere il Lecce Milano delle 15,15, mi accomodai in uno scompartimento, i quegli anni c'erano ancora e i finestrini si abbassavano, ero nel corridoio col finestrino abbassato faceva caldo, guardavo il mare e i miei lunghi capelli, ke allora avevo, svolazzavano ero proprio un fico.
A 2 finestrini di distanza una ragazza, forse della mia età di allora, era affacciata, con i capelli a caschetto, ke erano di moda nel 70, misi la testa dentro x vederla come era di corpo, ma lo fece anke lei, ke mi sorrise, ed io contraccambiai, feci x avvicinarmi x fare conoscenza, ma mi blocco con un gesto, si avvicinò lei, "ciao c'è mia mamma nello scomparto, e non vuole ke do confidenza"
Era bellissima, bionda, jeans, camicetta, trasparente da cui si intravvedeva il reggiseno ke conteneva una terza misura.
" all'antica tua mamma eh! da dove venite, io sono di Bari vado a Lanciano mi kiamo Franco" " io Stefania, ma mi kiamano Fanny siamo di vicino Matera e andiamo a Baden Baden dove lavora mio padre e ha trovato casa, così ci trasferiamo" la kiamò la madre e si mise subito al finestrino "sto qua mamma a prendere l'aria" uscì dallo scomparto, io con un salto ero rientrato, la vide sola e rientrò.
Tornai al finestrino allungai il braccio cercando la sua mano, l'allungò anche lei, e col vento ke non faceva entrare le voci dentro le gridai "sei molto bella, peccato ke vai in Germania"
"anke tu mi piaci , ke fai di bello a Bari?" "studio, faccio il 4 scientifico e in estate passo un mese dai nonni a Lanciano"
"beato te, dove sto io e tanto se a noi donne ci fanno fare le medie," " sei fidanzata o hai un ragazzo ke frequenti" "ma sei matto, dalle mie parti se ti vedono con 1 il giorno dopo lo devi sposare, ho un cugino più grande di me di 5 anni, io ne ho 16, ke a volte aiuto nella campagna dei zii e con gli animali nella stalla, e lui mi racconta di quello ke si fa in città e lo invidio ke lui ci può andare e io al tramonto sono carcerata" "sei bellissima, peccato ke abbiamo destinazioni diverse se no" " xke ke facevi se non dovevo andare in Germania" in quel momento il treno entrò in galleria, nel corridoio non si accesero le luci vidi la sua ombra ke si avvicinava, la presi cercai la sua bocca e la baciai, la sentii fremere, la galleria finì. "Ti aspetto al gabinetto" dissi " non lo so mo ci provo ma c'è mamma" rispose.
Avevo la porta socchiusa, arrivò in 5 secondi "stava dormendo mamma speriamo ke non si sveglia"
L'abbracciai, la baciai, lei contraccambiava, le sbottonai la camicetta abbassai il reggiseno e le succhiai le tette, io avevo già i jeans sbottonati, lei mise la mano dentro i miei slip e tirò fuori il cazzo già in tiro segandolo "prendilo in bocca" "non l'ho mai fatto" la feci sedere sul water, lo avvicinai alle sue labbra e lei timidamente cominciò con la lingua, e dopo un po era tutto in bocca, la feci smettere x non venire le abbassai jeans e mutandine, era bella pelosetta, no come le donne di oggi ke sembrano bambole, la masturbai con le dita poi mi misi io a sedere sul water, la tirai verso di me, la volevo mettere a cavalcioni e penetrarla, "no nella fica no, sono vergine, mettilo dietro," non me lo feci ripetere, lei si appoggiò al lavandino, con quel culetto da favola allinsù, glielo bagnai sputandoci e la inculai, prima piano poi sempre più veloce, mentre con le dita giocavo con la fica, mi accorsi ke godeva quando sentii le contrazioni sul cazzo, e nello stesso momento la inondai di sperma, lei girò la testa verso di me e mi baciò. " devo scappare, speriamo ke mamma dorme ancora"
Sicuramente con la scusa della verginità, non era la prima volta ke lo prendeva nel culo sicuramente dal cugino.
Si ricompose e uscì, dopo un po uscii anke io e mi accorsi ke ero quasi a Pescara cazzo, lei mi dette il suo indirizzo su un foglietto, ci scrivemmo x più di 2 mesi, e poi silenzio.
Ma dovetti tornare in autostop indietro a Lanciano.
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