Gay & Bisex
Il mare d’inverno
di Zozzoziano
14.11.2024 |
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"Partono i ragazzi e parto io notando dallo specchietto retrovisore l’auto sospetta muoversi a distanza dietro di me..."
Fine settimana al mare. Novembre inoltrato, stranamente con previsioni belle, si decide di fare un fine settimana di Reunion. Sentendoci via chat, io il vichingo e l’attore, decidiamo di prenderci un week end lungo, da venerdì pomeriggio al lunedì mattina. Il bel Vichingo prenota un appartamento, il solito dell’estate, ed io come sempre mi appoggio dai miei.
Arrivo in zona mare, e subito vado nel pomeriggio a fare un giro sulla spiaggia.
Deserta, bellissima, baciata dal sole che la rende color oro, il mare andante mosso a tratti anch’egli sembra colorarsi di oro, un po’ di vento che ti fa abbracciare a te stesso ed apprezzare la pashmina ed il giubbotto.
Sento arrivare dei messaggi, ma rapito dalla natura non li considero, trovo un tronco di albero portato da una marea in una caletta della spiaggia riparata dal vento e mi siedo; ad occhi chiusi ascolto il rumore del mare, il vento che a tratti sembra essere caldo, il cellulare squilla: “pronto qui il paradiso”, dall’altra parte il bell’attore mi chiede se fossi sul mare ed in men che non si dica ecco!!! I baldi giovani arrivare in spiaggia.
Belli come il sole, baci abbracci e tanta voglia di rivedersi.
Io il Vichingo, il porno attore ed i poliziotti, ecco appunto, sì perché il bell’attore poggiato il cappotto a terra vede bene di mettersi in mutande mantenendo il dolce vita, che morbidamente poggiato su quel bel fisico non arriva a coprire tutta la copiosa natura del giovane.
“E voi che fate… gnamo senti che bel teporino” ci invita a fare lo stesso, con la coda dell’occhio vedo il bel vichingo spogliarsi per poi sdraiarsi di fianco a me, quindi una da un lato e uno dall’altro.
I miei amici trovano sempre il modo di imbarazzarmi.
Pomeriggio tardo del venerdì, con il sole che colora tutto di oro, i riflessi sul mare quasi ti obbligano a continuare a tenere su gli occhiali da sole, un riflesso strano dalla spiaggia mi distrae, due figure imponenti già da distanza, che camminano verso di noi, ma non riesco a distinguere se sono persone conosciute.
Ho un esigenza e alzandomi vado dentro la pineta per orinare, i due amici ne approfittano per qualche smanettamento e slinguazzata, sono lì che sto sgrullando il mio piccolo soldatino, e sento voci che salutano ed iniziano a colloquiare con loro. Due ragazzoni, i due che vedevo in lontananza si sono fermati. Con fare strano e con tono interrogatorio fanno delle domande, io faccio veloce e quasi non vorrei tornare ma tanto vale che capisca cosa succede. Arrivo, e con discrezione ponendo le mani davanti al soldatino chiedo cosa succede, sorridono e mi chiedono se sono della zona, rispondendo affermativamente mi dicono se conosco le regole della spiaggia, rispondo con fermezza e interrompendo il loro incalzare chiedo: “scusate ma fino a prova contraria è una spiaggia naturista e proprio questa parte dedicata ai gay”.
Scusandosi si presentano come poliziotti in borghese e spiegano il motivo dell’interrogatorio, spavaldo e incurante il bell’attore li invita a sedersi con noi, ma essendo di guardia non possono, ci salutano e passando dal viottolo interno se ne vanno.
Non abbiamo timore ed iniziamo con teorie o fantasie, sopratutto l’attore che è convinto che i due ci sarebbero stati in un gioco di sesso.
Ne scaturisce qualche risata e smanettando su la mazza e facendola diventare dura come il marmo la brandisce davanti a me ed il vichingo, il quale senza colpo ferire la afferra e mi invita a succhiarla, si alza in piedi anche lui e adesso ho due enormi cazzi grossi venosi che colando di desiderio si avvicendano nella mia bocca. Si baciano con passione fin quando una mega sborrata non mi inonda la faccia.
Ripulito invito i giovani ad andare verso le macchine, organizzandoci per la serata.
Pizza tra amici? No preferiscono pesce e arrivando sulla strada noto che sono con una macchina: SORPRESA, hanno preso l’appartamento insieme senza dire nulla, mi gira un po’ il culo, la mia cazzo di gelosia che non mi molla, ma oramai siamo amici, un gruppo e complici, vado verso la mia macchina ed a distanza noto una macchina scura con dentro due persone, subito penso ai due poliziotti.
Partono i ragazzi e parto io notando dallo specchietto retrovisore l’auto sospetta muoversi a distanza dietro di me. Chiamo i ragazzi e dico ciò che vedo, manco a dirlo entrambi concordano nel dire che i due sono interessati.
Mi fermo su di una piazzola lungo il viale della strada che porta verso la città ed anche la macchina si sofferma dietro di me, scendo e andando davanti alla mia mi metto ad orinare, i due buontemponi, vichingo e attore vanno senza fermarsi, sento aprire le portiere e chiudere, sento i passi e quasi all’altezza della mia auto si annunciano: “ciao scusaci se ti disturbiamo ma volevamo parlare con te”, difficile continuare, il mio soldatino già piccolo era completamente scomparso, i battiti accelerati, tanto da farmi sentire il cuore in gola.
Saranno state le sei e mezzo o sette, comunque buio, scendendo di macchina senza dispositivo dietro, anche le luci di servizio della mia macchina erano spente, solo i fari, pochi, delle macchine che transitavano sulla provinciale illuminavano appena i nostri volti.
La voce che trema io che senza giacchetto sono una statua di ghiaccio e con un filo di voce riesco a dire: “che è successo?” tossico ed aggiungo, “cosa ho combinato?”, si scambiano una pacca sulla spalla sorridono e mettendo le mani avanti cercano di tranquillizzarmi.
Raccontato quanto accaduto ed il perché del fermo, se così vogliamo considerarlo, si fanno più vicini e direttamente chiedono se sono gay se siamo gay e se fossimo una troppia (una coppia a tre), niente di tutto questo, li informo che siamo amici, e che ci piace divertirci, la risposta che ottengo è la spunta blu su quanto sostenuto dai miei amici. “Senti siamo curiosi e ci farebbe piacere conoscerti”, “noi stacchiamo alle otto se volete beviamo qualcosa insieme”.
Lascio il mio numero e salito in auto chiamo subito i ragazzi, i quali nel frattempo avevano provato a chiamarmi ma… il cell in auto associato alla macchina spenta non lo avevo sentito.
Esordisco dicendo “ragazzi prenotiamo per cinque”, e senza fiato racconto tutto l’accaduto.
Squilla il cell ed arriva un messaggio…
“Non darci buca perché sappiamo dove trovarti”, la serata si fa interessante.
Sono le nove e ci ritroviamo davanti al ristorante, tutti vestiti cambiati e profumati, arrivano i due e sono spettacolari, già temo di essere messo in disparte, sono tutti e quattro belli, ci presentiamo e sul loro approccio verso di me intessiamo scherno e battute. La cena spettacolare, il locale come sempre non si smentisce, il vino ottimo, un etichetta davvero speciale, “dai bevi zio” esordisce il vichingo, ma io con una battutona ad effetto dico: “meglio di no sulla strada del ritorno, non vorrei essere fermato”. Risate battute e sul finale i due poliziotti si alzano e pagano per tutti. Come sdebitarsi, io ed il vichingo non sappiamo, ma il grande demiurgo dell’attore ci invita tutti a casa. Per le scale già si notano i primi approcci, un poliziotto con il vichingo ed uno con l’attore, ed io come sempre ruota di scorta.
Il condominio del palazzo ha già i radiatori accesi e quindi, spogliarsi e d’obbligo, ma spogliarsi sino a rimanere in mutande, seduti tra divano e poltrone ci raccontiamo.
Ecco che uno di loro dice di conoscere l’attore, di aver visto qualche su film, di lì in poi sarà tutto in discesa. L’attore mette subito in mostra le sue doti, con il bel vichingo prestato ad uno spot sull’eros. Movimenti lenti, sfilamento della biancheria, baci saffici e quelle mani che carezzavano l’uno il corpo dell’altro fino al bacio succoso e lungo ed il 69 in diretta fatto sul tappeto.
I due poliziotti sudano e hanno la salivazione azzerata, il vichingo cede il posto ad uno dei due, bello moretto, massiccio, bel culo alto e con un bel boxer aderente che nulla lasciava alla fantasia.
Motore ciak si gira, riprende l’azione con il porno attore ed il poliziotto, erotismo alle stelle, il baldo poliziotto sfodera una mazza di tutto rispetto, suscitando l’interesse del vichingo, che fattosi vicino all’altro si lascia toccare timidamente. Tocca all’altro e nuovamente il calore sale e sale talmente tanto che: poliziotto uno e vichingo sono in piedi lingua con lingua e mazze in tiro.
Non c’è pisello che non stia colando e invece di fare il 69, l’attore viene vicino e mi infila il cazzo del poliziotto in coppia con il suo in bocca, e se lo bacia, si inginocchia e si pone altezza culo leccandogli il buco. Geme geme con voce maschile, mi afferra la testa con le mani ed affonda. Allungo le mie mani sul suo culo e sento che alzatosi, l’attore, sta per penetrarlo, nel primo colpo la mia bocca è riempita di sborra calda, mi alzo, e baciato con avidità condivido il suo seme.
Nel frattempo l’altro si è fatto girare dal vichingo che senza tanti preamboli lo infilza con quella nerchia di marmo. Arriva il momento della sborrata del vichingo la bocca del poliziotto pronta viene seguita subito dal bell’attore che insieme bevono ogni goccia. Il poliziotto uno viene accanto a me, mi abbraccia mi bacia e mi tocca il soldatino, l’attore dice: “aspettate adesso c’è la performance di zio, mi alza in piedi mi appoggia ad una parete e mi scopa forte forte tirandomi per i capelli, si sposta e lascia lo spazio al vichingo, che mi prende per il collo e sussurrandomi all’orecchio “voglio scoparmeli entrambi”.
Non lo lascio continuare, afferrò il poliziotto che piace al bel vichingo, lo bacio e sollecitandogli i capezzoli gli faccio muovere il culo, appoggia le mani sulle mi spalle e dona il suo bel culo al vichingo. L’attore che nel frattempo si fuma una canna con l’altro poliziotto, viene ed invita il giovane a scoparmi mentre mettendosi in ginocchio gli lecca il culo.
Sono le due di notte e… manco a dirlo rimaniamo per la notte tutti li.
Veniamo a sapere che i ragazzi, poliziotti, riprenderanno il lavoro lunedì pomeriggio.
Vi racconto il resto del fine settimana…
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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