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Ti conosco e vi scopate l’amico


di Zozzoziano
28.10.2024    |    39    |    0 6.0
"Nessuno si ferma nessuno a voglia di smettere, una nuova inaspettata pioggia ci costringe a scappare nuovamente in pineta… dove in qualche modo tutti avevamo..."
Mare, piena estate, da poco ho conosciuto il mio amico Vichingo. Un ragazzo nordico milanese, bello fisico da calciatore, di fatto ha giocato per anni a livelli professionistici, un gran bel vedere che: conosciuto casualmente e per mia intraprendenza, dopo qualche settimana torna nel luogo di villeggiatura naturista.
La mattina del suo ritorno arriva in spiaggia e non essendo una giornata tipicamente estiva, si rammarica. Tira vento ed il mare è decisamente mosso, aprire la tenda proprio è impossibile.
Da subito lo schernisco dicendo che dal nord ha portato il brutto tempo, ne ridiamo e dopo qualche ora, grazie ad una tregua del vento riesco a montare la tenda.
Piacevole diventa la conoscenza, ci raccontiamo un po’ l’uno dell’altro fino a quando non scorgo dietro di noi un volto conosciuto, uno di quei personaggi che oramai, sui social, vedi e riconosci. Un bel ragazzo moro muscoloso molto affascinante, che si nasconde dietro ad un occhiale molto aggressivo, non siamo molto distanti e nel mentre che, un po’ parlo con il mio amico vichingo, ed un po’ guardo verso il bel giovane, cerco una interazione.
L’occasione la fornisce il mal tempo, che in un attimo si abbatte sulla spiaggia, con vento forte da prima e con pioggia dopo, costringendoci ad entrare in pineta per ripararci un po’, da gentiluomo quale sono, lo invito, il bel vichingo in tutta fretta a raccogliere le sue cose e scappare in pineta, nel frattempo mi immolo per liberare la tenda dai sacchi di sabbia per poi scappare anche io. Non siamo i soli, in molti ovviamente hanno fatto come noi, siamo lì in attesa e speranzosi che il tempo ci dia nuovamente la possibilità di stare in spiaggia.
Mi faccio coraggio sono ad un passo da quel giovane che da tempo volevo e speravo di conoscere, e con l’ intraprendenza, o come dicono i miei amici, la faccia da culo, che talvolta ho, mi presento al giovane e faccio riferimento ad alcuni dettagli, lavorativi, che abbiamo in comune, che avevo riscontrato dai social.
Persona gentilissima ed educatissima, qualche ovvia battuta sul tempo per poi fare quel primo approccio… non verso di me ma verso il vichingo: “complimenti per il tuo compagno”, sorrido e in un attimo vorrei dire solo grazie, ma la mia educazione e trasparenza mi fa rispondere: “no che magari è un amico”.
Torna il sole e possiamo tornare in spiaggia, nel montare la tenda invito il giovane ed il suo amico, un bellissimo signore di notevole levatura e presenza, ad usufruire della mia tenda.
Siamo tutti là sotto che c’è la raccontiamo fino a quando un nuovo elemento non si aggiunge alla comitiva, un amico dei due conoscenti, realmente un gran bel toro, non molto alto anch’egli biondo palestrato e molto molto presente. Il grosso amico non sente timore ed entra in acqua, ci preoccupiamo per le correnti così come tanti altri che si allarmano, ma di lì a poche bracciate esce e come se nulla fosse viene e vedendo le nostre facce ci dice che tutto sommato non è tanto pericoloso.
Ben presto arriva l’ora di punta, l’ora del panino o pizza o frutta o qualsiasi cosa uno voglia mangiare per pranzo… qualche schiacciatina ripiena e dopo relax.
Il giovane, partenopeo, che non ha mai tolto gli occhi di dosso al mio amico vichingo si distende nel poco spazio rimasto all’ombra offerto dal mio riparo, si appoggia con la testa sulla coscia del vichingo, il quale mi guarda un po’ stupito, con le gambe verso di me, quasi spingendomi fuori dalla tenda, e invitando i suoi amici a colloquiare distesi con lui.
Intuisco che ci sono altri interessi, e non sono verso di me, e un po’ offeso, uscendo dalla tenda vado verso il mare, quasi volendo fare un bagno, non faccio il bagno ma cammino lungo il bagnasciuga sbattuto violentemente da quelle onde maestose, rifletto e penso a come uscire da quell’impasse.
Purtroppo ho una gelosia che talvolta mi rende incapace di vivere con più serenità le cose.
Torno verso la tenda e trovo il giovane partenopeo riverso con il viso sul cazzone del mio amico, un fallo veramente bello grosso e venoso, il quale si bacia con il bell’intellettuale, che a sua volta è spompinato dal grosso toro, il quale mostra tutta la poderositá del suo fondoschiena… indugio nell’’avvicinarmi ma i miei passi sono sentiti e con tranquillità il bel partenopeo mi fa posto con le gambe, lasciandomi uno spazio per sedermi sul mio telo. Sono di spalle al gioco che si sta consumando dietro di me e senza di me, guardo il mare, sono curioso ma orgoglioso, offeso ed eccitato, sento dei movimenti con delle flebili parole, i tre moschettieri si alzano ed invitando anche il mio amico si dirigono verso la più sicura, da occhi indiscreti, pineta. Il bel vichingo rifiuta, ovviamente, io non sono invitato. Siamo entrambi imbarazzati ma adulti e comunque sinceri, ci scambiamo qualche battuta: “zio”,esordisce lui conoscendo il mio soprannome, “scusa ma non ti avrei voluto mancare totalmente di rispetto”, continua: “la situazione è invitante ma andare in pineta non mi sembrava il caso” e mi abbraccia da dietro poggiando il suo mento sulla mia spalla, io con un fil di voce lo ringrazio.
Passa una mezz’ora ed i tre moschettieri tornano, trovando me ed il vichingo sdraiati affianco a scambiarci delle coccole, si accomodano, e per uscire dal precedente imbarazzo, dal momento che avevo portato dei dolcini ed il caffè, offro la pausa, tutti gradiscono e diventa un momento di conviviale conoscenza anche del sottoscritto; il bell’intellettuale si siede affianco a me parlando di studi letture ed interessi reciproci. Quasi a distrarmi da quanto si stava consumando dietro di me: questa volta il massiccio ragazzone nordico disteso accanto al Vichingo inizia a baciarlo, quasi soffocandolo dal desiderio e mentre il bel napoletano abbassa i costumi ad entrambi e inizia a spompinarli a turno. Il bell’intellettuale quasi da copione scritto in precedenza, sorride e scusando l’amico si volta a guardare, noto che la sua stupenda dotazione sta per esplodere, il costume nero a slip non contiene tutta quella voglia, si nota proprio l’umidità ed il desiderio, allunga una mano sul mio viso e mi invita a girarmi… ponendosi in ginocchio e abbassandosi il costume, comincia a baciare il culo del napoletano, per poi sistemarsi meglio e poterlo penetrare, il vichingo si alza e togliendosi del tutto il costume afferra la testa del toro nordico e inizia a farsi succhiare. l’intellettuale bello possente con una barca bianca e con quelle enormi mani, tiene ben stretto il suo amico, che lo incita nel affondare sempre di più. Il bel moro ha un cazzo enorme e il suo precum cola copiosamente sul mio telo. Il toro più volte tossisce nel non riuscire a prendere tutta la poderosa mazza del mio amico. Enorme venosa e con quel pelo rossastro che si confonde con la bionda barba del toro. C’è pericolo di essere denunciati, perché non si può in spiaggia, ma: il mal tempo ed il vento avevano svuotato la spiaggia ed eravamo davvero soli. Il bel partenopeo voltandosi in dietro e vedendomi li affianco del suo chiavatore, mi chiama: “zio ho sete avresti dell’acqua”? Nel mentre il mio amico gira il bel toro ed inizia a scoparselo con violenza, entra con talmente tanta foga da far urlare il toro, un uomo massiccio messo a pecora che gode come una zoccola. Passo l’acqua all’assetato ed anche il bell’intellettuale me ne chiede, il bel partenopeo mi prende per un braccio mi avvicina a lui e baciandomi mi chiede con desiderio, godendo dei colpi ricevuti, se poteva scoparsi il mio amico. In un momento così orgiastico non sai cosa rispondere ma neppure puoi imporre niente, nulla ti appartiene e quindi rispondo semplicemente: “ chiedi a lui”.
Mentre ancora tra baci e parole il bel moretto napoletano gode parlandomi della passione per il vichingo, ai nostri baci, girandosi si unisce il grosso bestione che con la lingua enorme ci soffoca e lecca entrambi sul viso, Il mio pistolino bagnato costretto nel costume, vuole uscire, ma viste tutte quelle armi da battaglia mi vergogno a tirarlo fuori, l’occasione la prende il maturo del gruppo, l’ intellettuale, che afferrandomi per i fianchi mi pone a pecora affianco del bel moretto e mi tira giù il costume… inizia con la mano, sputandoci su ad allargarmi il buco ed offre l’occasione a chi volesse accomodarsi, in un attimo si alza il giovane partenopeo si sfila dal bel maschione e si pone dietro a me entrando con decisione, cerco qualcosa cui appoggiarmi i colpi sono forti e ritmati fin quando nello sbattimento vedo due cosce belle muscolose davanti a me, sono preso per i capelli e finalmente posso assaporare tutto il bel cazzone del mio amico. Sono ben coordinati e il bell’intellettuale prende a succhiare il grosso toro, che aprendo le cosce muscolose mostra quel cazzone tozzo e largo.
Nessuno si ferma nessuno a voglia di smettere, una nuova inaspettata pioggia ci costringe a scappare nuovamente in pineta… dove in qualche modo tutti avevamo bisogno di sborrare, è quasi in un gioco di smanettamento tra collettivo ed individuale godiamo, dopodiché io e il bel napoletano insieme al toro riceviamo un bel po di pioggia dorata, dai due maschioni, un bagno turco di cupidigia.
Come lavarci da tutto quello che avevamo ricevuto… ci avventuriamo sul bagnasciuga tutti nudi e dagli schizzi del mare ancora tumultuoso ci facciamo lavare.
La sera siamo ospiti dal Vichingo che…
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