orge
Ti schiaffeggio il culo…
di Zozzoziano
03.11.2024 |
27 |
0
"Mentre montiamo la tenda si presenta e con pochi indizi riesco a capire..."
Passo molti dei miei fine settimana estivi al mare… Parto il venerdì dopo lavoro e torno il lunedì mattina direttamente andando in ufficio.
Così da molti anni, essendo sempre presente e ritrovando vecchi e nuovi amici con i quali condividere momenti storie e…
Giornata di mare in luglio, la mattina arrivare presto ed essere alle otto già in spiaggia per qualcuno è un must da rispettare. Le ore più belle, così come quelle del tramonto, quando non ci sono tanti bagnanti e quando ti godi la spiaggia tutta per te.
Quella mattina arriva presto anche il mio amico partenopeo, quel bel ragazzo che tanto mi aveva pregato di potergli far scopare il mio amico vichingo. Arriva con un amico, molto molto molto interessante, un bel moretto anche lui bello piazzato.
Divertente è che il giovane partenopeo, così come l’amico, si è comprato la tenda uguale alla mia, e chiede il mio aiuto; da subito sono approcciato dal bel muratore che baciandomi mi dice: “zio non ti ricordi di me?”, oddio, e si che non sono ancora rincoglionito. Forse il bacio, forse l’imponenza del bel maschio e comunque non ricordavo chi fosse. Mentre montiamo la tenda si presenta e con pochi indizi riesco a capire. La temperatura sale all’esterno ed internamente, il bel muratore ha un costumino a slip che nulla lascia alla fantasia, lasciando premettere che sarà una bella giornata di mare.
Ben presto arriva tutto il mio gruppo di amici, che curiosamente chiede chi fossero le New entry, piacciano piacciono, e molto di più infiammano la temperatura che già sale di suo.
Terminata la consulenza prendo la direzione del mare, la mattina per me inizia bagnadosi in relax senza chiacchiere o schiamazzi, prendendo un po’ di sole in acqua, dopo poco arriva il delfino, il giovane ballerino partenopeo, che irrompe con tutta la sua vitalità e manco a dirlo gran parte dei miei amici che mai prima di una certa ora, entra in acqua, ora segue, come in processione, il ragazzo, così come anche il suo amico muratore.
Giochi d’acqua chiacchiere e presentazioni forzate, danno inizio ad una giornata interessante.
Il bel muratore passa più volte dietro di me toccandomi il culo, fino a quando non entra con la mano dentro il costume e obbligandomi a stare zitto non mi ispezione per bene il buco, un po’ sono imbarazzato e un po’ eccitato allungo la mano e sento una possente mazza che dal sotto allo, strategico costume, esce. Mi abbassa il costume e incurante degli altri, appoggia tutta la sua prestanza sul mio culo, sono eccitato ed un suo morso sul collo mi fa perdere la compostezza, mi volto e gli metto la lingua in bocca, scatenando un applauso da parte degli altri.
Siamo sotto la tenda, il giovane partenopeo viene a distendersi vicino ad un mio amico e subito ne scaturisce un gioco di mani, un po’ imbarazzato faccio per allontanarmi me sono bloccato dal bel muratore che venendo anch’egli sotto la mia tenda mi chiede di spalmargli dell’olio abbronzante. La tenda sembra una alcova, da una parte il mio amico con il bel giovane ballerino e dall’altra io con il muratore, mentre sto prendendo l’olio non posso non notare l’imbarazzo del mio fraterno amico, il giovane che da prima si sfregava disteso sopra una sua mano, adesso sta giocando con il suo bel pisello, guardando me e sorridendo, facendomi l’occhiolino visto quanto mi apprestavo a fare con tutta quella massa di muscoli del suo amico muratore.
Spruzzo l’olio sul suo corpo e prima che inizi mi dice:”nel mentre fammi anche un bel massaggio”, non chiedevo di meglio, anche se guardandomi un po’ intorno vedo molti sguardi posarsi su di me, iniziò massaggiandogli il petto e scendendo verso la pancia noto la sua bella erezione, che dal suo costumino arancione si ergeva imperiosa, faccio finta di niente e passo sulle cosce, lui sorride alza un po’ la testa e:”che c’è hai paura che ti morde, lo puoi accarezzare”. Sono lì tra imbarazzo e desiderio, infilo le mani sotto ed è come afferrare la statuetta dell’Oscar, massaggio anche lui che continua a crescere, sento allora un suo braccio e la sua mano invitarmi ad abbassarmi sopra lo scettro, nel mentre mi muovo verso la statuetta, noto i vicini di telo ormai avulsi in maneggiamenti e baci, la temperatura raggiunge livelli esagerati. Decide di girarsi pancia sotto e mi chiede di salire cavalcioni, salgo ed una sua risata mi fa capire di aver sentito spingere il mio piccolo soldatino: “ohhh bello è un so mica fatto di legno, rispondo tra l’imbarazzo e la voglia, continuo a massaggiare e spalmare olio, ho una visuale più piena e noto le due belle cappelle dei vicini essere lucide e bagnate, il livello è troppo alto e propongo al bel muratore di entrare in acqua.
Di lì a poco siamo seguiti dagli altri due in evidentissima eccitazione, occhi e bocche indiscrete cominciano a serpeggiare ma poco ci importa, in acqua continua il gioco fino a quando il baldo muratore girandomi mi penetra con vigore, sussurrandomi all’orecchio di non fare versi, le sue enormi mani mi tengono ai fianchi il suo ritmo è dolce come le lievi onde del mare, godo godo di ogni attimo che passa, veniamo distratti da qualcuno che entra in acqua e decidiamo di uscire. Qualche momento di relax sotto le tende ma il caldo non mi fa rilassare e decido di tornare in acqua, occhi chiusi mente aperta e mi godo il momento presente e passato, con una mano mi tocco il buco del culo e lo sento ancora largo, in acqua entra anche il giovane partenopeo che ironizzando viene vicino e subito mette una mano sul culo adducendo di voler giocare anche lui… in acqua si abbassa il costume e la sua bella nerchia é dura al punto giusto; girano voci di essere un escort che si faccia pagare per ogni sua attenzione verso un’altro, penso in un attimo, ma non posso dirglielo. Mi lascio andare ed in un attimo anche lui afferrandomi per i fianchi è dentro di me, bellissimo mi abbraccia e mi bacia sul collo continuando a dirmi :”zio allora che te ne pare"? Cosa dire a tanta grazia sorrido e invito a continuare, i suoi movimenti si fanno decisi affondano dando un movimento anche all’acqua intorno a noi, quasi non tocco con i piedi ma lui ha ben ferma la posizione e dicendo “adesso ti ingravido” mi riempie il culo della sua sborra, voltandomi ho la sua lingua in bocca, irrefrenabile, una macchina da guerra e dicendo : “zio ho fame hai qualcosa” mi tira fuori dall’acqua.
Tutti hanno visto o immaginato ma… non me ne importa nulla, ben presto arriva la sera il sole sul far del tramonto ed i due bei partenopei decido di fare un gioco poco simpatico, inizialmente.
Sono sotto la mia tenda che parlo con amici e conoscenti, come una valanga arrivano i due buontemponi che messomi a pecora iniziano a schiaffeggiarmi il culo, uno scherzo una goliardica azione, in breve i colpi diventano sempre più forti il dolore adesso ha il sopravvento ed iniziò a divincolarmi, non posso sono bloccato, mi abbassano il costume ed iniziano con vigore a schiaffeggiarmi il culo, gridano ridono quasi in preda ad una dipendenza, “basta non mi piace questo gioco” grido con forza, ma le risate e gli applausi di amici curiosi e estimatori coprono la realtà del mio essere vittima. Telefonini che riprendono l’azione, fino a quando non riesco a divincolarmi, solo un amico capisce che non sto bene e facendosi vicino mi accompagna in acqua. Brucia brucia da morire e il mio amico mi confida di avere dei vistosi segni anche sanguinamenti. Sono furioso non capisco il perché, arrivano in acqua e continuano a giocare quasi fossero mandati da qualcuno a schernirmi, esco dall’acqua e sono nuovamente vittima dei loro giochi, sgambetti spintoni mi riempiono nuovamente di sabbia e sono costretto a rientrare in acqua.
Forse ho le lacrime o forse sono completamente confuso, non li voglio accanto e li invito più volte a lasciarmi stare, esco vado sotto la mia tenda, l’ora è tarda ed in molti stanno raccogliendo le loro cose per tornare a casa, anche io decido piano piano di smontare la tenda, ma sono bloccato dall’arrivo dei due, con un tono dismesso vengono intorno, entrambi mi baciano in un bacio saffico a tre e mi chiedono di non andarmene subito. Perché rimanere perché non andarsene con giusta motivazione, sono bloccato sento che c’è qualcos’altro, quasi mi offendo della stupidità che ho ma rimango, rallento i miei movimenti. Siamo soli, in lontananza qualche bagnate, mi chiedono se fossi urtato, beh manco a dirlo un po’ li offendo dicendo che quell’azione mi ricordava qualcosa di brutto e doloroso subito nell’infanzia, si inginocchiano davanti al mio culo ed abbassandomi il costume cominciano a baciare e leccare, le possenti mano del muratore carezzano le natiche come fossero più, non sembrano neanche lontanamente le possenti mani che prima mi schiaffeggiavano. Il bel ballerino mi volta davanti a se mi tira giù, in ginocchio, e distendendomi sul telo comincia a baciarmi, sento tutto il sapore della sua bocca la sua saliva che mi bagna, sento il suo membro indurirsi e bagnarmi la coscia. Il bel muratore di fianco mi gira e baciandomi mi chiede scusa, nel frattempo sono nuovamente penetrato dal giovane che si bacia con il muratore e con me, chiedendo al muratore di farci assaggiare il suo cazzo, a turno mi penetrano e si lasciano succhiare, le loro mazze sono enormi con vene che pompano sangue ingrossandole vistosamente. Si pongono a pecora e mi chiedono di leccargli il culo, si baciano e si toccano le rispettive nerchie, poi il bel muratore si alza in piedi ci chiede di spostarci sul bagnasciuga ed inizia ad innondarci con una calda pioggia dorata, anche l’altro prende l’occasione e ricambia. Tutti in acqua a lavarci, e l’invito a cena ed a casa loro. Rischi o non rischi…
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.