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La mia amica il fidanzato e l’amante


di Zozzoziano
08.02.2022    |    263    |    0 8.0
"Nel mentre penso alla situazione capisco che la mia amica è nel mio studio con l’altro in azione, ho la testa confusa non capisco cosa fare, ma un minimo di..."
Capita avvolte che una amica in crisi ti chieda consiglio… tu in primis amico, poi adulto e gay sei la persona giusta verso la quale rifugiarsi. Metti poi che sei anche simpatico al fidanzato e che ti ritrovi anche persona interessante all’amante. Un pomeriggio in inverno una domenica pomeriggio, mi squilla il cellulare e la voce imbarazzata della mia amica mi chiede di vederci. Penso di uscire con quel freddo, andare dove è già mi fa ansia, ma subito lei mi chiede di vederci a casa mia. Arriva tra lo sconcertato ed il senso di desiderio confusa e felice, ci mettiamo sul divano tazza di thè e la frase… “che succede, dimmi tutto”
Un fiume in piena, le squilla il cellulare e lei risponde dicendo: “sono qui da zio…”, neppure dieci minuti ed ecco che suona il campanello, ed è il fidanzato. I due iniziano quasi a discutere, non volendo problemi li invito ad abbassare i toni e cercare un chiarimento, sono messo nel mezzo capendo che lui voleva solo capire se c’era un’altro senza tante discussioni, e capisco anche che la mia amica (zoccola) non voleva rinunciare a nessuno dei due. Il compagno un ex giocatore di rugby mi chiede il cell e chiama l’amante della compagna; si era imparato il numero a memoria, l’altro risponde ignaro e viene invitato a casa mia. Sono le sei del pomeriggio, ed invece di un thè sembrava l’antitesi di un incontro sei nazioni. Siamo tutti seduti io forse il più imbarazzato di tutti, la mia amica in evidente stato di eccitazione inizia a giocare con le parole gli ammiccamenti e le mosse. Per lei il poliamore era la soluzione, non voleva vincoli ma solo piacere, prendendo me come esempio e come persona super partes. Ad un certo punto io li lascio chiacchierare e andando in cucina provo a vedere che ne usciva, di lì a poco sento che le chiacchiere sono sostituite da piccole frasi sommesse e gemiti. Esco di cucina e dal corridoio vedo la luce spenta solo la lampada multicolor accesa, sento anche un rumore nel bagno e con un balzo felino mi infilo in camera mia al buio. Aperta la porta vedo passare il rugbista nudo in evidente stato di eccitazione, io sono imbarazzato, rosso in viso e accaldato, subito penso che l’altro se ne sia andato e che la pace tra i fidanzatini venga suggellata da un po’ di “sesso”, ma penso anche… perché in casa mia. Nel mentre penso alla situazione capisco che la mia amica è nel mio studio con l’altro in azione, ho la testa confusa non capisco cosa fare, ma un minimo di buon senso fa sì che io in punta di piedi torni in cucina, dove torno a rilavare stoviglie già pulite. Era quasi ora di cena e con la scusa di invitarli a cena metto l’acqua per la pasta preparo dei crostini e scongelo anche della carne, praticamente una cena per un esercito… sorridendo penso, dopo tanto esercizio avranno fame. Non finisco di pensare che sento aprire il soffietto della cucina e vedo il fidanzato della mia amica che sorridente mi viene vicino e mi abbraccia forte, sussurrandomi all’orecchio… “zio sei un grande” un po’ imbarazzato e con un filo di voce rispondo… “per cosa” e lui prendendomi tra le sue mani enormi il viso mi bacia, mi allontano e dico “ ma sei impazzito…” lui continua a sorridere e mettendo le mie mani sul suo uccellone mi chiede di lasciarmi andare, in pochi minuti mi trovo nudo in cucina, si abbassa e mi lecca il culo, la sua barba mi graffia le natiche e rialzandosi mi penetra, dallo studio sento con evidenza il godimento degli altri due e lui con voce decisa afferma che tutto era ok. Mi porta fuori dalla cucina e mi mette a pecora sul divano del salotto, un tempo impreciso dove baci leccate e penetrazioni sembrano avere il sopravvento. Nel momento dell’eiaculazione mi ritrovo la bocca piena di crema calda e nel frattempo sento anche la pentola bollire, butto giù il nettare e corro a spegnere la pentola. Dallo studio sento la mia amica dire… “Cambio!!!”, nel frattempo il suo compagno era in bagno esce e va in studio, io sono ancora più imbarazzato e vado in camera mia, un attimo e mi ritrovo l’amante farmacista, fisico pazzesco che mi chiede un asciugamano, entra in bagno e contemporaneamente sento gli altri due dare inizio ad una nuova sessione. Cosa fare come uscire da questa situazione goliardica ed imbarazzante, voglio rivestirmi ma ho caldo vorrei fare tante cose ma non ho il coraggio di muovermi ed è in quel momento che sento dietro di me appoggiarsi un corpo caldo una bocca che mi bacia il collo le braccia afferrarmi i fianchi e tutta la voglia di un maschio appoggiarsi tra le mie natiche. Mi sbatte sul letto, mi morde il collo mi gira e voracemente mi bacia, una bocca caldissima una lingua umida e succosa, mentre le mani esploravano il mio buco, un membro veramente enorme si ingrossa tra le mie cosce. Mi penetra e la misura (eccessiva) mi fa gemere mi fa godere mi fa impazzire, non capisco più niente monto a cavalcioni sopra di lui e prendo dentro di me tutto, mi strizza i capezzoli mi afferra i fianchi, mi schiaffeggia il culo mi sborra dentro. Ormai non ci sono più regole, con voce tra lo schermo e la serietà chiedo se vogliono cenare sono già le dieci di sera, la mia amica fatta una doccia scappa perché aveva un ritrovo con amiche e lascia lì fidanzato e amante. Tre uomini affamati un chilo di penne una pomarola veloce veloce la Fiorentina un po’ di insalata ed un buon Chianti ci rigenerano. I due tori non accennano ad andarsene, prendo lo spunto per fare un po’ di chiarezza ed alla fine lo zio senza alcuno sforzo si ritrova due nipoti che approfittano e si riaprono le danze, non si sono mai sfiorati loro due ma con una coordinazione pazzesca mi hanno fatto godere più e più volte sorridendo ed eccitandosi nel vedermi sborrare. Sono le tre di notte quando li invito o a rimanere per la notte oppure ad andarsene… la mattina mi sono svegliato con due alzabandiera nel letto. Grazie alla mia amica loro si sono “sbloccati” ed io ho allargato la parentela.
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