incesto
Zio vieni a vedere la cantina
di Zozzoziano
28.04.2022 |
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"Bellissimo, la camicia istituzionale della divisa, al limite della elasticità, i pettorali ed i bicipiti la tiravano prepotentemente e quel jeans nero..."
C'era una volta... uno Zio; un uomo che tutti amavano, simpatico, sorridente e sempre disponibile. Un ruolo che negli anni mi hanno attribuito, viste le innumerevoli attività che volontariamente ho svolto e svolgo. Capita poi che un giorno organizzo una cena tra amici, i quali si raccomandavano già da tempo, di voler andare a mangiare la "CICCIA", per noi toscanacci la ciccia è proprio l'abbuffata di carne, di qual si voglia natura, messa alla griglia e condita con dell'ottimo olio e sale grosso.
Nei vari ponti che talvolta i mesi primaverili offrono, spesso ricevo le visite di amici che venendo a visitare la bella Toscana ed il Chianti, ne approfittano anche per delle visite culinarie di spessore.
Ecco quindi che un sabato pomeriggio organizzo con un gruppo di amici in visita, di andare a farsi una bella ESPERIENZA presso un noto ristorante della zona.
All'arrivo vengo subito salutato dai proprietari, amici di infanzia e complici di vita, accompagnati al tavolo ricevo il salutato da un possente giovane dal capello lungo e raccolto in un codino, il quale esordisce con: "Che bello Zio averti a cena qui"!!! la mia espressione è di quelle... ma chi diavolo sei tu? "ciao e scusa ma con le mascherine, chi riconosce più".
Abbassata la mascherina, viene fuori tutta la bellezza di un mio allievo, che per tante ragioni di amicizia con i genitori, con i nonni e tutta la famiglia, mi ha da sempre visto come uno zio.
Bellissimo, la camicia istituzionale della divisa, al limite della elasticità, i pettorali ed i bicipiti la tiravano prepotentemente e quel jeans nero fasciava senza lasciare nulla al caso quelle bellissime gambe.
Deglutisco e sono da subito oggetto dell'ironia dei miei amici di serata.
Attendiamo qualche minuto ed intorno al nostro tavolo arriva un altro baldo giovane, che subito il nipotino presenta: "zio questo è un nuovo acquisto", saluto e subito mi sento dire: "ciao io ti conosco dai social e ti seguo, mi fai morire dal ridere".
Sono rosso e confuso e non so come comportarmi, ma saluto e ringrazio adducendo al momento della scelta del cibo per la serata, che si preannuncia molto succulenta.
Il nostro tavolo è da subito attenzionato dal tandem dei due giovani che non perdono occasione per venire al tavolo nell'attesa di prendere l'ordine.
L'attesa rende necessaria una mia visita al bagno, indosso la mascherina e mi dirigo verso i cessi.
Mentre cammino lungo il corridoio sento dietro di me dei passi una mano posarsi sopra la mia spalla ed una voce che mi invita a seguirla, il nipotino vuole mostrarmi qualcosa, chiedo un attimo per svotarmi, ma lui mi invita comunque a seguirlo.
Percorriamo un corridoio poco illuminato per ritrovarci su di una passerella in metallo che domina tutta la cantina sottostante. Un paradiso per gli amanti del nettare di Bacco, la passerella ballerina mi fa tremare le gambe, lui se ne accorge e con goliardica burlonaggine inizia a saltare sulla struttura, mi tremano le gambe e la necessità del bagno si rende più che necessaria, mi prende per mano e mi porta nella zona adibita allo staff dove ci sono dei bagni privati. Entriamo e correndo subito entro nel bagno, dietro di me entra anche lui, io mi imbarazzo un po ma la necessità è tale che penso prima di tutto ad orinare, impostando un atteggiamento da maschio.
Con la coda dell'occhio noto che lui si toglie la camicia e si sciacqua le ascelle, il rossore sulle mie guance non è solo dovuto al prosecco ma anche alla situazione, con flebile voce lascio andare un complimento: "bello, fai palestra"? lui si avvicina e facendo dei movimenti da culturista in pedana mi mostra la bellissima struttura. Passano dei minuti che vanno dai complimenti alla ammirazione e che trovano l'apice quando sbottonando la patta dei pantaloni mi mostra le gambe. Io non sono affascinato solo dalle gambe, ma noto anche un bellissimo pacco in evidenza sotto ad un attillatissimo boxerino bianco.
"ti piace zio"? dice il nipotino, la mia smorfia è evidente ed eloquente, con spavalderia si avvicina mi prende le mani e se le mette sui pettorali. Ho il cuore in gola ed un rumore di passi blocca il momento.
Arriva il collega che sorridendo e facendo una battuta entra nel bagno con indifferenza tirando fuori un armamento di tutto rispetto dice: "ora zio vengo a prendervi l'ordine".
Torno al tavolo e sono un fiume in piena di emozioni, con i miei amici è subito un toto scommessa, ma sono anche imbarazzato per la mia amicizia alla famiglia.
Arriva il giovane che ci chiede cosa vogliamo mangiare, chiedo il menù e sono subito zittito "a te ci pensiamo noi zio", risata generale e lasciamo che siano loro a stupirci.
Le portate si susseguono ed i nostri bicchieri sono costantemente pieni di ottimo nettare di vite, io cerco di rimanere un po più sobrio evitando di attingere continuamente alle bordolesi ma... il nipotino attento mi invita più e più volte ad assaggiare nuove etichette di loro produzione. Prima che arrivi sua maestà la FIORENTINA, mi si richiede l'esigenza del bagno.
Ripercorro il corridoio, quasi attendendo l'arrivo di qualcuno, ma niente da fare, entrando trovo altri clienti che attendono e quindi aspetto ed è subito occasione per veder passare il collega del nipotino che battendomi sulla spalla mi invita a seguirlo.
Imbarazzato ma su di giri lo seguo e arrivando ai bagni privati, mi invita a non farmi problemi, e se ne va. Pochi minuti ed arriva il bel nipotino che sorridente mi prende in giro per il bere che un po mi da alla testa.
Decido di giocare su questa cosa, del resto cosa ho da perdere?, mi sistemo i pantaloni e ho lui faccia a faccia, lo invito a non fare scherzi e lui appoggiandomi alla parete mi bacia.
In testa ho solo confusione e desiderio, imbarazzo e solo il suo abbraccio mi tranquillizza un pò. "Ma perchè fai cosi"? chiedo, e la risposta è semplice: "Perchè mi va" è da quando mi facevi da animatore in parrocchia che ho voglia.
Due battute e da professionista della griglia mi invita ad andare al tavolo perchè stava arrivando la CICCIA.
Al tavolo gli amici chiedono info come un fiume in piena, dicendo di essersi accorti che i due bontemponi dei camerieri mi tengono sott'occhio. La portata della carne è FANTASTICA, in accompagnamento le verdure sono altrettanto buone ed il vino scende giù piacevolmente.
Con l'arrivo dei dolci è occasione per mostrarci e farci degustare gran parte della produzione di distillati che l'azienda di famiglia produce. La giusta conclusione ad una serata all'insegna del buon cibo e dell'ottima compagnia, ma!!!
Neppure a dirlo io devo tornare in bagno ma non per necessità ma per voglia di sesso, la confusione dovuta al vino e distillati abbatte le mie inibizioni ed ho voglia di altra carne.
Percorro nuovamente il corridoio e stavolta arrivo sino alla passerella in acciaio mi appoggio ed un pò di aria fresca mi sostiene, vibra la struttura ma non ho paura e sentendomi afferrare per i fianchi sento la presenza di... mi volto e subito ci baciamo le mie mani vanno subito ad investigare sentendo tutto il suo giovane desiderio in crescita. Scendiamo e siamo tra le botti in acciaio nella penombra io mi inginocchio ed aprendo i pantaloni, tirando giù i boxer ricevo tutta la prestanza del nipotino, che come prendo in bocca il suo cazzone esclama: "dai Zio". Mi afferra per la testa e mi spinge dentro tutta la sua potenza, con le mani fruga tra delle insenature e tira fuori una canna.
Lui fumava ed io lo spompinavo, mi alzo ed un tiro di canna mi ribalta ogni cosa, sbottono subito i pantaloni afferrando le sue natiche che sembrano di marmo, lo giro e leccandogli il culo sento un leone gemere di piacere.
Mi ferma e mi chiede di vederci dopo, resto turbato ma, rientrando un po in me, mi fido.
Al tavolo la scommessa è vinta, le chiacchiere sono davvero piccanti e private. Si aggiungono anche i genitori del nipotino e tirato tardi paghiamo e salutiamo. Uscendo ricevo un messaggio che mi dice di non addormentarmi e entro venti minuti di farmi trovare in strada.
La coppia di amici ospiti a casa mia mi invitano a vivere la situazione, scendo in strada e dopo qualche minuto arriva una macchina che si ferma, sono invitato a salire.
"ciao Zio... ti va di divertirci un po"?
Qualche chilometro e siamo in un piccolo borgo dove dietro la piccola chiesa di campagna ce un giardino con strutture per la bella stagione. Ci mettiamo seduti su di un tavolo sotto una pagoda, io ho un po freddo e lui dopo essersi acceso una canna si avvicina e mi abbraccia. Cerco un dialogo che stemperi i miei bollori ma non ci riesco, si toglie la maglietta si sfila la tuta ed è un dio greco che abbracciandomi mi fa sentire tutto il suo calore.
La sua pelle giovane profuma di tabacco, le ore di lavoro hanno lasciato un profumo di fatica sotto le sue ascelle ed i suoi capelli profumano di cucina. Mi afferra il viso e mi bacia, la sua lingua è investigativa succosa e intraprendente, cosi come le sue mani che slacciandomi i pantaloni afferrano le mie natiche. Serio ed autoritario mi chiede di lasciarmi andare, si sentono dei passi ed una figura si avvicina con una sigaretta, all'apparenza, in bocca. Il giovane collega mi saluta e comincia a spogliarsi, il suo uccello è enorme venoso e lungo. Sorrido e chiedo cosa si sono messi in testa, stupendomi e dicendolo che mi meraviglio che due bonazzi come loro cerchino un vecchio come me anzichè delle fighe.
"la figa è figa... ma lo zio porco è tutt'altro"!!! ed inizia un tandem di sesso che non pensavo possibile. Sborrano ed è subito ripresa, entravano ed uscivano da me come lo avessero sempre fatto, gentile e decisi, mai sfiorandosi tra di loro ma ben sincronizzati.
Mi riaccompagnano a casa e l'indomani mattina la colazione che avevo preparato per noi tre... io e la coppia mia ospite è suddivisa per cinque. Nel mio lettone i due nipotini hanno reso più serene le poche ore di sonno fatte, ma... lasciandosi aperta la possibilità di tornare a trovare lo Zio.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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