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Prime Esperienze

La partita di calcio, Bengalese


di Zozzoziano
27.04.2023    |    481    |    0 8.7
"La mia testa non sa più cosa pensare e cosa contenere, ce il totale abbandono alla loro voglia, mi schiaffeggiano le natiche mi mordono il collo, sputano..."
Domenica pomeriggio, il momento della pennica post pranzo domenicale, quando iniziano i primi tepori della primavera. Finestre aperte tende svolazzanti e urla e incitamenti vari... Che bello avere le finestre dell'appartamento proprio sopra ad un campo sportivo...
Ma non è una partita ufficiale della squadra locale, bensì un gruppo di studenti e non africani che si divertendo a giocare a calcio.
Ti affacci dalla terrazza un po infastidito ed un po incuriosito, un gruppo di venti o più ragazzi che anche scalzi giocano a calcio con tanto di magliette arbitro e fischietto.

Inutile pensare di riposarsi e quindi decido di scendere a gettare via la spazzatura e poi fare due passi. Vicino ai cassonetti confina la recinsione del campo di gioco e come sono li per smaltire i rifiuti sento arrivare una pallonata proprio verso di me. Il pallone è incastrato nella rete e da sotto i giocatori rivendicano la palla, meglio dei film di Tinto Brass... un branco di braccia e muscoli sudati mi chiede la palla, mi accingo nel disincastrare il pallone e trovare il modo di rigettarglielo, la rete è altissima ed io non sono un esperto di calcio ed allora decido di ricorrere alle mie esperienze, da appassionato, di pallavolo. Un lancio da maestro un applauso e tutti che riprendono il loro correre dietro alla palla.

Neppure il tempo di girarmi e tornare verso il mio vialetto, che sento la palla rimbalzare e rotolare nella strada, subito partono a corsa due ragazzi che uscendo dal campo vengono a prendere la palla, bellissimi alti muscolosi e molto gentili. Uno dei due mi chiede se cera la possibilità di una cannella, si era abraso una gamba, in tutta onesta mi sembrava gli servisse ben altro. Lo accompagno presso il mio garage dove si sciacqua la coscia e dove prontamente, avendo il kit d'emergenza anche in garage gli medico un po la gamba. Noto un evidente muscolatura genitale e sorrido facendo una battuta, lui mi risponde a tono e sorridendo torna verso il campo.

Scendo nuovamente per uscire a camminare e i ragazzi tutti sfiniti si stanno salutando, alcuni abitano fuori zona altri nel vicinato, mi vengono incontro i due ragazzi che mi chiedono se potevano darsi una rinfrescata presso il mio garage, sorridendo dico di si ed in poco tempo mi trovo sei energumeni che mi seguono, gli chiedo di non fare rumore perchè il mio condominio in prevalenza è composto di persone anziane, e purtroppo alcuni dei quali razzisti.

Iniziano a tirarsi giù i pantaloncini tutti in slip chi bianchi chi neri, con fisici mozzafiato, io sempre più imbarazzato, mi chiedono con cosa possono asciugarsi, apro un armadio con vecchi lenzuoli e tiro fuori di tutto, scherzando si fanno gavettoni e nel parapiglia ci finisco pure io che tutto bagnato inizio a sorridere, mi abbracciano, mi chiamano fratello e stringendomi mi fanno sentire tutta la loro prestanza. Con le mani ad un certo punto, quasi scivolando mi aggrappo ad uno di loro, afferro la parte più bella di un maschio, lui non si sottrae e anzi aiutandomi accompagna con le sue mani le mie su quel muscolo poderoso.

Invitato dal gruppo a spogliarmi anche io, mi si fanno tutti intorno chi mi tocca da una parte chi dall'altra, strusciando quelle enormi mazze contro di me. Una provocazione con un unico fine, mettermi in ginocchio ed iniziare la più bella gang bang della mia vita.
Nel mentre succhio sento qualcuno che si infila sotto di me e leccandomi il culo mi massaggia anche le palle, qualche minuto e si scambiano per farmi assaporare il loro cazzo duro e voglioso. Parlano tra di se in lingua ed in francese, di francese capisco qualcosa e interpreto che voglio scoparmi. Adocchiati due materassi sopra ad un armadio, nel garage, li tirano giù, ci spostiamo li sopra ed inizia la festa. La mia testa non sa più cosa pensare e cosa contenere, ce il totale abbandono alla loro voglia, mi schiaffeggiano le natiche mi mordono il collo, sputano sul mio buco ed entrano prepotentemente. Uno di loro sta per venire, mi afferra la testa e mi sborra in viso, chinandosi subito e leccando per poi baciarmi. Un game lungo ore interminabile, ad un certo punto io ho bisogno di fare pipì e loro mi prendono in braccio e sospeso sopra il lavandino mi fanno orinare, con le ultime gocce che cadono sopra i loro piedi, un attimo di indugio e invitatomi a mettermi in ginocchio iniziano ad orinarmi addosso, ridono inneggiano e si battono il cinque.

Ormai è buio ed io decido di salire in casa per farmi una doccia, loro non sembrano volersene andare e ci ritroviamo in casa mia tra docce e terrazza dove tra fumi di canne e qualche bottiglia di buon vino continua la festa...

A turno mi portavano in camera e quando uno quando due o più continuavamo a godere.
Fiumi di sborra mi correvano giù lungo la gola, in terrazza buttato a cagna in terra mi scopavano a turno. Solo durante una frugale cena si sono calmati, per poi riprendere il divertimento.

Adesso sono la mascotte della loro squadra e quasi ogni domenica per me è allenamento puro.
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