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Prime Esperienze

lilli e fede un incontro inaspettato parte 2


di Membro VIP di Annunci69.it 21046
23.12.2024    |    1.544    |    3 9.5
"Mentre lo succhiava, si girò verso di me, i suoi occhi colmi di compiacimento e soddisfazione..."
Lilli rideva, immersa nel piacere del momento, mentre Paolo le era vicino, sicuro e presente. Ogni gesto, ogni movimento sembrava studiato, naturale e spontaneo al tempo stesso, come una danza improvvisata ma perfetta. I suoi occhi, che inizialmente brillavano di sfida, si ammorbidivano gradualmente, cercando un punto di contatto, un'intesa silenziosa. E quella complicità non tardò ad arrivare.
Dal mio angolo, osservavo tutto. Era impossibile non notare la bellezza della scena, e quando lo sguardo mi cadde su di lei, a carponi, i miei pensieri si fermarono un istante. C'era qualcosa di magnetico nel suo portamento, nella curva del suo corpo che disegnava una perfezione naturale. Non resistetti e, quasi senza pensare, mi mossi verso di loro. Con passo lento e deciso, mi avvicinai.
Allungai la mano e lasciai che la punta delle dita sfiorasse delicatamente la sua pelle. Una carezza leggera, appena percettibile, che le fece vibrare il corpo come una corda tesa al primo tocco. Proseguii, scorrendo lungo il suo fianco, fino a risalire sulla sua schiena. Le dita seguivano ogni linea, ogni curva, disegnando percorsi invisibili. La pelle di Lilli reagì subito, increspandosi di piccoli brividi che parlavano più delle parole.
Mi fermai accanto a Paolo, lo guardai in viso fisso negli occhi e le mie dita arrivarono tra le sue labbra. Mi avvicinai al suo orecchio e gli sussurrai ‘’goditelo tesoro’’ e poi mi sedetti accanto a lui. Da quella nuova prospettiva, la scena si apriva sotto un'altra luce, più intensa, più intima. Restai lì, senza rompere l'incanto, godendomi ogni dettaglio, ogni sfumatura. Ero nel pieno del gioco ora la strada era tutta in discesa.
Lilli osservava la scena, i suoi occhi seguivano ogni movimento, ogni gesto. Aveva sentito le mie mani su di lei, il mio tocco l'aveva attraversata come una corrente sottile, e in quel momento sembrava aver capito che non c'erano più confini, nessun limite al gioco e al piacere. Era come se avesse ricevuto una sorta di benedizione, una conferma silenziosa che la invitava a lasciarsi andare completamente.
Con una nuova sicurezza, Lilli si concentrò su Paolo, o meglio, su ciò che aveva tra le mani di Paolo. Ogni gesto era intriso di passione, ogni movimento sembrava raccontare un linguaggio senza parole. Mentre lo succhiava, si girò verso di me, i suoi occhi colmi di compiacimento e soddisfazione. Apprezzava le sue dimensioni, quasi vantandosi del piacere che era riuscita a evocare. Ogni suo gesto sembrava un tributo al momento, una celebrazione di ciò che stavamo vivendo insieme.
Lo assaporava, lo gustava, come se ogni attimo fosse un dono prezioso. I suoi occhi, che prima brillavano di sfida, ora si erano trasformati: cercavano un punto d'incontro, una complicità che andava oltre le parole. Tutto andava per il verso giusto.
Nel vederli, iniziai a sfiorarmi, lasciandomi trasportare dalle immagini davanti ai miei occhi e dai ricordi di ciò che era stato con Lilli. Ogni sensazione sembrava amplificata, ogni dettaglio mi catturava. “Mettiamoci comodi, che ne dite?” dissi con un tono malizioso, rompendo il silenzio con un sorriso complice. Mi alzai dal divano con movimenti lenti e deliberati, facendo risaltare le curve del mio corpo mentre mi dirigevo verso la camera da letto. Ogni passo sembrava studiato per trasmettere sensualità.
Dietro di me, Paolo prese Lilli per le mani, aiutandola a mettersi in piedi. Una volta alzata, le regalò un bacio dolce, sussurrandole qualcosa all’orecchio che la fece sorridere. Poi le circondò il fianco con un braccio e insieme, scambiandosi commenti che captavo appena, mi seguirono in camera. Sentivo i loro apprezzamenti su di me, il modo in cui i loro occhi mi seguivano.
Raggiunto il letto, mi fermai accanto, in piedi, pronta a guidare ogni gesto. Con un cenno della mano invitai Paolo ad avvicinarsi. Quando fu davanti a me, lo baciai con passione, lasciando che la foga del momento guidasse le mie azioni. Poi, con entrambe le mani sul suo petto, lo spinsi dolcemente sul letto. Paolo si lasciò andare, sdraiandosi supino, osservandomi con un misto di desiderio e aspettativa.
Era il turno di Lilli. Mi avvicinai a lei con calma, lasciando che le mie mani scivolassero sulle sue spalle, scendessero lungo i fianchi e poi risalissero fino al collo. Cominciai a baciarla delicatamente, sussurrandole all’orecchio: “Sei mia.” Lei rispose stringendomi forte, il suo bacio diventò più intenso, più ardente, come se volesse comunicarmi tutto il suo desiderio senza bisogno di parole. Ci muovemmo insieme, quasi danzando, fino a raggiungere Paolo.
Lilli si sdraiò accanto a lui, riprendendo da dove aveva interrotto, ma questa volta c’ero anche io. Con una mano ferma, afferrai l’asta di Paolo, guidandola tra le labbra di Lilli. Volevo che lo facesse a modo mio, seguendo un ritmo che dettavo io, alle mie condizioni. Lilli, complice e sorridente, mi guardava con aria soddisfatta, soffermandosi sulla cappella, dedicandosi con attenzione e maestria. Le sue labbra e la sua lingua si muovevano in un gioco che mandava Paolo in estasi.
Io intanto lo tenevo saldo alla base, stringendo e massaggiando ogni tanto con le mani, rese umide dalla saliva di Lilli. Ogni gesto era calibrato, ogni movimento sembrava amplificare il piacere. Era una sinfonia di sensazioni, un equilibrio perfetto tra complicità e passione, in cui ciascuno aveva un ruolo preciso da giocare.
Accarezzai delicatamente le gambe di Lilli, lasciando che le mie mani esplorassero la sua pelle morbida. Il suo lato B, perfettamente in mostra, attirava la mia attenzione. Mi chinai per posare un bacio su di lei, assaporando quel momento, prima di alzarmi e spostarmi dall'altro lato. Ora eravamo in due a dedicarci all'asta di Paolo, unendo le nostre energie in un gioco di complicità e desiderio.
Le nostre lingue si sfioravano ogni tanto, creando una connessione ancora più intima tra di noi. Mentre mi muovevo con dolcezza, i miei occhi incontrarono quelli di Lilli. Ci scambiavamo sorrisi, una silenziosa intesa che rendeva tutto ancora più intenso. Eravamo entrambe in completa adorazione di lui, alternandoci tra la base e la cappella, creando un ritmo perfetto. Non potevo fare a meno di immaginare il piacere che Paolo stesse provando in quel momento. Lui era immobile, completamente abbandonato al nostro controllo, ogni tanto muoveva le mani per sfiorare i nostri corpi o farfugliava parole incomprensibili, perso nel vortice di sensazioni.
Poi, d’un tratto, mentre Lilli si dedicava alla sua cappella, Paolo la fermò, afferrandola delicatamente per la nuca. La trattenne ferma e iniziò a muoversi con foga, come se stesse simulando una penetrazione. I suoi movimenti erano decisi, carichi di desiderio, e Lilli non sembrava disdegnare, anzi. Lo guardava con intensità, incitandolo con lo sguardo e un leggero sorriso sulle labbra.
Nel frattempo, io mi dedicavo a un altro piacere. Le mie dita e la mia lingua esploravano il suo buchino, stimolandolo con attenzione e delicatezza, aggiungendo un’altra dimensione al momento. Era un equilibrio perfetto tra passione e gioco, un intreccio di corpi e sensazioni che sembrava non avere fine.
Paolo raggiunse l'orgasmo dentro di lei, cogliendomi alla sprovvista. Avrei preferito essere io ad accogliere il seme di mio marito. Dopo essersi lasciato andare, rimase immobile per qualche secondo, mentre Lilli si dedicava a ripulire la sua asta con cura e attenzione. Si riprese lentamente, poi si alzò e andò in bagno per sistemarsi. Rimasi sola con Lilli sul letto.
Lei, con un sorriso soddisfatto, mi guardò e disse: "Ci sono riuscita, hai visto?". La sua voce era intrisa di orgoglio e complicità. Mi avvicinai a lei, fissandola negli occhi, e risposi con un tono deciso: "Ora fallo con me!". Le mie parole avevano un’intonazione imperativa che non lasciava spazio a esitazioni.
Ci baciammo con passione, e subito sentii il sapore di Paolo ancora presente dentro di lei. Era un misto di desiderio e gelosia che mi spingeva a volerla tutta per me. Lilli si mise sopra di me, le sue mani esploravano il mio corpo con sicurezza. Non trovò alcuna difficoltà: conosceva bene ogni centimetro della mia pelle, ogni punto che mi faceva impazzire. Con movimenti esperti, iniziò a masturbarmi, le sue dita si muovevano con una precisione che solo noi donne possiamo conoscere. Bastarono pochi istanti e fui travolta da un orgasmo intenso, il piacere mi fece perdere ogni controllo.
In quel momento, Paolo tornò in camera con un sogghigno compiaciuto in viso. La sua asta, ancora tesa e pulsante, indicava che era pronto a prendersi cura di noi. Si avvicinò al letto e scelse di nuovo Lilli. La desiderava, la voleva ancora, e forse anche io avrei fatto lo stesso. Lilli si mise a carponi, pronta ad accogliere il suo amico. Paolo non si fece attendere. Con la lingua, cominciò a leccare la sua patatina, preparandola con cura per ciò che sarebbe venuto. Quando la sentì pronta, le sue dita seguirono, e infine si accinse a penetrarla.
Lilli lo desiderava con tutto il corpo, il suo bacino si muoveva in cerca di lui, quasi implorandolo di andare avanti. Io mi sedetti davanti a lei, le gambe divaricate, pronta a offrirle la mia patatina. I suoi occhi si alternavano tra me e Paolo, e il suo desiderio sembrava infinito. Paolo la strinse per i fianchi, guidando con l'altra mano la sua asta dentro di lei. Fu un momento carico di tensione e piacere. Con un leggero sforzo, riuscì a far entrare la cappella, e subito dopo, lentamente, il resto. Il respiro di Lilli si spezzò in un gemito profondo, e io potevo sentire tutta l'intensità del momento.
Paolo iniziò a muoversi con calma, creando un ritmo lento e costante. I rumori dei loro corpi si univano a quelli dei loro gemiti, riempiendo la stanza. Le sue mani afferrarono il reggcalze di Lilli, dandole il ritmo giusto. I movimenti diventarono sempre più decisi, più profondi. Le sue mani scorrevano sul corpo di Lilli, possedendola, mentre lei si arcuava per accoglierlo ancora di più.
Nel frattempo, Lilli si dedicava a me, alternando il piacere che dava a Paolo ai baci sulla mia patatina. I suoi gemiti si mescolavano con i miei, un misto di godimento e voglia. Osservavo la scena, desiderando essere al suo posto. Non dovetti aspettare molto: il mio turno arrivò, e finalmente fu il mio momento di essere al centro del loro desiderio.
Feci sdraiare Paolo dietro di me e, conoscendomi bene, non perse tempo a penetrarmi. Ero così bagnata che non trovò alcuna difficoltà. Mentre lui si muoveva dentro di me, baciai Lilli, ma percepivo che il suo desiderio andava oltre. Sapevo cosa voleva, e il pensiero mi eccitava ancora di più.
Mi spostai a cavalcioni sopra Paolo, offrendogli la mia schiena. Le sue mani si posarono sui miei fianchi, aiutandomi a mantenere l’equilibrio. Con attenzione, guidai la sua grossa asta dentro di me e cominciai a muovermi su e giù. Le sue mani, inizialmente di supporto, divennero presto un aiuto per spingermi con più forza. Lilli, a quel punto, trovò il suo posto: si inginocchiò davanti a noi, proprio dove l'asta di Paolo entrava nella mia patatina. Con curiosità e desiderio, iniziò a osservare, poi a toccare, e infine lasciò che la sua lingua esplorasse quel punto di unione.
Paolo teneva un ritmo forsennato, pieno di energia, e io godevo di ogni istante. Con una mano mi accarezzavo il seno, velato dal body, sentendo crescere sempre di più la mia eccitazione. Ogni tanto mi giravo verso di lui, inarcando la schiena, per osservare il suo volto concentrato nel darmi piacere. Era completamente immerso nel momento, preda dei suoi desideri. Ma non volevo che venisse, non ancora. Avevo altri piani.
Un nuovo orgasmo mi travolse, e fu così intenso da riflettersi nello sguardo di Lilli, che sembrava affascinata da quella scena. Mi alzai, determinata, e questa volta posizionai Lilli supina sul letto. Mi sedetti sopra il suo viso, invitandola a baciarmi la patatina. Lei non si fece pregare, e presto cominciò a ricambiare il piacere. Le sue labbra e la sua lingua si muovevano con maestria, e io facevo lo stesso con lei. Aprii delicatamente le sue grandi labbra, penetrandola con la lingua e giocando con il suo clitoride, facendola tremare di piacere.
Sollevai lo sguardo verso Paolo e lo baciai con passione. Lui, senza esitazione, si posizionò per poter penetrare Lilli mentre continuava a baciarmi. Afferrò le gambe di Lilli, sollevandole con forza, e iniziò a muoversi con impeto dentro di lei. Lilli era sopraffatta, non si aspettava un’intensità simile. Paolo mantenne un ritmo forsennato, mentre Lilli alternava gemiti di piacere e sospiri di sorpresa. Io, nel frattempo, continuavo a godere delle sue attenzioni, con la sua lingua che non smetteva di esplorarmi.
I gemiti di Lilli si fecero sempre più forti, i rumori della sua patatina sempre più evidenti. Ero affascinata dal modo in cui Paolo la possedeva, dalle sue mani che stringevano i suoi fianchi e dal suo corpo che si muoveva in perfetta armonia con lei. Accarezzavo il seno di Lilli, mentre le sue mani scivolavano lungo i miei fianchi e la mia schiena. Infine, raggiunse l'orgasmo con un grido di piacere, e la quantità di umori che rilasciò sorprese persino Paolo.
Lui estrasse la sua asta, e io, senza esitare, mi posizionai in un 69 per ripulirla. Paolo rimase fermo come se stesse aspettando qualcosa. Lo capii subito. Dopo poco avevo in bocca il cazzo di Paolo e, con movimenti lenti ma decisi, lo portai rapidamente al culmine. Il suo getto andò a finire direttamente sulla patatina di Lilli. Mi alzai e, con un sorriso complice, mi sdraiai accanto a lei. Con le mani, iniziai a massaggiarle il corpo con il seme di Paolo, godendo del momento. Lilli mi guardò con un sorriso divertito e, con un bacio, mi disse: "Sei matta, lo sai?". Risi con lei, godendo di quella complicità che ci univa.
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