Il Club

Ci ha sempre intrigato l’idea di andare in un club e la cosa si è concretizzata più o meno un anno fa. Decidiamo di andare ad una serata evento in un noto locale e arriviamo con i timori classici di qualsiasi “prima volta”; ansia per un posto e una situazione nuovi e noi sconosciuti, timore per quello che troveremo ma al tempo stesso desiderosi di vivere questa nuova esperienza che per lungo tempo abbiamo atteso e su cui abbiamo molto fantasticato.
Ci prepariamo per la serata secondo il Dresscode indicato, succinto ma al tempo stesso elegante per me, molto più casual per il mio lui che però non rinuncia ad indossare una camicia sopra ad un paio di jeans. Io invece opto per una minigonna, calze a rete, tacchi alti e una maglia in pizzo che lascia intravedere il reggiseno.
La cosa che ci sorprende piacevolmente al nostro ingresso è il numero di persone presenti: tantissime. A riprova che questo mondo è davvero molto frequentato. L’altra cosa che a me sorprende in maniera piacevole è la possibilità di dare pieno sfogo alla mia indole esibizionista. Infatti per tutta la sera ballo, mi diverto e mi sento me stessa come piace a me. La serata scorre via veloce e usciamo dal locale molto felici e soddisfatti per questa esperienza, convinti che non sarà l’ultima.
Ritorniamo nello stesso locale in un altro paio di occasioni, una di queste decisamente negativa per la pochissima gente presente, ma nell’altra abbiamo avuto modo di conoscere ed interagire con alcune coppie conosciute sul sito Annunci. Con alcune di loro solo un semplice saluto, con altre scambiamo due chiacchiere e prendiamo un drink insieme. Con una coppia ci facciamo un giro “esplorativo” nell’area privé. Avevamo già fatto un giro nel privé anche nelle volte precedenti, spinti più dalla curiosità che non dalla reale voglia di interagire con qualcuno. Questa volta il giro è stato più “dettagliato”; la coppia che ci accompagna è decisamente molto più esperta di noi e non esita a descriverci nel dettaglio luoghi e situazioni. Un ricordo particolare che conservo di quel tour è l’odore intenso e pungente di “sesso” che avvolge tutta l’area privé, affollatissima di “giocatori” ma anche di spettatori e semplici curiosi come noi. La sensazione provata sul momento nel privé non è che mi avesse entusiasmato molto ma la situazione ha suscitato in me interesse e curiosità e dunque ci sarei senz’altro tornata.

Siamo tornati al club alcuni giorni fa, ad un anno esatto di distanza dalla nostra prima volta. Ho desiderato fortemente tornarci e dunque ero molto carica. Il mio dresscode per l’occasione è una minigonna cortissima con autoreggenti a rete, tacchi alti e sopra una camicetta di pizzo che lascia intravedere un top rosso, anch’esso di pizzo, preso per l’occasione; le mutandine che indosso sono ovviamente rosse.
Entriamo che il locale non è ancora pienissimo ma la serata promette bene. Abbiamo un mezzo appuntamento con una coppia che avevamo già visto in un occasione precedente ma con tutta quella gente chissà se li troveremo…
Ci sediamo sui divanetti e attendiamo che la serata prenda vita. Ci guardiamo intorno e inganniamo l’attesa con un drink: un Gin Lemon per il mio lui e un Bacardi Cola per me. Nel frattempo mi accorgo da lontano che i nostri amici sono arrivati ma sono in compagnia di altre coppie, ci avviciniamo dunque con nonchalance e anche loro si accorgono di noi e ci salutiamo. Li lasciamo ai loro amici e nel frattempo ci mettiamo a ballare in pista li vicino, pista che nel frattempo si era riempita completamente. Casualmente finiamo a ballare vicino ad uno dei “cubi” ai lati della pista. Il mio lui mi invita a salirci sopra e a ballare, sapendo quanto la cosa mi stuzzichi ma io, per timidezza, declino l’invito. Lui insiste ancora un po’ ma al mio ennesimo rifiuto mi prende di peso e mi mette sul cubo. A quel punto non posso più dire di no ed inizio a ballare e mi accorgo di quanto questa cosa mi piaccia e mi venga naturale. Sono talmente presa dal ballo e dall’euforia e non mi rendo nemmeno conto che, nel frattempo, alcuni maschietti avevano fatto capannello sotto al cubo per vedermi ballare. Il mio compagno osserva la cosa da lontano con sguardo divertito e compiaciuto.
La serata scorre piacevolmente e troviamo il tempo per scambiare due chiacchiere con i nostri amici che nel frattempo ci avevano raggiunto. La lei di coppia è da un po’ che mi punta e mi stuzzica ma io, un po’ per timidezza un po’ per reticenza non mi sono ancora lasciata andare del tutto.
Facciamo con loro un giro nell’area privé per curiosare un po’ e vedere che situazioni ci sono ma non trovo nulla di interessante e il mio tour dura poco; dico al mio compagno che voglio uscire e lui mi segue alquanto dispiaciuto; poco dopo escono anche i nostri amici.
Arriva per loro il momento di tornare a casa e ci salutiamo e la lei mi stampa un bacio sulla bocca che mi sorprende ma non più di tanto. Mi stacco quasi subito e lei mi dice: “ma dai, lasciati andare!” A quelle parole ho un sussulto di reazione, quasi di sfida: la prendo per la nuca e avvicino le sue labbra alle mie per un bacio alla francese appassionato; le nostre lingue si toccano, si sfiorano, si accarezzano. Lei rimane piacevolmente sorpresa per la mia reazione e lo sono anche i nostri rispettivi compagni che ci guardano con piacere mentre scambiamo quel bacio.

I nostri amici ci lasciano e noi continuiamo a ballare. In pista stuzzico parecchio il mio compagno: mi lascio slacciare la camicetta e rimango con il mio top rosso in bella vista, ballo in modo molto sexy, audace e provocante strusciandomi spesso su di lui e sento che la sua erezione aumenta come la sua eccitazione. Ed è a quel punto che mi fa una proposta indecente: “Andiamo nel privé e mi fai un pompino”. Sulle prime dico di no ma lui insiste e alla fine mi prende per mano e senza che me ne accorga siamo già di la. Non c’è moltissima gente e c’è anche qualche stanza libera ma cerchiamo un angolo buio dove appartarci. Lui vorrebbe andare in una stanza ma gli dico “o così o niente” e dunque accetta. Mi siedo su non so che cosa (era veramente buio pesto) e gli dico di sbottonarsi i pantaloni; il suo cazzo è veramente durissimo e lo prendo in bocca e comincio a leccarlo e a succhiarlo. In quel momento non mi rendo conto ne di dove siamo ne della possibilità che qualcuno ci possa vedere, siamo solo io e lui, anche se nel frattempo qualche altra coppia si era avvicinata a noi; lui mi racconterà poi che nella stanza vicino a noi un’altra coppia era intenta nella stessa pratica mentre dietro di noi qualcuno ha sussurrato: “qui si va di chinotto” riferendosi a noi.
Il mio lavoro di bocca sul suo membro duro ed eccitato non tarda a dare i suoi frutti, il fiato di lui si fa sempre più corto e esplode in un orgasmo che mi riempie la bocca, accompagnato dai gemiti di lui che si fanno sempre più intensi e forti, tanto che gli tiro un paio di pugni su una coscia per farlo smettere ma lui pare non curarsene; in fin dei conti altri intorno a noi emettono gli stessi suoni, vivono le medesime sensazioni…

Torniamo sui divanetti e ci rilassiamo un attimo. Ci guardiamo soddisfatti per quanto abbiamo appena vissuto e sorridiamo insieme.

Lasciamo il locale che sono le 2 passate e facciamo ritorno all’hotel.

Il giorno seguente riparliamo di quanto avvenuto la sera prima, sia del mio bacio con la lei sia di quanto successo nel privè. Sono state entrambe due esperienze per me molto forti, ma che mi sono piaciute e non resteranno certamente un caso isolato. Anzi…