tradimenti
Il nuovo giocattolino seconda uscita
di nonnasexy67
17.06.2024 |
4.907 |
7
"Smetto di muovere la mano impegnata ma tenendo ben stretto quell’arnese mentre lui mi sta procurando il piacere che precede l’orgasmo, lo incito a continuare..."
Gli stabilimenti sono ancora chiusi e le spiagge quasi deserte, un tratto poco distante che spesso raggiungiamo in bicicletta è il posto ideale per qualche foto trasgressiva, a volte ci abbiamo trovato dei pescatori, a volte coppie intente a prendere i primi soli e leggersi un buon libro. Indosso la maglia scollata, mio marito mi suggerisce di infilare quel giocattolino che avevamo da poco dove solo una volta avevo infilato per uscire, infilo dei collant color carne molto velati ma almeno non mi scivola fuori il giocattolino nei momenti piacevoli.
Scarpa con tacchetto e saltiamo in auto raggiungendo con pochi minuti il posto che pensavamo, senza scendere scorgiamo che c’ è un pescatore anziano e a poca distanza un altro quasi nascosto, proseguiamo verso il centro commerciale poco distante.
Come scendiamo dall’auto prima di entrare mio marito prende il cellulare in mano e subito sento un piccolo tremolio nel ventre, funziona gli dico e prova una seconda velocità, che mi fa sorridere e stringere le gambe per paura che si sfili da dentro le labbra della passerina.
Lo spegne ed entriamo mentre ci rechiamo verso il corridoio principale, mentre camminiamo tenendoci per mano osservo le vetrine dei vestiti esposti, facciamo un giro senza che lui lo accenda, poi si avvicina e mi sussurra di fare un secondo giro da sola, lasciandomi la mano, si siede in una delle panche al centro.
Passo di nuovo davanti alle vetrine dei vestiti e come mi fermo ad osservare un vestitino ecco che mi sento vibrare dentro lentamente, mi volto e lo vedo che sorride mentre mi allontano e mi avvicino a delle scarpe esposte, le vibrazioni sono sempre più accentuate dalla velocità, mi fermo e e mentre guardo divarico leggermente le gambe, poi subito le richiudo non voglio che scivoli fuori.
Il collant mi assicura di non fare la figuraccia che mi cada tra i piedi, mi guardo intorno a trovare qualche bell’uomo, ci sono molte coppie o famiglie, alcune comitive, ma nessuno interessante e solo, mio marito alterna le varie velocità, ho come la sensazione che si possa sentire quella vibrazione quando usa due modi in particolare.
Passo davanti a mio marito facendo finta che non lo conosco, supero il negozio di libri e arrivo dove in bella vista ci sono orologi, catenine, bracciali e mi soffermo, la commessa subito si avvicina mentre mio marito subito mi fa sussultare con una delle due che mi fanno pensare che si senta la vibrazione, ma la commessa non si accorge di nulla, mi allontano e passo davanti i tavolini del bar, l’unico uomo da solo è seduto e mi squadra da capo a piedi, non mi piace, proseguo e vado verso mio marito, mi sento bussare alle spalle quando sono a pochi passi da mio marito.
E’ lo stesso che era seduto al bar, mi invita a prendere un caffè ma rifiuto categoricamente, non mi piace e proseguo verso mio marito che capisce, si alza dalla panca e mi viene subito incontro capendo che non mi piaceva, infatti di colpo si rigira e riprende la strada dei tavolini.
Usciamo dal centro commerciale con un certo disappunto per non aver avuto prima sulla spiaggia e poi nel centro trovata l’occasione di divertirci un pochino, dai proviamo di nuovo in spiaggia mi dice mio marito e ci dirigiamo subito verso il mare.
Rallentiamo nei pressi del luogo, osservando che entrambi i pescatori erano andati via, parcheggiamo, borsa coi teli e come finiamo sulla sabbia mi tolgo le scarpe calpestandola con i piedi velati del collant, il tratto di sabbia per arrivare al mare breve, stendiamo i teli e posizionandomi seduta con le braccia all’indietro a sorreggermi allungo le gambe.
La gonna la sollevo lasciando scoperte metà cosce, quando mio marito accende nuovamente il giocattolo sollevo le ginocchia divaricando leggermente le gambe, il piacevole tremolio comincia a dare i suoi frutti, qualche piacevole contrazione all’interno del ventre e la mia testa comincia a roteare fino ad andarmi all’indietro facendomi socchiudere gli occhi.
Ad una certa distanza dalla sinistra compare una persona intenta a camminare sul bagnasciuga, lo vedo ma è distante, man mano che viene dalla nostra parte ogni tanto guardo nella sua direzione a capire chi fosse, anche per rendermi conto se lasciarmi andare al piacere che le vibrazioni del giocattolo facevano crescere in me oppure reprimerle.
Ogni tanto si ferma a raccogliere delle cose trasportate dalle onde, ma non riesco ancora a scorgere i lineamenti, mio marito ormai conosce le velocità che mi trasmettono più piacere e porta il tremolio ad una delle due che mi piacciono, si avvicina a noi sempre più quell’uomo.
La sua andatura è diminuita, guarda con attenzione ai suoi piedi ma alza spesso la testa a guardare verso di noi, distinto, e asciutto, mezza età, bell’uomo, divarico poco di più le ginocchia scivola la gonna scoprendo le cosce, arriva ad una decina di metri da noi e si accovaccia a far finta di essere interessato a qualche cosa nel bagnasciuga, ma spia i miei movimenti delle gambe.
Indossiamo tutti e tre gli occhiali da sole e gli sguardi non s’incrociano ma si intuiscono, quando arriva tra il mare e noi si ferma nuovamente chinandosi prende qualche cosa dalla sabbia, poi fa finta di cercare con le mani mentre mi osserva, io sono ormai preda di quelle vibrazioni che hanno accresciuto l’eccitazione e sono arrivate a solleticarmi quella porta che se valicata mi fa raggiungere il corridoio che conduce alla porta dell’orgasmo.
Non importa divarico ancora di più le gambe e lui è catturato a spiarmi e cercare di capire, perché io non sono nuda sotto la gonna ma ho il collant, poggia uno dei ginocchi a terra per guardare con attenzione, mio marito mi scopre la gonna fino alla pancia, ormai sono completamente a gambe divaricate, l’uomo mi continua a guardare.
Sicuramente vede quel giocattolino dal colore decisamente contrastante nel mio ventre, ma io ho appena raggiunto la porta dell’orgasmo e non lo reprimo, muovendomi a piccoli scatti e facendo uscire dalla bocca sottili versi e qualche consonante prolungandola e scostando la testa all’indietro mi prendo quella piacevole dose di appagamento.
Sollevo la testa quando sento una mano tra i seni, vedo l’uomo ad un paio di metri dai miei piedi con le ginocchia a terra che mi guarda il ventre ipnotizzato e mio marito con la mano mi sta cercando di scoprire uno dei seni.
L’uomo si guarda intorno e poi si poggia la mano sulla patta dei pantaloncini cercando di massaggiarsi con l’indice e il pollice quello che ad intuizione credo sia la parte più estrema dell’arnese che è rivolta verso un lato. Mio marito dopo avermi scoperto un seno allunga la mano al bordo del collant e la fa scivolare sotto raggiungendo il giocattolino appena cessato di far vibrare, lo tira fuori dal mio ventre e lo ripone in un fazzoletto.
L’uomo con piccoli passi sulle ginocchia si avvicina a me, mi chiede se ho piacere che dia una ripulita e io con un gesto gli faccio capire che non sono dispiaciuta, mi poggia il palmo della mano sul monte di venere, mi fa una leggera pressione e massaggia le labbra della mia farfallina.
Con l’altra mano si scosta uno dei due lembi del pantaloncino facendo subito mostra del suo bagaglio ancora non del tutto pronto a mettersi in gioco, lo vedo armeggiare una mano sul mio ventre e l’altra al suo arnese scoprendo la punta dal sottile lembo di pelle posizionando due dita alla base lo fa roteare e vibrare su e giù, prendendo sempre più una certa consistenza ingrossandosi.
Si scosta e si posiziona di fianco a me nel lato opposto a mio marito che fa da sentinella avvertendoci ogni volta che si sente qualche rumore alle nostre spalle avere il tempo di non farci accorgere da passanti.
L’uomo si mette di sponda piantandomi il suo arnese ormai duro sull’anca e scostando il collant per far scivolare sotto la mano raggiunge lo spacco nascosto dalla peluria, mi comincia a sussurrare delle frasi di compiacimento, quando le dita sono ormai giunte all’umidità delle labbra gli da, una rapida passata e poi velocemente le tira fuori per assaporare il mio nettare mettendosi le tre dita in bocca, io intanto ho preso ad impugnare il suo gladio carnoso mungendolo delicatamente.
Rinfila nuovamente la mano al di sotto del collant e comincia a toccarmi per bene la passerina inserendo le dita dentro e cominciando a muoverle come se suonasse il pianoforte dentro di lei, avvicina il viso al seno scoperto prendendolo a succhiare fino a farmi nuovamente inturgidire i capezzoli che come li sente emersi li mordicchia con la pressione giusta a non farmi male.
Smetto di muovere la mano impegnata ma tenendo ben stretto quell’arnese mentre lui mi sta procurando il piacere che precede l’orgasmo, lo incito a continuare e lo fa con ancora più destrezza, i sobbalzi del mio bacino sono incontrollabili e appena raggiungo l’apice del piacere socchiudo le gambe ad imprigionare quelle dita a rimanermi dentro.
Anche lui vuole la sua dose di piacere, proseguo a massaggiarlo ma dopo pochi istanti anche lui vedo muoversi vibrando involontariamente, fa uscire la mano da sotto il collant, come per magia da quella punta un primo getto mi finisce sul nylon, come muovo la mano verso la base ne esce un secondo che sempre va a colpirmi sul collant e poi un terzo spruzzo ormai il collant è impiastricciato, per pulirgli meglio la punta lo sfrego sul tessuto come un pennello.
Io mi cospargo quella crema sul collant che trapassa e la sento sulla pelle, poi mentre ci ricomponiamo lui mi chiede di poter ripetere la cosa ma approfondendola meglio e in un comodo e discreto posto, rispondo con chiarezza che la cosa la lasceremo al caso, ma lui imperterrito dal marsupio tirò fuori un biglietto da visita porgendomelo.
Prima di rialzarci mi feci stendere da mio marito quel giocattolino e in presenza dell’uomo me lo rinfilai nuovamente dentro il ventre, poi coprendomi ci sollevammo tutti, noi dirigendoci verso la nostra auto e lui tornando nella direzione da cui proveniva.
Prima di salire strappai quel biglietto da visita e poi durante il tragitto per tornare a casa feci azionare nuovamente il giocattolino che mi provoco altri due amplessi per tutto il tragitto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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