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La Milfona


di nonnasexy67
30.04.2023    |    28.744    |    20 9.5
"Ne approfitto anche per visitare quelli che sono nelle vicinanze per delle calze o per delle mutande o calzini, oppure per l’igiene, a volte quando qualche..."

Di solito come tutte le donne di casa guardo sempre i vari volantini che vengono lasciati nella buca delle poste, ho vizio poi di cerchiare i prodotti in offerta, che poi sono necessari.
Ne approfitto anche per visitare quelli che sono nelle vicinanze per delle calze o per delle mutande o calzini, oppure per l’igiene, a volte quando qualche collega o amica lo dicono ci facciamo compagnia, altre volte vado con mio marito e a volte da sola.
Un luogo che rimane vicino spesso ci vado volentieri anche se mi scoccia quando dal parcheggio per raggiungere l’ingresso devo passare davanti ad un bar, dove spesso avanti alla porta ci sono spesso ragazzini, e raramente vedi qualche persona che attira la mia attenzione.
Passo sempre alla larga da quelle vetrate oscurate e faccio in modo di passarci seguendo qualche altra persona, perché spesso sentirsi fare apprezzamenti volgari da certi elementi non fanno piacere.
Negli ultimi tempi però forse la gestione è cambiata e al di fuori hanno messo dei tavolini con degli ombrelloni dove servono degli aperitivi e si notano belle persone, anche uomini eleganti e belle donne.
Proprio lo scorso mese, un paio di giovani sulla trentina, mi guardavano e io sotto gli occhiali da sole li controllavo senza farmi accorgere, sia quando sono passata la prima volta e sia al ritorno con le borse della spesa hanno sussurrato la parola bella milfona, mentre riponevo le borse in auto mi guardavano e li vedevo parlottare.
Dopo qualche giorno, li rividi entrambi mentre ero tornata per prendere altre cosine e nuovamente loro commentavano di me, al ritorno nonostante dovevo prendere poche cose mi ero ricordata dell’acqua e la confezione da sei bottiglie era pesante, quando stavo passando nuovamente davanti a quei due altro commento.
Quasi infastidita, ho poggiato la confezione di acqua a terra guardandoli gli ho detto che invece di fare apprezzamenti potevano dare una mano a portare quelle pesanti bottiglie.
Si sono scusati subito e alzandosi mi sono venuti incontro litigandosi la confezione da portare, così uno dei due mi ha accompagnato all’auto e aiutata a mettere la spesa dentro, cercando poi di attaccare bottone, ma senza tanto prolungarci.
Altre due volte ero andata a fare la spesa al solito posto ma non li avevo più rivisti quei due giovani, poi un giorno eccoli che come parcheggio li vedo seduti al tavolino fuori, appena arrivo nelle vicinanze mi salutano e io rispondo al loro saluto.
Al ritorno ho una busta con poche cose e loro mi invitano a prendere qualche cosa, mi fermo un attimo e poi, ma si una cedrata ci sta bene, mi invitano a sedermi e cominciamo a conoscerci un pochino.
Entrambi rappresentanti di farmaci e io che di solito quando vado in giro mi porto di tutto per ogni evenienza, che ho poco da invidiare ad una farmacia, trovano terreno fertile per chiacchierare, qualche consiglio non guasta mai, poi nell’accompagnarmi alla mia auto presero dalle loro borse qualche campione di medicinali da lasciarmi.
Accettai visto che erano campioni omaggio che di solito lasciano ai medici e ci salutammo lasciandomi entrambi i loro biglietti da visita.
Con la scusa di chiedere di un farmaco mandai un messaggino a uno dei due non ricordandomi quale dei due potesse essere, anche se decisamente entrambi molto affascinanti, non arrivò la risposta per messaggio ma mi chiamò dopo qualche minuto.
Ciao milfona mi disse subito, chiesi come mai mi avesse chiamata così e subito mi confidò che non si ricordava il mio nome ma che sia lui che il suo collega mi avevano soprannominata milfona.
Conosco il significato della parola gli dissi, ma di solito sono le donne mature che possono essere desiderate da uomini più giovani, subito anche lui mi rispose che i loro pensieri erano passati nell’immaginarsi alle prese delle mie rotondità.
Un piacevole brivido mi ha attraversato tutto il corpo a quelle parole fino a darmi un senso di eccitazione nel ventre, la conversazione poi passò a raccontarci cose personali, poi s’indirizzò su doppi sensi e con qualche risata siamo passati a parlare di sesso.
Mentre parlavo al telefono senza rendermene conto l’altra mano andava ad accarezzarmi quando i seni e quando tra le gambe, quando mi confessò che sia per lui che per il suo amico ero la milfona con cui avrebbero voluto fare pazzie.
Entrambi separati e dividevano un appartamento dove mi invitarono ad andarli a trovare, così gli dissi di organizzare per un caffè il pomeriggio e sarei andata.
Il venerdì misi delle autoreggenti di colore grigie fumè, un completino grigio e nero, che avevo indossato solo una volta per posare per qualche foto scattate da mio marito, misi delle scarpe decoltè con un tacco da pochi centimetri, naturalmente una gonna a tulipano nera con apertura da destra, salgo in auto e seguendo le indicazioni raggiungo l’abitazione.
Non avevo la certezza di trovarli tutti e due ma dentro di me ci speravo, arrivata sotto l’abitazione chiamo al telefono per farmi aprire il portone e indicarmi l’appartamento.
Alla porta mi apre uno dei due e mi invita ad accomodarmi in cucina, accende subito la caffettiera pronta sul fornello, mi dice il suo nome, poco dopo sento il rumore di una porta che si chiude e vedo comparire l’altro giovane.
Ci volle poco per gustarci il caffè, ci volle poco anche per dirci apertamente che io ero andata per godere con i loro membri e loro di gustarsi la milfona con una ventina di anni in più e con la giusta dose di esperienza.
Mi mostrarono le loro camere e il bagno e poi decidemmo la camera dove poterci divertire, così cominciai a togliermi la maglia e poi mi aprii la gonna facendola scivolare a terra, mentre loro si erano tolti anche gli slip, li feci stendere sul letto supini affiancati e io chiesi se volevano finirmi di spogliare loro salendo sul letto carponi cercando di mettermi tra i due.
Loro mi fecero cenno che andava bene così e tenendosi i loro gingilli tra le mani li agitavano per farli indurire e offrirmeli, mi misi tra loro e scostando le loro mani li impugnai io, avvicinandomi con la bocca cominciai a leccare quando uno quando l’altro scrusciandomeli sul viso, sulle guance, sulla bocca e dando qualche succhiatina al volo.
Li sentivo crescere tra le mani i loro membri diventavano sempre più gonfi e duri, loro presero a toccarmi i seni cercando di scoprirli e sfilarmi anche lo slip, le loro dita s’insinuavano nel triangolino di peluria cercando le labbra, sapevano muoverle come io sapevo farli eccitare.
Chiesi chi mi scopava subito e fu proprio quello con cui avevo parlato al telefono che si si alzò dal letto infilandosi il profilattico si venne a posizionare dietro di me che ero carponi intenta a succhiare l’arnese dell’amico mostrando il sedere sollevato e pronto ad essere agguantato dalle sue possenti mani.
La punta dell’arnese di quello che era alle mie spalle si fece strada tra la peluria e tra le labbra della mia passera che era pronta e bagnata ad accogliere quel piacevole battocchio che mi avrebbe procurato tanto piacere, mentre mi gustavo l’altro scappucciandolo con le mani e leccarlo e succhiarlo con la bocca con tanta avidità al punto che cominciarono a dirmi quelle paroline volgari e offensive se dette in altri momenti ma che invece mi facevano trasformare in una ninfomane.
Mi lasciai andare ad ogni loro voglia, mi presero per oltre 4 oro di continuo riuscendo a farli godere sui seni, dentro la mia passerina e anche dietro, mi scattarono delle foto mentre ero intenta a godermi quei momenti davvero appaganti, mettendo da parte ogni freno inibitorio e fui io stessa a chiedergli di prendermi contemporaneamente uno avanti e uno dietro.
Approfittarono del mio sedere come mai avevano fatto in altri incontri, mi dava tanta soddisfazione poi leccare quello dei due che aveva l’asta che si scappucciava bene, mi chiese anche di infilargli un dito dentro il suo sedere mentre glielo succhiavo che mi faceva sentire potente, infilandogli il dito medio tutto dentro.
Quando dopo diversi orgasmi sia miei che loro mi vollero spruzzare sui seni mentre si segavano e io mi toccavo mi sono sentita una femmina degna di essere chiamata troia e puttana come mi ci avevano chiamata per tutto il pomeriggio.
Prima di darmi una ripulita uno dei due si mise dentro la vasca appena dissi che dovevo fare pipì, e mi chiese di fargliela su di lui entrai anche io in vasca e indirizzai il getto verso il suo arnese che continuava a toccarsi e appena lo raggiunsi in un attimo gli divenne nuovamente duro e prima che il mio getto finisse vidi sgorgare dei piccoli spruzzi di piacere dalla punta.
Quando tornai a casa e raccontai a mio marito volle mettersi supino chiedendomi di indirizzarmi il suo arnese dietro che voleva vedere come mi avevamo allargato quel buchino, infatti senza doverlo lubrificare e mi scivolò tutto dentro senza forzare molto.
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