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Gay & Bisex

SONO A SUA DISPOSIZIONE 4


di Foro_Romano
01.02.2025    |    3.702    |    9 9.5
"Riprenditi la tua zoccoletta e andate via, ma se volete ripassare un’altra volta venite pure che me la ripasso anche io volentieri” ha detto ridendo..."
SONO A SUA DISPOSIZIONE 4 – Carsex con sorpresa

Ogni volta che ci siamo incontrati sono state scintille. Dice che con me gli è tornata la libido di quando era giovane e deve sborrare più di una volta al giorno, ogni giorno. Dice anche che mi ama ma, certamente, non quanto io amo lui. Ogni volta c’è qualche particolare di lui che mi colpisce: ora la testa rasata col suo sguardo maschio, ora la barba più corta dei grossi baffi, ora i muscoli delle sue braccia forti e pelose, ora le sue grandi mani ruvide e callose per il duro lavoro, ora il suo ampio torace villoso, ora le sue gambe tornite, ora le sue cosce muscolose, ora i suoi grandi piedi, ora la grossezza del suo fallo o la notevole sacca pendente dei suoi coglioni, ora la perfezione del suo fisico come quello dei modelli nei disegni di studio ottocenteschi, ora la sua voce profonda.
Mi sembra impossibile che un uomo così, che può avere ogni donna ai suoi piedi, preferisca sfogare le sue voglie sessuali su un adolescente come me. Dice che si sente ancora più potente nel prendermi con forza, nel vedere il suo cazzo che si fa strada e sprofonda tra le mie chiappette, che gli sembra ancora più grosso di quello che è e lo fa sentire un dio, di quanto è paradisiaco fottermi e riempirmi di sperma. Lo eccita anche vedermi scopato dall’egiziano, mentre godo con quello come con lui ma da un’altra angolazione. Io ci aggiungo che gli piaccio perché gli ricordo il figlio minore che vorrebbe fottersi. Sono fortunato e felice ma anche triste perché ho paura che tutto questo finisca.
Insomma, è successo che un giorno non potevamo andare a scopare al cantiere perché ci sarebbero andati i proprietari con un gruppo di persone, mi sembra tecnici per il controllo sulla sicurezza. Fatto sta che la nostra unica alternativa era di farlo in macchina da qualche parte.
“Tu sei piccolo, ma io sono grosso e non mi posso muovere tanto facilmente in macchina. Come facciamo?”
Ho colto l’occasione. “Potresti stare seduto, senza muoverti, e io potrei finalmente farti il pompino che desidero da tanto tempo. Ti rendi conto che finora mi hai riempito con litri di sborra il culo e non sono ancora riuscito ad assaggiare una goccia del tuo sperma? Dici che sono tanto bravo a spompinarti ma non mi sei mai venuto in bocca. Questa mi sembra che sia è l’occasione buona. Per favore”, insistetti.
“Ok, ok. Hai ragione. Facciamo così come dici. So io dove andare”.
Abbiamo fatto un bel po’ di strada con la macchina fino ad un bosco, ci siamo addentrati ed abbiamo raggiunto uno spiazzo completamente isolato. Lì non ci avrebbe visto nessuno di sicuro. Sembrava di essere fuori dal mondo. Era anche un posto così romantico! Fermi, ci siamo guardati, mi ha preso la testa, mi ha avvicinato a lui e mi ha messo la sua linguona in bocca a prenderne possesso. E’ stato un bacio così passionale che mi sono sciolto tra le sue braccia e, da quanto potevo sentire poggiandogli la mano sulla patta dei pantaloni, la sua mazza non era rimasta indifferente e andava prendendo rapidamente consistenza. Si è quindi staccato rapidamente da me e si è slacciato la cintura ed aperto i pantaloni velocemente facendo schizzare fuori il suo bestione.
“Cazzo. Mi stava facendo male! Dai, che aspetti, prendilo in bocca, cucciolo”.
Non aveva finito la frase che già mi ci ero tuffato sopra a bocca aperta, strofinando le labbra sulla cappella e roteandogli attorno la lingua.
“Ahhh, cazzo, siii”.
Ho tirato fuori la mia migliore arte pompinara, tra slinguate, pompate, risucchi. Questa volta il mio scopo era di farmi venire in bocca ed in questo sono un campione.
“Che putt… ahhh. Ti piace il cazzo! Ti piace proprio, troia! Siii, così, così, vai così, tesoro, succhiaa”.
Volevo farlo durare il più possibile quindi, quando sentivo che stava per cedere, mi scostavo per potergli rimirare la mazza enorme, lucida della mia saliva. Passavo a leccare la sacca dei coglioni, con la faccia ficcata tra le sue ampie cosce pelose. Ne respiravo l’odore della sua essenza più intima di natura virile e selvaggia. Lui si contorceva dal piacere e, tra grugniti animaleschi, mi smozzicava parole incomprendibili miste a graditi insulti. Tornavo poi a risucchiarlo tutto fino in gola e risalivo con la lingua lungo tutto il duro dorso del pene. Questo più e più volte, e più volte lo portavo al limite della resistenza, finché era chiaro che non avrebbe resistito oltre.
“La bocca, la bocca, puttana, la bocca… Prendilo in bocca… Merda, merda, sborrooo”, contorcendosi dall’orgasmo ad occhi chiusi.
Ho fatto a tempo a mettermi la cappella in bocca, mi ha messo una mano sulla nuca per tenermi fermo e una serie di cannonate di densa sborra mi hanno inondato. Non potevo perdere tempo ad assaporarla ed ho inghiottito e inghiottito più volte finché l’ho sentirlo smosciarsi e rilasciare le ultime gocce cremose che finalmente ho potuto gustarmi per bene. Che buona!
La sua mano è scivolata via liberandomi la testa. Con un ultimo risucchio, che lo ha fatto sobbalzare, il corposo cazzo flaccido si è adagiato sulla sua coscia. Ha aperto gli occhi. Ci siamo guardati. Gli ho fatto un sorriso compiaciuto.
“Diavolo di una troia. Che sborrata! Una delle mie più abbondati. E ti sei bevuto tutto! Fammi vedere”.
Ho aperto la bocca. Non c’era più niente, solo le labbra erano bagnate del suo prezioso succo.
“Visto che ti eri perso fino ad oggi?”
“Hai ragione. La tua bocca vale quanto il tuo culo. Non saprei proprio dire quale è meglio”.
“Non c’è bisogno di fare una classifica. Sono tutti e due tuoi, puoi usarli a piacimento, amore mio”.
“Non ci posso credere. Sei proprio la mia piccola puttana” e con la mano mi ha scompigliato i capelli. Stavamo per rilassarci. Io con la testa poggiata sulla sua coscia, a pochissimi centimetri dal suo cazzo profumato e lui abbandonato a corpo morto sul sedile.
In quel momento si è aperto lo sportello dalla mia parte e davanti c’erano tre guardie forestali in divisa estiva. Quello che aveva aperto sui 40 anni, gli altri meno, certo dei sottoposti. Il mio uomo è sbiancato, non riusciva a parlare.
“Abbiamo visto tutto, luridi maiali. Siete colpevoli del reato di atti osceni in luogo pubblico. Vi devo segnalare. Datemi i documenti”.
“Vi prego. Lasciateci andare. In fin dei conti non c’è nessuno da queste parti”, ho azzardato.
“Stai zitta, piccola bocchinara” e si è andato a tastare il cazzo evidentemente duro nei pantaloni. Era un bell’uomo. Anzi, lo erano tutti e tre, per la verità. E poi in divisa! I miei pensieri, lì per lì, sono stati quelli inevitabili della troia che sono, ma la situazione era difficile ed ho reagito.
“E se avete visto tutto, vi deve essere piaciuto lo spettacolo, visto che non siete intervenuti prima. O sbaglio?” indicandogli con lo sguardo il cavallo dei suoi pantaloni.
La guardia ha fatto un sospiro che, in pratica, mi dava ragione. Mi ha afferrato per un braccio e mi ha tirato fuori della macchina.
“Ma senti questa puttana! Come ti permetti! Ci sarebbe però un modo per evitare la denuncia. Ci presti un attimo il tuo amichetto?” ha domandato rivolto al mio uomo che, ancora spaventato, ha accennato un “si” con la testa. Ancora una volta non è stato richiesto il mio parere, con mio gran piacere. Mi piace essere trattato come un oggetto dagli uomini.
Così, davanti agli altri, si è aperto i pantaloni e calati fino a metà coscia assieme alle mutande, lasciando libera una consistente minchia già quasi completamente rigida. Evidente che il suo grado gli permetteva di fare come voleva. Stavo per inginocchiarmi per prenderla in bocca.
“Hai capito male, finocchietto. Girati, ché voglio l’altro buco”. Mi ha girato lui e mi ha messo a 90 gradi. Si è accosciato per leccarmi e sputarmi sull’ano, bontà sua. Si è poi rialzato, si è bagnato il glande, lo ha puntato e lentamente, ma con decisione, mi è entrato dentro fino in fondo, finché il suo inguine peloso non ha aderito alle mie natiche. Ho emesso un gemito di evidente approvazione.
“Gli piace alla cagnetta! Eccome, se gli piace! Si è aperto così bene che si sente che è abituata a prenderlo in culo. Chissà quanti cazzi hai già preso qui dentro, puttana”. Mi ha afferrato saldamente per i fianchi e ha dato un colpo secco che mi ha fatto vedere le stelle, a cui è seguita una gragnuola di colpi ed è cominciata una dura chiavata senza nessun riguardo. L’ingombro dei coglioni rimbalzava sulle mie pallette. Gli altri due guardavano increduli ma sempre più eccitati.
Dopo qualche minuto, “Che aspetti, appuntato, mettiglielo in bocca e scopagli la faccia. Anche tu, forza. Sbrigatevi a tirarvelo fuori e servitevi di questo ciucciaminchie. Quando vi ricapita un’occasione come questa? Quest’altro buco per ora è mio fino a che non mi scarico le palle” rivolto agli stralunati commilitoni che, però, non se lo sono fatto ripetere due volte. Anche loro si sono calati i pantaloni ed hanno fatto quello che gli aveva consigliato di fare.
Mi hanno afferrato la testa e, a turno, hanno cominciato a sbattermelo in gola con forza. Con la coda dell’occhio ho visto il mio uomo col cazzo duro in mano che si andava segando, eccitato, senza alcuna intenzione di salvarmi da quei prepotenti che stavano approfittando senza freno dei miei buchi.
Dopo forse dieci minuti, uno degli altri due, con gli occhi fissi al grosso cazzo del suo capo che stava spaccandomi il culo ferocemente, non ha resistito a quella scena dal vivo e mi è esploso in bocca, piegandosi avanti e indietro ad ogni schizzo.
“Aaaarrrggghhh”.
Che potevo fare io, povera vittima? Ho ingoiato tutto naturalmente. L’altro ha preso subito il suo posto, duro come l’acciaio e caldo come un wurstel, ed anche lui, tremando come una foglia, si è scaricato le completamente palle. Non è riuscito ad aspettare che il capo finisse per farmi anche lui il culo.
“Porca di una puttana, ti affogo!”
A ruota, con un urlo selvaggio, il più vecchio mi ha farcito la pancia con un quantitativo smisurato di sborra, mentre io venivo per terra senza toccarmi. Subito dopo si è sfilato e mi ha spinto carponi nella macchina.
“Ahhh, adesso sì che va bene. Riprenditi la tua zoccoletta e andate via, ma se volete ripassare un’altra volta venite pure che me la ripasso anche io volentieri” ha detto ridendo sguaiatamente.
Mentre un rivolo di sborra mi scendeva fuori del buco, lungo la mia gamba sinistra, ho fatto a tempo ad imboccare la grossa minchia del mio uomo che, eccitato dalla scena, ha sparato un altro carico cremoso. Il quarto che quel giorno ho ingoiato, oltre a quello preso in culo.
Senza nemmeno rivestirsi, ha acceso il motore e siamo andati via di corsa.
In una grande piazzola di servizio ci siamo ricomposti dapprima senza dire una parola. Mi ha guardato con occhi che non riuscivo a leggere.
“Ho visto quanto ti è piaciuto farti sbattere come una puttana. E tutto questo subito dopo avermi detto che mi amavi. Viva la sincerità”.
Le lacrime mi stavano spuntando negli occhi. “Ma è vero! Ti amo! Tu sei l’uomo che ho sempre desiderato. Ti prego, perdonami. E’ che in certe situazioni…”
“…ti fai spaccare il culo da tutti i cazzi che passano”.
E’ vero, lo ammetto. Che ci posso fare? Ma è solo sesso. Sono fatto così, però… però mi è sembrato che a te sia piaciuto vedermi usato da altri maschi. Non è quello che faccio anche col tuo amico egiziano?”.
“Già, infatti”. Dopo un lungo silenzio “Dunque la cosa è piaciuta a tutti e due. Dobbiamo prenderne atto. Davvero mi ami?”
“Certo. Te lo ripeto, con gli altri è solo sesso. Dagli altri vengo posseduto mentre con te sento di possederti. Credimi”.
“Ok, non piangere, piccolo, vieni qui. Ecco, stringiti a me, bravo. Anche io ti amo. Ti fa male il buchino?”
“Beh, si. Me lo sento tutto largo e bagnato”, ho detto con un cruccio infantile.
“Poverino, ti hanno fatto la bua. Ma non è niente. Vedrai, la prossima volta che ti scoperò, te lo sfascerò così tanto che ti farò scordare dei forestali”. E finimmo con una risata.

(Il presente racconto, essendo di carattere erotico, ha il solo scopo di eccitare i nostri istinti animali ma non per questo va preso alla lettera. Le stesse cose si possono fare con le dovute precauzioni. Non fate mai sesso senza preservativo: non rovinatevi la vita ma non mancate di godervela il più possibile. Buona sega a tutti).
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