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Gay & Bisex

COME UNA PUTTANELLA DA MONTA


di Foro_Romano
20.09.2024    |    13.621    |    29 9.6
"Da qualche mese, però, mi succede una cosa strana..."
Vivo in una città di provincia con moglie e due figli di otto e dieci anni. Ho 46 anni ed ho deciso di sposarmi un po’ tardi perché, modestamente, essendo un bell’uomo alto e virile, le donne non mi sono mai mancate e, devo confessarlo, anche qualche maschietto. Il fatto è che mi piace anche metterlo al culo e poche sono quelle che hanno accettato di farlo, purtroppo senza passione. Mia moglie è ancora una bella donna, a letto ci sa fare ma quello non lo ha mai voluto dare, sicché mi sono dovuto adeguare.
Sono abbastanza conosciuto perché faccio il vigile urbano e sto sempre in mezzo alla gente. In divisa faccio la mia bella figura e non sono poche le donne che, tra una moina e un doppiosenso, ci provano ma, da quando ho messo l’anello al dito, ho (od almeno avevo) deciso di essere fedele. Con una battuta riesco sempre a dribblare il discorso.
Da qualche mese, però, mi succede una cosa strana. Abito nell’attico di un condominio ed al piano sotto il mio abita una famiglia di asiatici che hanno un ristorante vicino. Io e la mia famiglia ci siamo stati a mangiare diverse volte, ed ogni volta mi sale una strana voglia.
Uno dei figli mi attizza in modo particolare. L’avrei voluto usare come una puttanella a monta. Non mi importava della differenza di età, o forse era proprio quella che ha fatto scattare il mio interesse. E’ nato in Italia, ha venti anni e frequenta l’università del capoluogo. Come tutti gli individui della sua etnia è piccolino e non gli daresti l’età che ha. Perdipiù io sono alto e mi arriva al petto. Ha una pelle liscia e setosa, dal colore ambrato, completamente diverso da me che ho peli dappertutto, anche sulla schiena. Ha due occhi scuri ma particolarmente luminosi, sempre gioviali ed attenti. Forse troppo attenti. Sarà questo che lo rende così intrigante.
Ogni volta che ci incontriamo, non posso fare a meno di guardarmelo bene e mi sono accorto che sempre più, mentre faccio l’amore con mia moglie, penso di farlo con lui. Lei dice che mi trova sempre più focoso e io le rispondo che deve approfittarne perché probabilmente, data l’età, sono le ultime occasioni e ci ridiamo sopra.
Anche il ragazzetto però sembrava guardarmi con un certo interesse, specialmente quando sono in divisa all’andata od al ritorno dal lavoro. Purtroppo non capita mai che siamo da soli. C’è sempre qualche vicino che attacca bottone ed il nostro rimane un duello di sguardi più o meno celati ed i discorsi sono sempre sul “Come va?”, “Lo studio, tutto bene?”, “La famiglia?” e così via.
Finalmente, una settimana fa, eravamo soli in ascensore. Tornavo dal lavoro. L’ho guardato intensamente facendogli capire chiaramente il mio interesse per lui. Ricambiava lo sguardo ma subito arrossiva ed abbassava il viso. Mi sono deciso ed ho azzardato. Ho allungato la mano e gliel’ho piazzata saldamente su una natica. Era così piccola che la tenevo tutta nel palmo. Non si è ribellato. Si è girato e mi ha guardato languidamente, come per dirmi che era anche suo desiderio. Così gli ho afferrato la testa con l’altra mano e mi sono abbassato costringendolo ad un bacio passionale. La mia lingua ha spadroneggiato subito e senza ritegno nella sua bocca.
Approfittando del fatto che mia moglie ed i figli sono in vacanza, ho premuto il tasto del mio piano. Non ha detto niente. Ho aperto la porta di casa e l’ho fatto entrare, sempre senza dire una parola. L’ho stretto a me e l’ho baciato di nuovo. Quanto è piccolo! Avrei potuto facilmente stritolarlo tra le mie braccia. Sono sceso con le mani sul suo culetto. Una chiappetta per ogni mano.
“Ti voglio. Sei d’accordo?”. Ha detto di si con la testa. L’ho condotto in camera ed ho iniziato a spogliarlo. Ha proseguito da solo. Me lo mangiavo con gli occhi mentre anche io mi toglievo rapidamente la divisa fino ad essere completamente nudo, seduto sul bordo del letto. Lui era rimasto con le mutandine.
“Togli tutto”, gli ho ordinato mentre mi toccavo il cazzo, che dava già segni evidenti di risveglio.
Eccolo. Finalmente potevo ammirare tutta la sua bellezza. Si è inginocchiato tra le mie cosce aperte, me l’ha preso in mano, ammirato, soppesato e se l’è messo subito in bocca, cominciando a spompinarlo di gusto. Evidentemente non era nuovo a questi giochi.
E’ stato di una bravura eccezionale. Mi ha leccato la cappella. L’ha succhiata. E’ passato a leccare l’asta fino a scendere ai coglioni. Li ha leccati, li ha presi in bocca, incurante del pelo che li ricopre. Tornato su, ha ripreso in bocca il mio cazzo andando su e giù, succhiandolo, sbavandoci sopra. Gli ho afferrato la testa e l’ho accompagnato nel saliscendi. Ho buttato la testa all’indietro per il piacere. Mi era diventato duro come la roccia nel sentire l’umidità calda della sua bocca, nel vedere quella testolina che si muoveva instancabilmente, affamata, regalandomi una goduria incredibile.
Non potevo resistere. L’ho bloccato, mi sono piegato in avanti e gli sono esploso in bocca. Ha ingoiato. Si è staccato per prendere respiro e uno schizzo l’ha colpito tra il naso e gli occhi. L’ha ripreso dentro per finire di bere tutto. La lingua a ripulirmi la cappella, le labbra umide di sperma. Mi ha guardato riconoscente. Con un dito gli ho pulito la faccia da quello schizzo e gliel’ho messo in bocca. Ha succhiato.
“Grazie”, mi ha detto. Lui a me!
“Tesoro, non sai quanto ti ho desiderato. Scusami se sono venuto troppo presto e ti ho costretto ad ingoiare”.
“Non ti devi scusare. Era molto buono”. Fino ad allora mi aveva dato sempre dal lei.
Con la manina, mi ha sollevato la minchia moscia. L’ha baciata, l’ha leccata, l’ha ripresa in bocca. In poco tempo mi è tornata dura come un tronco di quercia.
Non avrebbe dovuto farlo. L’ho sollevato da terra come un fuscello e l’ho gettato lungo sul letto a pancia in giù. Gli ho afferrato le due melette brune, le ho allargate e gli ho ficcato la faccia dentro, a leccargli e bagnargli di saliva il forellino. Profumava di pulito, di fresco, di giovinezza.
Non ragionavo più. Ero fuori di testa. Mi sono sollevato e l’ho coperto col mio corpo. Ho puntato la mazza e, quando sono stato certo di non fallire il colpo, mi sono lasciato andare con tutto il mio peso su di lui, spaccandogli il buco ed infilzandolo fino in fondo, mentre una mano è andata a tappargli la bocca.
Ho goduto dell’inutile resistenza del suo ano. Ho goduto del calore del suo budello. Ho goduto dei fremiti del suo corpo, del suo irrigidimento, del pianto che lo scuoteva, delle sue urla nel palmo della mia mano, del suo dolore. Ho goduto nello stuprarlo come un animale infoiato. Me ne vergogno, ma in quel momento ho goduto di tutto questo assieme.
Ho poi iniziato a montarlo lentamente, aumentando gradualmente la velocità delle spinte. Pian piano si è abituato a sopportare la mia irruenza, ha smesso di urlare, ha smesso di piangere, stava finalmente godendo anche lui. Gli ho liberato la bocca e le mie mani sono scese ad afferrargli le chiappette, ad allargagliele per entrargli dentro più a fondo, usando anche i pollici, mentre lo fottevo ormai con forza, senza tregua.
L’ho sentito irrigidirsi, gemere ed il suo sfintere pulsare. Stava venendo sulle lenzuola. Così facendo, mi stava praticamente succhiando il cazzo col buco e non ce l’ho fatta più. Con un ringhio selvaggio sono esploso, riversandogli dentro il succo dei miei coglioni. Gli ho sparato dentro anche l’anima e mi sono lasciato andare schiacciandolo sotto di me.
Quando mi sono ripreso ed ho capito che, col mio peso, non lo facevo respirare, mi sono sollevato e pian piano ho sfilato la canna, lentamente. E’ stato un ulteriore piacere, vedere il bianco del mio cazzo ancora barzotto sgusciare fuori da quel morbido culetto ambrato e lasciare vuoto quel buco roseo esageratamente dilatato da cui colava fuori il mio seme lattiginoso. Gliel’ho sbattuto su una chiappa, umido del mio seme e dei suoi umori anali. Ero il vincitore indiscusso, anche se di una facile e piccola preda.
Finalmente liberatosi di me, si è voltato, mi ha sorriso con tutti i suoi denti smaglianti, mi ha dato un lieve bacio sulle labbra.
“Scusami un attimo” ed è corso in bagno a svuotarsi, camminando goffamente, incerto sulle gambe e gocciando sborra dal sedere, sotto il quale teneva una mano per non sporcare il pavimento.
Mi sono sdraiato come l’uomo di Leonardo, ansimante e soddisfatto. Il mio cuore ed il mio respiro si sono regolarizzati pian piano. Quando è tornato, si è sdraiato accanto a me, poggiando la testa sulla mia spalla e giocando con la manina tra i folti peli brizzolati del mio petto. Ero sudato ma sembrava piacergli l’aroma della mia ascella.
“Ti ho fatto male?”, gli ho chiesto sentendomi in colpa.
“Si, si, molto ma mi è piaciuto. E’ così che voglio essere scopato da te. Tutte le volte”. Mi ha guardato con un certo timore. “Perché ci saranno altre volte, vero?”.
L’ho accarezzato. “Si tesoro, tante altre volte, te lo prometto”.
Mi ha sorriso e si è proteso per un bacio profondo e, mentre mi baciava, me lo ha ripreso in mano ed ha cominciato a smanettarlo lentamente. Io, di rimando, gli ho infilato il medio nel buco ormai slabbrato. Gemeva. Allora ho aggiunto l’indice e li ho mossi dentro e fuori. Inutile dirvi che, con mia meraviglia, mi è tornato duro in poco tempo sicché, staccatomi dalle sue labbra, l’ho sdraiato di schiena e gli ho sollevato le gambe afferrandole da dietro le ginocchia. Ho ammirato un po’ quel foro boccheggiante di desiderio, peloso e bagnato come una piccola fregna, per poi affondargli la minchia dentro con un solo colpo. Ha inarcato la schiena e trattenuto il grido. L’ho scopato con forza godendo del suo culo e delle smorfie di dolore e piacere sulla sua faccia. L’ho montato selvaggiamente come sapevo piacere ad entrambi, fino a sborrare ancora dentro di lui, stavolta fino all’ultima goccia di sperma che le mie povere palle hanno potuto produrre. Alla mia età venire tre volte di seguito è stato un miracolo che solo quella piccola creatura vogliosa poteva realizzare.

(Il presente racconto, essendo di carattere erotico, ha il solo scopo di eccitare i nostri istinti animali ma non per questo va preso alla lettera. Le stesse cose si possono fare con le dovute precauzioni. Non fate mai sesso senza preservativo: non rovinatevi la vita ma non mancate di godervela il più possibile. Buona sega a tutti).
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