Gay & Bisex
SONO A SUA DISPOSIZIONE 6
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15.02.2025 |
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"Quella di un maschio tra tanti”..."
SONO A SUA DISPOSIZIONE 6 – Tutti per uno, uno per tuttiForse finora ho dato un resoconto un po’ fuorviante del mio rapporto con l’uomo rumeno, maturo e sposato con figli, da cui mi sono fatto sverginare e col quale ho un rapporto sentimentale, oltre che carnale. Anche se abbiamo avventure con altri il nostro amore è indistruttibile. Quando sono tra le sue braccia mi sento in paradiso, sia se sono accoccolato sulla sua spalla e sia quando sono rudemente scopato sotto di lui.
Il suo fisico possente, il suo pelo brizzolato, la sua barba particolare, la sua testa rasata, la forza che mette quando mi possiede in tutte le posizioni, eccitato all’inverosimile da me, per me, per il mio corpo minuto di adolescente, sono la mia vita stessa.
Sia quando mi dice che gli piaccio da morire e che vuol fare l’amore, e sia quando mi dice con crudezza che deve svuotarsi i coglioni, per me le sue parole hanno lo stesso valore. Mi ama e per me è tutto. Giorni fa mi ha lanciato uno sguardo truce, avido, assetato di possesso, uno sguardo che conosco bene. Mi ha afferrato con forza, mi ha spogliato rapidamente dalla vita in giù, si è calato pantaloni e mutande e mi ha impalato senza tanti complimenti. Certe sue espressioni sembrano controsenso ma sono dettate dall’amore.
“Puttana di una troia, dammi ‘sto buco. Devo scaricarmi. Ho le palle piene. Oggi al lavoro mi hanno fatto incazzare. Mi hanno fatto rifare tutto il lavoro daccapo perché il padrone aveva cambiato idea. Prendilo, piccolo mio, prendilo in culo… siii… così… aaa, aaaaaa… porca mignotta schifosa… tesoro miooo… vengo, vengooo, ti vengo in culooo”.
E’ venuto subito, tanto era carico. Lo conosco, è fatto così, le sue offese sono espressione di desiderio. Non possono che farmi piacere e io mi lascio volentieri usare perché vorrei avere sempre la sua dura mazza dentro di me, che mi spacca e mi sfonda senza porsi tante domande. Come ogni volta che fa così, subito dopo si è rilassato stringendomi tra le sue forti braccia, mi ha chiesto scusa, mi ha riempito di baci, si è eccitato di nuovo ed ha ripreso a scoparmi, sempre con forza ma con più tenerezza, con amore. Ci ha messo più tempo, ha usato i miei buchi ed ha sborrato di nuovo ma non in culo od in bocca. Si è segato sulla mia faccia e mi ha coperto del suo sempre abbondante carico di sperma.
Mi ha ripulito con della carta, mi ha accarezzato i capelli e, solo allora, mi ha dato una notizia sconvolgente. Senza preannunciarmi niente, aveva deciso, d’accordo con la moglie, di separarsi perché ormai non avevano rapporti da tempo. Aveva preso in affitto una casa e mi ha chiesto di andare a vivere con lui. Mi ha spiazzato. Naturalmente sono stato felice di poter realizzare un sogno che reputavo impossibile, ma non volevo arrivare a distruggere una famiglia.
“Non è colpa tua, cucciolo. Con mia moglie non si poteva andare oltre. Stavamo sempre a litigare. Anche i figli ci hanno detto di prendere una decisione. Così sono andato via di casa con la scusa di una pausa di riflessione”.
“Ma loro sanno di me?”
“No, certo che no. Eppoi meglio così, evito ancora di più di stare accanto a mio figlio minore”.
“Perché? Ancora ci pensi? Non hai detto che io l’ho sostituito nei tuoi desideri?”
“Si, si, certo, tesoro mio. Non potrei usarlo come faccio con te. Le mie voglie le sfogo su di te e sono più che soddisfatto e, mi sembra, anche tu”.
“Oh, amore. Tu sei il mio uomo e sono contento quando ti faccio felice”. Ho pensato quanto siamo strani noi passivi. Ci piace farci sottomettere e scopare anche per ore e arriviamo a godere definitivamente solo quando è il maschio a raggiunge l’orgasmo. Quello è il nostro principale obiettivo. Godiamo nel farli godere.
“D’ora in poi potremo scopare tranquillamente a casa mia, anche perché ci sarebbe stato il problema che il cantiere sta per chiudere e non avremmo saputo dove andare. A proposito, c’è un’altra cosa che devo dirti. L’ultimo giorno, noi operai faremo una festa. Scorreranno fiumi di birra e il guardiano che tu conosci ha proposto al capocantiere di portare qualcuno ben disposto a concedersi a chi ne avrà voglia, gratuitamente è ovvio. Quello ha accettato senza fare domande. Non poteva pensare che si trattava di froci. Sicché il marocchino porterà il ragazzo biondo e mi ha chiesto di portare anche te. Una gangbang con due troie. Ma io ho detto di no. Mi piace vederti scopato da qualcun altro ma non da un’orda di maschi ubriachi scatenati. Gli ho detto di accontentarsi di uno”.
Per un attimo, da buona troia, ho pensato che sarebbe stato bello ma poi ho capito che aveva ragione.
“E’ vero, amore. Meglio così. Sei tu il mio padrone e sei tu che decidi per me”.
“Ti conosco, puttana. Ti sarebbe piaciuto, vero? Ma stavolta te ne starai buono buono”.
“Però tu ci andrai”.
“Non posso mancare”.
“Certo, come no. Anche io ti conosco e ti starai già leccando i baffi. Ma mi racconterai tutto tutto?”
“Ok, te lo prometto, ti racconterò tutto”.
Non ho perso tempo. Lo stesso giorno ho fatto outing coi miei ed ho detto loro che ero innamorato e che mi trasferivo da lui. Contro le mie aspettative catastrofiche, l’hanno presa bene.
“L’importante è la tua felicità, figlio mio, ma non scomparire, noi siamo sempre qui per te se ce ne fosse bisogno”.
Il giorno della festa ero in attesa del suo rientro per sapere come era andata, ma è tornato così stanco, ubriaco e sfinito (direi anche svuotato) che si è messo subito a dormire ed ho dovuto aspettare il giorno dopo per avere il resoconto dettagliato.
“Eravamo tutti e 23 gli operai del cantiere, dal giovane apprendista di 25 anni al capocantiere di 63 e, devo dire, che ti sarebbero piaciuti tutti, conoscendo i tuoi gusti. Tutti hanno il fisico massiccio da lavoratore, con braccia muscolose e mani grandi e callose come le mie. Di pelo, poi, a volontà. All’inizio si capiva che tutti si domandavano chi era quel ragazzo biondo così delicato e dai modi leggermente femminei. Il marocchino ha aspettato che tutti fossero un po’ brilli per presentarlo”.
“Ragazzi un attimo di attenzione. Lui è il mio ragazzo. Ebbene si, è così. Forse alcuni di voi non approveranno, ma vi assicuro che sessualmente è un portento. Lui sa come far godere gli uomini e lo fa in maniera indimenticabile. Oggi, per completare al meglio questa festa, ve lo offro. Potete usarlo come volete, purché me lo rendiate intatto, o quasi, sia chiaro”.
“Tutti hanno riso e, devo dire, non c’è stato dissenso, piuttosto molta sorpresa”.
Per dare inizio ai giochi, il marocchino ha tirato giù un materasso che era appoggiato alla parete. Lo ha fatto inginocchiare davanti a sé e gli ha messo il cazzo in bocca, che lui, da bravo schiavetto, ha preso subito a succhiare con passione facendolo intostare non solo al suo padrone ma anche a tutti i presenti.
Il più scafato, un piastrellista di 30 anni, si è subito avvicinato e gli ha sollevato il culetto, lo ha ammirato apprezzandone pubblicamente il buchino. Lo ha leccato avidamente, raspandolo con la barba non fatta da un giorno. Gli ha puntato contro la sua cappella mentre il marocchino gli ha liberato la bocca giusto in tempo per la prima spinta, che ha fatto entrare l’intera cappella. Vista la facilità con la quale era stato accolto, ha capito che non era il caso di andare tanto per il sottile, che l’adolescente era avvezzo a simili trattamenti e, con solo un’altra spinta, gli è entrato dentro tutto fino al pelo, con un aaaaaa di soddisfazione. Tutti si aspettavano un urlo del ragazzo che invece ha emesso solo un rantolo di chiara approvazione. A quel punto si è lasciato andare ad una dura chiavata, mentre un altro gli occupava la bocca, sbattendoglielo fino in gola.
In breve, il primo maschio gli ha sborrato dentro per poi affermare che, benché davanti il ragazzo aveva gli attributi (anche se mosci), dietro aveva una figa fantastica che sapeva risucchiare il cazzo meglio di una pompa. Da quel momento tutti si sono avvicinati chi per approfittarne e chi, all’inizio, solo per assistere dal vivo, per poi lasciarsi coinvolgere e partecipare attivamente.
Nessuno si è risparmiato e se lo è sbattuto alla grande, a volte anche con una certa violenza. Lo hanno preso in tutte le posizioni immaginabili e sono venuti anche 2-3 volte per uno, forse anche 4. Nessuno ha tenuto il conto. A volte, mentre se lo ingroppavano alla pecorina, gli hanno afferrato i lunghi capelli con una mano e lo hanno cavalcato come un puledro da domare. Più di una volta gli hanno infilato due cazzi in culo e uno in bocca. Anche quando, messo di sponda, lo hanno infilzato uno dietro e l’altro davanti, insieme, mentre un altro ancora si segava sulla sua faccia”.
“Oddio, poverino, quanto avrà sofferto!”, ma quasi lo invidiavo, anche se inorridivo al pensare a quella scena di violenza collettiva.
“Macché. Si è visto chiaramente che a lui piaceva eccome quel trattamento. Li invitava ad abusare di lui senza sosta e, quando aveva la bocca tappata da un uccello, gemeva forte di piacere, mentre i maschi ansimavano, grugnivano e ringhiavano nella monta, rantolavano nell’orgasmo. Senza parlare poi delle oscenità che gli rivolgevano, usandolo come una sgualdrina di strada. Ognuno voleva dimostrare agli altri di essere più macho di loro e non si sono imposti limiti”.
“Figuriamoci! E tu non ti sei certamente trattenuto, vero?”, ho detto con non velata gelosia.
“Certo che no. Sono maschio e tu lo sai. D’altronde nemmeno il suo marocchino lo ha fatto. Lui era eccitatissimo nel vederlo usato da tutti. Dimmi la verità, ti sarebbe piaciuto essere al suo posto, vero troia?”. Non ho risposto, ma la mia testa ha accennato ad un si involontario.
“C’è stato un momento che mi ha particolarmente colpito. Quando ha fatto un 69, lui sopra a sbocchiare di gusto il cazzo di quello sotto mentre un'altra grande minchia gli è sprofondata dentro al culo facendogli schizzare fuori, di lato molta crema che aveva dentro e lo ha scopato con forza. A quella vista non ho resistito e, tenendogli ferma la testa, gli sono esploso in bocca”.
“Dunque…”
“Beh, si, ero io quello sotto. Un orgasmo pazzesco”.
Ho fatto finta di niente ed ho voluto sapere il seguito.
“E come è finita? Quando tutti si sono svuotati completamente, immagino”.
“Beh, si, ovvio, ma c’è stato un colpo di scena”.
“Davvero!? Cioè cosa?”
“Il ragazzino era praticamente spalmato sul materasso. Vibrava tutto scosso dal piacere. Dai suoi buchi usciva parte del succo col quale era stato riempito. Il suo corpo e, in particolare, la testa e la faccia erano ricoperte di sperma e tante chiazze lordavano lo spazio attorno. L’odore della sborra aleggiava nell’aria. Se tu consideri che si è trattato di circa una settantina di sborrate! Praticamente tutti hanno approfittato di un solo ragazzo e quell’uno è stato la cagna di tutti. A quel punto si è fatto largo un uomo che, fino ad allora, aveva assistito alla scena senza intervenire. Col cazzo duro in mano si è avvicinato, si è abbassato sdraiandocisi sopra e lo ha inculato con forza, al ritmo di un coniglio, con vera ferocia fino a svuotarsi anche lui dentro quella buca slabbrata. Solo allora ha parlato e gli ha detto:”
“Ad averlo saputo prima, ti avrei sverginato io volentieri, figlio mio. Dovevi dirlo prima a me che ti piace la minchia, cagna sfondata. Te l’avrei data volentieri per primo e solo dopo ti avrei dato in pasto agli altri, troia di una zoccola. Ormai è fatta. Tieniti pure stretto il tuo marocchino superdotato ma questo culo rotto lo voglio usare anche io quando mi pare”.
“Oddio, papà, non credevo… scusami…”
“Ma stai zitta, puttana” e se ne è andato incazzato ricacciandosi il cazzo sporco nei pantaloni.
“Accidenti, c’è stato anche l’incesto!”
“Ma che vuoi. Non parlerei più neanche di incesto. La sborra del padre si è miscelata a tutte le altre di cui era pieno. Quella di un maschio tra tanti”.
“E voi operai come l’avete presa?”
“Sarà stata la birra, ma sono tutti scoppiati a ridere ed hanno risollevato anche lo spirito del biondino”.
A quel racconto mi sono talmente eccitato che non ho potuto nasconderlo.
“Ma anche a te, piccolo mio, non farò mai mancare nulla. Vieni qui che il tuo nuovo papà ti coccola come meriti. Vieni, succhiami il cazzo che poi ti scopo”.
L’ho fatto e poco dopo mi ha stretto tra le sue forti braccia e mi ha inforcato di colpo con la sua mazza dura. Mi ha fottuto virilmente sempre tenendomi stretto contro il suo torace villoso. Ho raggiunto tre volte il paradiso prima che, con un ruggito da leone alfa, mi farcisse di calda crema come un bignè. Non potevo trovare di meglio. Sono innamorato perso, lo accontenterò in tutto e sarò sempre a sua disposizione.
(Il presente racconto, essendo di carattere erotico, ha il solo scopo di eccitare i nostri istinti animali ma non per questo va preso alla lettera. Le stesse cose si possono fare con le dovute precauzioni. Non fate mai sesso senza preservativo: non rovinatevi la vita ma non mancate di godervela il più possibile. Buona sega a tutti).
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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