Gay & Bisex
SONO A SUA DISPOSIZIONE 5
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08.02.2025 |
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"L’adolescente era veramente molto giovane..."
SONO A SUA DISPOSIZIONE 5 – Il cerchio si allargaDopo l’avventura con le guardie forestali, la nostra relazione si è andata sempre più consolidando avendo ben chiarito le esigenze mie e del mio amante maturo che, in fin dei conti, sono più che compatibili. Circa un mesetto fa il guardiano del cantiere dove scopavamo regolarmente ci disse di andare un’ora dopo del solito perché avrebbe prestato l’uso del gabbiotto ad una coppia di amici che non sapeva dove andare. Il buchino mi frignava per l’attesa della minchia del mio uomo ma lui era più in fregola di me.
“Oddio, cucciolo. Ho una voglia pazzesca”.
“Dai, si tratta solo di aspettare un’ora. Se vuoi nel frattempo ti faccio un bocchino”.
“No tesoro, voglio ficcartelo nel culo al più presto”.
Il mio amante è sempre carico e questo non può che farmi piacere. Magari qualche volta manca un po’ in gentilezza. Il tempo sembrava non passasse mai. All’ora prestabilita siamo entrati nel cantiere. Abbiamo trovato il cancello aperto ed accostato proprio per noi, ma del guardiano nessuna traccia.
“Non me ne frega niente. Non ne posso più, andiamo”.
Abbiamo aperto la porta e ci siamo trovati difronte ad una scena inaspettata. Di spalle a noi stava un uomo di carnagione scura, sui quarant’anni, dalla muscolatura possente, che stava chiavando duramente un ragazzo a pecorina che mugolava con in bocca il cazzo del guardiano egiziano che gli teneva la testa.
“Ah, eccovi. Come vedete siamo in ritardo. E’ un’ora che ci scopiamo questa troietta e non ne ha mai abbastanza. Però, devo dire che neanche noi di lui. E’ una delizia”.
Era evidente che il mio uomo già conosceva il maschio. Seppi poi che era un marocchino, anche lui muratore nello stesso cantiere. Continuò a fottere la cagnetta come se non ci fossimo. Forse tra un grugnito e l’altro sibilò un “Ciao”. Ci siamo messi a fianco del trio per osservare più da vicino. Ho notato che tutti e tre i maschi avevano l’anello matrimoniale al dito, niente affatto limitati dalla fedeltà coniugale.
L’adolescente era veramente molto giovane. Con la pelle bianchissima ed i capelli biondi e lunghi, lo avresti proprio preso per una femmina, se non fosse per le pallette ed il cazzetto moscio che gli pendevano sotto.
“Cazzo, ma lo stai proprio sfondando! Non ti sembra di esagerare?”. Il guardiano rumeno parlò per me, ché ho pensato la stessa cosa.
“Perché tu? Alla tua troietta, che fai, le coccole? Ma se quando ti scateni non ti ferma nessuno!”. Poi, rivolto al toro: “Dai su, finisci ‘sta monta e riempilo di sborra un’altra volta, così lasci lo spazio libero a loro. Intanto… vengo pure io… Ecco, ecco, mangia la mia crema, puttanella, brava, mangiala, mangiaaaa” e si è scaricato le palle in quella boccuccia famelica che ha ingoiato tutto senza esitazioni. Subito dopo, mentre quello gli succhiava via le ultime gocce, lo stallone che aveva continuato a montarlo gli sparò dentro un grosso carico di sperma ululando come una bestia. Sono stato un po’ invidioso, ma il mio maschio non è da meno.
Quando si fu sfilato, il ragazzo si lasciò andare su un fianco con le ginocchia piegate, mettendo in mostra una voragine al posto dell’ano, da cui fuoriusciva il latte di coglioni di cui era pieno. Eppure non era soddisfatto. Infoiato come una ninfomane, chiedeva di più.
“Ancora, ancora. Datemi il cazzo, vi prego. Riempitemi ancora”.
Il mio uomo, che già era carico all’arrivo figuratevi dopo quella scena, se lo era tirato fuori e lo teneva in mano, duro come il cemento armato. Al che il marocchino gli fece:
“Dai, che aspetti, fattelo tu. Io ho bisogno di una pausa”.
Non se lo fece ripetere due volte. Si è slacciato la cintura e calati i pantaloni, senza neanche pensare di toglierseli. Lo ha sistemato di schiena, gli ha alzato le gambe sulle sue spalle e lo ha impalato con un’unica potente spinta, tanto era aperto e lubrificato di sborra. Si è sentito lo schiocco delle palle schiacciarsi contro le bianche chiappette burrose e lo sciacquettio prodotto dal palo nodoso dentro quella voragine.
“Scusate, ma non credete che sia troppo giovane?”, ho azzardato.
“Macché. Sembra più giovane, come te, ma ha già compiuto i 18 anni. Lo conosco bene. E’ il figlio del proprietario”.
“E’ venuto un giorno a vedere il cantiere col padre. E’ bastato uno sguardo e ci siamo subito capiti”, ha aggiunto il marocchino. “Così, in un angolo mi ha fatto un bel bocchino con ingoio e oggi, qui, me lo sono scopato come meritava. Guardate che troia. Come prima volta direi che gli piace proprio”.
In effetti quello stava squagliandosi dal piacere mentre riceveva una gragnuola infinita di colpi da quel grosso pistone che ben conoscevo. Si era avvinghiato con braccia e gambe al corpo massiccio del mio rumeno e, essendo più piccolo, come me, aveva la bocca all’altezza dell’ascella sudata del maschio e ne respirava l’afrore, lanciando continue grida femminee molto eccitanti. Inutile dire che a tutti noi era tornato il cazzo duro.
“A questa maialina bisogna dare una lezione definitiva. Non trovi?”, ha detto il marocchino all’egiziano, che ha annuito e si sono avvicinati ai due.
“Staccati un attimo, ché lo prepariamo noi. Intanto voi spogliatevi”. Hanno allontanato il mio uomo, che a malincuore ha lasciato vuoto il buco di quel culetto, e ci siamo spogliati. Mi ha guardato quasi come per chiedermi perdono e io gli ho risposto con un bacio, tranquillizzandolo.
“Noi ci amiamo e tu sei sempre mio, anche se ti scopi un altro od io mi faccio scopare. Non è così?”. La monogamia e la gelosia sono la morte dell’amore e noi ne siamo immuni. Mi ha sorriso, complice.
Intanto il rumeno si era messo sotto ed aveva sistemato il ragazzo in posizione sul suo grosso cazzo in completa erezione. L’adolescente si è sistemato i lunghi e setosi capelli sul davanti preparandosi all’assalto.
“Adesso ti rompiamo il culo per bene. Sei contento frocetto?”. L’ha afferrato saldamente per le chiappe, gliele ha allargate e, puntando esattamente al centro, gli ha dato un colpo dal basso facendogli entrare tutto il membro fino in fondo, impalandolo.
“Si, si, ancora, ancora, datemi ancora il cazzo”. Il marocchino glielo ha quindi infilato in bocca ed ha preso a stantuffarglielo in gola, con suo evidentemente gradimento.
“Vedrai, ne avrai abbastanza, piccolo. Anche tu, vieni qui dentro e finiamo di sfasciargli il culo a questa nuova puttanella”. Il ragazzino capì quello che gli stavano per fare e cercò di reagire, tentando di allontanare con le mani le cosce eburnee che aveva davanti e di sfilarsi, ma i due uomini lo tennero con la forza. Il mio uomo, che non si era minimamente smosciato, gli andò dietro e tentò di entrare nel culetto arrossato a far compagnia all’altro cazzo ma non ci riusciva. Prova e riprova, bagnando continuamente di saliva la sua mazza, finché, dopo vari tentativi, l’ano ha ceduto, il muscolo si è aperto (anzi direi proprio spaccato) e il maialino è stato riempito al massimo.
Per qualche secondo è svenuto ma un manrovescio del marocchino lo ha risvegliato. Ha gridato, si è dibattuto, le lacrime gli scendevano a solcare il suo volto angelico, ma tutto è servito ad infoiare ancora di più i tre maschi che, presi dalla libidine più acuta, lo hanno fottuto con ferocia, a lungo, fino a che la vittima si è lasciata andare ad un orgasmo che mostrava, senza alcun dubbio, il piacere che stava provando.
Io, mentre assistevo a quella scena, mi sono bagnato due dita e me le sono infilate nel buco che avrebbe desiderato lo stesso trattamento. Il mio uomo mi ha guardato ed ha capito le mie esigenze. Mi è venuto subito in soccorso. Ha sciolto il trio sfilandosi da quel piacevole budello per prendere me alla missionaria. Me lo ha sbattuto dentro con ancora più foga di come stantuffava il biondino. Ero coperto dal suo corpo massiccio, dai suoi muscoli, il suo pelo. Mi sono sentito veramente la sua femmina desiderata.
Accanto a noi, dopo qualche minuto, l’egiziano ha urlato selvaggiamente scaricandosi il quel corpicino inerte. Appena ebbe finito di svuotarsi, anche il marocchino ha sfilato la sua mazza dalla bocca affamata che non voleva lasciarlo, se l’è preso in mano segandolo e una fontana di densa sborra ha ricoperto il viso del ragazzino, che ha cercato, con un dito e con la lingua, di bere il più possibile di quella crema profumata.
Non ne potevo più ed ho supplicato. “Scopami, amore, scopami forte. Sfondami”. Un paio di colpi secchi e anche il mio maschio, ringhiando come un lupo, ha sparato tutto il suo carico in fondo al mio avido culo.
“Sei mio, sei mio, sei mio” mi ha detto all’orecchio ad ogni spinta.
Gli ho voluto dare un ulteriore piacere quando stava per finire di svuotarsi. Se lo meritava. Sapevo come fare. “Grazie, papà”, gli ho sussurrato.
“Mmmmm, mmmmm, cazzo, cazzooooo”. Ha tremato ancora di più prima di accasciarsi stremato sopra di me.
Dopo tutto questo, siamo stati tutti a parlare per una mezz’oretta, per conoscersi e per raccontandoci le nostre impressioni. Il biondino dai capelli lunghi e la pelle chiarissima si stringeva al suo marocchino che gli aveva regalato quel pomeriggio fantastico in compagnia di due suoi amici così cazzuti. Aveva finalmente avuto il culo sfondato e definitivamente spanato anche da una doppia scopata che aveva superato le sue fantasie. Era curioso vedere il contrasto tra i due colori della loro pelle, segno evidente che le differenze non esistono a letto e che il piacere non fa discriminazioni.
Noi più navigati ci siamo raccontati le nostre precedenti esperienze e mi ha fatto piacere sentire il mio uomo, quello che mi aveva sverginato, dire che era grazie a me che aveva scoperto il sesso più sfrenato; che ne era entusiasta e che mi amava, anche se sposato e con figli. Mi sono stretto a lui, orgoglioso della mia conquista.
Ma non era finita lì perché, a forza di sentire certi racconti, i cazzi dei maschi si erano di nuovo marmorizzati e noi due piccole troie dovevamo pur fare qualcosa per aiutarli. Sicché tutto è ricominciato in un vortice di cazzi nodosi e culetti spalancati, finché ci siamo trovati noi passivi, di sponda, a baciarci mentre dietro di noi, il marocchino a lui e il rumeno a me, con l’egiziano che ci faceva succhiare alternativamente il suo attrezzo, in breve abbiamo avuto il culo e la faccia pieni di altro sperma caldo e profumato.
“Bene. Adesso sono due le troiette da usare. Qui ci vorrà qualcun altro per aiutarci”.
(Il presente racconto, essendo di carattere erotico, ha il solo scopo di eccitare i nostri istinti animali ma non per questo va preso alla lettera. Le stesse cose si possono fare con le dovute precauzioni. Non fate mai sesso senza preservativo: non rovinatevi la vita ma non mancate di godervela il più possibile. Buona sega a tutti).
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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