Gay & Bisex
LA NUOVA VITA - 3
di Foro_Romano
18.09.2015 |
9.453 |
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"Il convivente del padrone di casa, cinquantenne anche lui, decisamente non era bello ma era alto e con un fisico molto tonico..."
3. La vacanza a MalmoIl ragazzo dormì come un ghiro, pienamente soddisfatto, e non si accorse che la mattina, l'uomo si era alzato presto per andare al lavoro. Quando si svegliò andò in cucina, dove trovò il convivente che gli dette il buongiorno con un largo sorriso, come di chi sapeva bene quello che era successo la notte appena trascorsa.
Il convivente del padrone di casa, cinquantenne anche lui, decisamente non era bello ma era alto e con un fisico molto tonico. Quando il giovane arrivò in cucina gli fece segno di parlare piano perché il suo amico stava ancora dormendo. Indossava solo un accappatoio molto corto che metteva in mostra delle gambe muscolose coperte di un sottile strato di pelo biondo. Tanto era corto che si potevano intravedere spuntare, da sotto, le palle e la punta del cazzo moscio.
La situazione era altamente erotica per il giovane italiano che aveva appena cominciato a godere della sua sessualità ed aveva gli ormoni al massimo della potenza. Lui portava solo una canottiera e gli slip, mettendo così in mostra il fisico un po' cicciottello che faceva venire una voglia matta di maneggiarlo come creta. Lui lo sapeva, la novella troietta.
La lunga finestra dava sul parco e facendo finta di sporgersi per interessarsi al panorama metteva in evidenza il culetto, muovendolo come fa un cane con la coda, sapendo che, così, avrebbe eccitato l'uomo. Infatti, quello gli si avvicinò da dietro, aderì alla sua schiena con la scusa di mostrargli la visuale e strusciò più volte il grosso batacchio su di lui. La verga andava indurendosi sempre più.
Quando sentì che era pronta, il ragazzo girò su se stesso, ruotando tra le forti braccia dell'uomo, e si baciarono forsennatamente. Poi, scivolò in basso, stretto tra il maschio e la finestra, mentre l'accappatoio veniva aperto e gli si mostrava un cazzo gigantesco completamente in tiro, ricoperto di vene scure e con una grande cappella rossa. Quello della notte precedente era di dimensioni normali ma, pure da duro, era morbido in superficie per la pelle che lo ricopriva, che lo rendeva piuttosto consistente. Questo, invece, era una stanga veramente grossa.
Lo leccò, cercò di prenderlo in bocca il più possibile ma senza un gran successo. Quando fu completamente bagnato di saliva, si tirò su e riprese la posizione di osservazione verso il parco allargandosi le chiappe con le mani, senza pensare alle conseguenze dolorose, con l'incoscienza e la voglia della sua età.
Fu penetrato lentamente ma con decisione. Non fu facile, date le dimensioni, ma l'estremo desiderio di fare nuove esperienze gli permise di adeguarsi presto e con poco dolore, di aprirsi e di apprezzare, per la prima volta, misure sempre più grosse di nerchia maschile.
Le grandi mani dell'uomo lo afferrarono per i fianchi e, contemporaneamente, i pollici gli allargarono il buchetto. Lo scopò con forza, cercando di fargli ridurre il tono dei rantoli sussurrandogli continui "shhh" all'orecchio. Non voleva svegliare l'amico, altrimenti sarebbero stati dolori. La scopata non fu particolarmente lunga. Fu accompagnata da rantoli e sospiri spezzati e dallo sciacquettio provocato. Alla fine, assieme ad un grugnito sommesso, venne riempito da una quantità incredibile di sborra. Ne poteva sentire i potenti schizzi dentro di sé, uno dopo l'altro.
Rimasero così avvinghiati, ma per poco. Fecero appena a tempo a ricomporsi che entrò il ragazzo dell'uomo, che si era svegliato. Non si accorse di nulla. L'italiano gli sorrise e gli dette il buongiorno, sgattaiolando subito dopo in bagno perché sentiva che, dal buco sfasciato anche per quello che aveva subito la notte, il liquido fuoriusciva e gli colava lungo le gambe.
Nei due giorni seguenti gli fecero visitare la città ed assaggiare la cucina svedese, soddisfacendo sempre le voglie del padrone di casa (e sue, naturalmente) ma non quelle del convivente. La mattina dell'ultimo giorno tornò il polacco che lo aveva portato lì per riaccompagnarlo a Copenhagen.
Si salutarono e non si rividero mai più, ma il non più giovane ricorda ancora tutto molto bene, a distanza di tanti anni, ed è qui a raccontarvelo come una favola destinata ai nipotini.
(Storia tutta assolutamente vera)
(Non fate mai l'amore senza il preservativo. Non rovinatevi la vita, godetevela)
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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