Gay & Bisex
CORSA GRATUITA
di Foro_Romano
30.08.2024 |
9.605 |
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"“E questa sarebbe la cosa che nessuno deve sapere e che mi hai fatto giurare di non dire? Andiamo, a 52 anni dovresti sapere come va il mondo”..."
“Tu sei mio amico e sento il bisogno di confidarti una cosa che mi è capitata. Veramente non dovrei dirlo a nessuno, ma di te mi fido. Vero? Posso fidarmi? Sicuro?”. “Ma si, Agostino, puoi starne certo. Col tuo lavoro te ne capitano sempre tante”.
“Si, se mi mettessi a scriverle, potrei farne un best-seller, ma questa le supera tutte”.
“Beh, mettila nel tuo best-seller e vincerai il premio Strega”.
“Non prendermi in giro. Credimi. Una cosa che nemmeno con la più fervida immaginazione avrei potuto fare e nemmeno potrei raccontarla”.
“Adesso sono proprio curioso. Parti, dai”.
“Ma promettimi di non raccontarlo a nessuno. Nes-su-no in assoluto”.
“Te lo giuro, da vero amico”.
“Una premessa di qualche giorno prima”.
“Non farla lunga, come al solito tuo”.
“No, ma devo dirtela. Insomma, ero alla stazione e sale un cliente sul mio taxi. Un uomo sulla trentina, sembrava una persona normale. Sai che a me piace parlare ai clienti. Ad un certo punto mi chiede se lavorare di notte è diverso dal farlo di giorno, ed io glielo confermo. La notte girano tanti personaggi strani, te l’ho detto anche a te tante volte. Gli dico che è pieno di lesbiche. Sicché lui mi fa”.
“Più dei gay?”.
“Certo, rispondo”.
“E come fa a saperlo?”
“Ehhh, si vede, eccome se si vede. I gay si riconoscono subito”. E lui
“Ne è certo? Per esempio io sono gay e vengo appunto da una scopata meravigliosa con un cazzo enorme. Lo aveva capito?”.
Sono rimasto di sasso. “No, veramente non lo avrei mai detto” e mi sono zittito. Non ho più parlato per tutto il resto della corsa”.
“E’ riuscito a farti ammutolire? A te? Non ci credo”.
“Te lo assicuro”.
“E questa sarebbe la cosa che nessuno deve sapere e che mi hai fatto giurare di non dire? Andiamo, a 52 anni dovresti sapere come va il mondo”.
“No, no, questa è la premessa di qualche giorno prima del fatto vero e proprio. Ho cominciato a domandarmi che allora non ero così perspicace nel capire le persone come credevo. Mi sono chiesto ma che ci troveranno tutti ‘sti froci a scopare tra loro. Per il sesso, non basterebbe loro una donna da amare? Io ho 20 anni di matrimonio e due figli e mi sento appagato. Mi dicevo: che ci può essere di più attraente in un rapporto omosessuale?”
“Ma sono affari loro. Vuol dire che ci lasciano più donne da cuccare”.
“Ah, ah, si, è vero. Però senti che mi è successo. Dunque, una settimana fa ero di servizio nel turno di notte, come sempre. Erano le 3 circa. La centrale mi informa che c’era una chiamata fuori di un locale a Testaccio. Prendo la chiamata e vado. Il locale era quella discoteca famosa dove vanno molti gay. E appunto si trattava di tre amici, tre ragazzi gay sui 20 anni o poco più. Erano tutte e tre sbronzi o, per lo meno, su di giri. Segno che avevano passato una bella serata. Ridevano, continuavano ad agitarsi come se stessero ancora ballando, si spintonavano. Insomma, sono saliti e mi hanno detto che li avrei dovuti portare ognuno a casa loro e l’ultimo avrebbe pagato la corsa”.
“Ebbè, che c’è di strano?”.
“Fin qui niente. Mentre andavamo, io continuavo a pensare quello che mi ero messo in testa. Ma che ci troveranno di speciale a farlo tra loro? Oddio, quei tre molto probabilmente tra loro non facevano niente. Erano troppo, come dire, effemminati. Vabbè, mi sono detto, ma i maschi che vanno con tipi come questi, ma che ci trova di speciale?”.
“E allora?”.
“Per farla breve, si sono pure presentati. Uno roscio, si chiamava Battista, un altro un tipo biondastro, che si chiamava Fabrizio e poi c’era Alessandro, capelli e occhi neri, ma così profondi e intensi che mi ha subito attratto. Ammetto che era proprio un bel ragazzo. Insomma, durante il tragitto hanno cominciato a ridere e raccontare quello che avevano fatto nel locale. Il roscio ha detto che si era portato un uomo sulla quarantina in bagno, tutto muscoli e pelo. Ha detto che aveva tanta di quella voglia che lo aveva sollevato e scopato schiacciato contro il muro, da davanti, con una forza tale che se lo sentiva ancora completamente aperto”.
“Ma dai, non ci posso credere! L’ha detto così, come se niente fosse, davanti a te!”.
“Altro che! Ma era come se io non ci fossi. Si divertivano a raccontarsi le avventure di quella sera. In verità, però, quell’Alessandro mi guardava, forse per vedere la mia reazione ma con uno sguardo come se volesse dirmi che con loro era veramente uno sballo”.
“E tu?”.
“Io niente, ho continuato a guidare sentendomi però addosso lo sguardo del moretto. Poi si è aggiunto il biondino che ha raccontato di essere stato portato da un altro uomo in uno stanzino della dark room, che ha voluto che gli facesse un pompino. Gli ha detto che era un succhiacazzi fantastico, gli aveva tenuta ferma la testa e si era scaricato tutto dentro la sua bocca, facendogli ingoiare tutto. E il ragazzino era pure soddisfatto di esserci riuscito, benché fosse stata una sborrata abbondantissima”.
“Che si deve sentire! Io mi sarei fermato e li avrei fatti scendere subito”.
“Ma dai, che mi importava. Non sono mai stato uno stupido moralista. Tanto, alla fine, mi avrebbero pagato la corsa e tutto sarebbe finito lì. Però…”
“Però che?”
“Ehhh, che vuoi, quei discorsi, devo ammetterlo, mi avevano eccitato”.
“Ma che dici? Ti avevano eccitato le schifezze dei froci?”.
“Beh, ‘ste schifezze, come dici, sono il desiderio di tutti, froci e non. Poi, c’era anche lo sguardo fisso del moretto. Era così bello che, data la situazione, non ci crederai, mi era presa quasi la voglia di farmelo seduta stante e quello sguardo mi diceva che ci sarebbe stato eccome”.
“Quindi li hai portati a destinazione uno per volta”.
“Si e il fato ha voluto, credo, che l’ultimo fosse proprio quell’Alessandro così bello. Dopo che erano scesi i suoi amici, si è seduto davanti, accanto a me – Non le dispiace, vero? – e io ho annuito. Ha cominciato a dirmi che aveva notato che io ero rimasto scosso dai racconti che avevano fatto, che aveva notato la mia patta sempre più gonfia, che da quello che vedeva il mio cazzo doveva essere molto interessante, che lui era ancora più bravo di loro…”
“Non mi dire che...”
“Insomma, ha allungato la mano sulla mia patta ed ha cominciato a muoverla come a farmi una sega attraverso i pantaloni. Continuando così avrei perso la lucidità nella guida a rischio di fare un incidente, capisci? Non solo, ma se fossi venuto nei pantaloni mia moglie se ne sarebbe accorta. Così ho deviato per una strada di campagna fino ad uno spiazzo illuminato dalla luna piena. Non ho fatto a tempo a fermarmi che mi ha slacciato le braghe e me lo ha tirato fuori, rimanendo un po’ straniato dalle dimensioni del mio uccello perché, modestamente… Comunque, non ho avuto il tempo di dire una parola che se l’è messo tutto in bocca fino in gola. Sono rimasto senza fiato, forse più di lui. Poi ha cominciato a leccarlo, succhiarlo, pomparlo con una capacità che non mi era mai capitata con nessuna delle puttane che mi sono fatto. In più, mi guardava dal basso con quei suoi occhioni innocenti e la bocca slargata dal mio cazzo. Era un contrasto super eccitante.
Ammetto che sono durato poco. Gli ho messo saldamente una mano tra i capelli e sono venuto con una sborrata che, credimi, ho pensato fosse la più grossa della mia vita. Quando ebbe ingoiato tutto, mi ha sorriso sia con la bocca umida del mio succo e sia con quegli occhi fantastici. Ti giuro che una cosa così non l’avrei mai pensata”.
“Non ci credo”.
“E’ la verità. E poi non finisce qui. Il cazzo non mi si ammosciava e lui continuava a leccarlo come un gelato, tanto che è tornato ad essere così duro da farmi male. Quel suo visino mi faceva venire voglia di nonsoché. Un’eccitazione così non la provavo da quarant’anni. Con pochi movimenti si è tolto i pantaloncini e la maglietta che portava ed è rimasto completamente nudo. Ha reclinato il suo sedile e ci si è messo in ginocchio offrendomi il culetto. Ma era un culetto talmente perfetto che sembrava fatto dal Canova. Non so proprio dirti che mi aveva preso. Mi sono spostato dietro di lui ed ho ammirato quel capolavoro ma ho notato che tanto piccoli erano i suoi fianchi e il sedere tanto era largo il buco in mezzo. Benché giovane, ne doveva aver presi di cazzi! Era eccitato anche lui.
“Prendimi con la forza. Dai, sfondami, presto”, mi ha detto.
“E tu? L’hai fatto?”
“Ohhh. Gliel’ho sbattuto dentro con una botta sola, fino in fondo. E’ stata una libidine indescrivibile. Lui non ha gridato anzi, gemeva di piacere. Ti rendi conto? Lo stavo praticamente sventrando e lui godeva. Mi è presa una tale voglia di fargli male che ho cominciato a darci dentro con tutta la forza che avevo. E non è durata poco. Ero appena venuto e non potevo certo ricaricarmi così presto, alla nostra età. Tu mi capisci. Insomma, l’ho svangato per una buona mezz’oretta rimestando in tutte le direzioni per slabbrarglielo ancora di più, e lui frignava come una cagnetta in calore. Sarà venuto due o tre volte senza toccarsi. Mi ha sporcato il sedile. Godeva più e meglio di una donna. E poi sono arrivato al traguardo. Non ho capito proprio più niente e gli ho sparato dentro non so quanta sborra, e non so dirti da dove l’ho presa ma era tanta.
“Allora… ti… ti è piaciuto”.
“Non sai quanto. E ho capito dove sta la differenza tra un rapporto con una donna e quello con un uomo. E’ nella forza. Si perché con una donna, per quanto impegno ci metti, cerchi di comportarti con gentilezza, cerchi di rispettare le sue esigenze. Invece, con un ragazzo lui ti incita e ti lasci andare a montarlo come una bestia, tirando fuori tutta la forza bruta di un animale alfa perché, alla fine, piace anche a lui essere trattato così. Oh, ribadisco, comportati da amico e non dirlo assolutamente a nessuno”.
“No, no, ci mancherebbe. E poi che avete fatto”.
“L’ho accompagnato a casa e non gli ho fatto pagare la corsa. Un’esperienza così mi è comunque costata molto meno di una puttana senza passionalità. Ovviamente ci siamo scambiati i numeri di cellulare e lo posso chiamare ogni volta che ho tempo ed ho voglia di fargli fare un giretto sul mio cazzo. Ha detto che un maschio come me va tenuto stretto. Ti rendi conto? E dire che con mia moglie succede raramente e non c’è più il trasporto di una volta”.
“Non hai paura di diventare frocio anche te?”.
“Ma non ci penso proprio. Sarò sempre io a scoparmelo”.
“Sai che mi hai incuriosito? Non è che, quando vi vedrete un’altra volta, posso unirmi a voi? Da amico, devi farmelo questo favore”.
(Il presente racconto, essendo di carattere erotico, ha il solo scopo di eccitare i nostri istinti animali ma non per questo va preso alla lettera. Le stesse cose si possono fare con le dovute precauzioni. Non fate mai sesso senza preservativo: non rovinatevi la vita ma non mancate di godervela il più possibile. Buona sega a tutti).
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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