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All'ombra del desiderio - fisioterapista


di iPaoletta
30.01.2025    |    459    |    0 9.3
"Davanti a lei c’era Luca, il giovane fisioterapista che la stava aiutando da diversi mesi a risolvere i fastidiosi postumi di un infortunio domestico..."
Il silenzio della casa era interrotto solo dal ticchettio dell’orologio e dal fruscio del vento contro le tende della camera da letto. Paola si guardò allo specchio, aggiustandosi l’accappatoio di seta che le scivolava sulla pelle nuda. I suoi occhi brillavano di eccitazione mentre si sistemava i capelli, ascoltando le istruzioni che l’uomo le stava impartendo.
Ero tornato a casa prima del solito quel giorno. Non avevo fatto molto rumore entrando e così nessuno si era reso conto della mia presenza. Inoltrandomi in casa vidi la porta della camera da letto socchiusa e dentro intravidi Paola.
Non era sola.
Davanti a lei c’era Luca, il giovane fisioterapista che la stava aiutando da diversi mesi a risolvere i fastidiosi postumi di un infortunio domestico.
Paola era stata diverse volte presso il suo centro medico ma mi aveva detto che, nonostante lui fosse molto bravo e fosse soddisfatta delle terapie, non le veniva comodo andare da lui a causa degli orari lavorativi e che le dava fastidio la presenza delle diverse persone che entrando ed uscendo dalla sala disturbavano le sedute. Diceva di non sentirsi a suo agio e che probabilmente si sarebbero accordati per fare delle sedute domiciliari più intime.
Quella a cui stavo assistendo era la prima terapia domiciliare alla quale si stava sottoponendo.
Mi nascosi nell’ombra, avevo il cuore che mi batteva forte. Avrei potuto dire qualcosa, farmi notare, magari semplicemente salutare. Ma non lo feci. Rimasi immobile, osservando.
Nella nostra camera da letto era stato approntato una sorta di studio mobile. Al centro della stanza era piazzato un lettino mobile da massaggi poggiato su dei tappetini di gomma. Accanto c’erano delle bottigliette contenenti, credo, degli oli o qualcosa di simile. Alcune candele aromatiche accese spargevano profumi che saturavano l’aria della casa.
Vidi Paola distendersi a pancia in giù sul lettino. Indossava un accappatoio di un tessuto molto leggero che avvolgeva il suo corpo e che metteva ben in evidenza la curva invitante delle sue natiche. Mentre lei si preparava Luca osservava le foto delle nostre vacanze esposte in una vetrinetta. Tra queste c’erano anche alcune foto di Paola in topless. Luca approfittò subito della visione per Sottolineare che aveva già notato l’assenza dei segni dell’abbronzatura sulla pelle. Vidi Paola arrossire e, sebbene apparisse decisamente sexy, era anche tremendamente imbarazzata. Aveva i capezzoli molto turgidi e sebbene l’accappatoio la coprisse sono certo che Luca la stesse guardando immaginandola completamente nuda.
Il giovane fisioterapista si muoveva con molta disinvoltura, nonostante la giovane età; era chiaro che era a suo agio e che sapeva bene come comportarsi con le donne.
Dopo averla fatta adagiare sul lettino, delicatamente scoprì la schiena di Paola e iniziò a cospargere la sua pelle con olio caldo profumato. I palmi delle sue mani iniziarono a premere e scivolare lungo la colonna vertebrale, partendo dalle spalle e dal collo per scendere giù fino alla zona lombare. 
Il respiro di Paola si fece più lento, quasi tremante, mentre le mani di quell’uomo si avvicinavano ai punti più sensibili del suo corpo, sfiorando e affondando, disegnando delle linee immaginare lungo il suo corpo.
Si iniziò a rilassare. Vidi mia moglie socchiudere le labbra abbandonandosi completamente alle sensazioni che stava provando; la schiena si inarcò leggermente sotto le possenti mani di Luca evidenziando ancor di più i suoi sodi glutei coperti dall’accappatoio.
La vista di lei, così vulnerabile e desiderosa, mi provocò una potente erezione.
Trattenni il respiro. Sarei voluto entrare per possederla davanti all’altro uomo, farle sapere quanto mi eccitava vederla così.
Ma non lo feci.
Con gli occhi incollati alla scena, sbottonai i bottoni dei jeans liberando la mia erezione. Con la mano chiusa attorno al cazzo, iniziai a darmi piacere al ritmo del respiro di mia moglie.
Luca, intanto, era concentrato su Paola, ignaro dello sguardo ardente che li spiava nell’ombra. Le sue mani scivolavano lungo la schiena di mia moglie, premendo con fermezza sui muscoli tesi, scendendo fino a sfiorarle i fianchi con una lentezza calcolata. Paola gemette piano, chiudendo gli occhi e  mordendosi il labbro inferiore: era palesemente eccitata. 

Luca abbassò ulteriormente il tessuto dell’accappatoio svelando gli ultimi centimetri di pelle che ancora erano coperti.
Mia moglie giaceva nella nostra camera da letto su un lettino di fronte ad un estraneo coperta soltanto da un minuscolo tanga. Sembrava una vergine pronta ad essere immolata sull’altare del piacere.
Vidi gli occhi di Luca fissare il culo di Paola, era ormai chiaro quale fosse il suo interesse principale. Le mani di Luca continuavano ad indugiare sulla pelle calda di Paola, approfondendo il massaggio lungo la curva delle sue natiche, con le dita che, passando sotto le cuciture dello striminzito tanga, sfioravano appena il confine della sua intimità.

Paola gemette di nuovo, più forte questa volta.  Il corpo si muoveva con un languore quasi voluto. La vidi aprire leggermente le gambe, un gesto quasi impercettibile ma sufficiente a dischiudere le labbra della sua figa e ad invogliare il massaggiatore  a continuare nella sua opera di seduzione in quella direzione.
Luca sorrise appena, continuando il suo lavoro con la sicurezza di chi sapeva esattamente cosa stava per ottenere.
Non era più solo un massaggio terapeutico. Forse non lo era mai stato. No. Il modo in cui le sue mani si muovevano sul corpo di Paola, con una lentezza calcolata, era quello di un uomo che conosce bene come sbloccare tutti i freni inibitori delle sue prede. Il suo tocco era sicuro, esperto, ma le intenzione erano diverse.
Luca fece scorrere le mani più in basso, scivolando lungo le cosce di Paola. Poi le sue dita risalirono lungo l’interno delle gambe, sfiorando appena la pelle sensibile. 
Stava testando i limiti, provocandola, e lei si stava lasciando andare senza opporre alcuna resistenza.
Luca si chinò leggermente su di lei, la sua bocca sfiorò la pelle calda di Paola mentre le dita si insinuavano tra le cosce dischiuse, premendo con una fermezza sensuale. Il giovane uomo sorrise appena e, inclinando la testa verso l’orecchio di mia moglie, le sussurrò: “sei così tesa, Paola, voglio che ti lasci andare completamente”.
Sentì il mio respiro bloccarsi in gola e la mia mano iniziò a muoversi più velocemente. Il proibito mi stava portando sull’orlo del piacere!
La voce di Luca era bassa, sicura, con un tono che non lasciava spazio a esitazioni. Paola rabbrividì sotto di lui, il suo respiro si fece più profondo, vidi le sue mani aggrapparsi con forza al lettino.
“Brava, ti piace essere toccata così, vero?” sussurrò Luca, con un sorriso compiaciuto, “ora rilassati per me”.
Paola annuì appena, mordendosi il labbro inferiore e, completamente persa nel momento, divaricò oscenamente le gambe.
Mia moglie stava per godere sotto le mani di un altro uomo ed io non riuscivo a smettere di guardare.
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