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La ragioniera


di Membro VIP di Annunci69.it StraneEmozioni
17.01.2025    |    4.183    |    4 8.8
"Finalmente può passare ai fatti e lecca, lecca e fa rumore, il rumore del sesso che fa una troia sottomessa..."
Da un paio d’anni mi gira intorno, da quando l’ho assunta nella mia azienda.

Siciliana trasferita a Roma, fidanzata, bona ma non bella, con scritto grande in faccia “sono una troia inespressa e incompresa”.

Entriamo in confidenza perché durante la pausa natalizia la incarico di seguire una banca e piano piano ci confidiamo: dopo aver girato vari fidanzati s’è sistemata con una brav’uomo separato, che ha un figliolo. Ma sesso poco. Lui precisino e pulitino, bacino, pecorina e tutti a letto.

Bam!! Le do da leggere qualche mio racconto: bum!! Torna in ufficio dalle feste e dice che s’è masturbata tantissimo.

Concordiamo: alle 18 escono tutti, fa finta di andarsene, ha indossaro stivali intrecciati dietro e vestitino corto. Dopo 10 minuti citofona, sale di nuovo, l’edificio è tutto per noi, il mio divano in pelle è li. Sono due anni che desidero sapere che sapore hanno la sua fica ed il suo culo e stasera 16 gennaio lo scopro. Lei ha bisogno di essere sottomessa, umiliata. E io stasera ci sto, a rischio di farla tornare a casa imbrattata e di farla cacciare.

Giusto il tempo di abbassare tutte le veneziane delle vetrate ed inserire l’allarme, così nessuno potrà entrare più. Abbiamo solo venti minuti, lei ansima, la mia mano scorre sotto il vestito, autoreggenti, bene. La fica è bagnata, ha lasciato le mutandine in bagno dove se l’è lavata.

In pausa pranzo era passata da me: “senti questa “, mi ha detto facendomi annusare una mano che aveva passato sulla fica; “e ora questa “, con l’altea mano che aveva passato sul buco del culo.

Ok, ho creato e tirato fuori la troia che è in lei, domani sarà un problema ma stasera devo averla.

Mi guarda, mi supplica: “cosa devo fare?”.

La piego e vedo le sue natiche grosse ma sode, le divarico, il buco è chiuso ma slabbrato, bello. Affondo la lingua senza delicatezza, ahh, il culo di una donna, che delizia. Il pollice la stimola, la leccata di culo professionale la stupisce, la onora, la lusinga, non è comune per lei.

Buona anche la fica, la giro.

Mi alzo in piedi: “leccami le palle e guardami negli occhi”. Lei annuisce e slinguetta come una gatta. “Si capo”. Si, mi faccio leccare il culo, lei sa che mi piace, ne abbiamo sexchattato a lungo. Finalmente può passare ai fatti e lecca, lecca e fa rumore, il rumore del sesso che fa una troia sottomessa.

Slap slap, “sono brava capo?”. Slap, slap.

“Ok ora stenditi, manda le gambe indietro, diamo un po’ di cazzo alla tua fica, ma lo sai che poi facciamo il culo. Apri la bocca, debbo sputarci dentro “. Troppo porco per lei, schizza solo perché le ho detto che le stavo per sputare in bocca. Il trucco è già sfatto, l’odore è di cazzo e di culi addosso a noi, di fica, la sua fica carnosa.

Scopo questa fica per cinque minuti, la faccio sentore la troia che quel cornuto del compagno con le palle pelose non è capace di tirare fuori.

Lei si gode tutto con tutti i sensi: il cazzo dentro, le mani a cercarne la circonferenza intorno alla vagina, la vista per guardare come entra, l’udito per il turpiloquio che le riservo e il gusto, quwlo della mia saliva e delle mie dita che le infilo nel culo e poi in bocca.

“Stasera fattela leccare dal tuo fidanzatino, fagli leccare il succo delle mie palle”. E lei gode ascoltando, tocco la corda della sottomissione e lei viene.

Basta, manca poco e ora tutto anale. Mi inginocchio, lecco la figa piena di umori: è viscida, spalmo sul culo, un dito, subito due. Ha il retto non libero, sarà un anale sporco. De Sade sosteneva che è meglio, so che è vero, sporco ma purtroppo vero.

Appoggio il mio glande largo e spingo, ha il culo che ha visto cose importanti, entra facile. Ma la base del mio cazzo è non banale, ma lei la vuole tutta. Spingo, spingo, spingo, lei mi chiede di sputarle in bocca, “aprimelo sto culo da troia” dice, “perché sono così troia” chiede.

I colpi e il dentro-fuori cominciano a far uscire sporco, lo vedo, lo annuso. E allora oggi cara ti porti a casa sborra colorata dentro il culo.

“Che dici gliela porti al fidanzato un po’ di sborra nel culo?”. E lei viene smanettandosi. 18:22, alle 18:30 deve uscire assolutamente. Vengo, vengo in questo culo che desidero da due anni.

Esco, il mio cazzo sembra un cremino al cioccolato, mi trascino verso la scrivania della mia segretaria e prendo carta da un rotolone. Pulisco me e lei. “Che scopata” dice, brava lei, non è pentita.

“Mi hai riempito il culo, colerò tutto il tempo fino a domani”. Brava lei, ne parla anche dopo.

Domani magari sarà un casino, ma
Stasera ho scopato la ragioniera.

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