orge
Prima orgia
di StraneEmozioni
12.07.2024 |
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"La porta alle nostre spalle si riapre, si richiude..."
Avevo sempre rifiutato di seguire Anna alle feste, alle orge, alle quali era invitata.Avevo prima di tutto l’impressione, a sentirla parlare, che ci fossero dei gran cessi, anche grandi di età. In secondo luogo, temevo per la mia privacy, essendo Roma un posto piccolo alla fine se frequenti un certo ambiente d’élite, e quelle orge si tenevano in casa di scrittori, gente di cinema, registi e attori, rischi. Inoltre, non da ultimo, temevo di sentirmi irretito, di non poter performare circondato da persone che guardavano. Si, c’era un altro fattore: le droghe, la cocaina, che sapevo girare in quegli ambienti che, insieme al Viagra, era il fattore che consentiva a tanti uomini di potersi cimentare senza vergogna e con una erezione di qualche tipo. Ecco, io alla mia età non ho mai provato ne l’una ne mai lo farò, ne l’altro.
Anna mi portò a tradimento alla festa di compleanno di Simona, una delle sue amiche. Indossai un abito buono e andammo ad uno degli ultimi piani di un palazzo storico in Via Merulana, con un bel terrazzo. Entrato, mi accolgono due persone che conosco, un agenti per artisti e un autore : “anche tu qui?”. Comincio ad insospettirmi, ma ormai ci sono.
Mi guardo intorno e vedo subito delle ragazze, chiaramente escort, conciate come dei veri e propri intrattenimenti artistici per la serata: tacchi vertiginosi, reggicalze senza gonna, guêpière di qualità, cappello a falde larghe, tatuaggi di henné sulla braccia. Sono sedute in vari punti della casa, sono quattro, si spostano seguendo una regia, incontrandosi si carezzano, baciano, si lanciano in effusioni saffiche che suscitano l’ammirazione delle signore soprattutto.
Ho capito, stasera si scopa, spero solo di essere all’altezza. Anna mi presenta, sono il Direttore di XXX, marchio noto, quindi non debbo spiegare nulla agli interlocutori.
Il vino, lo champagne, scorrono, ma io mi tengo a freno, non so cosa mi aspetta e non voglio sfigurare.
Dopo le 22 ho perso di vista Anna, parlo con una signora sui sessanta con un décolleté da urlo, seno rifatto, ma rifatto bene. Mi sta appiccicata mentre mi parla, noto le sue calze velate, certamente da reggicalze, mi diventa duro. Mi distrae il cellulare che vibra, ho tolto la suoneria ovviamente, è Anna. “Dove sei?”, mi chiede, “cosa fai?.
“Sono qui che parlo con .. mi scusi, il suo nome?”, chiedo alla signora.
“Sono con Eliana, stiamo chiacchierando, ma tu dove sei?”, le chiedo.
“Eliana!, Vieni con lei qui, in fondo al corridoio, proprio la porta di fronte, venite”, mi dice Anna.
Eliana: “Ah, certo, vieni caro”, come se sapesse dove andare e temo il peggio, ma ho superato le mie paure, inutile nasconderlo, ho voglia di succhiare quelle tette rifatte e anche di scoprire quelle cosce da sessantenne arrapata.
Arrivati in fondo apriamo la porta socchiusa: Anna è in ginocchio, un uomo con i pantaloni abbassati glielo ha infilato in bocca, non ha tolto ne giacca ne scarpe, solo i pantaloni abbassati. Anna invece ha il vestito tirato sulla schiena e il culo in bella mostra, anche lei con autoreggenti color nero e senza mutandine, che scorgo poco più in la. Se la conosco bene, se l’è già fatta leccare prima di succhiare lo sconosciuto. Sconosciuto per me, forse anche per lei.
Eliana chiude la porta, fa fare uno scatto alla serratura: “siamo già abbastanza qui dentro per il momento”, mi sorride.
Si avvicina ad Anna, si siede dietro di lei, allarga le sue natiche e mantenendo una compostezza da vera signora, comincia a praticarle un rimming intorno al buco del culo, non trascurando di passare l’indice sulla fica evidentemente fradicia.
Mi godo la scena appoggiandomi alla porta, il bicchiere di vino mezzo vuoto, godo nel vedere quell’uomo banale, anche quasi calvo, ficcare il suo cazzo anch’esso banale fino in gola della mia accompagnatrice. Eliana lecca il culo della mia amica, poi si gira verso di me, spalanca le gambe: “ti va di leccarmela caro?”, mi chiede.
Mi avvicino, ma prima di tutto voglio guardarle e toccarle il seno. Lei ci sta, senza fare danni al suo abito, gliele tiro fuori, Lecco avido, succhio e tiro i capezzoli, li insalivo bene. Le allargo le mutandine. La sua fica è slabbrata, ha sessant’anni, le labbra sono grosse, carnose, ma è depilata e pulita. Lecco, succhio, le infilo due dita dentro e, cazzo, mi squirta un poco addosso, ma non mi fradicia la camicia per fortuna. Meglio spogliarsi… mah… entrano in stanza altre persone? Non mi interessa, tolgo la giacca, il mio abito è su misura e costa quasi duemila euro. Tolgo la camicia, lancio tutto su una poltrona vicina, quasi in ordine.
Eliana gode, ha smesso di leccare il culo di Anna e mi guarda a gambe spalancate, ansima e gode. L’uomo di fronte ad Anna non ne può più, lo vedo che sta per venire, trattiene Anna per la testa e si svuota nella sua bocca, ulula come un lupo, ridicolo, e ora mi ha lasciato da solo, ad occhio e croce non sarà in grado di riprendersi.
Anna ha ingoiato tutto, è davvero una porca, non l’avevo mai vista così, gode della sua perdita di dignità. Si, lo abbiamo fatto con altri uomini, eravamo in tre, ma sapevamo chi erano, avevamo cenato insieme, avevamo condiviso dei desideri. Invece ora, ha appena ingoiato le sperma di uno che non so chi sia, probabilmente ultrasessantenne. Eppure, la cosa mi fa godere, la sua impudicizia mi fa godere.
Il “signore” si ricompone, esce dalla stanza e richiude la porta. Anna si sistema con la fica sulla faccia di Eliana che ora è sdraiata, le gambe aperte, ancora lecco, non ho preservativi, la scopo con le mani. Non ne posso più e quindi mi alzo e tiro a me Anna, con lei non mi serve il preservativo. Glielo punto sulla fica e affondo. Eliana si gode la scena smanettandoci fra le cose, anzi, infila tre dita fino alle nocche nella sua fica slabbrata che fa il rumore di quando cammini a piedi nudi sull’acqua.
La porta alle nostre spalle si riapre, si richiude.. evidentemente qualche curioso non ritiene di unirsi, oppure semplicemente ha sbagliato stanza, o ne cerca una tutta per se.
Infine si avvicina un altro signore, tiene per mano una moretta di cinquant’anni, bassina, vestito lungo con spacco laterale e tacchi più alti delle sue gambe. Anna si solleva dalla pecorina, senza far uscire il mio cazzo, in un gesto unico tira giù le bretelle dell’abito della moretta e si attacca alle sue tette. Il compagno di lei ne approfitta per infilarle una mano fra le gambe da dietro, la sta preparando. Anna e la moretta slinguazzano e l’uomo prende la sua amica da dietro. Le due donne sbattono una contro l’altra sotto i nostri colpi, Eliana si unisce ai loro baci, le due donne le mettono le mani dappertutto.
Succede poi che Eliana vuole il mio cazzo, Anna mi fa segno di si, dico di non avere preservativi, lei mi risponde “sono amici, non preoccuparti.”
Forse baglio, saprò solo dopo che non mi sbagliavo ed Anna sapeva il fatto suo, penetro Eliana e trovo la sua fica sorprendentemente stretta, al contrario dell’aspetto esterno. E’ stata una bella ragazza, poi una bella donna, ora si avvia ad essere una bella signora matura, ma è sempre bella. Mentre lo penso, la sbatto e la guardo negli occhi, mi tira a se, mi avvicina e mi sputa in bocca. Sento il fuoco avvamparmi, quasi nello stesso momento in cui sento Anna carezzarmi il sedere da dietro, l’avevo persa di vista e mi volto a guardarla. Ma non è Anna, lei sta leccando la moretta sulla poltrona, ha avuto anche cura di spostare le mie cose. Il compagno della moretta mi carezza il sedere, non mi guarda, guarda il mio culo. “Vuoi leccarlo?”, mi viene spontaneo chiedergli, eccitato. Non risponde, è già piegato a leccarmi il culo, la lingua spinta dentro.
“Eccolo il mio maritino leccaculo”, dice la moretta. Mi trattengo, poi mi viene da ridere e mi fermo. Il signore mi guarda, offeso.
“No, non è per te, sto pensando che venendo qui temevo di non potercela fare a scopare in un’orgia, ed invece, guarda qua”, gli dico sfilando il cazzo fradicio dalla ficona di Eliana e spianandoglielo sotto il naso. Guido, questo il suo nome, si fa aiutare da Eliana per succhiarmelo, Eliana lo batte in abilità, lui viene retrocesso a leccarmi il culo.
Basta, mi faranno male le palle, devo scaricare. Vado da Anna, la riprendo da dietro, Guido prende la sua moretta. Eliana è seduta in ginocchio nel mezzo, siamo a terra, sul tappeto. Tutte e tre le donne hanno la mano sulla fica e ci aiutano a farle venire, io scarico dentro la fica di Anna, a quel tempo l’orgasmo più potente mai avuto. Mi rimane il dubbio del sapore della fica della moretta, Giovanna, ma sarà per la prossima volta.
Ci ricomponiamo, voglio andare a casa. Mentre stiamo salutando la festeggiata, che ha il trucco sfatto da qualche fica che le hanno strusciato sulla faccia, si avvicina qualcuno, Anna confabula. Mi lascia andare da solo, rimane li a scopare, insaziabile.
Vado a casa e mi lavo, mi metto nel letto e sono eccitato, mi faccio una sega. Mi debbo lavare ancora.
Al mattino Anna è nel letto, si gira, mi mette la mano sul cazzo, me lo fa diventare duro, se lo infila nel culo.
“Senti come entra bene, ieri sera me l’ha scopato un tizio”, mi dice. Sborro, forte, è una diavolessa, una strega, una dea del sesso.
Niente viagra, niente droghe. Basta la carne, la saliva, gli umori, ma soprattutto: la testa.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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