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Una troietta bisex per le coppie


di Membro VIP di Annunci69.it StraneEmozioni
18.11.2024    |    7.534    |    17 9.5
"Carla parò con la mano il getto, ma uso la stessa mano per agevolarne il flusso strofinando la fica rosa e liscia della mia amica..."
“Cosa ne dici?”

Il messaggio di Federica era seguito dalla foto di una Trav con un pene bellissimo, una pelle liscia e della lingerie adattissima al suo corpo di maschio travestito da femmina.

“Ma che bella, un maschio dotato ma effemminato, un unicum”, riposi dopo aver sfogliato il link allegato sotto la foto iniziale.

“Parliamone, vengo da te”, tagliò corto Federica che era solo pochi uffici più in la.

Amanti da diversi mesi, la nostra relazione sessuale era entrata in una spirale crescente di trasgressione di ogni genere. Dopo aver provato esperienze di vario tipo, dopo molte delusioni per persone che non erano ciò che dichiaravano di essere, oppure semplicemente che non piacevano a noi, avevamo maturato un certo istinto per selezionare ciò che accendeva sia lei che me.

“Quindi ti interessa?” mi chiese chiudendosi alle spalle la porta del mio ufficio. Era visibilmente eccitata, immaginavo già quanto fosse bagnata li sotto, quanto la figa pulsasse nelle sue mutandine immaginandosi chissà cosa. Del resto questa eccitazione si trasmetteva anche a me, che sentivo crescere il mio cazzo nei pantaloni. I suoi occhi scuri mi fissavano in attesa di una risposta.

“Come te lo immagini?”, le chiesi.

“Se è come nelle foto, sarà uno spasso. Non volevi provare un bisex ? Questo è dotato e femminile!! E poi, leggi qui sotto.”

Mi passò il cellulare e nell’annuncio del soggetto era chiaramente scritto “sono la troia delle coppie”. Quindi amava essere sottomesso ai piaceri della coppia, cosa che eccitava Federica più di ogni altra cosa.

“Va bene, scrivigli. Nel fine settimana ho casa libera, mia figlia va a trovare sua madre e sta fuori fino a lunedì.”

“Gli ho già scritto e ovviamente gli piaccio!!”

“Gli piaci si, sei una gran fica. E di me? Cosa dice?”

“Bell’uomo, così ha scritto, guarda!”

Federica mi passò di nuovo il telefono, mentre fuori la mia assistente cominciava a chiedersi, come testimoniavano gli sguardi che vedevo attraverso la vetrata, cosa stessimo condividendo.

Passammo quel giovedì e il venerdì seguente a fantasticare su tutto quanto avremmo potuto avere da una travestita così, ad avere dubbi e temere che non fosse poi così liscia, pulita e dotata come sembrava. Comunque, eravamo eccitati dall'idea che quella persona fosse prorprio come appariva.

Federica è una gran squirtatrice e per l’occasione si procurò un proteggi materasso usa e getta, perché lavarlo e riutilizzarlo avrebbe richiesto lavoro e spiegazioni, sia a casa sua, sia a casa mia.

L’appuntamento era alle quindici del sabato, per stare tutto il pomeriggio insieme. Carla, questo il nome che la Trav usa in privato, ci avrebbe raggiunti a quell’ora a casa mia. Sul mio citofono solo il numero dell’interno, il posto ideale per gli incontri. Mia figlia, da anni, ed ogni volta che si rinnovano le etichette, mi chiede perché non mettere il nostro cognome; “è più elegante così”, rispondo sempre mentendo.

“Passa a prendermi, non voglio arrivare con la mia auto da te”, fu la richiesta di Federica.

A suo marito aveva detto che avrebbe avuto tutto il pomeriggio di shopping con la sua migliore amica che, essendo una nostra compagna di giochi, le teneva appunto il gioco.

Salita in auto Federica allargò le gambe per mostrarmi il reggicalze nero.

“Senti come sto”, mi disse passandosi due dita sulla fica bagnata e mettendomele in bocca mentre guidavo.

D’istinto e delicatamente infilai la destra nelle mutandine e la sfregai fino a provocare il suo primo orgasmo bagnato: era carica a pallettoni.

“Ho appena spompinato mio marito per farlo stare tranquillo, ma non mi sono fatta scopare, voglio essere pronta e carica al massimo. Questo ditalino però mi è servito a calmarmi un pochino”.

Saliti in casa ci occupammo di creare la giusta atmosfera, di preparare il letto, di scaldare l’ambiente. Asciugamani da ospite in bagno ed anche sui comodini, piccole salviette da usare per ripulirsi. I preservativi, quelli tra me e Federica non necessitavano, ma con Carla, la trav, per forza, era una sconosciuta.

“Quando entrerà sarà già abbastanza femminile, mi ha detto, ma poi ha bisogno di pochi minuti da sola in un bagno”, mi istruì Federica.

E così fu che Carla arrivò, con una borsa elegante, leggings attillati e capelli scuri raccolti in uno chignon. Me ne fregai di cosa potessero pensare nel condominio, guardandolo era evidente che fosse gay, ma non aveva indosso cose che potessero far intuire cosa sarebbe diventata di li a poco.

Apparve sulla porta con un viso incantevole, pulito e sorridente, delicato. Chiusa la porta alle sue spalle si avvicinò, piccola di statura, che per me e Federica andava bene non essendo anche noi dei giganti, e ci baciò entrambi sulle labbra.

Bacini, altri bacini, ci ritrovammo già all'ingresso di casa ad infilarci la lingua in bocca in tre, mentre Fede le aveva tirato giù il leggings per valutare la reale dotazione: si, era come nelle foto. Un corpo maschile minuto e liscio con un pene da Mandingo.

Carla si diresse in bagno e Federica eccitata mi sdraiò sul letto e si sedette sulla mia faccia: “leccamela ti prego, sto impazzendo”. Ovviamente dopo soli pochi passaggi di lingua si svuotò sulla mia faccia squirtando e costringendomi a lavarmi subito per non farci trovare già in quelle condizioni dall’ospite.

Un angelo dell’eros apparve improvvisamente: una parrucca bionda, calze autoreggenti bianche decorate su tacchi altissimi dello stesso colore, un petto liscio e senza peli, incipriato, un rossetto da demonio, occhi truccati. L’insieme mi ricordò qualcosa: “Katy Perry!”, esclamai a bassa voce.

“E’ la mia musa”, rispose Carla. Si era truccata come lei, aveva assunto le sue fattezze.

Mi sentii subito attratto e Federica mi accompagnò nell’avvicinarmi a quel bocconcino delizioso. In piedi ai suoi lati, mentre lei ci guardava rotando la testa in modo sensuale, poggiammo le mani sul suo torace nudo, carezzammo le sue gambe inguainate nelle calze, i suoi glutei sodi e lisci e timorosi di rovinare quel trucco cominciammo a lambire la sua bocca solo con la lingua.

La sua saliva era dolce e calda, il suo alito profumato. Il cazzo di Carla assunse subito una dimensione da performance e Federica ed io ce lo litigammo un po’ per soppesarlo con le mani, percorrendone tutta la lunghezza.

“Cosa vuoi fare”, mi chiese Fede con un sussurro?

“Tutto”, mi venne spontaneo rispondere.

Accomodammo Carla sul bordo del letto e collocandoci ai suoi lati agevolai Federica che iniziò a succhiargli il cazzo a cominciare dalla punta.

“Fatemi tutto ciò che volete, io godo se mi usate!, fu l’invito della nostra ospite.

Mi piegaii verso di lei e cominciai a baciarla voluttuosamente, mentre la mia mano destra teneva e carezzava i suoi testicoli bagnati dalla saliva di Federica che ormai abbondava: aveva preso un ritmo furioso nello spompinare quel ben di Dio fatto di carne calda.

“Vieni ad assaggiare”.

Non me lo feci ripetere due volte e iniziammo una gara per litigarci quell’asta.

Le gambe lisce di Carla, il nylon delle sue calze, ci fecero desiderare di dedicarci al suo didietro. Anche li iniziammo una gara per contenderci il buchino: lo guardammo, lo lambimmo prima timidamente con le lingue, poi cominciammo ad affondare sempre più dentro, tenendo divaricate le natiche sode e abbronzate, marcate dal perizoma. La depilazione era perfetta, la rosellina delicata, il sapore delizioso, la trasgressione si era impadronita di noi.

Era uno scambio reciproco tra me e Fede: lei attirava tutti quelli che desiderava, bella com’è, io mi prestavo con piacere a ogni tipo di esperienza, ci mettevo la casa, la regia, il savoir faire.

Ed il nostro sogno di avere una troietta bisessuale si era concretizzato improvvisamente, lo avevamo tra le mani e in bocca.

Carla decise di renderci il servizio e dovette sperimentare il primo getto di squirt in faccia non appena succhiò la figa di Federica, agganciata con una mano al mio cazzo. Federica si contrasse e la spruzzò tutta, in un getto incontenibile dovuto a una eccitazione senza pari. Carla parò con la mano il getto, ma uso la stessa mano per agevolarne il flusso strofinando la fica rosa e liscia della mia amica.

Mi collocai dietro Carla e mentre con una mano la segavo, dopo aver ancora passato la lingua sul suo buchino, iniziai ad esplorarlo con le dita.

“Mi fai godere tanto così, mi fai sentire troia.”

“E’ quello che sei, la nostra troietta, Carla”.

Lei in risposta inarcò la schiena. Piegandomi assaggiai ancora la rosellina dell'ano, per poi passare a due dita.

“Ti stai divertendo li dietro, vero?”, disse quella curiosona di Fede, che adoro quando non si vuole perdere nulla. Afferrate le natiche di Carla le divaricò per osservare bene come le mie due dita seviziavano l’ano perfetto di questo ragazzo travestito da dea. Il suo culo assorbiva le mie dita che scomparivano dentro circondate da saliva e Carla ci guardava con la testa voltata all’indietro, di lato. Stringeva lo sfintere e la sentivo pulsare dentro. Il suo cazzo, che segavamo in due, era di roccia.

“Continua tu tesoro”, dissi a Federica, ben deciso ad andare dall’altra parte a infilare il mio cazzo in bocca a Carla.

Federica fece un lavoro eccelso, come lo fa sempre con me, dilatando l’ano di Carla fino ad ammorbidirne l’ingresso preparandolo ad accogliere il mio cazzo.

“Sei brava”, mi ritrovai a dire a Carla per come mi stava lavorando il glande e tutto il resto, e lo pensavo veramente.

Ancora una volta la curiosona della mia amica, sentendomi commentare, venne a vedere e mi deliziò collocandosi dietro per completare il lavoro di Carla con un rimming ben fatto: non rifiuto mai il rimming, sia da giovani uomini che da donne. Sentirmi le loro lingua lambire l’ano o meglio ancora entrare in profondità mi fa salire sulle stelle. Quando si tratta di giovani uomini poi la trasgressione dovuta alla differenza di età unita al gesto della loro sottomissione mi manda in estasi.

Fu il momento per Federica di prendere quel cazzo dentro di se. La dimensione ragguardevole scoparve senza fatica, ben inguainata nel comdom, dentro di lei. A me non restò altro da fare che aiutarla a godere infilandole prima uno e poi due dita nel suo splendido culo.

Con Federica contare gli orgasmi è cosa difficile: si può solo prendere atto della chiazza di liquido che si crea ovunque lei stia godendo, dall’odore inconfondibile.

Carla le succhiava i capezzoli fino a quando, guardandomi, espresse il desiderio: “mi prendi il culo?”.

Fede non volle perdersi la scena e spalmata la sua fica sulla faccia della nostra Katy Perry, si gustò la scena del mio cazzo largo che entrava in quella carne deliziosa, mentre segavo quel cazzo monumentale lubrificato dalla saliva che Federica lasciava colare da vicino.

Fu allora che Carla cedette e un abbondante flusso di sborra denso e caldo cominciò ad irrorare tutto, io accelerai la mia spinta e venni nel suo culo mentre il suo nettare si spargeva sulla sua pancia.

Mentre io e Fede ci preparammo un caffè e nudi lo stavamo gustando in piedi in cucina, le venne una idea: “Vuoi il caffè Carla? Per averlo devi guadagnarlo, vieni qui”.

Fu così che guardando il sole calare in quel pomeriggio di autunno inoltrato, Carla ci pratico un rimming inginocchiata dietro di noi. La sottomissione di quella giovane troietta (io e Carla siamo entrambi cinquantenni), ci deliziava.

Il suo caffè si era raffreddato, ma Carla era più interessata a soddisfare le nostre voglie: lei godeva della sua sottomissione.

Io, dal mio canto, declinai l’offerta di Federica di provare quel calibro nel mio sedere: non amo particolarmente la penetrazione anale, e quello in particolare sembrava un razzo missile, buono per gente allenata.

“No, ora tocca a te mia cara" risposi alla mia amica: "è tempo che Carla ed io ti sbattiamo davanti e dietro come ti piace."

La seconda sessione era dedicata a rendere Federica nello stato in cui amava trovarsi a fine rapporti: devastata.

Nel suo sedere entrai prima io, perché la mia dimensione in larghezza aprisse la via alla lunghezza del cazzo di Carla. Federica soffocava con il cazzo di Carla ben piantato in gola mentre il suo ano cedeva, non avendolo io nemmeno allargato con le dita. Le dita eleganti di Carla le stimolavano e pizzicavano i capezzoli, mentre era Federica stessa a lavorarsi in profondità la fica con due dita.

Giunto il momento ed indossato il condom ordinai a Carla di terminare il lavoro. Lei fu brava, infilando il suo enorme cazzo piano ma senza interrompere mai la discesa all’interno del ventre di Federica che lo accolse con timore, ma con grande piacere.

Anche per Federica sopportare quel carico anale non fu cosa da poco, ma fu brava. Lavorare la sua fica ed il suo culo ci richiese tempo ed attenzione. Dopo un paio di alternanze fra di noi rassicurammo Federica che il suo ano era ben aperto. Nelle pause della penetrazione Federica ci consentiva di mantenere l'erezione spompinandoci. Poi giunse il momento conclusivo e mentre Carla era giusto che le prendesse la fica, io mi sedetti davanti a Fede a gambe larghe perché lei potesse spompinarmi e parlarmi delle sue sensazioni. Fu così che le riempii la bocca del poco seme che mi restava in quel pomeriggio torrido.

Ci ritrovammo, io e Federica, a chiederci se tutto ciò fosse realmente accaduto. L’odore della crema per il corpo di Carla permeava la stanza, dopo che lei se ne fu andata, permeava anzi la casa intera.

“Hai visto quanto era bella e liscia?”, mi ripeteva Federica.

E ancora, il giorno dopo, Fede mi chiese di scopare perché il suo livello di eccitazione era troppo forte dopo l’esperienza vissuta insieme.

“Abbiamo raggiunto l’estasi, non credi?”

“Si”, risposi senza esitare: “Siamo stati fortunati”.
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