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Portami a Praga


di Membro VIP di Annunci69.it StraneEmozioni
05.09.2024    |    5.011    |    6 9.8
"Appena in auto di ritorno, la mia sposa allargò le cosce e si fece un bel ditalino mentre guidavo sul lungotevere..."
Quando la mia ex moglie si fissò prima con Daniela, la cassiera tettona del supermercato, poi con Katia, la titolare della lavanderia, poi con la maestra di nostra figlia, capii che era giunto il momento di farle dare una calmata.

Aver stimolato la sua bisessualità a forza di discorsi e di filmati, non aveva certo aiutato. ma farle capire che guardare con la bava alla bocca le ospiti che avevamo a cena, per lo più quelle dotate di tette grosse, non era il modo di procedere e che rischiavamo un incidente diplomatico.

A69 non era nei nostri pensieri, lo avessimo avuto a nostra disposizione all'epoca forse non ci saremmo nemmeno separati, soddisfacendo insieme tutte le fantasie di coppia. Vabbè, questo è un altro discorso.

In ogni caso la decisione di farle vivere una esperienza giunse dopo che Roberto, un anziano mio cliente, ci invitò a cena a casa sua in centro a Roma alla presenza di varie coppie di suoi amici. Mia moglie (ripeto, ora ex) sedette accanto ad una sessantenne elegante e, purtroppo, tettona. Purtroppo, perché vedevo mia moglie agitarsi sulla sedia dall'altra parte del tavolo, consapevole che la sua figa era fradicia al punto da poter spremere le sue mutandine e innaffiarci i vasi.

Le donne hanno un sesto senso, generalmente se non sono tonte si accorgono delle attenzioni particolari, e questa signora un pochino ne era lusingata. E dai giù ad accarezzare il braccio di mia moglie, a dirle che era bella, che doveva mostrarle un parrucchiere, ecc ecc. Oltre ai vasi a quel punto avremmo potuto irrigare il Sahara.

Appena in auto di ritorno, la mia sposa allargò le cosce e si fece un bel ditalino mentre guidavo sul lungotevere. Era talmente arrapata che le bastò dare due schiaffi sulla fica spalancata e poi infilarci, come faceva sempre, tre dita dentro per spruzzare forte tutto il suo liquido.

Tornati a casa dovetti scoparle il culo, mio malgrado, dato che davanti si era soddisfatta da sola, quindi le imposi di non togliersi le autoreggenti color carne e per punirla dei suoi pensieri impuri le aprii dapprima il culo con le dita, che regolarmente bagnavo nella sua bocca, e poi finalmente la impalai chiedendole di toccarsi per farmi godere di più grazie alla contrazione dello sfintere provocato dal godimento vaginale. Credo di non sbagliare nell'affermare che scaricai abbastanza sborra, averla vista a gambe aperte in macchina mi aveva piuttosto attizzato.

La mattina dopo, domenica, le mostrai una cosa a colazione.

"Ma chi sono?", mi chiese lei guardando una serie di gran fiche in reggicalze, tacchi, tutte elencate a catalogo.

"Puttane, stanno a Praga", osservai.

Puntò una nera bellissima, sembrava Beyonce, e ne lesse il "curriculum": anale, rimming, orale, pissing, fisting. Si, la signora faceva di tutto (dietro lauto compenso).

"Portami a Praga a leccare la figa".

La prima sera nella capitale Ceca, subito dopo cena, andammo al K5, un bordello su cinque piani. Perquisiti all'ingresso da due bestioni di colore, alti il doppio di me, ci affidarono ad una hostess italiana che ci spiegò come funzionava, con un gran sorriso e con grande complicità con la mia compagna di vita.

"Avete la discoteca all'ultimo piano, il ristorante al secondo, il cocktail bar al terzo e al quarto le salette private con musica dal vivo nel salotto." iniziò, usando un palmare al tavolo al quale ci fece accomodare per il benvenuto.

"Oggi in struttura ci sono settantasei ragazze e dieci ragazzi, le ragazze sono la metà professioniste, le altre sono per lo più studentesse che vengono nei fine settimana per arrotondare. Dal PC potete scegliere le ragazze, o i ragazzi, la stella indica se sono professionisti. Se volete due ragazze o più sotto i loro nomi ci sono i nomi di quelle con le quali preferiscono giocare. Se richiederete prestazioni speciali le ragazze vi indicheranno il prezzo direttamente. Ad esempio l'anale costa altri duecento euro, il pissing centocinquanta, ma non sempre è possibile. Quando avrete finito vi accompagneranno alla cassa che è qui al primo piano. Potrete anche restare e risalire ai piani dopo aver pagato. Tutto chiaro?"

"Si, grazie", rispondemmo in coro con un sorriso ebete, come due ragazzini ai quali hanno appena detto che le caramelle vanno tutte mangiate entro sera altrimenti scadono.

Fissata con le nere, la mia dolce metà non perse tempo e scelse una stangona in lingerie bianca.

Fu la volta che compresi cosa vuol dire "professionista": significa professionale, brava, suadente, capace di farti sentire come se l'avessi sedotta, quella che poteva avere chiunque avesse desiderato. Ma pagando, era di mia moglie... magia.

La signora accompagnò la mia signora, che per l'occasione aveva scelto reggicalze e calze nere velate, in una stanzetta a tema Belle Epoque, con tanti specchi.

La nera le indicò il bagno che era in camera e le chiese gentilmente di rinfrescarsi, poi fece lo stesso, chiedendole "preferisci che non mi rinfreschi?". Non si sa mai, magari voleva annusarla nature. Lei ci pensò, poi le disse di lavarsi.

"Cosa vorresti fare tesoro?", le chiese mentre io ero seduto all'angolo su una comoda poltrona.

"Mi piacerebbe leccarti il culo, poi la fica, mi piacerebbe accarezzarti le gambe e poi vorrei che tu mi costringessi a continuare", confessò quella brava donna della madre di mia figlia, devo dire sorprendendomi per la sua diplomazia. E' sempre importante fare dei giri di parole, concordate?

"Ti piace essere dominata carina, lo capisco. Ed il tuo maritino è tutto per te?", le chiese tenendole una mano sotto il mento.

Quando lei fece per rispondere, improvvisamente e delicatamente la nera le infilò la lingua in bocca e poi ci sputò dentro.

Mia moglie si piegò sulle ginocchia per la sensazione che provò fra le gambe. Si iniziava a fare sul serio ed il mio cazzo se ne era accorto prima del mio cervello.

La nera si voltò, si inginocchiò a gambe spalancate e appizzò il sedere. Lei, la mia dolce signora, per la prima volta affondava la sua lingua in un culo di donna, per la prima volta una nera, per la prima volta un puttana bellissima, disposta a tutto per denaro.

Debbo dire che la predisposizione della madre della mia prole ad essere passiva non le fece notare come la signorina, che a proposito aveva almeno quindici anni meno di mia moglie, non si sbattesse particolarmente nel ricambiare le slinguazzate, limitandosi a qualche leccatina fugace e andava molto di strofinamento con le mani.

Però, debbo dire che alla mia signora bastava, se ne stava li sdraiata sulla schiena a gambe spalancate, la sua dama nera le si era seduta sulla faccia ondeggiando, e anche per via della posizione quello che le toccava erano dei gran bei ditalini in cambio.

Giunse il momento di entrare in scena, ma senza appropriarmi di quel momento magico che era dedicato a lei.

Mi spogliai, feci un passaggio in bagno e tornando salii sul letto e lo infilai direttamente in bocca alla moretta.

"Eh si cara, io non sono un sub", avrei voluto dirle.

Quando ne ebbi abbastanza mi dedicai a mettere in ginocchio mia moglie e iniziare a scoparla come le piaceva. La nera doveva guadagnarsi la paga, per cui la feci sdraiare sotto in un classico sessantanove in modo da regalare un ultimo e definitivo devastante orgasmo alla mia amata.

Alla cassa in fila c'era tanta gente, continuammo a dialogare (a proposito, in francese) con la nera che risultò appunto essere parigina che esercitava nella ville lumiere ma nei weekend faceva un salto a Praga dove aveva la sua fidanzata, una ballerina.

Alla cassa erano trecento euro, per il threesome, niente maggiorazioni particolari, niente anale, pissing, cose che il cassiere chiedeva scorrendo la carta del menù.

La nostra ninfa, una volta pagato, ci diede una bacino sulle labbra e poi salutò con un bel "Au revoir" e sculettando se ne tornò al lavoro.

"Vuoi bere qualcosa?" chiesi.

"Sei matto? Portami in hotel e spaccami con il cazzo, sono eccitatissima".

Comunque il castello di Praga è da visitare. Andateci



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