trans
la trasformazione
di maritolisabsx
04.11.2024 |
3.737 |
10
"Giovanni non sembrava cercare avventure superficiali; sembrava cercare un incontro vero, senza fretta, senza pressioni..."
Non il classico racconto erotico, lo premetto ma uno spaccato di umanità La trasformazione
Quando Marco arrivava in hotel per i suoi viaggi di lavoro, la prima cosa che faceva era chiudersi la porta della stanza alle spalle e respirare a fondo, liberando la tensione accumulata durante la giornata. In quelle quattro mura anonime e silenziose, lontano dalla routine e dagli impegni familiari, poteva finalmente ritagliarsi un momento tutto per sé.
Sistemava la valigia in un angolo, con l’abbigliamento consueto accuratamente piegato da una parte e, nascosti sotto gli abiti quotidiani, gli oggetti che portava sempre con sé: una sottoveste di seta morbida, un completo di lingerie, una parrucca dalle ciocche luminose e tutto l’occorrente per il trucco. Appena chiusa la porta, Marco poteva lasciarsi andare, sapendo che nessuno avrebbe bussato o interrotto quel momento di assoluta intimità.
La prima cosa che fece fu tirare fuori la sottoveste di seta color cipria, accarezzandola come fosse un tessuto prezioso, simbolo di una trasformazione liberatoria. Si cambiò lentamente, godendosi ogni fase. Mentre si spogliava degli abiti quotidiani, sentiva come se si stesse togliendo anche un peso dal cuore. Indossare la seta fresca e liscia sulla pelle era un atto di riconnessione, di gentilezza verso sé stesso.
Si avvicinò poi al bagno, dove la luce del grande specchio illuminava ogni dettaglio. Iniziò con il fondotinta, coprendo ogni traccia di stanchezza e routine, e si dedicò con calma al trucco. L’ombretto chiaro dava una nuova luce agli occhi, mentre l’eyeliner accentuava la forma delle ciglia, rendendo lo sguardo più profondo e magnetico. Si soffermò sul mascara, allungando le ciglia fino a quando si sentì soddisfatto del risultato. Ogni pennellata, ogni gesto era un rituale di riscoperta.
Poi venne il momento della parrucca, una cascata di capelli biondi che scendevano morbidi fino alle spalle. La sistemò con attenzione, controllando che ogni ciocca fosse al suo posto, come un’artista che cura i dettagli di un quadro. Con un ultimo tocco, un velo di rossetto dal colore intenso, il volto di Marco lasciò il posto a quello di Lisa, il nome che amava scegliere per il suo lato più autentico e libero.
Si infilò poi un paio di tacchi, apprezzando il suono deciso sul pavimento dell’hotel, un rumore che accompagnava quel senso di sicurezza e determinazione che provava raramente nella sua vita quotidiana. L’outfit era completo: una camicetta di seta leggera e una gonna avvolgente che si appoggiava sui fianchi in modo naturale. Davanti allo specchio, Lisa sorrise al suo riflesso. Era lì, reale e viva, senza il peso delle aspettative, senza il bisogno di nascondersi.
Con una calma e una serenità ritrovate, si sedette sul divano della stanza, incrociando le gambe e chiudendo gli occhi per assaporare quell’attimo di pura libertà. Il silenzio della stanza sembrava amplificare la sua connessione con quella parte di sé. Lontano dalla frenesia e dagli obblighi, Lisa si sentiva completa, come se ogni gesto, ogni respiro finalmente le appartenesse davvero.
Seduta sul divano della camera d'albergo, Lisa guardò per un attimo il proprio riflesso nello specchio, sorridendo alla versione di sé che raramente poteva esplorare. Prese il telefono e, dopo un momento di esitazione, aprì un sito di annunci che conosceva bene, dove persone come lei, in cerca di incontri autentici e senza giudizio, si trovavano per condividere momenti di complicità e intesa.
Scorrendo gli annunci, Lisa era alla ricerca di qualcuno che potesse comprendere la delicatezza della sua trasformazione, qualcuno con cui condividere quel momento di libertà. Dopo diversi profili, uno attirò la sua attenzione: “Giovanni, 52 anni. Uomo maturo, discreto, in cerca di una compagnia che sappia cosa vuole.” La descrizione era semplice, ma trasmetteva una serietà che la colpì. Giovanni non sembrava cercare avventure superficiali; sembrava cercare un incontro vero, senza fretta, senza pressioni.
Con il cuore che batteva un po’ più veloce, Lisa decise di mandare un messaggio: "Ciao Giovanni, sono Lisa. Sono in città per qualche giorno e mi piacerebbe conoscere qualcuno con cui passare una serata piacevole e senza aspettative. La tua descrizione mi ha colpita. Ti va di fare due chiacchiere?"
Non passò molto tempo prima che il telefono vibrasse, segnalando la risposta. Giovanni rispose con cortesia e un tocco di curiosità che Lisa trovò rassicurante.
"Buonasera, Lisa. Piacere di conoscerti. La tua presentazione è sincera, e devo dire che sono intrigato. Di cosa ti occupi? Sembri una persona che sa cosa vuole."
Lisa sorrise. Parlare con Giovanni era facile, come se la capisse senza troppe spiegazioni. Rispose: "Grazie, Giovanni. Lavoro nel settore commerciale, ma mi piace pensare che ci sia molto di più di me oltre al lavoro. A volte sento il bisogno di lasciarmi andare e riscoprire chi sono davvero, senza filtri."
Giovanni rispose con una calma che la tranquillizzò ulteriormente: "Capisco bene, Lisa. Anche io sono in cerca di autenticità. La vita è fatta di maschere, e ci sono momenti in cui desideriamo solo essere accettati per quello che siamo. Sei spesso in viaggio?"
Lisa apprezzò il tono di Giovanni, rispettoso e senza fretta. "Abbastanza spesso, e mi fa piacere quando trovo qualcuno con cui condividere una serata piacevole, un buon vino, una chiacchierata vera. E tu, Giovanni, cosa cerchi?"
Dopo una breve pausa, Giovanni rispose: "Cerco la serenità di poter essere me stesso con qualcuno, di sentire che, anche solo per una serata, posso lasciare da parte le preoccupazioni e godermi la compagnia di una persona interessante. A volte, è proprio nei momenti di semplicità che troviamo ciò di cui abbiamo davvero bisogno."
Lisa sentì che tra loro si stava creando una connessione. Decise di essere diretta: "Mi farebbe piacere incontrarti di persona, se anche tu ti senti a tuo agio."
Giovanni rispose poco dopo: "Anche a me farebbe piacere, Lisa. Perché non ci vediamo per un aperitivo questa sera? Conosco un piccolo bar tranquillo vicino al tuo hotel. Che ne pensi?"
Con il cuore che batteva forte per l’emozione, Lisa accettò l’invito. La serata prometteva di essere un momento di autenticità e connessione, qualcosa di cui aveva bisogno da tempo. Preparandosi per l’incontro, Lisa non poteva fare a meno di sorridere, assaporando la libertà di essere semplicemente sé stessa, pronta a vivere ogni istante.
Lisa si sedette sul bordo del letto, sentendo l'aria leggermente frizzante della stanza d’albergo. Era quasi l’ora dell’incontro con Giovanni, e, con un ultimo sguardo allo specchio, sistemò la parrucca e si diede un tocco di rossetto per rinforzare quel senso di sicurezza. L'attesa le sembrava elettrizzante.
Pochi minuti dopo, sentì bussare alla porta. Si alzò, respirando a fondo prima di aprire. Giovanni era lì, con un sorriso gentile e uno sguardo che emanava calore e rassicurazione. Portava con sé una bottiglia di vino rosso, che porse a Lisa con un piccolo inchino e un sorriso.
"Dovevamo cominciare con un brindisi, no?" disse, entrando nella stanza.
Lisa sorrise, e mentre stappava la bottiglia, lui si sedette sul divano. La conversazione iniziò lentamente, con battute leggere e sguardi che tradivano una curiosità crescente. Il vino contribuiva a rilassare entrambi, sciogliendo i silenzi con naturalezza.
“Questa è una versione di te che nessuno conosce?” le chiese Giovanni, osservandola con interesse, senza alcun giudizio.
Lisa si concesse un attimo per riflettere prima di rispondere. “Esatto. È una parte di me che raramente riesco a mostrare. È come se stessi vivendo due vite, e solo qui, lontana da tutto, posso essere davvero io.”
Giovanni annuì comprensivo. “Capisco. Sento qualcosa di simile. Anche io, in fondo, sono qui per lasciarmi alle spalle certe maschere. Forse è questo il bello: riuscire a trovare un momento di autenticità, anche se è solo per una sera.”
Si scambiarono un lungo sguardo, intenso e carico di complicità. Giovanni si avvicinò lentamente, sfiorando la mano di Lisa con un gesto delicato e attento, quasi chiedendole permesso. Lei rispose con un sorriso, avvicinandosi leggermente a lui, come se quel momento fosse qualcosa che entrambi aspettavano, un passo naturale verso un’intesa speciale.
Giovanni sollevò la mano e le accarezzò il viso, seguendo il profilo del suo viso con la punta delle dita, un tocco che sembrava rispettare ogni linea e ogni sfumatura. Lisa chiuse gli occhi per un istante, godendosi quel contatto delicato, assaporando la sensazione di essere vista e apprezzata nella sua autenticità.
Si avvicinarono ancora, lentamente, fino a trovarsi vicini, il calore dei loro respiri che si mescolava nell'aria. Giovanni posò un bacio leggero sulla guancia di Lisa, poi un altro vicino all'angolo delle labbra, aspettando un cenno da parte sua. Lisa aprì gli occhi, lo guardò e sorrise. Con un gesto sicuro, si avvicinò e lo baciò delicatamente sulle labbra, un gesto lieve, colmo di dolcezza.
Il bacio si trasformò gradualmente in un momento di intimità profonda, i loro movimenti lenti e sincronizzati, quasi come se si conoscessero da sempre. Lisa sentiva il battito del proprio cuore accelerare, ma in quel contesto, con lui, tutto sembrava naturale. Le sue mani si appoggiarono alle spalle di Giovanni, lasciandosi avvolgere dalla sua presenza calma e rassicurante.
Trascorsero così la serata, tra sguardi e carezze, perdendosi in quella piccola bolla di autenticità che avevano creato insieme, e che entrambi sapevano avrebbero portato con sé come un ricordo prezioso.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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