trans
Voglia di trasgredire
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09.02.2025 |
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"Così piano piano infilò la cappella nel buchettino, caldo e voglioso, i suoi colpi affondarono il cazzo dentro di me, io ansimai dal piacere e lei accelerò,..."
Mi svegliai quel giorno con una gran voglia di trasgredire, una gran voglia di proibito, di cazzo, di un grande cazzo, mi misi così a pensare come organizzarmi la serata.Contattai Bianca, una trans brasiliana con 22 centimetri e un rilevante diametro in dotazione.
Bianca era una 40-enne che lavorava a Milano da almeno 20 anni, aveva battuto in strada ma a bordo sempre della sua autovettura, senza lasciarsi andare ad esibizionismi particolari, teneva molto al suo aspetto femminile malgrado il suo lato più appariscente fosse la grossa dote che nascondeva tra le gambe.
Ci accordammo per l’orario e a quello stabilito mi presentai puntuale davanti alla porta del suo accogliente appartamento.
Già in ascensore il cazzo mi si impennò in modo evidente e quando suonai il campanello la foia mi era già salita alla testa.
Bianca la conoscevo da qualche anno, sapevo che non mi sarebbe stato chiesto il pagamento anticipato che avrebbe inevitabilmente rovinato l’atmosfera già calda, anzi, una volta mi chiese lei di scoparmi in quanto i suoi clienti abituali le chiedevano quasi sempre prestazioni strettamente femminili, ma anche lei aveva pur il diritto ogni tanto di svuotarsi i grossi coglioni e mi fece suo tutta la notte senza chiedermi nulla
Aprii la porta e mi si presentò in tutta la sua imponenza, si era un po’ irrobustita dall’ultima volta che ci eravamo incontrati, l’età avanza per tutti, si era fatta bionda, prima era castana tendente al rosso, la sua carnagione non era scura ma leggermente ambrata, indossava una leggera vestaglia rossa quasi trasparente.
Mi salutò baciandomi sulla bocca, io la fissai per qualche secondo e poi preso dall’eccitazione crescente caddi subito in ginocchio davanti a lei, le aprii la vestaglia scoprendo il suo grosso membro che penzolava moscio tra le gambe robuste ma tornite, giungendo alla metà della coscia.
Allungai la mano sollevandolo, spinsi indietro la pelle scoprendo la sua rigogliosa cappella e lo presi tra le labbra senza esitare, roteando la lingua intorno al glande.
Il suo enorme cazzo entrò nella mia bocca e lo succhiai avidamente, la sua enorme cappella si gonfiò piano piano fino a diventare dura e la mia saliva si unì al sapore della trasgressione pura, aumentai il ritmo e lei me lo ficcò sempre più in gola, leccai e ciucciai il suo bel cazzone, sempre di più, ormai era durissimo.
Mi staccò e mi disse di non avere fretta, di spogliarmi e mettermi sul lettone pronto per il selvaggio e perverso accoppiamento, il suo tono di voce caldo e suadente accresceva la mia eccitazione.
Obbedì a suoi consigli e mi sdraiai tutto nudo e impaziente di giocherellare col suo cazzo.
Anche lei non resistette e volle un po’ di cazzo, iniziò a cercare il mio con la sua bocca per succhiarlo tutto fino in fondo, mi disse di fargli sentire come si gonfiava nella sua bocca da porca, la voglia era tanta e il cazzo era gonfio, il suo anche, chi sarebbe partito per primo? Lei avrebbe inculato me percependo la mia tendenza ad essere passivo oppure io l’avrei sfondata con il mio arnese pronto ad esplodere?
Lei prese l’iniziativa, mi girò e cominciò a leccarmi il buco del culo, lo preparò ad accogliere il suo super missile pieno di crema calda ... così piano piano infilò la cappella nel buchettino, caldo e voglioso, i suoi colpi affondarono il cazzo dentro di me, io ansimai dal piacere e lei accelerò, sempre più potente e veloce, mi scopò come la troia che sono, godetti come una vacca e urlai dal piacere ...
Poi lo tirò fuori, si segò furiosamente con la cappella davanti alla mia bocca ed ecco finalmente, mi schizzò tutto il suo nettare caldo in faccia e giù in gola. Uhmmm che goduria!
Poi toccò a me, ero eccitatissimo e non vedevo l’ora di sbatterla, allargò le gambe e io cominciai a leccare il suo cazzo ancora colante di sborra, partii con un pompino profondo, poi mi guardò con una espressione da puttana in calore e mi chiese di sbatterla, di infilarla tutta, disse che era la mia troia!
Si sdraiò sulla schiena, alzò le gambe, si prese le chiappe allargandole per mettere in bella mostra la sua figa anale dilatata e vogliosa di cazzo.
Cominciai a montarla come un toro inferocito, mi disse che sentiva i miei colpi fino su nella pancia, la mia cappella dentro di lei, il suo culetto che si dilatava, il mio cazzo dentro e fuori, stava impazzendo dal piacere, e con un ululato assurdo raggiunse l’orgasmo anale.
Mi mise le mani sul sedere e mentre la sfondavo mi tirò a se, lo voleva tutto dentro, e io esplodi in una calda sborrata sulla sua pancia.
In fine afferrò il mio cazzo e cominciò a segarlo sbattendolo sulle sue morbide labbra per raccogliere le ultime gocce di piacere … ecco … la trasgressione è servita!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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