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Come sorelle


di Membro VIP di Annunci69.it Beaudenuit
01.01.2025    |    3.209    |    15 9.6
"Devo dire che fare pompini mi ha sempre dato un gran piacere, per questo li faccio bene, perché mi piace veramente, non come certe donne che lo fanno solo..."
Della mia iniziazione e femminilizzazione da parte di Fulvio ho già parlato nei miei primi tre racconti (L'ex lavatoio, Il garage e Ancora nel garage). Lui mi riempiva di lingerie sexy e "oggettistica" per i miei giochi solitari. Tutta roba che nascondevo nel soppalco in camera mia e tiravo fuori all'occasione.
Un giorno, tornando da scuola, rimasi di sasso entrando in camera mia, trovando tutto sul mio letto e mia sorella Giulia, più grande di me di due anni, seduta su una sedia che mi guardava con un sorrisetto malizioso. Cercando qualcosa nel soppalco aveva trovato tutto.
"Che cos'è questa roba Dani?"
Credo che il mio viso sia diventato di tutti i colori dell'arcobaleno, mi sentivo avvampare. Dopo qualche esitazione decisi di raccontargli tutto fin da quello che era successo all'ex lavatoio a quello che era il mio rapporto con Fulvio.
C'era già prima molta confidenza fra noi perciò fui contenta di poter condividere la mia esperienza e come mi sentivo con una persona che amavo.
Lei rimase sorpresa, ma anche incuriosita. Mi confessò che aveva sempre desiderato avere una sorella anziché un fratello.
Per ciò che riguardava il sesso, si sconvolse un po' all'idea che mi facessi inculare e sborrare dentro dappertutto, ma la sua curiosità prese il sopravvento e mi chiese soprattutto cosa si provava a prenderlo nel culo, perché lei ad Adriano, il suo ragazzo, non lo aveva mai permesso per paura del dolore.
Io le assicurai che sí, all'inizio è un po' doloroso ma poi, passato il dolore, si prova un piacere intenso anche perché si ha l'appagamento mentale di dare un enorme piacere al partner.
Lei rimase un po' perplessa perché mi confessò che il suo ragazzo aveva un cazzo molto largo, tanto che faticava a prenderlo in bocca.
"Allora devi farmelo conoscere" le dissi maliziosamente
"Brutta puttanella, non ci provare nemmeno" mi disse dandomi uno schiaffetto. Poi scoppiammo a ridere e ci rotolammo sul letto scompigliando tutto "l'armamentario" che aveva steso sul letto.
Mi venne un'idea porcellina.
"Ti va di guardare mentre Fulvio mi scopa?"
"E come si fa?"
"Sta' a sentire, la settimana prossima papà e mamma vanno in gita non so se da Padre Pio o in chissà quale altro monastero, come fanno ogni tanto. Gli è presa la mania di fare queste gite per luoghi sacri dove poi gli appioppano padelle e roba scadente varia; io lo faccio venire qui, tu ti nascondi nel soppalco e con lo sportello socchiuso puoi goderti lo spettacolo"
"Ma non c'entro nel soppalco"
"Sí che c'entri, ti stringi un po' e vedrai che c'entri"
Fece una prova e si convinse.
Convinsi poi anche Fulvio a venire da me perché i miei sarebbero andati in gita
Arrivò quindi il giorno che avevamo atteso tutte e due eccitatissime. Io avevo fatto il solito clistere lungo e profondo.
Fulvio entrò in camera mia con la sua solita padronanza del mio corpo, tenendomi una mano sul culo.
"Dai cambiati troietta, voglio prenderti da femmina"
Andai in bagno, mi truccai e indossai guepière reggicalze, calze e perizoma, tutto bianco, poi sandali neri tacco dodici e andai da lui.
Fulvio mi baciò a lungo poi mi succhiò i capezzoli e finalmente mi mise in ginocchio davanti a lui.
"Giù puttanella" mi disse "fa' il tuo dovere"
Lo lavorai con la bocca da vera professionista.
Devo dire che fare pompini mi ha sempre dato un gran piacere, per questo li faccio bene, perché mi piace veramente, non come certe donne che lo fanno solo per accontentare il maschio. A me è sempre piaciuto il sapore, la consistenza il contatto della lingua con la pelle, sentirlo crescere in bocca e infine ingoiare la sborra. Tutte sensazioni fantastiche.
Poi in quel caso pensavo a mia sorella nel soppalco; non volevo sfigurare anche se non sapevo come lei li facesse al suo ragazzo.
Fulvio mi incitava e lodava la mia bocca godendo come un maiale, ma quando fu all'apice del godimento mi ordinò di mettermi sul letto a pecora. Io ubbidii cercando la posizione migliore perché mia sorella potesse vedere bene.
Fulvio mi lubrificò infilandomi due dita dentro, poi lubrificò il cazzo e finalmente mi entrò nel culo come ormai sapeva fare bene, prima piano, poi sempre più forte. Io gemevo più del solito, in favore della "spettatrice" che sapevo di avere, e incitavo Fulvio a scoparmi più forte.
Fu una gran bella scopata, di una durata appagante e molto più eccitante per me sapendo di essere il protagonista in una specie di film porno per mia sorella.
Alla fine Fulvio si sfilò, mi venne davanti e mi sborrò in bocca. Ingoiai tutto platealmente, mostrando lo sperma a bocca aperta per poi deglutire e leccarmi le labbra alla fine. Tutto a beneficio del mio "pubblico".
Ci accasciammo sul letto carezzandoci e baciandoci, ma io avevo il pensiero di Giulia, rattrappita nel soppalco, perciò dissi a Fulvio che i miei potevano rientrare da un momento all'altro.
Lui voleva restare ancora un po', cosí per mandarlo via gli promisi razione doppia l'indomani.
Finalmente Giulia poté scendere dal suo scomodo "palco". Aveva gli occhi di fuori per la
Meraviglia.
"Dio mio ma sei proprio una troietta, per non dire peggio" io ridevo divertita, ma lei era seria,
"Come ti sei fatta inculare! Non ci posso credere! E come lo incitavi a scoparti più forte. Anziché un fratello scopro di avere una sorella e pure puttana"
Rimase un attimo sconcertata, poi continuò
"E quel pompino! Ma dove hai imparato a farli così? Neanche quelle per strada. Gli hai ingoiato lo sperma con un'avidità incredibile. Non ci posso credere. Non ridere, io sono un po' preoccupata per te"
"Dai sorellina vuoi dirmi che non hai mai ingoiato lo sperma del tuo ragazzo?"
"Sì, che c'entra, ma non è la stessa cosa, prima di tutto è il mio ragazzo e poi all'inizio non volevo, ha cominciato a piacermi solo da un po'"
"E invece a me è piaciuto da subito e pure Fulvio è il mio ragazzo"
"Ma non dire stupidaggini, potrebbe essere tuo padre"
"Comunque è lui che mi ha aiutato a farmi sentire femmina come volevo"
"Sì però non ti ha aiutata a truccarti, guarda che disastro" sorrise dicendolo. Si stava abituando all'idea.
"E aiutami tu allora". Scoppiammo a ridere e ci rotolammo sul letto fingendo una lotta. Ormai eravamo complici. Alla fine rimanemmo abbracciate una accanto all'altra e io le dissi
"Però non mi dire che lassù, sul soppalco, non ti sei eccitata neanche un po'"
"Vuoi proprio la verità?"
"Sì, certo"
"Sì, mi sono eccitata, ma poi pensando che quello che stavo vedendo era il mio fratellino, anzi la mia sorellina, inculata brutalmente da un maschio, ho represso questa sensazione. Ora però devi dirmi tutto di quello che si prova e come posso fare per non sentire dolore se volessi concedere il lato B al mio ragazzo"
"Allora, per prima cosa la prossima volta che te lo propone o che semplicemente ci prova, gli devi chiedere se ha un lubrificante, al limite va bene anche l'olietto Johnson, la vaselina o il burro, ma devi essere categorica, senza lubrificante non se ne parla. Se ti dice di no gli dici che se lo procurasse la prossima volta. Vedrai che la volta dopo verrà attrezzato"
"Mi deve lubrificare lui, come ha fatto Fulvio con te?"
"Puoi farlo anche tu. Lubrifica bene e abbondantemente sia il buchino, sia il suo cazzo e poi ti metti a pecora allargando un po' le gambe. Digli di fare piano e di farti rilassare. Quando comincia a spingere tu spingi in fuori come se dovessi espellerlo anziché farlo entrare e abbandonati al fatto che lo stai facendo entrare dentro di te. All'inizio probabilmente ti farà un po' male, allora gli puoi dire di fermarsi e restarti dentro per farti abituare. Quando pensi che può continuare glie lo dici, fino a che lo sentirai tutto dentro e le palle sbatterti sulle cosce. Vedrai che a quel punto comincerai a provare piacere anche tu"
"Ho capito Dani, però mi presti uno di quei falli di gomma che ti ho visto fra le cose? Vorrei prima provare con uno di quelli"
"Sì va bene, però ti avverto che potresti provare anche più dolore perché quelli comunque restano duri, mentre il cazzo si adatta di più al tuo buchino. Insomma un cazzo in carne ed ossa è sempre meglio di un cazzo finto. Ah, una cosa importante, prima fai un lungo e profondo clistere per avere una perfetta pulizia interna"
Era singolare che io, con neanche 17 anni, spiegassi queste cose a mia sorella di 19.
Passò una settimana in cui lei si vide con il suo ragazzo senza che lui le chiedesse il "frutto proibito" come mi raccontò.
"Lo stronzo me l'ha sempre chiesto e adesso che sono pronta non me lo chiede più?" Mi disse contrariata.
A quel punto ci confidavamo tutto.
Io le confidai anche che mollavo Fulvio perché voleva riportarmi all'ex lavatoio per farmi stuprare da tutti i suoi amici.
Poi le dissi che però stavolta volevo guardare io. Lei protestò
"No Dani, mi vergogno troppo"
"Ma dai, dopo tutto quello che ci siamo detti, dopo lo spettacolo a cui ti ho fatto assistere, ora non puoi dirmi di no"
"Ma anche se fosse, come facciamo?"
"Tranquilla, io mi nascondo nell'armadio e starò buona buona, giuro" (ormai con mia sorella mi piaceva da morire parlare al femminile)
Alla fine ci fu il giorno in cui finalmente lui ci provò, mentre erano infrattati in macchina, e lei gli disse che senza lubrificante non se ne parlava e comunque non voleva farlo in macchina.
Quindi Giulia mi disse che il giovedì successivo, con i genitori al Santuario di Santa Rita da Cascia, si sarebbe fatta sverginare il lato B.
Io ero nell'armadio socchiuso già da tre quarti d'ora e morivo di caldo quando arrivarono.
Mia sorella era stupenda, con una micro gonna che scopriva le sue cosce abbronzate e metteva in risalto il suo culetto rotondo.
Lui mise subito sul comodino un flacone gigante di lubrificante anale comprato evidentemente in farmacia. Cominciarono i primi approcci classici, poi via i vestiti, cominciarono a cercare con le mani ognuno il sesso dell'altro. Il cazzo del suo ragazzo era veramente di una larghezza da paura. Sperai che il buchino di mia sorella fosse più flessibile del mio, altrimenti avrebbero sentito le urla i Panetta dell'ultimo piano.
Dopo un lungo "riscaldamento" con un pompino basic e una bella ripassata in fica nella posizione del missionario, lui gli disse di girarsi perché voleva provare a sodomizzarla (disse proprio sodomizzarti, un termine che nessuno ha mai usato con me).
Giulia era visibilmente imbarazzata, forse perché sapeva della mia presenza, ma si girò e gli porse il suo stupendo culo, rotondo e sodo.
Lui spalmò il lubrificante sul suo membro durissimo e in completa erezione, poi con le dita lo inserì anche nel buchino di lei.
"Fai piano Adriano, ti prego, è la prima volta"
"Sì, promesso, ma ora allargati un po' con le mani"
Lei lo fece e lui appoggiò il suo cazzone al "fiore" della mia povera sorellina.
Sperai che Giulia ricordasse i miei consigli e si rilassasse come le avevo consigliato.
Aveva iniziato a penetrarla.
"Oddio no, fermati fermati, mi fa troppo male ti prego"
"Amore se non vuoi mi sfilo"
"No, no, fermati soltanto, fammi abituare, è talmente grosso"
Lui restò immobile ubbidiente, poi lei si sciolse
"Dai continua Adriano, continua"
Lui continuò a penetrarla con delicatezza. Lei gemeva e continuava a dire
"Oddio quant'è grosso, oddio dai Adriano fallo entrare tutto, oddio, dai, dai, sono tua, puoi farlo più forte ora, dai, oh sììì, cazzo mi sfondi amore, mi sfondi..."
Era partita, conoscevo bene la sensazione. Ebbi anche l'impressione che imitasse un po' me.
Il ragazzo era bello resistente e la martellò a lungo. Ero un po' invidiosa, ma anche eccitata e mi masturbai.
La sera ci confessammo le sensazioni.
Lei mi ringraziò per i consigli e disse che effettivamente all'inizio era stato molto doloroso e aveva morso il cuscino per non urlare, ma poi piano piano, passato il dolore, era stato favoloso masturbarsi il clitoride mentre lui la inculava. Aveva avuto un orgasmo prolungato.
Io invece le confessai di avergli sporcato qualche indumento nell'armadio con il "risultato" della mia masturbazione.
"Brutta porca" mi disse dandomi uno schiaffo sulla spalla, poi cercò di darmene altri ma finimmo scoppiando a ridere ancora una volta rotolate sul letto.


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