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08 Totalmente Aperto
di iside59
14.01.2023 |
8.757 |
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"D'istinto sterzo ed accosto, lei apre la portiera e si siede in auto e nell'atto di salire, apre il cappotto lasciando apparire le lunghe gambe avvolte nel..."
Vago in auto per le vie di Milano in una serata invernale in cui non ho proprio idea di come passare qualche ora prima di andare a letto; soldi non ne ho, andare in qualche zona dove sia possibile fare qualche incontro occasionale non mi stuzzica più di tanto, sto quasi per indirizzarmi verso casa quando a lato della strada vedo una bionda agitata che cammina veloce e ogni tanto si gira facendo il classico segno col dito per chiedere un passaggio.D'istinto sterzo ed accosto, lei apre la portiera e si siede in auto e nell'atto di salire, apre il cappotto lasciando apparire le lunghe gambe avvolte nel tipo di calza a rete che lo fa farebbe drizzare alla sola vista.
Si frega le mani per scaldarsi e mi dice che la serata è troppo fredda per lavorare, dice di chiamarsi Elisa ed è arrivata da poco dal Brasile e probabilmente non si è ancora adattata a queste temperature, questa sera proprio non ce la fa, troppo freddo.
Mi indica di portarla in zona viale Ungheria, mi chiede se sono di strada, gli rispondo che non c'è problema e si parte.
Dopo duecento metri circa mi fa segno bruscamente di rallentare, ha visto un'amica e vuole che carichi anche lei.
Sale dietro e partono le presentazioni, si chiama Mirela e anche lei non è da molto che è a Milano, si è trasferita da Roma dove probabilmente il freddo di questa sera non l'ha mai provato; si strusciano col viso e si toccano qua e la, senti come è fredda la mia faccia, senti le mie mani quanto sono congelate, senti qua, senti la e via di questo passo.
Poi Elisa, che sta al posto del passeggero, mi chiede sfacciatamente come sta l'amico che ho in mezzo alle gambe, se fosse congelato anche lui e nel chiederlo mi appoggia maliziosamente la mano sul "pacco" massaggiando delicatamente mentre guido.
Gli sorrido e gli rispondo che sta bene, ma con la destra gli prendo la mano e la tolgo da li, adducendo la cosa ad una questione puramente di sicurezza durante la guida e non perchè l'amico non apprezzasse le sue attenzioni.
Tra una ciancia e l'altra arriviamo a destinazione, le due scendono ed Elisa mi invita ad entrare un attimo a bere qualcosa, giusto per sdebitarsi del passaggio di cui hanno usufruito, anche Mirela insiste; dopo qualche attimo di indecisione accetto di buon grado, mi sembrano due ragazze molto educate e gentili, sincere e trasparenti nelle loro intenzioni, non mi sembra ci siano dei motivi per dubitare della loro buona fede.
Posteggio sul marciapiede nel primo buco che trovo; scendo, loro intanto hanno aperto un cancello di ferro e mi fanno segno di entrare, poco dentro il cancello c'è una porta sulla destra come se fosse l'appartamento di un custode di cui Mirela però ha le chiavi.
Dentro si sta decisamente meglio, c'è un bel calduccio e l'ambiente è molto accogliente; mi fanno segno di accomodarmi sul divano mentre tolgono i cappotti e si rivelano nella loro straordinaria bellezza: sono tutte e due abbondantemente oltre il metro e settanta, Elisa è bionda coi capelli lunghi ma a caschetto, un pò alla Raffaella Carrà, ha la carnagione chiara, mentre Mirela è nera e riccia di capelli e anche la sua pelle è più ambrata a ricordare le sue origini sudamericane, tutte e due non hanno un gran seno ed indossano una minigonna cortissima sotto le quali mettono in mostra due belle cosce sode e tornite avvolte in calze a rete con una maglia molto larga.
Si siedono anche loro e mi chiedono cosa voglio bere, gli dico che un goccino di Whisky per scaldarmi va benissimo. Mentre Mirela versa, Elisa la urta deliberatamente sogghignando e il goccino diventa un mezzo bicchiere.
Elisa dice di bere quello che mi sento e che non sono obbligato a finirlo tutto.
Parliamo del più e del meno, del Brasile, di Roma e di Milano fino a quando il discorso comincia a languire e a questo punto penso che sia arrivato il momento di togliere il disturbo quando invece mi accorgo con stupore che Mirela, mentre parlo con elisa, si è alzata la mini, abbassato gli slippini e sta masturbandosi lentamente; sono quasi ipnotizzato dalla visione, un cazzo nero di notevole stazza, con la cappella rosso fuoco che fa capolino in cima all'asta.
Scende il silenzio nel locale, Mirela si massaggia le palle lasciando così in vista il nero
obelisco che si erge in tutta la sua lunghezza e maestosità; mentre sono assorto nella contemplazione di quello che vedo, anche Elisa imita l'amica mettendo in vista il suo cazzo più pallido, ma di ottime dimensioni sia in lunghezza che in spessore.
Le due si masturbano contemporaneamente facendo scorrere lentamente la pelle che ricopre i loro cazzi; lo scappellano completamente per poi tornare su a ricoprire il glande con estrema malizia e voluttuosità.
Elisa rompe il silenzio chiedendomi se mi piace ciò che sto vedendo e di scegliere quale vorrei cominciare a "chupare".
Sono certo che Elisa non si offenderà se vado verso l'obelisco di Mirela, soprattutto perchè le sue dimensioni mi suggeriscono che una tale sberla di cazzo è meglio per il momento averlo davanti che alle spalle.
Apro al massimo le labbra e lo metto in bocca, ma fatico a prenderlo bene tutto, allora gli lavoro la cappella con la lingua e con la mano lo sego. E' gustoso e sa delicatamente di baccalà, quel tanto che basta da non dare fastidio e da renderlo "gustosso" come dicono loro in Brasile.
Intanto Elisa non è stata a guardare, mi si è messa dietro, mi ha abbassato pantaloni e mutande e mi sta limonando il buco del culo con il chiaro scopo di inumidirlo quanto basta.
Sono a quattro zampe con la testa tra le gambe di Mirela e sto gustando il suo cazzo,
mentre alle mie spalle Elisa ha smesso di leccarmi il buco e mi ci ha infilato due dita, facendole scorrere lentamente dentro e fuori.
Mirela mi solleva dalla sua nerchia che mi sto gustando e mi sfila maglione, camicia e maglietta della salute, ora sono tutto nudo come un verme in balie di queste due animale a cui la natura aveva fatto omaggio di due cazzi straordinari.
E' il momento, Elisa me lo struscia su è giù tra le natiche, poi lo punta sul foro e comincia ad esercitare una delicata pressione; sento il cazzo entrare di scatto, è la cappella che ha oltrepassato lo sfintere, ora Elisa spinge più decisa ma senza esagerare e il cazzo è ormai quasi tutto dentro, mi sento pieno, farcito.
Ora comincia a battere l'inculata, prima piano poi sempre più veloce, le urlo la mia eccitazione e soddisfazione, la incito a sbattermi sempre più forte.
Lei mi apostrofa con volgarità nella sua lingua e mi esplode nel culo un mare di sborra, sento i getti nel mio intestino, dopo aver rantolato nel momento dell'orgasmo dentro al mio culo si ritrae, poi con le mani mi afferra le chiappe affondandoci le unghie ed allargandole in maniera tale da mettere in mostra l'oscena vista della cavità anale da cui defluisce lentamente la sborra precedentemente iniettata, mentre io spingo con il culo per farla fuoriuscire copiosamente allo scopo di soddisfare la loro curiosità; ma mentre sono preso da questo delirio che mi porta a sborrare senza toccarmi, sento la bocca riempirsi di liquido seminale eruttato a litri da Mirela, ho un accenno di annegamento, comincio a tossire, un pò la ingoio ma la maggior parte finisce sul volto e tra i miei capelli.
Penso che il giro di giostra sia finito, ma purtroppo o per fortuna, le cose sembrano prendere tutt'altra strada; Elisa si tuffa fra le gambe di Mirela e con quattro colpi di lingua riporta il suo cazzo alle misure precedentemente raggiunte.
Io, che per un attimo sono stato lasciato in disparte, quasi trascurato inizio a masturbarmi mentre Elisa mi mostra la magnifica erezione di Mirela e mi invita ad avvicinarmi e a prendere iniziative che lo rendano sempre più maestoso.
Mi avvicino, ma Mirela mi fa cenno di girarmi e di sedermi lentamente sul suo cazzo, sono un pò agitato ed è Elisa a guidarlo dentro al mio culo mentre mi calo letteralmente sul palo.
Sento il culo aprirsi ulteriormente, non mi lascio andare di peso per evitare traumi, ho paura che dopo questa serata il mio culo non sarà più quello di prima.
Il membro di Mirela è dentro si e no per metà della sua lunghezza, sembra non entrare oltre in quanto il suo spessore aumenta man mano che si avvicina alla base, è praticamente un cuneo che allargherebbe qualsiasi pertugio; mi reggo sulle gambe per non lasciarmi andare, così che il suo cazzo non affondi ulteriormente nel mio culo, ma non so quanto potrò resistere, tanto più che ora Elisa mi invita a muovermi su e giù e far godere la sua amica.
E' un esercizio ginnico per le gambe al quale non potrò resistere più di tanto; poi Elisa mi prende in bocca il pisellino, non posso chiamarlo che così facendo un raffronto con quelle sculture scolpite in mezzo alle gambe le due mie amiche.. non ce la faccio più, le gambe mii fanno male e mi tremano, Elisa mi sta succhiando fuori l'anima, su.. giù .. su.. giù, ahahaaa.. le gambe mi cedono e il cazzo di Mirela sotto il peso del mio corpo è sprofondato completamente dentro di me, non ne è rimasto fuori neppure un centimetro, mi sono sentito impalato, sfondato, devastato, il mio buco del culo da questa sera non sarà più simile ad una fighetta da porgere con orgoglio a chi vuole godere e farmi godere, ma penso che sia diventata una voragine slabbrata e impresentabile, che avrò bisogno di cazzi di misure sempre più elevata per poter sentire un minimo di godimento nell'essere penetrato.
Ma ormai sono in ballo e ballo, ballo per l'appunto sopra il cazzo di Mirela mentre Elisa me lo succhia avidamente portandomi ad una copiosa sborrata che finisce tutta nella sua gola senza che ne vada persa nemmeno una goccia.
Dopo qualche minuto che ballo sento un getto incredibile negli intestini, quasi un clistere,
Mirela mi ha sborrato dentro, ho avuto la sensazione di aver subito un lavaggio interno.
Mirela mi fa alzare dal suo cazzo che nel frattempo si sta smollando tornando così a dimensioni più umane, mi fa sedere sul divano, mi alza le gambe mostrando ad Elisa il mio buco slabbrato che lentamente sta cercando di tornare disperatamente alle fattezze iniziali e dal quale nel frattempo esonda la sborra di cui Mirela stessa mi ha infarcito con grande abbondanza.
Nel frattempo il membro di Elisa ha ripreso vigoria e si ripresenta con la cappella rossa e turgida pronto per un altro giro di giostra e purtroppo ancora una volta la giostra sarebbe stato il mio culo.
Elisa mentre osserva la sborra che defluisce dal mio antro non riesce a resistere, delle due amiche è sicuramente la più intraprendente e fantasiosa mentre Mirela tende a bearsi del pezzo di carne di cui la natura l'ha dotata, quindi Elisa si avvicina e col dito preleva un pò della sperma che fuoriesce dal mio buco del culo portandosela alla bocca, con l'espressione della bambina golosa che ruba dal vasetto della marmellata, l'assaggia e con espressione estasiata, la furbetta mi fa segno di quanto sia essa prelibata.
Dopo questa sua esibizione di assoluta porcaggine, si mette le mie gambe sulle spalle e mi entra nel culo con un solo colpo secco, come un coltello nel burro e senza alcuna apparente resistenza, agevolata dall'apertura ancora dilatata dalla precedente penetrazione e dalla lubrificazione naturale del seme di Mirela ancora presente in abbondanza.
Non sento nulla, il mio buco sembra anestetizzato, o forse è solamente ancora troppo dilatato e ha perso sensibilità; Elisa mi sbatte come un tappeto, sempre più veloce, poi si ferma e lo estrae, me lo punta verso il volto e mi dice se voglio assaggiare la sua sborra che è molto buona, forse più di quella di Mirela; guardo la sua cappella turgida e violacea contrastare col pallore del resto dell'asta, vedo il foro da cui prima o poi uscirà il getto di sperma promessomi da Elisa, il suo faccino bianco con il caschetto biondo mi guarda e mi sorride, poi d'un tratto si trasforma in una smorfia di piacere.. orgasmo, e nel mentre un fiotto di sperma mi inonda la faccia, seguito da un altro e poi ancora un altro, e così per cinque, sei o sette volte, sono tutto impiastrato bocca, occhi, naso ed orecchie.. è l'apoteosi!
Ora è finalmente finita, ci puliamo, ci laviamo e ci rivestiamo parlando dell'accaduto e di quale cazzo fosse lo sperma più buono; Elisa dice che una troietta come me non l'aveva mai incontrata, è ovviamente un complimento che fa parte del suo carattere dolce e molto rassicurante, io ovviamente ricambio dicendo che nessuno fino ad allora mi aveva chiavato in quel modo e via con ogni smanceria buona per l'occasione.
Una cosa però è certa, un cazzo come quello di Mirela non l'avevo mai visto ne preso, e quello che all'inizio era stato una causa di preoccupazione è ora diventato motivo di orgoglio.
Mirela, che non è scema, ha capito che in fondo sono molto contento e soddisfatto di aver ospitato nel mio culo una bel pezzo di verga come la sua e mi propone di ritornare il prima possibile per rinnovare la cavalcata; mi suggerisce anche che se l'avessi voluto e chiesto, mi avrebbe fatto trovare, oltre a loro, anche qualche amica ancora più dotata per proseguire nella progressione della misura da ricevere nel mio culo, ormai probabilmente assuefatto alle media delle dotazioni umane.
Gli rispondo che ci avrei pensato, nel frattempo però sarebbe meglio lasciar riposare e magari tornare alla normalità il mio sfintere, anche se, dopo una serata come quella che si stava concludendo, tale ritorno alla normalità sarebbe stato poco probabile.
Ci salutiamo e ci baciamo promettendoci di ritrovarci presto anche se nel mio intimo e per il mio carattere, so già che ciò sarebbe stato molto difficile; personalmente non mi piace programmare in anticipo, mi piace essere coinvolto casualmente in situazioni sempre diverse e lasciarmi travolgere dagli eventi, senza mai sapere in anticipo cosa possa succedere e fino a che punto arrivare! Avanti verso l'ignoto!
Un pò come facevano gli esploratori nei secoli scorsi, anche se alla fine, l'unica cosa che sicuramente verrà esplorata ogni volta sarà il mio buco del culo!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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