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trio

Apperò


di nonnasexy67
12.01.2024    |    4.672    |    8 9.7
"Ero stupita della capacità di mantenere quel ritmo senza arrivare all’orgasmo, ma ero talmente stimolata che l’eccitazione mia cresceva di nuovo, come anche..."
Come mi collego, la prima cosa che vado a controllare chi mi ha fatto richieste d’amicizia, ne trovo diverse, poi vado a controllare se si sono limitati a richiedere l’amicizia senza neppure scrivere, così chi mi ha scritto con una certa educazione rispondo sempre, che trovo sia corretto anche se la mia risposta può essere negativa.
Poi apro il messaggio di un uomo di mezza età che oltre a scrivermi delle parole di sommaria presentazione mi allega due foto normali, non posso far a meno di guardarle, oddio tra me penso, è un bell’uomo, poi lo guardo con attenzione e mi rendo conto di averlo già visto, ma non nel sito, cerco di ricordare fino a quando ho la certezza che la persona in questione l’avevo notata.
Essi, mi rivedo la scena, eravamo andati con mio marito per cecare un oggetto che di solito trovi nei negozi di cinesi o in queste grandi catene sparse in tutta Italia, ricordo perfettamente anche di averci parlato e chiesto dell’oggetto che cercavamo, lo avevo notato sia per la gentilezza ma soprattutto per il fascino.
Vado a leggere il suo annuncio e poi do uno sguardo alle foto che ha pubblicate, ce ne sono diverse, alcune in pose più o meno accattivanti, altre esplicite con il suo arnese bello come lui, di quelli che come li vedi ti passi la lingua sulle labbra e pensi un bell’arnese, di quelli non esageratamente grossi ne piccolo.
Uno di quelli che ti proiettano già l’immaginazione a desiderare di provarlo, non voglio sembrare scontata, non voglio fargli pensare che sono pronta ad aprire le gambe al primo che si propone.
Faccio avvicinare mio marito al computer e mostro le foto dell’uomo, chiedendogli se lo riconosce, ma lui ovviamente mi risponde subito che non ricorda, così gli rinfresco la memoria, ma lui proprio non ricorda.
Decido di rispondere al messaggio dell’uomo senza menzionare il fatto di averlo riconosciuto e senza dargli troppe speranze di incontrarci.
Cominciamo così uno scambio di messaggi per conoscerci meglio e valutare l’eventuale possibilità di conoscerci realmente, avendo notato che nonostante nel suo profilo erano postate diverse foto di amplessi con diverse donne, mi rendevo conto che non era digiuno di esperienze e di donne, ma nessun feedback.
Mi spiegò che non amava ne lasciarne ne riceverne, era separato e viveva solo, certo l’unica cosa che mi frenava erano gli orari di lavoro suoi che anche nei fine settimana lo rendevano indisponibile molto spesso.
A volte anche per tre o quattro giorni non si collegava e rimaneva difficile anche proseguire in discorsi che venivano affrontati, era una situazione che rimaneva sempre sospesa, era stato anche sincero confidandomi che lui non aveva tendenze bisessuali ma che amava giocare con le donne solamente ma che anche il coinvolgimento di mio marito doveva rivolgere le attenzioni solo su di me e di conseguenza mettermi al centro di entrambi.
Certo era molto curioso di conoscermi, ma non riuscivamo a far combaciare un incontro conoscitivo, anche perché non avendomi mai vista neppure ero certa che gli sarei piaciuta.
Parlando con mio marito di un altro oggetto che sicuramente era in vendita dove lavorava quest’uomo decidemmo di andare a vedere di prendere quell’oggetto e pensammo di prendere un foglietto e scrivere due righe con il numero di cellulare.
Nel foglietto, scrissi chi ero ed eravamo, se ero di suo gradimento poteva mandare un messaggio al numero di cellulare che avevo scritto.
Il primo pomeriggio di un giovedì, mi preparo con gonna, tacchetto calze e truccata, percorriamo la strada per raggiungere a pochissimi chilometri il centro commerciale ed entriamo andando diretti nel reparto che ci interessava, ma guardando con attenzione in giro tra il vario personale se scorgevo l’uomo, ma niente non lo vedo.
Mio marito prende quello che gli interessava e poi ci mettiamo a gironzolare per le scaffalature a curiosare e approfittare di qualche altra cosa che poteva suscitare un certo interesse da acquistare, mentre siamo intenti a vedere le varie cose da una porta vedo comparire l’uomo.
E’ distante e non sono certa che sia lui, così con la scusa cerchiamo di avvicinarci fino a vederlo intento a sistemare una scaffalatura a circa cinque metri, lo guardo con attenzione, sono ormai certa, lui si volta verso di noi e si avvicina chiedendoci se può aiutarci, guardo il nome sul cartellino e corrisponde, lo guardo e metto la mano in tasca del giaccone, tirando fuori il foglietto piegato, senza dire una parola, glielo mostro per consegnarglielo.
Lui è sorpreso e prende il foglietto aprendolo, sta leggendo e io gli dico fammi sapere, voltandomi con mio marito ci dirigiamo verso le casse, senza aspettare che legga il contenuto del foglietto.
Alla cassa appena pagato mi volto e lo vedo che mi guarda, alza la mano in segno di saluto, mio marito mi dice subito che ha fatto anche l’occhietto, io vista la distanza non l’ho potuto notare, mentre torniamo all’auto ci scambiamo dei commenti, non lo ricordavo così alto e francamente molto affascinante, ora aspettavo la sua mossa.
Non tardò molto la sua risposta per messaggio nel cellulare, mi faceva i complimenti e lo avevo stupito molto con quella mia mossa inaspettata, che aveva trovata molto eccitante.
Mi scrisse subito che lo stava facendo di nascosto in bagno ma chiese il permesso di chiamare la sera appena avesse finito di lavorare, acconsentendolo.
Stavo per mettermi seduta a tavola per la cena quando squilla il cellulare e compare un numero non memorizzato, quasi certamente sarà lui dice mio marito, rispondo e infatti eccolo, è lui, chiese subito come avessimo scoperto che lavorava lì e gli confessai che in diverse occasioni eravamo andati e lo avevo riconosciuto dalle foto che mi aveva mandato da subito.
Poi parlammo dei suoi turni e della possibilità di vederci così in breve trovammo la possibilità per la sera di sabato visto che lui finiva alle 15 e la domenica avrebbe lavorato nel pomeriggio.
Dopo cena non resistetti da collegarmi per andare sul profilo dell’uomo e vedere scorrere tutte le foto che aveva postate, so che sembra sciocco ma quel suo arnese mi aveva colpito da subito, immaginandomelo già tra i miei seni o gustarmelo come un gelato.
Il venerdì ci mandò un messaggio con l’invito per il sabato sera di andarcene a mangiare in un ristorante, ma gli feci una controproposta, di venire a cena a casa nostra, così accettò e ci accordammo per l’orario e gli detti l’indirizzo.
Il sabato mattina già ero elettrizzata come una ragazzina alle prime esperienze, di solito quando incontro una persona per la prima volta con cui si sa che si finirà per giocare mi capita di sentirmi così, ma per distogliermi cominciai a pensare alle cose da preparare per cena e cosa indossare per sentirmi provocante.
La mattina andammo a fare la spesa e il pomeriggio lo dedicai a preparare le pietanze da mettere a tavola, appena cominciò a diventare buoi fuori mi andai a fare una doccia rilassante e mi depilai dei peli superflui, mettendomi la crema idratante su tutto il corpo per poi cominciare a prendere le varie cosine dai cassetti, le mutande, il reggiseno, le calze, sceglievo con cura le cose, poi misi un completino che piace molto, calze autoreggenti nere, ero indecisa tra quelle lavorate, quelle con la riga dietro e quelle con il pizzo lavorato a nascondere l’elastico siliconato, poi scelsi la gonna e una maglia leggera.
Misi un copriletto, poi sul comodino, poggiai la crema che solitamente uso per lubrificarmi per bene e dal cassetto di mio marito tirai fuori la scatolina dei profilattici, avevo anche messe due candele profumate sui comodini e altre due sul comò, mi diressi in cucina a finire cuocere le cose mentre mio marito aveva già preparata la tavola per bene.
Accendemmo lo stereo per avere la musica in sottofondo e attendemmo l’arrivo dell’uomo che chiamerò Renato, alle 20 in punto squilla il cellulare e lui ci chiede se ci possiamo affacciare per essere certo di essere arrivato sotto casa, sento mio marito che gli dice che va bene come ha parcheggiato e lo invita ad entrare dal cancello.
Io apro la porta ed eccolo in giacca, elegante, lo invito ad entrare e subito ci baciamo sulle guance, tendendomi una confezione che nasconde una bottiglia sicuramente, guardo subito ed è una bottiglia di pregiato rum, che apriremo a fine pasto.
La cena è scivolata via piacevolmente tra chiacchiere confidenziali e racconti di esperienze avute sia lui che noi, mentre ci gustavamo il dolce accompagnato dal rum che aveva portato Renato, buono e piacevole al palato.
Si erano fatte le 22, ci eravamo confidati di tutto e fatti anche delle bellissime risate raccontando gli episodi più divertenti che ci erano capitati in anni che pratichiamo questo genere conoscenze e giochi, tra vino e qualche bicchierino Renato mi chiede di poter usufruire del bagno e lo accompagno fino alla porta, poi apro la porta della camera e senza accendere la luce mi posiziono vicino al letto.
Quando esce si volta verso la camera notando subito le candele, si avvicina e mi abbraccia baciandomi, mentre con le mani comincia a palparmi su tutto il corpo, in pochi istanti mi ritrovo che mi sta sfilando la maglia e subito dopo slacciare la gonna e il reggiseno.
Mi fa sedere sul bordo del letto facendomi stendere tenendomi le gambe aperte e le sue in mezzo, mi comincia a baciare i seni mettendo i palmi delle mani sul letto per reggersi e leccare bene i capezzoli, la sua lingua mi lambisce i seni la pancia i fianchi e poi inginocchiandosi tra le mie gambe fa scorrere la lingua fino all’elastico dello slip, appoggia la bocca in corrispondenza del monte di venere e sento che mi alita calorosamente sopra lo slip.
E’ una piacevole sensazione quel calore sparato sull’indumento che fa da filtro ma che mi scalda le labbra del ventre, vedo comparire mio marito mentre lui è intento a scostarmi lo slip di lato per vedere il mio triangolino che mostra i suoi petali aperti che aspettano che il pistillo al centro venga stimolato.
Ed eccola la lingua che si prende cura di quel fiore, stringo i glutei e inarco il ventre come a volerlo invitare ad andare in profondità, lo fa e lo sa fare bene, ogni tanto si prende in bocca le labbra succhiandole me le allunga come un elastico e poi di nuovo al centro andando a fondo, sento i suoi incisivi grattare il clitoride delicatamente e le mie gambe sono fuori controllo, non riesco a gestire il loro tremolio, i miei sospiri diventano sempre più affannosi e acuti.
Vorrei dirgli di smettere e darmi il suo arnese ma non ci riesco si stanno gonfiando e dilatando le mie labbra, ma si dai, prendiamoci questo piacere così per ora mi dico a mente, e mentre lo penso il mio ventre si inarca verso la sua bocca, dicendogli di prendersi quel succo che gli sto donando mentre ho l’orgasmo.
Ho dei profondi respiri che mi portano a rilassarmi e poi sollevo la testa e lo vedo che anche lui solleva la testa la barbetta incolta è luccicante come tutta la bocca fino al mento del mio piacere, lui si alza in piedi e anche io sollevo la schiena dal letto, lo guardo togliersi la camicia e i pantaloni, il gonfiore sotto i boxer è notevole, gli chiedo di non toglierli e avvicinarsi mentre mi sfilo lo slip e faccio cadere ai piedi.
Gli faccio il gesto di avvicinarsi a me mantenendo le gambe aperte, anche mio marito si è ormai spogliato e fatto qualche scatto, ha il suo arnese dritto ed eccitato, io però concentro le mie attenzioni a quei boxer così deformati, sono indecisa se infilare la mano dall’apertura della gamba o se infilarla dall’elastico della vita, ma le allungo entrambi le mani e prendo i due bordi delle gambe facendo scivolare i boxer fino a quando forzando un po' di colpo ecco comparire il suo arnese grosso e gonfio, maestoso e senza un pelo dalla forma perfetta.
La punta è rivolta verso il mio viso, lui ha le mani ai fianchi gonfiando i pettorali orgogliosamente, le mie mani lasciano cadere i boxer ai suoi piedi e le poggio ai suoi fianchi cercando di avvicinarlo a me, guardo quella punta avvicinarsi sempre più fino a venire a contatto con la mia bocca, ma la scosto e faccio sfiorare la guancia per arrivare con la lingua a contatto con la base di quell’asta, prendo a leccare intorno e con una mano prendo a massaggiare la sacchetta sotto quell’asta.
Lui mi accarezza i capelli e il collo, delicatamente mentre io faccio scorrere la lingua tutta intorno a quell’arnese e poi anche lungo tutta la sporgenza fino alla punta semi scoperta, lecco quel solchetto che intravedo far capolino dalla pelle che parzialmente lo nasconde, con l’altra mano Renato lo impugna ad offrirmelo da assaporare.
Cerco di mangiarlo ma è grosso e mi deforma la bocca oltre a premermi la gola da farmi avere quasi dei conati, ma lo lecco per bene mentre mio marito dietro di me mi continua a palpare i seni, continuo ad insalivare e leccare quell’arnese, poi finalmente sento lui che mi dice che vuole possedermi.
Non chiedo di meglio prendo la cremina e me la spalmo sulle labbra mentre lui dalla sua tasca dei pantaloni prende i profilattici e ne indossa subito uno, mi fa stendere sul letto e mettendosi anche lui con le ginocchia sul materasso mi prende le caviglie sollevando il bacino dal letto avvicinando il suo arnese puntato verso il mio ventre, come lo sento appoggiato tra le labbra gli chiedo di entrare piano, lascia una delle due caviglie mie che si poggi sulla sua spalla e poi eccolo che sento entrare quell’arnese, trattengo il respiro mentre mi gusto l’ingresso pronta con le mani sui suoi pettorali a fermarlo se mi dovesse procurare dolore.
Ma quale dolore, il piacere era immenso, vedevo che il suo ventre era ormai arrivato a sfiorare il mio e di conseguenza il suo arnese era tutto dentro di me, le mani che prima erano pronte a a sfrenarlo ora gli sfioravano i sui capezzoli dritti.
Comincia a muoversi lentamente in un movimento di bacino sentivo chiaramente tutta la corsa del suo arnese fare avanti e dietro, fino quasi ad uscire, che meravigliosa sensazione quello sfregamento lento, ad ogni affondo mi usciva spontaneo di riflesso un sospiro, quel ritmo sempre lento ma leggermente più veloce.
Il calore del mio ventre si faceva sempre più forte e mi saliva fino al cervello, era incontrollabile e stimolante, non avevo freni, avevo incominciato ad incitare Renato di spaccarmi in due, lui sempre più velocemente aveva preso a muoversi, no mi diceva delle parole piccanti ma mi faceva domande che io senza riflettere gli davo risposte sempre più volgari al punto che quasi mi vergognavo.
Ma misi da parte subito quella vergogna, stavo per avere un altro orgasmo, e non mi frenai me lo godetti tutto fino allo sfinimento, ma Renato continuava con il suo movimento sempre molto concentrato e costantemente scandito, si muoveva così bene e di continuo senza mostrare ancora il suo piacere ma era ancora duro e instancabile l’arnese.
Ero stupita della capacità di mantenere quel ritmo senza arrivare all’orgasmo, ma ero talmente stimolata che l’eccitazione mia cresceva di nuovo, come anche il calore nel ventre, non aveva bisogno che lo incitassi a continuare, lo faceva ugualmente ma io lo feci lo stesso perché sentivo salire il piacere verso il vertice, mi mordevo le labbra per soffocare le parole che avrei voluto dire.
Ma lasciai da parte ogni freno inibitorio sotto quei colpi profondi che mi deformavano le pareti dell’utero e mi stavano procurando un altro piacevole orgasmo.
Al culmine del piacere finalmente ho potuto sentire il prolungamento del piacere proprio perché anche renato finalmente stava godendo.
Alle due di notte Renato raggiunse un secondo orgasmo, io avevo le gambe che mi tremavano come se avessi raggiunto a piedi la Finlandia, mi venne anche il sospetto che per avere delle performance così durature si fosse preso una di quelle pasticchette blu, io avevo raggiunto almeno sei o forse sette orgasmi, lui e mio marito due per ciascuno.
Prima di salutarci intorno alle tre di notte ci sedemmo a berci un altro goccio di rum, lui mi chiese subito di non mettere nessun feedback, di non pubblicare le foto che aveva scattate mio marito, se avevo piacere potevo scrivere del nostro incontro ma che lui non avrebbe commentato per discrezione.
Quasi intimorita gli chiesi prima di vederlo uscire se aveva piacere di rivedermi, strizzando l’occhiolino e annuendo con la testa mi disse che gli avrei fatto piacere a cercarlo ancora.
Sicuramente leggerà il mio racconto, non abbiamo ancora dato un seguito a quella serata, ma spero che ci sarà.

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