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Sogno ricorrente (parte prima)


di Membro VIP di Annunci69.it nonnasexy67
15.08.2023    |    10.438    |    11 9.6
"Con sorpresa vidi che la gomma era gonfia, ma appena provai a ripartire il volante era ancora duro e faceva uno strano rumore anteriormente..."
Al ritorno da lavoro mi trovo a percorrere sempre la stessa strada, per evitare il traffico spesso devio verso la bonifica dove a periodi ci sono in bella mostra signorine, quando sono di colore, quando slavate di carnagione chiarissima, quando sono miste un po di colore e un po dei paesi dell’est ma tutte che svolgono la professione più vecchia del mondo.
Per un periodo ho notato che in queste piazzole ci sono parcheggiati dei camper diciamo molto usati o vecchi con le donnine che sono al posto di guida ma che non so dire di preciso se sono italiane o straniere.
Spesso di notte mi sono svegliata facendo sempre lo stesso sogno, ritrovarmi ad essere io al volante di uno di quei camper, mi è accaduto più volte di svegliarmi di colpo e ricordarmi di stare con qualche cliente.
Un paio di anni fa una sera mentre tornavo da lavoro ho sentito un rumore provenire dalla parte anteriore della mia auto e sentivo il volante si era indurito, pensai subito di aver bucato una ruota, vedendo a poca distanza una di quelle piazzole di sosta l’ho raggiunta e scesi subito a vedere se avevo bucato un pneumatico.
Con sorpresa vidi che la gomma era gonfia, ma appena provai a ripartire il volante era ancora duro e faceva uno strano rumore anteriormente.
Spensi il motore e rimasi li chiamando subito mio marito che mi disse subito di non muovere l’auto e mi avrebbe raggiunto con una ventina di minuti per vedere cosa fosse successo e per non peggiorare la situazione.
Rimasi dentro l’auto quando ad vedo fermarsi un’auto di fianco a me, mi volto e vedo il finestrino dell’auto abbassarsi, chiedendomi subito quanto volevo, io senza abbassare il mio finestrino gli faccio cenno con il dito indice che non sono una prostituta, ma lui insiste così mi volto intimorita e con la speranza di vedere al più presto mio marito venirmi in soccorso.
Quando si avvicinò una seconda auto feci finta di parlare al telefono per evitare che mi facesse la stessa richiesta, sempre più intimorita, mi stava per prendere un attacco isterico per la situazione che stavo vivendo e pregavo tra me che mio marito arrivasse al più presto.
Quando vidi comparire una terza auto che era una piccola seicento con un giovanissimo al volante feci un respiro profondo e armandomi di coraggio appena il giovane mi chiese quanto volessi gli risposi subito che era giovane per andare con le prostitute.
Mi guardò interdetto e mi disse dai che ho voglia di un bel pompino, gli dico subito guarda che io non sono una prostituta ma sto aspettando mio marito che arriva in soccorso perché ho l’auto che fa un forte rumore come la muovo.
Il giovane scende dall’auto e mi dice tranquilla signora io sono un meccanico posso dare un’occhiata così vediamo se posso aiutarla, mi balenava di tutto in testa ma non sapevo se fidarmi di quelle parole dopo che mi aveva scambiata per una prostituta.
Metta in moto mi disse senza che io abbassassi il vetro, provi ad ingranare la marcia e come provai ecco il rumore forte, giri le ruote da questo lato e come andai per girare il volante che era duro il giovane lo vedo accucciarsi e con la luce del telefonino si era reso conto del problema.
Si è piegato un braccetto penso abbia preso una buca mi dice, poi vedo l’auto di mio marito che viene a posizionarsi davanti alla mia auto.
Scese e venne a vedere mentre anche io scesi dall’auto in effetti avevo piegato un braccetto della mia auto, così cercammo di trovare una soluzione per non lasciare l’auto li in quella piazzola visto che si stava facendo buio.
Mio marito chiamò subito un suo amico con il carro soccorso ma stava andando a fare un recupero e avremmo dovuto aspettare almeno un paio d’ore, intanto il giovane si era offerto di chiamare il suo capo che subito gli diede il consenso. Così dopo una mezzora la mia auto era già sul carro e prima di salire in auto con mio marito ringrazia il giovane per l’aiuto prestato.
Il giorno seguente chiamai il giovane per sapere quanti giorni ci volevano per riavere l’auto e lui ridendo mi disse subito che l’auto l’indomani era pronta e che avevano sostituito entrambi i braccetti perché uno era storto e l’altro si stava spezzando.
La spesa non era poco ma era in linea con i prezzi, quindi quando mi feci lasciare dalla collega all’officina mi fecero anche un po di sconto per fortuna ma il giovane mi disse sottovoce che avanzava un aperitivo da me avermi soccorso, gli sorrisi e gli sussurrai ma dopo vuoi anche il pompino?
Mi strizzò l’occhio e annuendo con la testa mise anche il pollice in alto, prima di salire in auto gli dissi hai il mio numero mi chiami quando vuoi e ci vediamo per entrambe le cose.
Come immaginavo nemmeno feci in tempo ad arrivare a casa che mi arrivò un messaggio di Andrea, ci vediamo stasera verso le 19 al parcheggio delle giostre?
Va bene gli risposi, mi feci una bella doccia mi rasai per bene le gambe, presi degli autoreggenti neri lo slip trasparente, no anzi no non lo metto lo slip pensai, reggiseno nero trasparente gonna con spacco anche se non va più tanto di moda rossetto bello carico, giaccone con cappuccio.
Voleva una puttana quella sera e stasera avrà una puttana pensai, stavo per uscire di casa dimenticandomi di prendere i profilattici dal comodino di mio marito.
Mentre faccio queste cose mio marito mi prende in giro per come mi sono truccata pesante, dopo che va a prendere la pizza mi fa fare gli straordinari se ho voglia e ci ridiamo sopra.
Arrivo al parcheggio che Andrea è già fermo nella parte più lontana dalla strada, mi metto di fianco a lui e gli dico di salire nella mia auto, lui si accomoda e mi guarda cavoli ma ti sei messa in tiro mi dice.
No gli rispondo io sorridendo la sera che mi hai conosciuta mi hai scambiata per una prostituta e stasera ho voluto vestirmici, ma devi dirmi sinceramente quanto eri disposto a darmi e cosa avresti voluto.
Andrea quasi balbettando disse un cinquanta a mastichi e bocconi ma non mi sarei accontentato di un pompino solamente, quindi avresti voluto anche scoparmi, e si certo mi rispose sempre con una certa emozione e tremolio delle parole.
Lo vorresti ancora gli chiesi a bruciapelo e lui guardandomi lo spacco con il bordo delle autoreggenti in vista si certo molto lo vorrei, mi fa piacere gli risposi e poggiandogli la mano sulla patta dei pantaloni gli chiesi l’età, 23 anni, e hai bisogno di pagare per far divertire il tuo mattarello? Dandogli una bella palpata vigorosa sull’arnese, aiutandomi anche con l’altra mano presi a sbottonarlo e calare la lampo dei jeans.
Lui era paralizzato con gli occhi quasi che uscivano dalle orbite e le braccia lungo lo schienale del sedile, chinandomi verso di lui infilai la mano e facendo uscire dallo slip il colore chiaro con la punta nascosta da quella pelle, detti due passate con la punta della lingua sul buchetto in punta con l’indice e il pollice delicatamente mentre la punta della lingua gli davo dei colpetti feci scivolare la pelle scoprendo quella parte nascosta di colorito rosso mattone.
Lui ancora paralizzato, mentre io proseguivo a scappucciarlo fino al contorno con il filetto che frena la schiusa, apro la bocca e riesco a farlo arrivare in gola poggiando le labbra fino alla peluria, non era grosso, lo riuscivo a tenere bene fino in gola, credo di essere riuscita a fargli tre o quattro succhiate per bene che lui prese a vibrare e prima che mi godesse in bocca me lo spennellai sulle labbra come mettessi il rossetto ed ecco che sento premere il suo liquido uscire dal buchino e mi sento impiastricciare le labbra, le guance e anche il naso.
Timidamente mi poggiò la mano sulla nuca e io alzando la testa gli dissi che ora avevamo fatto a modo suo, e presi a ripulirmi del suo sperma cosparso su tutto il viso, ma se voleva fare a modo mio ci ricomponiamo e andiamo a casa mia dove possiamo giocare tranquilli e poi ci mangiamo una pizza.
Era intimorito ma devo andare a casa che gli racconto ai miei genitori? Va bene allora scoprendomi le cosce mi sollevai il sedere dal sedile mi sollevai la gonna fino alla vita e gli mostrai che a parte le calze non portavo nulla, ma se voleva prendere la mia patata dovevamo fare le cose a modo mio a casa nella tranquillità di un letto, mi tirai fuori i seni e me lo strinsi a me approfittò per dargli una leccatina veloce ai capezzoli e mettermi la mano tra le gambe e poi mi ricomposi prima di farlo scendere e andarmene a casa.
La pizza diventò fredda ma ero talmente invogliata che presi mio marito e ci mettemmo sotto le coperte ad accarezzarci e amarci fino a tarda sera.
La pizza la mangiammo alle 23 che era diventata gomma ma almeno avevo goduto con mio marito di altri piaceri, quando andai a guardare il cellulare Andrea mi aveva mandato una decina di messaggi per scusarsi e che voleva rivedermi presto nel modo che dicevo io.


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