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Sorpresa di Pasquetta


di nonnasexy67
04.04.2024    |    10.500    |    9 9.0
"Il pomeriggio appena mi cominciai a preparare arriva la telefonata di Sonia, il figlio aveva cambiato programmi e lei quindi ci avrebbe raggiunto sul..."
Il giorno di Pasquetta io e mio marito avevamo avuto l’invito a pranzo da parenti così quando intorno alle 15,30 ce ne siamo tornati verso casa decidemmo di farci una passeggiata sul lungomare, io una gonna con collant color carne, scarpe comode, come raggiungiamo il lungomare notammo subito molte auto parcheggiate e tante persone intente a passeggiare, diverse gelaterie aperte prese quasi d’assalto.
Lasciamo l’auto al ridosso di dove la ciclabile la stanno rifacendo, cominciando a passeggiare, sentiamo subito il profumo della salsedine e del mare che con le onde e delle folate di vento caldo accentuavano, notai subito che molte ragazze giovani indossavano gonne e collant visto che di solito le vedi con quei jeans strappati e scarpette da ginnastica ai piedi con calzini di cotone.
Molte giovani famigliole con le carrozzine e diverse mamme con gonnelline e collant, il cielo non era azzurro ma presentava una foschia strana e quelle improvvise folate di vento facevano sollevare diverse gonnelline scoprendo e rivelando qualche bel perizoma sotto i collant che cercavano di coprire quasi istantaneamente.
Con mio marito ci sedemmo in una delle panchine godendoci diverse folate di vento che sollevavano le gonnelline svolazzanti alcune con collant color carne altre nere alcune fantasia, ci siamo comportati un po' da guardoni sia io che mio marito ma il risveglio della primavera era anche quel vedere.
La sera con Sonia al telefono gli ho raccontato la cosa e anche lei era entusiasta alle mie parole al punto che appena gli dissi che il pomeriggio successivo sarei andata con mio marito a fare la passeggiata e anziché indossare intimo sotto il collant sarei andata senza nulla, lei subito dimostrò un certo disappunto perché aveva già preso impegni con il figlio ma le sarebbe piaciuto anche a lei mettere un gonnellino e collant senza intimo.
Il giorno dopo la mattina il cielo era celeste ma si notavano le piante che ogni tanto subivano degli scuotimenti dalle ventate che a tratti si calmavano, certo le feste le avevamo lasciate alle spalle ma avevo trovata una gonnellina dall’armadio che sicuramente con le ventate si sarebbe gonfiata e svolazzava, presi dei collant color carne velatissimi.
Il pomeriggio appena mi cominciai a preparare arriva la telefonata di Sonia, il figlio aveva cambiato programmi e lei quindi ci avrebbe raggiunto sul lungomare, visto il piacevole cambio di programma gli dissi che avrei messo i collant senza intimo e consigliai anche lei di mettere una gonnellina leggera e collant senza intimo.
Quando raggiungemmo le panchine del lungomare, purtroppo le tante famigliole e le tante carrozzine del giorno prima non c’erano, nella ciclabile si rivedevano persone in tuta o in pantaloncini e canottiere, le ragazzine con i soliti jeans strappati, che delusione vedere poca femminilità, l’unico raggio di sole fu vedere Sonia raggiungerci.
Proprio mentre attraversava la ciclabile la folata di vento che le solleva la gonna facendo intravedere per pochi istanti la patatina depilata ben mimetizzata sotto quel collant color carne, ci viene incontro a salutarci e poi decidiamo di dirigerci verso nord sulla ciclabile.
Subito gli esternai la delusione del fare il confronto con il giorno prima appena vedemmo tre ragazzette in jeans pavoneggiarsi con i loro cellulari, certo molti avevano ripreso a lavorare essendo passati i giorni di festa, ma ogni tanto si vedevano piccole comitive di famigliole intente a vedere le varie bacheche dove sono affisse proposte di affitti estivi.
Due donne in bicicletta in gonna sgambettano e scosciano mostrando i collant fino alle cosce, ad ogni donna che incrociavamo commentavamo i loro collant compreso mio marito che apparve agli occhi di Sonia come degno intenditore e cultore delle calze, dopo esserci fatti una bella passeggiata vediamo uno stabilimento con del movimento, man mano che ci avviciniamo ci sono molti giovani con calici in mano sia gli uomini che le donne elegantemente vestiti si rivedono donne in gonne e calze.
Ne approfittiamo anche noi per trovare un divanetto libero e prenderci qualche cosa da bere, si riesce a stare bene con la maglia anche se il sole quando non tira vento è decisamente caldo, io e Sonia subito ci sediamo sul divanetto accavallando subito le gambe dando sfoggio dell’indole esibizionistica che non passa inosservata a qualche attento giovanotto di un gruppetto quasi di fronte a noi.
Il cambio d’orario avvenuto da due giorni ancora non ci fa rendere conto delle giornate che sono più lunghe, quando ci alziamo per tornare riprendiamo la ciclabile facendoci accarezzare ancora da qualche folata di vento, una alle spalle leggermente più violenta ci scopre i sederi, alla nostra sinistra gli stabilimenti sono ancora chiusi e abbandonati, riusciamo a cogliere qualche folata sollevare ad un paio di mamme le gonnelline primaverili.
Sonia mi chiede di accompagnarla dietro qualche cabina che deve fare pipì, sinceramente anche a me scappa e ci appartiamo, dalla borsa prendo due fazzolettini passandogliene uno si solleva la gonna e sfilandosi il collant fino alle ginocchia si accuccia prima Sonia, una scia di sabbia bagnata sotto di lei, mi invita a mettermi di lato a lei mentre si da una ripulita, e mi osserva mentre anche io mi accovaccio.
Mentre comincia a scendere sulla sabbia il mio liquido lei mi confessa che vorrebbe poi venire a casa nostra ma di trovare una scusa per far andare mio marito da qualche parte per lasciarci sole una mezzora, mi prende il fazzolettino e mi dice aspetta fammela asciugare a me, e mi passa ad asciugare la patatina.
Quando ci risolleviamo ci sistemiamo i collant ci diamo una palpatina vicendevolmente, un attimo intenso e pieno di passione inaspettata mi sussurra che vuole provare a leccarmela stasera se riesco a far allontanare mio marito.
Abbandoniamo la sabbia e torniamo sulla ciclabile cercando di toglierci la sabbia dalle scarpe, raggiungiamo mio marito che poco più avanti ci attendeva, riprendendo a camminare, quando arriviamo al punto d’incontro ci siamo accordati di prendere le pizze e mangiarcele a casa tutti e tre.
Raggiungiamo casa e mio marito dopo averci chiesto i gusti delle pizze lo vediamo uscire dalla porta e come per magia come mi volto vedo cadere a terra la gonna di Sonia, il ventre è gonfio sono certa che è eccitata, non nascondo che anche io ho un certo fremito, mi slaccio anche io la gonna e ci dirigiamo subito in camera, quasi ci strappiamo le maglie e i reggiseni per rimanere con solo i collant.
I seni si comprimono vicendevolmente per abbracciarci, le mani scendono sui fianchi accarezzandoci ma ci cerchiamo subito il ventre per farlo ci chiniamo leggermente in avanti per toccarci per bene accarezzandoci le farfalline, la faccio sedere sul bordo del letto, mi avvicino con il ventre al suo viso sollevo la gamba e la poggio sul materasso di fianco a lei, ci vuoi provare davvero gli dico e lei si abbandona avvicinandosi al collant tira fuori la lingua e lecca il tessuto fino a raggiungere la peluria del triangolino, vedo che la lingua la agita ma non arriva allo spacco.
Con le mani cerco di aprire e mostrare le labbra sempre sotto il velatissimo collant, prova ora gli dico sento solleticarmi le labbra, provo a strappare il collant con le unghie ma non ci riesco, lei prende l’elastico e tirandolo lo tende fino alle ginocchia, tentenna ad avvicinare la lingua al ventre, la faccio stendere sul letto, mi metto di fianco al letto e faccio scivolare la mano sotto l’elastico dei collant, l’accarezzo mentre sento il soffice nylon che mi accarezza la parte superiore della mano mentre l’accarezzo sul ventre e sulle cosce che divaricandole fa aprire quel fiorellino inzuppato di rugiada appiccicaticcia.
Accarezzo quel ventre che sembra rigonfiato, due dita le faccio scivolare dentro ma come se fossero risucchiate comincio a muoverle titillandogli il bottoncino che sento nel palmo della mano prendendo a muovere il bacino cercando di sollevarlo verso la mano continuo a muovere quelle dita che fanno riecheggiare quel succo piacevole e viscoso sento ansimare Sonia, proseguo a muovere le dita dentro quella piacevole insenatura solleva il bacino arcando la schiena per una ventina di centimetri, gli occhi chiusi e la dedica del piacere che sto ricevendo nella mano è accompagnata da parole di compiacimento.
Rimane in quella posizione per alcuni istanti senza che io smetta di muovere le dita poi di colpo ricade sul materasso, si prende i bordi dell’elastico del collant e cerca di sfilarlo liberandomi il polso da quella compressione che mi aveva segnato arrossendomi leggermente tra il polso e il braccio, l’aiuto a sfilare il collant e lo lancio dall’altra parte del letto, invitandomi a finire di sfilarmi anche il mio.
Nuovamente ha le gambe fuori dal letto, i piedi sfiorano il pavimento si stende con la schiena sul materasso, mi aiuto con le mani a divaricare le cosce e sempre inginocchiata sollevo il sedere dalle caviglie per baciargli le cosce e avvicinarmi con la lingua al suo ventre, mentre mi avvicino sento un odore acre ma so che è dovuto al piacere che gli ho procurato e senza indugiare le faccio sentire la mia lingua cominciare a picchiettare tra quel solco che si apre la faccio scivolare più che posso dentro quell’apertura muovendola e poi roteandola intorno a quella piccola appendice nella parte più alta della scanalatura.
Comincia ad ansimare nuovamente incitandomi a proseguire, fino a sentirla esplodere nuovamente ma questa volta lasciandomi per quasi tutto il viso il suo nettare umido e viscoso, mi fa i complimenti per come le ho fatto avere quell’ultimo orgasmo e poi mi dice che vuole provare ma devo aiutarla, la faccio stendere sul letto sollevo la gamba sinistra e oltrepasso il suo corpo sedendomi sulla tra i seni e la pancia, ma voltata verso le gambe, cerco di non pesarle troppo tenendomi in ginocchio lungo i suoi fianchi.
La prendo ad accarezzare lungo le cosce e verso il ventre, mentre lei mi accarezza le natiche e me le strizza piacevolmente, con dei piccoli movimenti alterno le ginocchia indietreggiandole e mi chino sulle gambe offrendole il mio sedere avvicinandolo pian piano al suo viso e di riflesso il suo ventre man mano sempre più vicino al mio, la continuo a leccare mentre mi muovo e la lingua arriva a sfiorare il punto più in basso del gonfiore del ventre, ho un brivido che mi percorre tutta la schiena quando sento la sua lingua che è venuta a contatto con le labbra della mia farfallina.
Mi dice ci provo anche se non sarò brava come te, e poi sento chiaramente che mi sta leccando tra lo spacco, sollevo leggermente il bacino in alto per offrirle il mio clitoride, lo ha trovato e lo ha preso di mira con la lingua e mentre mi sento quel piacevole solleticare con le mani divarico le sue cosce e mi abbasso per restituirle lo stesso trattamento.
Si sente chiaramente il solo rumore delle lingue che continuano a picchiettare quel fulcro che si nasconde nelle passerine, ogni tanto gli suggerisco come muovere la lingua e Sonia segue attenta le mie parole, quando prende a muoverla nel modo che mi procura più piacere non mi so trattenere e abbassando il bacino arcando leggermente la schiena lo spingo il volto di Sonia che riesce a regalarmi il piacevole orgasmo.
Quando riapro gli occhi vedo un’ombra verso la porta, mio marito si stava gustando lo spettacolo e si toccava il suo arnese nascosto sotto i pantaloni, come sollevo il bacino dal volto di Sonia, anche lei lo vede, mentre siamo state sorprese in quel 69 piacevole prima di sollevarmi chiedo a Sonia di non essere imbarazzata e vergognosa.
Il suo volto è arrossito e cerco di tranquillizzarla, ma lei mi rassicura subito che non era imbarazzata ma che era al settimo cielo per avermi saputo leccare, faccio avvicinare mio marito mentre Sonia dopo essersi data una ripulita con un fazzolettino rindossa il collant, guardo mio marito, so che vorrebbe liberare il suo arnese e avere la sua dose di piacere, propongo subito a Sonia di leccarci insieme il bastone di mio marito.
Lei mi guarda gli strizzo l’occhiolino e lei accenna un sorrisetto di compiacimento, faccio cenno di avvicinarsi a mio marito e gli slaccio la cintura mentre Sonia afferra la lampo e la fa scendere, cadono in terra i pantaloni e il bozzo evidente sotto i boxer ci fanno subito poggiare le quattro mani su quell’indumento e subito lo facciamo scoprire, lo faccio avvicinare ancora tra noi gli afferro il sacchetto sotto e lo accarezzo delicatamente mentre Sonia afferra l’asta avvicinandosi alla punta tira fuori la lingua, e prende a leccare.
In un attimo la vedo subito far scomparire dentro la bocca quell’asta vogliosa, delle belle ciucciate che noto nelle guance che sono risucchiate all’interno, la osservo per qualche istante, quando mi offre l’asta di mio marito che continua ad impugnare mi dice che gli piace succhiare e non è di certo inesperta.
La resistenza di mio marito per quanto ce la metta tutta dopo pochi minuti non può far a meno di arrendersi e ci accarezza voglioso di esplodere, il suo succo comincia ad uscire mentre le nostre bocche sono a contatto e al centro il suo wurstel che come nella morsa del panino si affaccia lasciando cadere le gocce calde sui seni e poi sulle cosce.
Quando andiamo a mangiare le pizze si sono freddate ma le mangiamo ugualmente, ma tutti e tre soddisfatti piacevolmente, commentando apertamente i momenti appena vissuti, promettendoci di passare nuovamente qualche bel pomeriggio insieme ma facendo indossare anche a mio marito il collant.
Alle 21,30 la telefonata del figlio che aveva dimenticato le chiavi la costrinsero a salutarci, ma l’indomani dovevo tornare a lavoro.
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