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tradimenti

i Villeggianti 1


di Membro VIP di Annunci69.it nonnasexy67
22.08.2024    |    4.704    |    9 9.6
"Ti faccio un bel giochino gli ho detto facendogli divaricare le gambe e con la mano che accarezzava il sacchetto l’ho fatta scivolare sotto trovando il buchino..."
Ci sono molti appartamenti che in estate vengono affittati ai villeggianti, proprio di fronte ci sono 6 appartamenti che vengono di volta in volta occupati da gruppi o famiglie, a volte li vedi ogni anno a volte ci sono persone nuove.
Proprio nei primi di agosto tre ragazzi hanno preso possesso di uno degli appartamenti, come sono arrivati il venerdì il loro vociare e l’entusiasmo di una vacanza tra amici si era fatto notare.
La sera mentre con mio marito eravamo sul balcone potevamo vederli che ogni tanto si mettevano in balcone a fumare salutandoci con un cenno, si vedeva che erano giovani, per cui con mio marito commentavamo che sarebbero andati a ballare la sera successiva nei locali vicini.
L’indomani mentre al piccolo market stavo prendendo delle mozzarelle e del pane li vedo avvicinarsi al bancone uno dei tre ragazzi che mi riconosce e mi chiede consiglio su cosa preparare per pranzo, scambiamo due chiacchiere e poi anche alla cassa, mentre torno verso casa mi raggiunge e percorriamo quei pochi passi insieme.
Mentre ero intenta a preparare il pranzo con la finestra aperta potevo vedere la cucina dell’appartamento dei ragazzi, quando mi sento chiamare dal ragazzo, signora ha per caso del basilico? Io gli rispondo subito che ho la piantina posso dargli qualche foglia fresca.
Senza farci caso lo accolgo con la canottiera che di solito uso per casa e i pantaloncini, mi ero tolta il costume e quindi i seni si notavano, come lo feci accomodare in casa, gli mostrai la pianta di basilico e altri due vasi, strappai una decina di foglioline e le misi in un foglio di scottex, lui mi ringraziò subito e mi venne spontaneo chiedergli se gradiva un caffè.
Lui guardando cosa preparavo per pranzo accettò di prendere il caffè, così lo invitai a sedersi e mentre ci prendevamo il caffè chiesi da dove venivano e scambiammo quattro chiacchiere, senza rendermene conto i miei capezzoli si erano inturgiditi e come lui li notò arrossii imbarazzata, ma lui accennò un sorriso e mi fece l’occhiolino.
Mi sentivo in una situazione che non ero padrona di gestire, risposi con un sorriso, il ragazzo mi disse che sarebbero rimasti fino alla domenica successiva per poter andare in qualche locale il sabato prima di ripartire con la speranza di divertirsi, poi dopo una decina di minuti si alzò che avrebbe dovuto preparare da pranzo anche per gli altri due così accompagnandolo alla porta mentre stava per uscire fece in modo di strusciare il braccio sul seno.
Appena fuori dalla porta si voltò verso di me, guardò i seni, poi mi guardò fissa negli occhi, nuovamente sui seni si passò la lingua sulle labbra e fece un mugolio, poi si voltò nuovamente verso le scale e se ne andò.
Il pomeriggio mentre stavo sparecchiando la tavola intravedevo i giovani che sul terrazzo si fumavano le sigarette e lui stava sempre a guardare verso le finestre di casa mia, quando passai lo straccio aprii la finestra e lui era li a guardare, come vide che i nostri sguardi s’incrociarono mi mando un primo bacio, e dopo poco un secondo.
Era intraprendente, quei occhi grigi mi avevano colpita, appena rimase solo in finestra gli feci cenno di saluto e lui a torso nudo si passò la mano sul petto come a fingere di palparsi i seni, e mi mandò un terzo bacio, poi mimò di scoprire la spallina della canottiera che io indossavo.
Prima feci segno di no con le dita, poi lui mettendo le mani congiunte mi prego senza parlarci continuammo a fare dei cenni con le mani, mi scoprii un seno e glielo mostrai, lui sbarrò gli occhi e con la lingua se la passava sulle labbra, mi fece cenno di andare nel loro appartamento e io sempre a gesti dissi di no.
Lui mimava di baciarmi e palparmi e di andare da lui, ma io continuavo a dire di no, poi gli feci cenno di venire lui da me ma mostrandogli l’orologio gli feci cenno alle cinque, con quei cenni seppure sembravano infantili erano stati più che comprensibili.
Prima che potesse venire a suonare il giovano mi feci la doccia mi profumai e indossai un perizoma a forma di farfallina davanti, indossai una sottoveste di pizzo nera lasciando l’aria condizionata accesa in camera, poi quando mancavano una decina di minuti alle cinque mi misi dietro la finestra socchiusa per vederlo e fargli cenno di poter venire.
Infatti lui era in balcone e scrutava le finestre, aprii leggermente la finestra e mi vide fargli cenno di poter venire, e subito rientrò in casa, io aprii il portone e mi misi dietro la porta a sentire quando sarebbe stato per le scale.
Aprii la porta rimanendo dietro e come fece ingresso chiusi la porta e lo invitai ad accomodarsi in cucina, sedersi e lui mentre si sedeva mi guardava dalla testa ai piedi, preparai il caffè e mentre lo prendemmo chiesi cosa avesse inventato ai suoi amici, lui subito mi rispose che loro erano andati in spiaggia, erano fissati per l’abbronzatura.
Poi mi alzai e presi le tazzine per metterle nel lavandino e appena poggiate dentro mi sono sentita le mani sui fianchi e lui dietro di me appoggiarsi alla mia schiena, rimasi impietrita e bloccata tra lui e i mobili della cucina, le sue mani presero a palparmi i seni e glutei, mentre sentivo la sua testa avvicinarsi al collo e la lingua leccarmi la nuca e i lobi dell’orecchio.
Sentivo premere la sua asta sul sedere e le mani come i tentacoli di una piovra mi palpavano da ogni parte cercando di sollevarmi la sottoveste fino a venirmi a cercare il ventre, immobile mi facevo esplorare e toccare da ogni parte, avevo il ventre che fremeva, sentivo la sua asta crescere dietro di me e indurirsi.
Mi fece voltare per sollevarmi la sottoveste e lasciarmi con solo il perizoma e subito si piegò verso i seni sollevandoli e leccandoli facendomi vedere la lingua che si prendeva cura quando di un capezzolo e quando dell’altro che ormai erano sbocciati e duri in avanti, mi mordicchiava con delicatezza la sporgenza.
Mi sollevò mettendomi seduta sul tavolo e scostando la sedia mi divaricò le gambe e mi prese a baciare dal collo ai seni io mi sorreggevo con le mani al tavolo e lui chinandosi arrivò a leccarmi l’ombelico, prese i lembi del perizoma sulle anche e li fece scivolare verso il basso togliendomelo e lasciandomi seduta ancora sul tavolo.
Il suo pantaloncino era deformato verso il lato sinistro cercai di abbassargli il pantaloncino e lui stesso lo fece mostrandomi in tutta la sua maestosità quel fungo dalla punta scoperta, la mano percorse quell’asta dalla punta fino alla radice dove riuscii a malapena a contenere quel sacco pieno e grinzoso ma molle.
Ripresi ad accarezzare l’asta fino alla punta e usandolo come un pennello me lo tiravo verso la mia farfallina indirizzando il cappello di quel fungo verso il solco per sfregarlo e trovare la giusta lubrificazione.
Mi fermai quando era in corrispondenza della giusta via da percorrere cercando di sollevare leggermente il ventre e lui con un leggero movimento in avanti fece un timido ingresso, mi guardò e mi chiese il permesso di entrare così e gli detti il via libera.
Fammelo sentire così fino in fondo che poi prendiamo le giuste precauzioni e ci spostiamo gli dissi, mentre scivolava dentro fino a sparire tutto mi sentivo percorrere tutto il corpo da dei brividi e la pelle d’oca, appena tutto dentro gli chiesi di uscire e andarcene nel comodo letto.
Così ci spostammo in camera dove fui io a prendere l’iniziativa e lo feci stendere sul letto supino con il suo bel fungo in evidenza leggermente storto verso sinistra ma dal maestoso cappello lucido prendo della crema lubrificante e faccio cadere un paio di spruzzi così da spargerlo su tutta l’asta e lubrificarlo per bene mettendomene sui seni e al centro dei seni.
Mi posiziono proprio con il busto su di lui e stringendomi i seni imprigiono quell’asta sballonzolando con le mani i miei seni su e giù fino a vederlo voglioso ed eccitato che mi supplicava di prenderglielo in bocca, ma volli continuare fino a quando mi raggiunse il primo spruzzo verso l’orecchio e poi altri spruzzi sul mento e collo da tenermi ben impugnata l’asta e spennellare dove aveva colpito.
Ho continuato a tenerlo ben stretto muovendolo di continuo per non farlo diventare mollo, dando dei baci e delle modeste succhiatine ma sempre con un allegro andamento della mano e con l’altra continuare a giocherellare con il sacchetto sotto da stimolare.
Ti faccio un bel giochino gli ho detto facendogli divaricare le gambe e con la mano che accarezzava il sacchetto l’ho fatta scivolare sotto trovando il buchino un po' di saliva e di nuovo a cercare il buchino e con delicata maestria ho cominciato a fare un po' di pressione e via dentro fino al massimo che potevo e in un attimo ho sentito il suo arnese di nuovo duro e dritto.
Prendo velocemente un profilattico e lo aiuto a indossarlo, sono carica ed eccitata, mi metto su di lui e impugnando il suo arnese me lo indirizzo tra le labbra della passerina e mi distendo sopra di lui pian piano a sentirmi quel suo nerboruto bastone dentro di me appoggiarsi alle pareti roteo il bacino come piace a me e noto piace anche a lui.
E’ di poche parole, ma appena mi prende a massaggiare e stringere i seni non posso far a meno di cominciare a fargli sentire che provo piacere e lo incito a farmi sentire la sua asta dentro di me, solleva leggermente le ginocchia per entrarmi dentro fino a sentire il sacchetto sfiorarmi il sedere, lo incito a muoversi lui.
Mi afferra i glutei con le mani stringendomeli e scuotendoli e con dei colpi di reni solleva leggermente il bacino cercando di aiutarsi con le mani, mi fa sobbalzare tutto il corpo compresi i seni, anche io cerco di sollevare un po di più il bacino per aiutarlo ad aumentare il ritmo, sto per avere un orgasmo pieno di tanto piacere, l’esplosione di quel piacere che subito dopo aver raggiunto l’apice mi fa fermare e piantare le mani sul petto del giovane.
Lo imploro di non godere che ne voglio un altro così intenso e lui annuisce con la testa, per pochi istanti rimango ferma così facendogli sentire come le contrazioni della mia farfallina finiscano di muoversi involontariamente riprendo a roteare il bacino, lui riprende a palparmi i seni mi torce e me li stringe finalmente riesce a dire qualche parola che mi eccita.
Mi afferra nuovamente i fianchi e poi le natiche me le solleva e prende a muoversi velocemente ogni colpo è un piacere che io accompagno con un si e lui mi prende con più voga, poi di colpo smette mi solleva si scosta e si alza in piedi fuori dal letto mi prende per le gambe e me le trascina fuori dal letto fino alle ginocchia mi afferra i fianchi e mi solleva il bacino.
Piega leggermente le ginocchia e impugna il suo arnese puntandolo direttamente tra le gambe, mi dice che mi vuole così e con un colpo secco affonda la sua asta dentro la mia passera e tenendomi per un fianco mi comincia a dare dei colpi secchi con il bacino facendo schiccare ogni volta che affonda il suo ventre alle mie natiche, con l’altra mano mi sta toccando l’altro buchino forzandolo con il pollice e sento la mano lungo la schiena mentre la muove.
Mi sfila il suo arnese e mentre lo fa mi chiede di entrare dietro, gli intimo di rimetterlo dentro dove era prima perché quel secondo buchino per oggi non lo visita, voglio una seconda razione di orgasmo.
Lo infila nuovamente nella passerina e riprende a sbattermi con estrema decisione, lo incito che sento avvicinarmi nuovamente al piacere lo incito ancora e lui sempre più velocemente si muove e mi stringe i fianchi, sto per raggiungere il punto di non ritorno e l’esplosione successiva con un piacere immenso che mi attraversa il corpo.
Anche lui mi dice delle parole sempre molto forti e dopo poco lo sento che l’asta gli vibra e sta godendo si piega e si appoggia sulla mia schiena e mi palpa i seni, rimaniamo fermi in quella posizione per alcuni istanti e poi sento la mia passerina sgonfiarsi, lui si rialza e io mi stendo sul letto voltandomi vedo il profilattico con la punta piena di liquido giallastro e della schiumetta.
Lascia sfilare il profilattico senza far cadere il liquido sta per fare il nodo ma gli chiedo voltandomi di rovesciarlo sui capezzoli, lui avvicina e fa cadere il suo succo sui capezzoli, poggio le mani sul liquido e me lo faccio scivolare su tutti i seni, si sente il rumore che fa mentre strofino le mani, gli chiedo se vuole darmi una leccatina ai capezzoli.
Un attimo di indecisione ma poi si avvicina e mi lecca i capezzoli imbrattati del suo succo, per un attimo lo vedo che muove le labbra come ad assaporare e poi riprende ancora a leccarmi i capezzoli.
Dai rivestiamoci che è tardi gli dico e mentre ci rivestiamo mi chiede se può venirmi a trovare ancora, gli dico che se ci sarà occasione prima che parte lo invito nuovamente per un caffè ma di non dire nulla ai suoi amici.
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