incesto
lo zio mi incula e mi piscia
di pirlino
29.03.2022 |
6.615 |
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"Dopo vollero venire, ovviamente mi fecero bere tutto..."
Era un’estate di molti anni fa. Mio zio e mia zia mi avevano invitato nella loro casa al mare, mio cugino era in Inghilterra per un mese.Mi avevano detto che erano da soli e che sarebbero stati contenti se stavo da loro invece di andare ospite da degli amici dei miei da cui andavo di solito. Mi sarei dovuto laureare a novembre e non avevo programmato nessun viaggio all’estero. Era metà agosto ed io li avevo raggiunti con il treno.I pomeriggi, dopo essere tornati a casa a pranzare, mia zia andava a giocare a burraco al circolo dove partecipava quasi tutti i giorni a dei tornei. Mio zio non giocava, e quindi andava quasi sempre in spiaggia, dove giocava a carte al bar con i suoi amici.Il terzo giorno che ero da loro faceva caldissimo e mio zio mi aveva detto che con quel caldo lui rimaneva a casa a godersi l’aria condizionata che era, però, solo nella camera da letto. Io dormivo nel divano letto del soggiorno.Quel pomeriggio avevo detto a mio zio che sarei andato a prendermi una granita e che sarei poi tornato a casa a leggere qualche libro. Ero tornato dopo poco con una granita anche per mio zio ed ero accaldatissimo. Mio zio era molto contento della granita, e vedendomi paonazzo, mi aveva invitato a sdraiarmi nel letto con lui se non mi disturbava leggere con la tele accesa. Lui era in slip e canotta e io avevo accettato di buon grado andando a mettermi anch’io in slip e maglietta. Quando ero tornato in camera lo zio aveva già finito la granita e mi aveva chiesto se gli portavo un bicchier d’acqua. Mentre gli sporgevo il bicchiere ho notato un suo sguardo fugace al pacco e mi sono sentito il sangue bollire. Ma lo aveva subito distolto e a me sembrava impossibile che lo zio potesse provarci con me. Mi ero sdraiato nel letto, ma non avevo voglia di leggere. Così mi ero messo a guardare la tele con lo zio che di tanto in tanto si toccava il pacco. La cosa mi stava eccitando molto e sentivo che mi veniva il cazzo dritto. Avevo il cuore che mi batteva in gola e tenevo le mani sugli slip perché non si vedesse l’erezione. Lo zio non sembrava guardare e io mi ero un po’ calmato. Ma il mio cazzo non ne voleva sapere di rilassarsi. Non potevo farci niente e continuavo a tenerci le mani sopra..All’ improvviso mio zio si era girato verso di me, mi aveva preso un polso e mi aveva detto ridendo: Ma togli ste mani da lì... vuoi dirmi che ti vergogni di me? Io non me lo aspettavo. Mi ero sentito avvampare la faccia ed ero rimasto ammutolito.Lui, vedendo il mio imbarazzo, mi aveva tranquillizzato dicendomi che a lui era sempre piaciuto giocare fra maschi e che io ero spesso stato il protagonista delle sue fantasie quando si masturbava. Mi aveva specificato che non avremmo mai dovuto destare anche solo il minimo sospetto in mia zia e in mio cugino ma che potevamo farci assieme tutte le sborrate che avremmo voluto.Si era spogliato, e aveva un cazzo bello grosso, dritto e scappellato.Mi aveva fatto spogliare e, mentre mi stavo togliendo la maglietta aveva iniziato a succhiarmelo. Io ero troppo eccitato e così, senza neanche accorgermene, gli avevo sborrato in bocca. Lui aveva bevuto tutto ma, una volta tolto il mio cazzo di bocca, mi aveva detto: Adesso però voglio sborrare io. E voglio sborrarti nel culo... Girati a pancia in giù.Io mi ero girato a pancia in giù e lui era andato in bagno a prendere qualcosa. Entrando in camera mi aveva detto: È vaselina, vedrai che con questa ti farò godere molto anche se sei appena venuto.Mi aveva riempito il culo di quella roba. Se l’era spalmata sul glande e aveva aggiunto anche molta saliva.Il suo cazzo era entrato come una supposta nonostante fosse di dimensioni notevoli.A me non sembrava di avere voglia visto che avevo appena sburrato ma non osavo dire niente. Lui infilava la cappella, la sfilava del tutto e poi la reinfilava riaprendo il buco del culo che si era appena richiuso completamente. Le prime sei o sette infilate mi sembrava mi desse fastidio. Era come avere una pompa d’aria che mi gonfiava il culo. Ma dopo poco ho iniziato a godere in un modo incredibile. Mi si era di nuovo drizzato il cazzo (dopo pochi minuti) e il buco del culo che si chiudeva e si riapriva, manovrato da quel gran bel cazzo, mi faceva venire voglia di gemere. Lo aveva tolto e messo molte volte, e poi mi aveva sborrato dentro. Aveva lasciato il cazzo dentro e mi aveva chiesto se volevo schizzare di nuovo col cazzo nel culo. E in effetti ne avevo di nuovo voglia. Mi aveva girato di fianco e con il suo cazzo dentro me lo ero menato velocissimamente fino a schizzare quasi subito e tantissimo. Lui mi aveva chiesto se poteva lasciare ancora un po’ il suo cazzo dentro al culo e io lo aveva lasciato fare. Dopo poco mi aveva chiesto se poteva pisciarmi nel culo. E io lo avevo lasciato fare,mi piacque molto essere pisciato nel culo.Avevo veramente goduto molto e anche lo zio mi aveva detto che le sue fantasie si erano finalmente avverate,e che aveva altre sorprese per me,ora che ero divenuto il suo sborratoio e orinatoio.Il giorno dopo per la prima volta andai con lui in spiaggia, volevo seguirlo come un cagnolino. Ovviamente ha detto ridendo che gli piaceva che gli scodinzolassi intorno come una cagnetta, ma che era troppo rischioso scoparmi lì, quindi ritornammo a casa. Io risposi che mi faceva piacere stare con lui. Rise guardandomi, mi chiamò troia, e si . Dopo un po’ mi chiese se avessi sete. Risposi di si. Mi disse di andargli a prendere una bottiglia vuota. Lo feci.Mise il cazzo moscio fuori, ci pisciò dentro,me la ridiede e mi disse di bere. Lo feci, a sorsi. Gli venne duro e si toccò il pacco. Quella scena si ripetè diverse volte in quei giorni, ma mai arrivammo al sesso come la prima volta, magari mi palpava il culo,e a volte ci metteva le dita dentro. La notte invece,veniva in camera mia e almeno un pompino era d’obbligo.Dopo circa una settimana andammo insieme nella fattoria di un amico suo. Questo aveva diversi cavalli. Eravamo io lo zio e lui. Ci fece vedere diversi esemplari. Arrivammo ad uno stallone. Squillò il telefono dell'amico, che si allontanò per parlare. Lo zio mi disse di toccare il cazzo del cavallo. Io lo guardai impietrito. E rivolsi gli occhi verso Gianni, l'amico. Lo zio mi disse di stare tranquillo, che era un maiale anche lui a cui piacevano i ragazzini. Io capii cosa c’era dietro quella visita. Obbedii allo zio e toccai il pene del cavallo. “dai, segalo un po’”. Mi eccitava sta cosa, lo feci. Il cavallo si iniziò ad eccitare. Dopo un secondo Gianni disse di smettere, altrimenti se si eccitava poi dovevo farmi scopare anche dal cavallo. Mi girai, rosso, verso di lui. Lo zio disse ridendo che prima volevano scoparmi loro, altrimenti il cavallo mi spanava troppo. Io non dissi nulla. Non restammo lì in stalla, ma andammo in un capannone dove non sarebbe venuto nessuno. Chiudemmo da dentro. Appena entrati mi ordinarono di spogliarmi completamente. Lo feci. Mi portarono dove c’era un lavandino. Iniziarono pisciandomi addosso e facendomi bere. Lì capii che lo zio aveva vinto una scommessa. “è proprio una troia” disse Gianni. Mi sciacquarono con un tubo d’acqua. Ancora bagnato mi fecero succhiare. Io in ginocchio, loro in piedi davanti a me. Il sesso quel giorno fu più duro. Mi scopava uno mentre succhiavo l’altro, ma intanto mi sculacciavano. Mi sputarono, mi diedero diversi schiaffi. Lo zio si sdraiò sopra un baule. Mi fece sedere sopra di lui per scoparmi. Intanto che mi scopava Gianni iniziò ad infilare delle dita. Mi allargò ben bene e poi infilò il suo cazzo insieme a quello dello zio. Mi scoparono così per diversi minuti. Dopo vollero venire, ovviamente mi fecero bere tutto. Andando via Gianni chiese allo zio se questi giorni quando gli veniva voglia poteva scoparmi un po’. Zio disse di si. Gianni mi tastò il culo, chiamandomi puttana.I giorni seguenti Gianni mi scopò diverse volte,poi tornavo a casa,e se la zia non era ancora ritornata,mi scopava anche lo zio. Ogni tanto mi prendevano di nuovo insieme. Prima di tornare a casa a fine mese lo zio mi volle fare una sorpresa, e quel giorno andammo da Gianni, che ci aspettava al capannone. Insieme a Gianni c’erano altri due vecchi che non conoscevo. Fu tutto diverso stavolta. Mi spogliarono, e mi legarono le mani dietro la schiena. Mi fecero inginocchiare e cominciarono con la solita pisciata, ma erano quattro i cazzi che si svuotavano addosso. Feci fatica a bere. Aumentarono gli sputi, gli schiaffi. Mi misero anche delle mollette ai capezzoli, e sui testicoli. Dopo che avevano pisciato bevvero circa una bottiglia d’acqua a testa, dicevano che era per dopo… Mi scoparono uno dopo l’altro, e a volte in due. Restammo lì a fare porcate per circa due ore. Quando andammo via avevo il culo in fiamme, ed ero pieno di arrossamenti dati dagli schiaffi e dalle mollette. La mattina dopo sarei ripartito, prima di andare via,mi porto' nel bagno per chiavarmi un ultima volta,per poi finire con una bella pisciata nel culo, mi disse che non vedeva l’ora che sarebbe arrivata l’estate successiva.Togliendomi poi il cazzo dal culo, mi aveva detto: Mi piacerebbe molto ripetere... ma dobbiamo anche stare attentissimi a tua zia e a Marco.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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