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Gay & Bisex

la sua prima volta con un maturo


di pirlino
12.07.2020    |    7.783    |    1 9.8
"Si sfregano e si danno fendenti, colpiscono di punta, sembrano voler penetrare nella pancia..."
L'ho conosciuto su questo sito circa 5 anni fa,ricevetti un messaggio da un ragazzone di 24 anni,in cerca di uomini maturi per avviarlo al sesso bisex.Dopo vari messaggi tra me e lui,ho appurato che il ragazzo non era mai stato inculato da un uomo ,aveva solo avute esperienze soft nei cinema porno,ma era desideroso di provare e di farlo con un uomo maturo,grande sua passione e fantasia.Arriviamo cosi' dopo circa un mese a trovare un giorno in cui eravamo entrambi liberi di incontrare,e cosi' dopo una conversazione telefonica gli do' il mio indirizzo e decidiamo per il pomeriggio di un martedi' perche' essendo lui fidanzato,la sua lei potesse credere che lui fosse al lavoro.Arriva puntuale,dal vivo e' ancora piu' bello che in foto,alto,muscoloso,senza barba e con dei capelli neri corvino.Lo vedo pero' impacciato,ci presentiamo ed oltre a dargli la mano ,mi spingo anche a dargli un bacio sulle labbra per tastare il terreno.Non si tira indietro,anzi, penso che abbia un po' di paura, che non sappia come cominciare, anche se la voglia lo divora. Lo prendo per mano come fosse un bambino e mi dirigo in camera da letto, mi siedo sul bordo del letto e invito anche lui ad accomodarsi. Scelgo subito il letto e non ad esempio il sofà in soggiorno perché voglio che sia chiaro che siamo quí perché ci desideriamo follemente. L'eccitazione sale all'idea che ci attendono ore di sesso tra uomini. Tocca a me rompere il ghiaccio. Allungo una mano e comincio a carezzarlo dolcemente sulla guancia. Si é appena rasato ed ha una pelle liscia liscia come il culetto di un neonato. Chiude gli occhi e sospira, il cuore gli batte a mille. Senza lasciargli il tempo di riaprirli avvicino il mio viso al suo e mi gusto il suo profumo di dopobarba che comunque non riesce a coprire quello di maschio pulito. Le mie labbra incontrano le sue che si schiudono per ricevere la mia lingua in un bacio caldo e umido. Un gemito di piacere e la disposizione a ricevermi mi fanno capire che gradisce la mia iniziativa e che non vede l'ora di essere penetrato, di essere mio. Gli afferro dolcemente la nuca e lo riverso sul letto. Gli guido la mano sulla patta dei miei pantaloni per invitarlo a "farmi qualcosa di bello". Capisce e muore dalla voglia, slaccia la mia cintura, sbottona e abbassa la zip, infila la mano ancora al di fuori degli slip e tasta goffamente il mio cazzo già piú che pronto. Sollevo il sedere e lui prontamente mi abbassa i calzoni fino ai polpacci. Torna ad accarezzare il mio cazzo e cerca di strappare gli slip.Il ragazzo non esita, ha una voglia pazza di sentire tra le sue dita un cazzo che non sia il suo ma é tendenzialmente un passivo e ha bisogno di essere incoraggiato. Dai! Toccami.Con una sola mano mi abbasso gli slip e metto a nudo il mio cazzo bello tosto. Sento la mano calda di Mario(nome di fantasia) toccare goffamente la mia asta, quasi temesse di farmi male. La sua timidezza mi da piacere, lo guido a fare meglio. Poso le mie dita sulle sue e gli insegno come mi piace. É un ottimo allievo e impara in un attimo. Il contatto si fa piú sicuro ed anche lui gode moltissimo. Ha finalmente cominciato a rendere reale il suo desiderio di anni. In pochi istanti sono nudo e comincio a spogliarlo con destrezza. Io sono piuttosto peloso, lui molto poco. Il boschetto di peli neri e lisci che gli ornano l'inguine sono gli unici in tutto il corpo eccetto la barba e le ascelle. Il suo bellissimo e bianchissimo cazzo con splendido prepuzio si erge dal ciuffo come una palma. I testicoli anch'essi pallidi pallidi sono come due belle palle da biliardo cui lo scroto non riesce a togliere la loro individualità. Lo palpeggio tra le gambe poi comincio a masturbarlo con gusto, subito ricambiato. Mi piace moltissimo dare piacere con la mano, modulare la pressione delle dita e il su e giú. Lo sento rispondere ai miei stimoli, inoltre mi sembra di dominarlo, di "tenerlo" nel vero senso della parola. Ci abbracciamo, ci baciamo e ci carezziamo. Mario ha imparato in fretta come dare piacere ad un uomo e come riceverlo. I nostri due cazzi sono le nostre spade nel duello amoroso. Si sfregano e si danno fendenti, colpiscono di punta, sembrano voler penetrare nella pancia.Si sa già in anticipo chi vincerà ma il perdente é felicissimo di sostenere il suo ruolo fin dall'inizio. La mia voglia di possederlo aumenta attimo dopo attimo e mi faccio piú determinato nel perseguire il mio obiettivo, incularlo, la tenerezza fa un passo indietro. Mario capisce il gioco e ne trae un piacere immenso. La sua natura passiva non aspetta che di essere penetrata, trafitta, riempita, un po' violata. Mugola e guaisce come una cagna in calore, mi prega: "entrami dentro, aprimi col tuo cazzo caldo". Le sue preghiere mi arrapano ancor piú. Il mio Lui diventa talmente duro che mi fa male, la vena dorsale sembra voler scoppiare. Gli sono sopra e gli afferro i capelli sulla nuca, gli tiro il capo all'indietro e lo costringo ad offrirmi la gola, come un lupo selvaggio. Mario é sempre piú arrendevole, sa cosa gli toccherà e ne é folle di piacere. Le sue gambe si aprono e io ci sono in mezzo e sopra di lui. Sento prepotente la voglia di entrare dentro di lui, la ragione pare non conti piú niente, sono guidato da stimoli che vengono dal mio basso ventre, i miei centri decisionali si sono trasferiti nel mio glande che fruga il mio compagno in ogni recesso, come un cane da caccia quando cerca la pista col naso. La mia cappella si avvicina sempre piú al suo buco del piacere fino a che, felice, vi si appoggia. Lo esplora ed io per aiutarla vi sputo sopra previdente. Lui mi ringrazia e continua a stare a pecora per gustarsi il cazzo che gli tocca lo sfintere palpitante di voglia. Mario é fuori di sè per l'eccitazione, mi provoca la cappella con le continue contrazioni e dilatazioni. Certo non é la prima volta che il suo culo viene penetrato, magari anche solo un cazzo finto lo deve aver preso perché ci sa fare. La mia punta comincia a spingere delicatamente durante una delle sue dilatazioni ed ormai é circondata da carne calda e bagnata. Non sono ancora dentro, non ho sentito il cedimento delle resistenze del suo fascio di muscoli sfinterici, sono sulla soglia ma non ho intenzione di chiedere permesso. Sono attimi celestiali per lui e per me. Poi, di colpo, Mario urla di piacere, più nessuna resistenza, il suo culetto ha deciso di cedermi e sono tutto dentro di lui. Inizio la cavalcata selvaggia. I miei colpi d'ariete lo scuotono tutto e gli troncano pure le parole sulle labbra: -Da.. ai fo... ottimi, so... ono pie... eno di te... e.
Sono su di lui con tutto il mio peso, si abbandona a me, è completamente mio. Lo penetro col cazzo e lo bacioin bocca con la lingua, mi sforzo di entrargli dentro sempre più a fondo ma le mie palle e la mia pancia non mi permettono di andare oltre per cui cerco di sfondarlo con la lingua ma non mi basta. Gli metto due dita in bocca, poi tre, poi tutte cinque e lo costringo ad aprirsi all'inverosimile. Sbava e la saliva gli cola dalle guance sul collo. Il mio cazzo è avvolto, inghiottito dalle sue mucose intestinali. Mario è tutto dilatato, arrendevole, pieno di me. Il contatto dei nostri corpi è totale, un contatto caldo e morbido. Sento ogni suo muscolo arrendersi a me e questo mi fa godere da pazzi, mi da un senso di onnipotenza, mi fa sentire il padrone di un altro uomo che in questi attimi si riduce ad un corpo senza volontà. Lo inculo per il mio piacere, ho voglia di sfondarlo e non me ne frega niente di cosa vuole. Eppure Mario gode, gode proprio del mio egoismo, della mia prepotenza, della mia violenza. È un passivo e gode ad essere strumento di piacere. Più lo inculo, più lo violento e più gode. Gli faccio anche male ma mi vuole così. Mi carezza la schiena, vuole sentire i miei muscoli indurirsi ad ogni colpo di reni. Suo sommo piacere è palparmi le natiche, sentirle di ferro durante l'affondo, percepire il toro che sono diventato in pochi minuti. Il suo cazzo si ammoscia quasi ad inchinarsi al suo padrone ma non per questo il suo piacere diminuisce, anzi. Le sue palline vellutate mi massaggiano l'inguine ad ogni colpo. Mario mi dice cose dolci, mi chiama "amore, tesoro, ti voglio, sono tuo". Io lo insulto, lo chiamo "porco, checca schifosa, ti spacco bastardo". Stiamo arrivando all'apice del piacere, entrambi. Lo sento sotto di me come scosso da un tremito e una sensazione di bagnato caldo e vischioso si impadronisce del mio pube peloso. Mario è venuto, il suo sperma bollente è fluito dal suo cazzetto. Non è stato uno schizzo potente ma piuttosto una perdita copiosa, quasi un'incontinenza. Quel bagnato è il mio trionfo, il mio piacere non è più contenibile. Sento arrivare l'orgasmo e non potendolo procrastinare lo assecondo, lo accompagno e lo rendo più intenso. Il mio schizzo dentro di lui è potentissimo, interminabile. Sento fluire lo sperma nella mia uretra con una specie di prurito piacevolissimo, lunghissimo. Il mio corpo tutto pare non poter reggere le contrazioni, pare volersi spaccare in tanti pezzi come una statua di ceramica che cade sul pavimento. Poi un attimo di rilassamento che serve a preparare il nuovo spasmo con ulteriore getto di sborra nel retto del ragazzo. E così ancora per diverse volte fino allo spossamento totale. Mentre il mio cazzo si ammoscia e sguscia fuori dal suo culetto sento il mio sperma colare e impiastricciare i nostri sessi e il lenzuolo. La tenerezza verso il mio compagno di piacere ritorna e lo carezzo dolcemente. Le nostre labbra si cercano e si congiungono in un bacio dolcissimo e ci abbandoniamo l'uno all'altro felici.E' stato bellissimo,ma non l'ho piu' visto,spero che abbia avuto da me quello che desiderava.
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