Gay & Bisex
al mercato trovo quello che cercavo
di pirlino
01.10.2022 |
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"Arrivato il sabato, appena finisco di pranzare, esco e mi avvio al mercato..."
Avevo nemmeno 18 anni, vivevo di sesso.Ero studente liceale,avevo sempre voglia di cazzo,sia in bocca che in culo,e vi posso garantire che c'erano tanti,ma tanti volontari, sia vecchi che giovani,che si offrivano a me con i loro bei cazzi. Il risultato era che ero perennemente eccitato e che diventai assolutamente frocissimo e passivo. La parola frocissimo è la mia sensazione e non vuole essere un'offesa ai gay, anzi. Dopo pranzo, dopo che la mattinata trascorsa a scuola, era necessario prendere aria. Spesso evitavo di sborrare per tenere alta l'eccitazione.Dissi a mia madre che avrei fatto una passeggiata, non che le importasse molto ma tanto per informarla. Tuta e scarpe da tennis e fuori casa. Settembre è un bel mese, il caldo non soffoca. Vivevo in una cittadina non molto grande, a misura d'uomo come di dice. Dietro la piazza si tiene due volte la settimana il mercato, ma solo la mattina. Pomeriggio rimane qualche nero che cerca di arrotondare, infatti c'erano solo un paio di bancarelle. Mi fermai da uno di loro, vendeva abbigliamento e bigiotteria. Avrà avuto una trentina d'anni,forse di più. Un bel ragazzo, parlava bene italiano ed era nerissimo. Guardai per dei pantaloncini e ne cercai un paio al margine della bancarella, senza nessuna intenzione, spostando la mano, toccai lui che ci era appoggiato, proprio in mezzo alle gambe. Sentii distintamente il suo pene che, anche se moscio, era ben consistente. In quel momento il mio cervello andò in corto circuito. Alzai lo sguardo e trovai i suoi occhi e il suo sorriso sornione. Se mi avessero detto cinque minuti prima questa cosa non ci avrei mai creduto. Riavvicinai la mano e feci la stessa cosa, ritrovai il suo cazzo, lo percorsi col dorso della mano, tremavo di vergogna e paura. Paura non di lui, di me per quello che facevo. Ma ormai era tardi. Lui mi chiese se mi piaceva e io gli dissi di si. Volevo scappare ma non potevo, ero stregato. Lui insistette con molta discrezione guardandosi in giro e mi domandó se lo volevo. Con l'ultima voce rimasta gli dissi un altro tremante si. Mi disse di attraversare la strada e andare nel boschetto e che mi avrebbe raggiunto. Le strade erano vuote, quello era un luogo frequentato da guardoni e coppiette, nessuno vedeva niente, non conveniva. C'erano piccoli sentieri e piccoli spiazzi, fazzoletti di carta e preservativi usati. Camminai una cinquantina di metri e lui arrivò dopo pochi secondi, forse se avesse tardato sarei andato via, era una cosa surreale, impossibile e assurda. Appena mi fu vicino mi prese la mano e se la portó sul cazzo, era già più grosso di prima, si abbassò la tuta e l'arnese schizzó fuori come una molla. Non era enorme ma comunque una ventina di centimetri. Nerissimo, circonciso, perfetto come nei video porno. Cominciai a segarlo, era morbido e durissimo, la cappella era violacea. Andavo avanti e indietro con la mano e lo sentivo indurirsi sempre più. Lui mi appoggió le mani sulla testa e me la spinse dolcemente verso il suo arnese di carne. In quel paio di secondi mi passarono mille pensieri. Magari era un violento. Tremavo ma mi accovacciai. Me lo trovai ad altezza del viso. Era come quello dei video, pronto, all'insù,lucido. Lui mi chiese se mi piaceva e io annuii con la testa. Mi chiese di prenderlo in bocca, io avvicinai le labbra socchiuse e lo sentii toccare. Era appena bagnato nel buchino della cappella, vi misi la lingua, era dolce, buona quella goccia di sugo. Aprii le labbra e lo feci entrare. Sapeva di cazzo, era buono, aveva odore e sapore di sesso. Succhiai e leccai con la lingua come sapevo fare io. Lui mostrava di gradire molto. Ansimava e mi esortava a continuare dicendomi cosa fare. Mi prese la testa fra le mani e mi scopó in bocca. Lo sentivo toccarmi la gola, lui aumentava il ritmo e pensai che mi avrebbe sborrato in bocca, invece lo tirò fuori. Mi disse che ero bravissimo e che voleva il mio culo. Anche io lo volevo, cazzo se lo volevo. Pensai che molte volte avevo preso un cazzo di quelle dimensioni, quindi sarebbe entrato. Mi abbassai tuta e slip, il mio cazzo era vergognosamente piccolo e moscio, mi eccitava da impazzire vedermelo così. Mi abbassai e gli dissi di fare piano. Lui mi sputò nel buco un paio di volte e ci infilò un dito e poi due. Le faceva girare a mi allargò bene. Mi sputò ancora nel culo e sul suo cazzo e lo appoggiò al buco. Per quanto possibile cercai di rilassarmi e spingere col culo che serve ad aprirlo meglio. Lui dava piccolissime spinte, lo sentivo farsi strada, era bravissimo e dolce quanto basta. In quei momenti penso solo al suo cazzo, al fatto che mi stava entrando dentro un cazzo nero. Mi toccai il mio cazzo, colava sugo, ero arrapato come un maiale in calore. Lui lo capì e spinse, fece un po'di forza e io lo sentii passare con un leggero, caldo dolore. Lui si fermò stendendosi sulla mia schiena. Sentii il suo calore, ricominciò a muoversi, era tutto dentro, era caldo, duro. Avevo nel culo un cazzo nero, il mio primo cazzo nero. Il ritmo aumentava, cominciai a segarmi. Volevo godere con lui, insieme. Continuava a pomparmi senza sosta, mi sembrava di avere un palo di fuoco, bollente dentro. Mi teneva per i fianchi e mi scopava, il suo cazzone nero mi toccava dentro, lo volevo sempre di più. Gli dicevo fra i gemiti di scoparmi, di fottermi, di incularmi, che ero la sua troia. Il suo ritmo divenne molto veloce, capii che stava per venire e anche io velocizzati la mia mano. Lui fece una specie di grugnito e diede un colpo che mi squassò. Sentii il suo spruzzo nel mio intestino. Sentii arrivare anche la mia sborrata, forte e che sembrava fosse la sua stessa sborra ad uscire dal mio cazzo. I suoi spruzzi mi riempirono il culo, i miei colavano per terra. Lui si fermò, si scrollò il cazzo mezzo moscio e si rivestì. Mi disse che ero stato un bravo porco,e di ritornare da lui quando ne avevo bisogno di nuovo,dicendomi che se volevo,il sabato successivo ci sarebbe stato anche un suo amico a cui piacevano i ragazzini froci come me, mi ringraziò e se ne andò. Mi tremavano le gambe e sentivo la sua sborra che voleva uscire dal mio culo. Mi accovacciai e la spinsi tutta fuori,era tanta,densa. Mi pulii e mi rivestii. Tornai a casa. Mia madre mi domandò come fosse andata la passeggiata, le risposi che era andata bene, molto bene.Non vi dico che la settimana sembrava non passassse mai,avevo bisogno di tornare da quel bel negrone per prenderlo di nuovo in culo da lui e molto probabilmente anche dal suo amico.Arrivato il sabato,appena finisco di pranzare,esco e mi avvio al mercato.Lo rivedo alla sua bancarella,sta per togliere tutto di mezzo,allora mi precipito da lui,e gli dico"Ciao,come vedi sono ritornato,sai,non so nemmeno il tuo nome, come ti chiami?""Io sono Hamed,sto per andare via,perche' non vieni a casa mia che cosi' possiamo stare piu' tranquilli,e poi li' ci sara' il mio amico"."Ok,ma devo ritornare per le 7 altrimenti saro' nei guai".Arrivammo a casa sua in nemmeno dieci minuti di auto.Entrai nella sua dimora,che non era altro che un basso di una sola camera ed un bagno.Entrati,mise della musica.Il ragazzo era veramente carino e mi si era avvicinato quando la musica iniziò con un ritmo lento, insinuante, lui mi venne vicino, vicino fino a potermi baciare, mi lasciai baciare e lui mi prese il viso e continuò a baciarmi e a mettermi la sua lingua in bocca, io ero veramente attratto fisicamente da lui e mi lasciai coinvolgere da lui, dai suoi baci, dalle palpate al mio culo, poi iniziò a leccarmi orecchie e collo e soffiarmi il suo alito caldo nelle orecchie, usava tutta la sua lingua, io mi lasciai andare, mi piaceva quel trattamento, e non reagii neppure quando sentii un'altra persona mettersi aderente alle mie spalle e pure lui a leccarmi collo e orecchie stà di fatto che mi portarono dove c'era una specie di divano, mi sentii abbassare il pantalone e sorridermi quando sotto videro il perizoma di mia madre che indossavo"Allora sei un gay femmina, ti piace indossare intimo femminile""Si mi piace molto"Hamed ricominciò a baciarmi mentre dietro l'altro era attento al mio culo, si era messo a leccarlo proprio dove c'era il buco lasciando sopra tanta, tanta saliva, poi smise e si mise dietro di me, io ero ancora illanguidito e quel trattamento al culo lo aveva aumentato, ero in mezzo a loro, stretto a loro e quello dietro di me puntò il suo uccello al mio culo, non potevo sottrarmi a loro e internamente mi piaceva molto quello che i due ragazzi mi stavano facendo"piccolo adesso il mio amico ti scopa, vedrai ti piacerà tantissimo, lui è bravo, ti sborrerà nel culo poi ti scoperò anch'io e dopo saremo amici intimi, molto intimi"L'amico lentamente mi penetrò, era enorme,ma non mi fece male, ero talmente illanguidito che non sentii alcun dolore, lui mi abbracciò da dietro e iniziò la cavalcata trionfale, io caddi ben presto in un delirio di piacere, di goduria e parlando con Hamed gli dissi"Si il tuo amico è bravo, molto bravooooo siiiiii siiii mi piace ohhhh siiiiiii siii digli di scoparmi scoparmi mi piaceeeee""Guarda che anche Omar parla e capisce l'italiano e le tue parole lo hanno reso felice" Mi sentii girare la testa e Omar mentre mi scopava mi diede un bacio"Tu mi piaci tantissimo, voglio diventare il tuo uomo insieme al mio amico, ci stai?? mi faresti felice""Tu scopami scopami Omar e sarò tua, si tuaaaaaaaa, siiii siiiii scopami scopami Omar siiiiiii"Omar mi sborrò nel culo, la sua sborra era densa e calda, molto calda, alla fine mi sentii veramente bene con quella sborra nel culo."Ora tocca a me piccolo"Si, toccava ad Hamed, lui mi fece sdraiare sul divano, supino, poi si mise le mie gambe sulle spalle e mi penetrò di un colpo solo, il mio culo grazie alla sborra era ben oliato, subitò iniziò a scoparmi ma mentre mi scopava scendeva a baciarmi, e ad uno stesso punto furono una cosa insieme mi baciava e mi scopava mi baciava e mi scopava, era sopra di me, dentro di me e mi sentii suo, ad un certo punto ebbi la netta sensazione di appartenergli sessualmente, ero suo e glielo dissi"Hamed io sono tuo, ti appartengo sessualmente, scusami prima ci sei tu poi Omar, scopami e poi ti pulirò il cazzo"" E io ti metterò della carta nel culo, così la nostra sborra ti rimarrà dentro""E sarò completamente vostro"Anche Hamed mi scaricò nel culo 8 fiotti di sperma caldo e denso, quando uscì da me gli presi il cazzo e lo misi nella mia bocca, leccai via tutto lo sperma che aveva addosso trovandolo anche molto buono.Si erano fatte le 6 ,quindi,come promesso,Hamed mi mise della carta igienica nel buco del culo,e dopo aver dato un ultima leccata al cazzo di Omar,mi accompagno' non lontano da casa mia,ci salutammo con un bacio e la promessa che sarei andato a trovarli di nuovo.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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